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Crociera con CARLA COSTA, a Ottobre del 1990 nel Mar dei Caraibi. RITROVIAMOCI

Didi

Well-known member
Sai Elena era diverso anche il modo di vivere, molto più formale. Non so in quanti lo apprezzerebbero ora.
Tieni conto che negli anni sessanta i ragazzi andavano al liceo in giacca. Ora gli uomini fanno fatica a metterla una sera!
Nel pensare all'abbigliamento mi è venuto in mente un aneddoto. Per la serata di gala lo smoking era pressoché d'obbligo, e lo sparato, aveva i doppi polsi.
La sera in questione mi accorsi di aver dimenticato a casa i gemelli di mio marito. Mi precipitai nel negozio di bordo sperando di trovarne , c'erano infatti ma dei patacconi enormi e colorati tipici da americani impossibili. Mio marito non li avrebbe mai messi e lo sconforto era grande. Che fare? La camicia coi doppi polsi slacciati era importabile. Sperai di unire a due a due i bottoni delle federe , ma le ferere non avevano bottoni ma lacci. Mi veniva da piangere. Alla fine mi venne in mente di avere un paio di orecchini in oro bianco con la perla e a clips. Provai con quelli e ne uscì un'allacciatura
elegantissima.
Da allora scanso equivoci tra i miei bijoux tengo sempre un paio di gemelli , anche se ormai difficilmente si portano i polsi doppi.

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Il capitano ci attendeva sulla soglia della sala da pranzo e non era un fotomontaggio!
 
B

Black_Zarina

Guest
Didi,che dire...sono nata nell'epoca sbagliata!
Tengo profondamente alla formalità, almeno in certe occasioni/contesti.
Certo, non 24/7 ma almeno nelle ormai poche occasioni in cui si può rispolverare il buon vecchio savoir vivre...beh, non mi privo mai di godermelo!!!
 

ale1943

New member
E' difficile descrivere cosa erano le crociere allora. Era diversa l'atmosfera, diverso il personale di bordo che ti coccolava come dice Alessandra, e diverso anche il modo di vestirsi e comportarsi.
A bordo quando feci io la crociera erano tutti americani o sudamericani. Pochi europei.
Noi eravamo 40 italiani suddivisi tra le due navi, la Carla C. e la Danae . 18 e 22 mi pare e ci ritrovavamo durante le escursioni a terra perchè facevamo gruppo unico.
Ma l'equipaggio dal comandante agli ufficiali ai semplici marinai erano quasi tutti italiani.
Il cabinista era di guardia nella sua postazione a disposizione 24 ore su 24 e a lui ci rivolgevamo per bere un buon caffè che ci faceva con la moca, in qualsiasi momento lo richiedessimo.
Ricordo che durante la traversata verso il Venezuela il mare era mosso e mi svegliai con un senso di nausea. Mi rivolsi a lui per avere una mela , in quanto avevo sentito che serviva ad assorbire i succhi gastrici. Mi offrì invece una focaccia genovese appena sformata di quelle autentiche che si trovano solo a Genova o Recco, soffici e ben unte, ne mangiai mezza teglia!Naturalmente il mal di mare svanì. Fu un po' più difficile digerirla.
A tavola oltre il menù, e dopo aver già mangiato quanto ordinato ci arrivavano piatti tipo il minestrone genovese cucinato per gli ufficiali, o un piatto di pesce fresco , pescato mentre la nave era in rada, improponibile ai passeggeri perché mancante delle ispezioni sanitarie, ma tanto buono! Tra italiani perché no....forse che il surgelato regolare era più buono? E alla fine del pasto c'era la torta appena sformata con la sua crema ancora calda. Non volevi assaggiarla?
Al ristorante c'erano i turni, però appena imbarcati era uso dare una buona mancia al maitre per avere un buon tavolo. Come era conveniente dare una mancia non ricordo a chi, per aver assegnata una buona sdraio sul ponte .
Questo non aveva niente a che vedere con l'importo pressoché obbligatorio e suggerito che fungeva da servizio da consegnare in busta. Non c'era la quota di servizio.
Nel bar principale dove si ballava e dove noi sparuti italiani ci ritrovavamo, ricordo che quando ci vedevano arrivare gli orchestrali ci suonavano "Ma se ghe pensciu", la bellissima canzone genovese nostalgica , perché l'equipaggio ci raccontava di quanto
fosse duro rimanere lontani da casa per mesi.
Al ristorante c'era il tavolo del capitano , sempre presente con vari ospiti che si alternavano, e in sala da ballo sempre erano presenti degli ufficiali che passavano la serata ballando con le signore.
Ricordo un giovane ufficiale che faceva la corte a una gran bella signora salita a Caracas. Formavano una bella copia.
Alessandra, non sarai stata tu per caso? :D
Dei nostri giovani sposini invece ricordo quando lei ci raccontò che la madre per insegnarle a cucinare la mandò a prendere una bottiglia in cantina da mettere nel brasato al barolo e solo all'arrivo del padre si accorsero che avevano usato del barolo di marca famosa anno 1964. Il padre voleva strozzarle.
Quanti ricordi affiorano nel raccontare.
Alessandra in tuo onore queste foto , e per tutti

come eravamo (notate gli uomini con le camicie, anche a maniche lunghe , e scarpe non da tennis)

