Dunque finalmente ce l’ho fatta a caricare le foto, maledetto Adsl tartaruga, mi ha fatto dannare. Allora, dove eravamo rimasti ? Ah, ecco, siamo partiti da Casablanca con mezz’ora di anticipo, e questa sera di nuovo al teatro con gli spettacoli dei ragazzi della Afro Arimba davvero bravissimi e qui di seguito potete vedere alcune foto.
La nave si inoltra nell’oceano Atlantico, e la sua onda si comincia a sentire, questa sera a cena il ristorante
non è pienissimo come le altre sere, e il motivo lo si può capire anche dalla fila vista all’ufficio reception di persone che chiedevano le pillole contro il mal di mare. Per tutta la notte veniamo accompagnati da questo dondolìo ed anche se sono abituato ai rumori di bordo, questi continui cigolii della struttura della cabina sotto le sollecitazioni della nave causate dalle onde danno un fastidio enorme, e la musica non cambia neanche il giorno successivo, quando saremo in navigazione per Tenerife dove giungeremo dopo circa 34 ore di navigazione.
Prima dell’alba sono già pronto con la mia attrezzatura, stavolta vado a prua proprio sotto il ponte di comando dove potrò essere sottovento e scattare con relativa tranquillità, dato che nelle ultime 24 ore il vento veniva preso dalla nave al “giardinetto di dritta”.
Lo spettacolo è unico……..wow…..tutte le luci dell’isola concentrate sulla zona di Santa Cruz e il resto del territorio quasi completamente al buio, un bagliore enorme visibile da lontanissimo in mezzo all’oceano.
La mia intenzione di oggi era quella di andare su al Teide ma dai nuvoloni che si scorgono già dal largo penso che dovrò abbandonare quest’idea, e purtroppo a malincuore devo tirare fuori il piano “B” e cambiare l’itinerario.
Appena scesi dalla Deliziosa ci incamminiamo verso l’uscita del porto dove contrattiamo per un taxi che ci accompagni verso l’interno dell’isola. Ci inoltriamo su per la collina diretti verso Puerto De la Cruz.
Durante il percorso ci fermiamo su vari punti panoramici dove scorgiamo la costa opposta a quella dove siamo sbarcati dalla nave, e dove l’oceano mostra i suoi “muscoli” con onde che si infrangono sulle nere scogliere dell’isola (e il mio pensiero va subito alla prossima notte di navigazione dove prenderemo delle belle “sberle” sulle guance di Deliziosa).
Ci inoltriamo poi per la valle della Orotava dove spero almeno di “vedere da lontano “il Teide , ma nulla, oggi non vuole neanche farsi vedere nascondendosi dietro ad enormi e minacciosi nuvoloni; pazienza, sarà una buona scusa per ritornare un giorno di nuovo su questa terra; comunque i panorama è bellissimo, si vede tutto (tranne il Teide), fino a Puerto de la Cruz con le piscine Martianez.
Il Teide si nasconde dietro i nuvoloni
Purtroppo piove di nuovo appena giunti a Puerto de la Cruz, e ci ripariamo in uno dei tanti negozi della zona. Appena posso mi scorgo verso il mare per vedere queste famose piscine Martianez, ma sinceramente rimango alquanto deluso, mi aspettavo qualcosa di più “naturale” ma mi accorgo che non sono altro che piscine costruite sulla riva del mare.
Le piscine Martianez
Finalmente smette di piovere
Le onde mostrano tutta la loro potenza
Finito lo shopping per le donne, ci dirigiamo verso la Casa de los balcones dove all’interno c’è la possibilità di degustare prodotti tipici locali.
Poi una “capatina” a Loro Parque ma solo per curiosità e senza entrare facendo solo qualche foto all’ingresso
Tornando poi nel pomeriggio verso Santa Cruz decidiamo di farci lasciare dal tassista nel centro abitato per fare un giro, tornando poi a piedi verso la nave.
Molto carino il centro, e dopo un bel giro ci incamminiamo verso il porto…….. già…. il porto, il bello è che il porto si vede, ma non riusciamo a capire come si fa ad accedervi, visto che ci sono dei lavori in corso ed è tutto transennato con delle reti alte 2 metri, il fatto è che noi la mattina eravamo usciti col taxi dall’altra parte che è lontana un bel po’, e non c’è nessun cartello che indichi da che parte andare per entrarvi, la recinzione è davvero lunghissima e non si riesce a vedere un varco nelle vicinanze, sono le 16,15 e la nave parte alle 17,00, e noi siamo ancora qui a cercare di entrare.
La nave è ancora lontana, arriveremo in tempo?
Non ci perdiamo d’animo e ci incamminiamo sul lungomare , da qualche parte deve pur esserci una qualche indicazione, e quindi acceleriamo il passo perché il tempo è davvero poco, finalmente troviamo un cartello con le indicazioni, e da lontano riusciamo a capire dove sia la strada per entrare in questo benedetto porto. Alla fine ci imbocchiamo verso la banchina (in tutto questo frangente si sono fatte le 16,50, - 10 minuti alla partenza), mancano ancora circa 800-900 metri alla passerella, che tra l’altro è verso prua, quando si avvicina una macchina della polizia, e il conducente vedendoci andare di corsa con le nostre bambine (e le nostre mogli) affannate, ci chiede se siamo passeggeri della Costa Deliziosa, alla nostra risposta affermativa il poliziotto ci offre un passaggio e non ce lo facciamo ripetere due volte, ci catapultiamo a bordo (siamo in 6), ormai stremati, e via di corsa verso la nave, non vi dico le risate che ci siamo fatti pensando al modo in cui stiamo rientrando a bordo, il poliziotto va veramente di fretta, ho notato sul tachimetro che abbiamo toccato i 160 km/h, e mi è venuta la tentazione di chiedergli addirittura di accendere la sirena, ma poi non me la sono sentita, ma voi immaginate se veramente l’avesse accesa?
Andiamo veramente di corsa, e in lontananza si nota la macchina della polizia che viene verso di noi, cosa vuol fare… forse arrestarci per non aver osservato l’orario di rientro a bordo?
Arrivati sotto la nave notiamo le facce degli addetti all’imbarco , me le aspettavo un po’ arrabbiate ma vedo che ha divertito anche loro per il modo in cui siamo rientrati a bordo. Siamo sicuri di essere gli ultimi a rientrare, infatti una volta su al ponte 9 mi sono affacciato per vedere l’uscita dal porto, ma invece giù alla passerella tutto calmo, sono ormai le 17,10 e la passerella è ancora a terra, che strano penso io, ormai dovevamo essere già in mare e invece siamo ancora fermi.
Intanto scatto qualche foto
Alle 17,30 siamo ancora lì, ed all’improvviso fanno un annuncio in portoghese dove dicono che due passeggeri non sono rientrati a bordo e che la nave farà fatto un po’ di ritardo nel partire, bene, penso, allora non eravamo gli ultimi! Alla fine poi siamo partiti alle 18,30, con ben un’ora e mezza di ritardo, ma la cosa che più mi preoccupa (per i passeggeri che soffrivano il mare), è che per rispettare l’orario di arrivo a Funchal, la nave dovrà viaggiare a una velocità maggiore, e con le grosse onde di prua che ci attendono una volta doppiata Punta de Anaga, già penso alla serata ballerina che si sarebbe presentata. Infatti così è stato, a cena il ristorante ancora meno affollato della sera precedente, la fila per le pillole per il mal di mare ancora più lunga, il teatro con poche persone e tutta la notte con continui cigolii della nostra cabina.
Ciao a tutti e alla prossima puntata.