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Disastro ad Olbia

  • Autore discussione Autore discussione Guardacoste
  • Data d'inizio Data d'inizio
Ho appena sentito un mio collega della provincia di Oristano. Lui e la sua famiglia sono stati risparmiati dalla furia dell’acqua soltanto perché la loro casa si trova in collina. Il paese sottostante è completamente distrutto: Gli unici aiuti pervenuti fino ad ora sono quelli degli abitanti dei paesi limitrofi.. Mi spiace davvero tanto. Non ho parole. Spero che quanto prima vengano prese serie soluzioni di emergenza.
 
Guardacoste...discorsi giustissimi i tuoi...purtroppo, in certi casi, di impossibile soluzione se non abbattendo una marea di case ed edifici vari.
Un fiume o un torrente avrebbe bisogno, in caso di esondazione di uno spazio almeno pari al suo letto di "sicurezza"...noi i fiumi invece li costringiamo nello spazio che decidiamo che va bene (lo decidiamo noi, non la natura) e ci costruiamo affianco le case...a volte, come a Genova, anche direttamente dentro al suo letto.

noi siamo i primi a non rispettare la natura, a "violentarla" per nostro comodo e poi ci stupiamo se si ribella...c'è da farsi tutti un esame di coscienza...
Il clima è cambiato, questi eventi sono sempre più frequenti, ma a questo punto siamo tutti a rischio...bisogna aprire bene gli occhi.
spero che tutti questi assurdi morti servano a risvegliare le coscienze...anche se era da fare molto prima.
 
Matteo ho letto solo ora... Mi dispiace per l'azienda ma sono contenta che stia bene.. Più che altro sia tu che guardacoste ci date delle indicazioni? A cagliari non prendono più vestiti e coperte ma vogliono acqua... È un informazione corretta? Fateci sapere...Herminia cara mi dispiace per la cena saltata ma ti ringrazio ..... Sei una donna eccezionale e ti voglio bene...
 
Quoto in pieno la76 ciò che hai scritto , purtroppo nn ci rendiamo conto che gran parte del danno lo stiamo facendo noi... Solo quando poi succede ci piangiamo sopra....sicuramente in molti luoghi, oltre alla cementificazione in posti assurdi almeno tengono conto delle vie d'acqua , quà La76 oltre a non esserci spazio per l'acqua che esonda causa palazzine vicine agli argini , non c'è nemmeno spazio nel letto dei canali perché ci sono più arbusti e canneti la che in un parco credimi.... Sotto i ponti lo stesso , l'acqua non scorre perché si accumula di tutto e così è crollato uno dei tanti ponti dove in un metro di muretto rimasto in piedi si è sostenuto quel povero padre col bimbo di 4 anni per quasi un'ora e la gente attorno non riusciva a fare nulla , ha provato in mille modi , il padre si è messo il figlio all'interno del suo giubbotto tenendosi con la
Forza delle braccia fino a quando la piena non ha buttato giù anche quel metro di muretto al quale erano aggrappati... Una scena assurda e purtroppo sono due delle tante vittime.
 
Matteo ho letto solo ora... Mi dispiace per l'azienda ma sono contenta che stia bene.. Più che altro sia tu che guardacoste ci date delle indicazioni? A cagliari non prendono più vestiti e coperte ma vogliono acqua... È un informazione corretta? Fateci sapere...Herminia cara mi dispiace per la cena saltata ma ti ringrazio ..... Sei una donna eccezionale e ti voglio bene...

Io sono fuori dal mondo, e forse anche di testa, ma l'unica cosa sicura è questa http://www.comune.olbia.ss.it

Grazie a tutti
 
......così è crollato uno dei tanti ponti dove in un metro di muretto rimasto in piedi si è sostenuto quel povero padre col bimbo di 4 anni per quasi un'ora e la gente attorno non riusciva a fare nulla , ha provato in mille modi , il padre si è messo il figlio all'interno del suo giubbotto tenendosi con la
Forza delle braccia fino a quando la piena non ha buttato giù anche quel metro di muretto al quale erano aggrappati... Una scena assurda e purtroppo sono due delle tante vittime.

Per me questo è il racconto più atroce di quelli che ho sentito fino ad ora...fa star male leggere queste storie :(

Io sono fuori dal mondo, e forse anche di testa...