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e il contrasto della Caracas dei ricchi e qulla delle Favelas

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Ciao Didi, che bellissima sorpresa le tue foto della mia amata Caracas! Grazie cara, ho provato molta emozione nel rivedere le tue foto, anche se ti sono sincera io il centro di Caracas non lo frequentavo molto, sai i stranieri preferivamo l'est di Caracas e in centro ci si andava ben poco!
Tutto quello che hai scritto mi ha fatto tornare indietro di quasi 40 anni, ricordo benissimo che quando si saliva a bordo si doveva andare a prenotare il tavolo per la sala da pranzo e il turno (preferivo il secondo turno perchè erano tutti più rilassati e ci scappavano 4 chiacchiere e un sacco di risate) io dopo tanti viaggi ormai conoscevo il nome del cameriere e chiedevo di lui, una persona stupenda. All'epoca io fumavo tanto e bevevo un sacco di caffè, e anche se io non facevo colazione andavo la mattina al ristorante, lui mi metteva la brocca sul tavolo direttamente perchè sapeva che me la sarei bevuta tutta, capirai quel caffè lungo e seguitato americano non mi faceva di certo diventare nervosa. Veniamo alla tua domanda, no Didi non ero io quella bella signora che l'ufficiale corteggiava! Anzi devo dirti che la sera dopo lo spettacolo se ben ricordi, quando incominciava la musica e gli ufficiali si alzavano per invitare le signore a ballare, io scappavo, uscivo dal salone e tornavo a danze incominciate, ma quanto scema ero? Oddioooooooooooooooooo che mi sono persa, ma quanto erano carini quei ragazzi vestiti di bianco, così affascinanti, eleganti e tutti impettiti, Il fascino della divisa! Giuro che non ho mai ballato con un ufficiale, ora me ne pento! hahahahahahaha
A te è accaduto che non avevi i gemelli di tuo marito, invece a me è successo che prima di partire per una delle tante crociere, l'estetista mi propose di mettermi le ciglia finte, capirai dissi subito di si, non erano intere ma a mazzetti e incollate. Bene, io tutta contenta con ste ciglione il pomeriggio alle 14:00 m'imbarco....dopo un po di ore comincio a sentire un prurito agli occhi e cominciarono a lacrimarmi, capirai non sapevo come fare, in primo momento ho cercato di toglierle strappandole, ma niente non c'era verso di staccarle. Così passarono le ore ed io in lacrime hahahaha!!!!!!!!! fino a che con una pinzetta sono riuscita a toglierle ma con loro si sono strappate anche le mie, insomma rimasi quasi spelacchiata e passai 7 gg. mettendo rimmel in abbondanza! da allora non ho più voluto ciglie finte!
Racconto questa e poi vado a nanna.........Una delle tante volte stavamo fermi a Curacao, era l'ora quasi di pranzo il 2o turno, ero affacciata al ponte della piscina e guardavo il panorama, tutto ad un tratto mi vanno gli occhi sul fianco della Carla e vedo del fumo uscire dagli oblot, io non mi sono spaventata dato che eravamo fermi, mi rivolgo alla mia amica che viaggiava con me e le faccio presente del fumo, non faccio in tempo di finire che viene su il cameriere di sala nostro amico e cdi dice di scendere immediatamente a terra perchè c'era un incendio a bordo. Io avrei voluto scendere in cabina per prendere la borsa, ma niente da fare non ci hanno lasciato passare. Non ci rimase altro che scendere e con noi scese anche quasi tutto l'equipaggio, non ti dico che casino, comunque io non vedevo disperazione ne dai passeggeri ne dall'equipaggio, anzi........ Insomma per farla breve, hanno domato le fiamme, ci hanno fatto risalire in nave, ma quello che non aveva rovinato il fuoco l'aveva rovinato l'acqua, molte cabine erano allagate! ......e noi che non avevamo pranzato ci allestirono un buffet in piscina! Fine della storia. La prossima volta vi racconto dello sciopero dei marittimi del Carla a Puerto Rico. Ciao a tutti buona notte! Ciao Didi grazie per i tuoi ricordi!
 

ale1943

New member
Didi, scusa ma presa dall'entusiasmo delle foto di Caracas ho sorvolato la tua bellissima foto della serata di gala con il Capitano! Complimenti eri molto bella ed elegante!!!!!!!!!!!! Dai ma quanto belle erano quelle serate di gala??????????????? Che nostalgia!!!!!!!!!!!
:(
 

Miryam

Well-known member
Che bello vedere vecchi ricordi che rimarranno nella mente per molti anni che chi li ha vissuti.

Io ho cominciato a viaggiare per mare nel 1990 con una nave straniera, e oltre ai pensionati, ho incontrato parecchi giovani.
 

ale1943

New member
Che bello vedere vecchi ricordi che rimarranno nella mente per molti anni che chi li ha vissuti.

Io ho cominciato a viaggiare per mare nel 1990 con una nave straniera, e oltre ai pensionati, ho incontrato parecchi giovani.

Hola Miryam, sai ci sono dei pensionati che sono molto giovanili.....mica tutti sono babbioni! Guarda me.........ufff ancora mi sento giovane!!!!!!!!!!!!!!! (vabbè acciacchi a parte) ahahahahahah Ciaoooooooooooooooooo:)
 
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