E dopo un’altra notte di mare mosso si giunge all’isola di Madeira
Si scorgono le luci di Madeira quando è ancora buio pesto, e come il giorno prima i bagliori dell’isola sono visibili da lontanissimo, è la prima volta che approdo su queste coste, e mi sono già fatto un’idea di quello che desidero vedere. Mentre la nave procede nelle manovre di ormeggio noto che la forma del porto è molto simile a quello di Santa Cruz de Tenerife.
Toh…. Abbiamo anche un clandestino a bordo!!!
Si è fatta ora per scendere, e come il giorno prima a Tenerife decidiamo di prendere un taxi e di inoltrarci nei meandri dell’isola.
Dopo alcune contrattazioni con vari tassisti, ci accordiamo con uno di questi per un tour che ci porti a visitare alcuni dei posti più caratteristici e panoramici dell’isola, originariamente mi ero fatto già un programma dei posti da esplorare , ma purtroppo abbiamo dovuto ridimensionare il percorso a causa di una frana caduta un paio di giorni prima sulla strada che porta a Porto Moniz dove ci sono delle bellissime piscine naturali in mezzo agli scogli e che purtroppo dobbiamo rinunciare a vedere.
Banane quasi mature
Velocemente elaboriamo un “piano B” tipo come abbiamo fatto il giorno prima a Tenerife (la cosa bella è che tra noi ed i nostri amici “Erredi” , c’è stata sempre un’ottima intesa e collaborazione su ogni cosa che si decideva di fare, e non è facile trovare degli amici così, io penso sempre che era destino che ci ritrovassimo dopo 3 anni per puro caso sulla stessa nave ), e quindi ci si incammina verso Camara de Lobos , il vecchio e caratteristico villaggio di pescatori, dove si respira ancora l’odore delle reti ammassate vicino ai moli, e dove vedi ancora gli anziani pescatori intenti a giocare a carte in mezzo alla strada nei punti più impensabili e noti che lì il tempo si è fermato, un autentico posto dove regna la tranquillità, bellissimo davvero.
I vecchi pescatori intenti a giocare a carte
La chiesetta
Alcuni locali del posto
Lasciata Camara de Lobos si risale verso le tortuose strade di Madeira, che mi ricorda tantissimo la mia isola, stessa conformazione, stesso tipo di roccia vulcanica, stessa sensazione percorrendo i tornanti delle stradine interne che corrono attraverso le gole in mezzo alle montagne, ma solo in versione più grande.
La strada per Cabo Girao
Il panorama è davvero mozzafiato da quassù, mentre percorriamo la strada sullo strapiombo verso Cabo Girao, e qui il nostro autista ci svela che quando arriveremo su, dove scenderemo per ammirare il panorama sullo strapiombo, troveremo la nuovissima struttura, completata 10 giorni prima, della piattaforma dotata di pavimento trasparente per ammirare meglio quello che c’è sotto i piedi ( o meglio, quello che non c’è, e cioè 580 metri di vuoto fino alla scogliera), alchè tutti noi abbiamo pensato: oh mamma, e saremo proprio noi a collaudarla? Speriamo bene!!! Arrivati sul posto, nel salire sulla piattaforma ho avuto un momento di sbandamento nel mettere i piedi sui vetri del pavimento, davvero terrorizzante in un primo momento, ma poi trattenendo il respiro ci si fa l’abitudine (anche per me che mi fa paura l’altezza). Mamma mia …………davvero impressionante, sembra di stare fuori sull’ala di un aereo, roba da mancare il respiro, per chi si reca a Madeira è un posto da visitare assolutamente (almeno per chi ama la natura e i suoi panorami).
Ecco la struttura col pavimento trasparente di cui parlavo
Non vi vengono i brividi?
In arrivo a breve la seconda parte di Madeira.