...come fa star male leggere queste parole... :(

Chi non ha mai sentito l'odore dell'alluvione forse non può capire...l'alluvione ha un odore (non è una metafora, è vero...chi purtroppo lo sta vivendo saprà a cosa mi riferisco)...acre, di morte...di sofferenza e di scoraggiamento...ma va via.
Ci vuole tempo...ma va via.
Si porta via tanto...comprese purtroppo le persone...ma poi piano piano si dimentica, anche se in questo momento sembra impossibile.
Ci vuole tanto coraggio e tanta volontà...ma si riesce a ripulire tutto.
Non sarà mai come prima, mancheranno tante cose...sia materiali che morali...quello che purtroppo non abbandonerà mai chi ha vissuto questa tragedia sarà la paura che possa risuccedere...il guardare il cielo con timore quando è "strano" o hanno dato un allerta meteo...questo non passerà mai.
 
Quoto in pieno la76 ciò che hai scritto , purtroppo nn ci rendiamo conto che gran parte del danno lo stiamo facendo noi... Solo quando poi succede ci piangiamo sopra....sicuramente in molti luoghi, oltre alla cementificazione in posti assurdi almeno tengono conto delle vie d'acqua , quà La76 oltre a non esserci spazio per l'acqua che esonda causa palazzine vicine agli argini , non c'è nemmeno spazio nel letto dei canali perché ci sono più arbusti e canneti la che in un parco credimi.... Sotto i ponti lo stesso , l'acqua non scorre perché si accumula di tutto e così è crollato uno dei tanti ponti dove in un metro di muretto rimasto in piedi si è sostenuto quel povero padre col bimbo di 4 anni per quasi un'ora e la gente attorno non riusciva a fare nulla , ha provato in mille modi , il padre si è messo il figlio all'interno del suo giubbotto tenendosi con la
Forza delle braccia fino a quando la piena non ha buttato giù anche quel metro di muretto al quale erano aggrappati... Una scena assurda e purtroppo sono due delle tante vittime.

E perché sotto i ponti si accumula di tutto? Io credo che gran parte di quello che si accumula è per colpa nostra. Tutto quello che scende dai fiumi inevitabilmente giunge in mare e po si riversa sulle coste. Qui abbiamo i fiumi più grandi d'Italia, che scaricano sulle spiagge di tutto, alberi interi, ma non strappati dalla corrente, ma segati, portano quasi tutti i segni delle seghe a nastro, e buttati nei corsi d'acqua, assieme a tutto il resto, tanto la corrente è lo spazzino più efficiente che ci sia; non costa, non fa sciopero, lavora sempre. Ma poi succede quel che succede. Non abbiamo la cultura del nostro territorio. Si pulisce a casa propria per scaricare nel giardino del vicino.
 
Io intanto vorrei rinnovare la mia stima per Guardacoste e per Matteo, ragazzi, veramente un abbraccio!!

Come sa chi mi segue sono affezionato alla Sardegna ed ho una grande stima dei Sardi, oggi rivedevo le immagini di quello che è successo e mi si stringeva il cuore..

Sulle polemiche, io vorrei che fossero più riflessioni che polemiche, le polemiche lasciano il tempo che trovano e dopo vanno via per dare spazio a quelle successive, le riflessioni invece si spera che si sedimentino e generino dei frutti..

Faccio una osservazione su quello che scrive Ric:

lucacorro il dissesto idrogeologico c'entra ben poco!!! [..]

Ric, a parte questa frase, tutto ciò che scrivi è sacrosanto ma ha un limite che non vedi..

Se oggi l'essere umano smettesse di esistere ed inquinare il pianeta continuerebbe a scaldarsi per almeno trenta anni.. oggi tu paghi le conseguenze di quello che è avvenuto negli ultimi 150 anni, non basta cambiare atteggiamento per risolvere il problema..

Il problema, se mai si risolverà, richiede dei tempi misurabili in 50/150 anni, e per questi 150 anni che fai? Fai sparire le città sotto la pioggia?

Il dissesto idrogeologico c'entra eccome, ed è un problema da affrontare con la coscienza che esiste e che dipende dai nostri comportamenti..

Quella che dobbiamo cambiare è la mentalità..

Posto un articolo da:

http://www.sardiniapost.it/cronaca/...uviali-per-loro-il-cemento-e-lunico-sviluppo/

lo copio perchè il sito è pieno di banner e poco leggibile..

Il geologo: “I sindaci dei paesi colpiti si battevano contro il Piano fasce fluviali”. Gli amministratori dicevano: “Blocca lo sviluppo”

“Eppure solo pochi giorni fa dicevano che nei loro paesi non pioveva così tanto, che il Piano stralcio delle fasce fluviali era tutto sbagliato e bloccava lo sviluppo dei Comuni. Oggi chiederei a quegli stessi amministratori locali, in testa Terralba,se la pensano ancora allo stesso modo”. Fausto Pani è uno dei geologi che ha elaborato il Pai, il Piano stralcio per l’assetto idrogeologico. E Pani non nasconde l’amarezza per la guerra che diversi sindaci hanno intentato contro il Piano delle fasce fluviali.

“Noi abbiamo solo fatto il nostro lavoro – racconta oggi il geologo -. Nel Pai abbiamo cioè indicato i rischi per la popolazione in base alle analisi dei dati storici. Parlano di ‘piena millenaria’? Ma anche una bicentenaria avrebbe causato gli stessi danni:è inutile nascondersi dietro queste cose. E soprattutto non è detto che se storicamente questi fenomeni avvengono ogni tot anni, non possano riproporsi anche a brevissima distanza l’uno dall’altro. Se i corsi d’acqua sono liberi, non si arriva a tragedie come questa. Il problema è che abbiamo creato una sorta di sistema idraulico artificiale: ai torrenti naturali abbiamo sostituito cemento, asfalto e mattoni e sono così diventati impermeabili. Si veda Olbia: negli ultimi 25 anni l’abitato si è esteso e ha occupato tutto. E i risultati – dice Pani – oggi si vedono purtroppo benissimo: l’acqua a monte si somma a quella che cade in città, non viene assorbita da alcun terreno, che non esiste quasi più, e diventa una forza incontenibile che trascina via tutto”.

Il geologo punta il dito contro gli amministratori locali e cita, oltre Uta, Olbia, Uras e Bosa, proprioTerralba. “Il Comune dell’oristanese, tra i più colpiti insieme a Olbia, ha combattuto a spada tratta contro il Piano delle fasce fluviali. Diceva che bloccava lo sviluppo, in primis edilizio. Noi, dati alla mano, nel Pai abbiamo semplicemente descritto una situazione contingente e abbiamo detto: c’è il rio Mogoro (che ieri ha esondato, ndr), che peraltro ha confini ben definiti. Se si continua a costruire, quando piove un po’ più del normale i danni non si conteranno. Loro rispondevano: ‘Macché, qui non piove così tanto’”.

Alcuni mesi fa, il Comitato spontaneo nato a Terralba per contrastare il Piano delle fasce fluviali, aveva sistemato dei manichini lungo la statale 131: il simbolo della morte del territorio legata all’approvazione del Piano delle fasce fluviali. E a metà settembre una delegazione composta dal sindaco Pietro Paolo Piras, da alcuni aderenti al Comitato e diversi residenti di Uta, Assemini e Decimomannu, aveva manifestato a Cagliari, sotto la sede dell’Autorità di bacino, per chiedere la cancellazione del Piano.

“Cosa si può fare per cambiare la situazione? Ad esempio – dice Pani – eliminare quella follia contenuta nelle norme in discussione in Regione, per cui si potrà concedere il cambio di destinazione d’uso degli scantinati. In ogni caso, diciamolo subito: i costi per la messa in sicurezza e la realizzazione delle misure di mitigazione, oggi, è di parecchio superiore a quelli che potevano essere gli accorgimenti da prendere nel tempo. Credo si parli di un costo spropositato. Anche perché dovremmosemplicemente smontare le città pezzo per pezzo”.

Pablo Sole

Ho sottolineato il passaggio sul comitato di persone che si opponevano al piano regolatore ed alla azioni proposte dai geologi..

Conosco questa situazione, per mia fortuna non ne sono investito, ma la conosco per quanto riguarda alcuni miei colleghi..

Quando si propone un'opera oppure si fa notare che nella tal zona ci sono problemi la prima a reagire in modo negativo è proprio la popolazione che di solito invece ne dovrebbe beneficiare (qui non sto parlando di cose note, ma di termovalorizzatori, linee di tram, lavori di bonifica del territorio, lotta all'abusivismo..).

Quello che dovremmo perdere è il vizio di contestare e schierarci senza parlarci mai.. è un vizio tutto Italiano.. e dovremmo anche capire che se ci sono degli studi questi vanno letti, capiti, e semmai discussi in modo costruttivo..

Invece i sindaci dicono di no ed ottengono i voti dalla gente per la nuova elezione, le case si costruiscono davanti ai letti dei fiumi ed è tutto ok..

Poi arriva la catastrofe, e quante ce ne sono state negli ultimi cinque/sette anni? E ne segue una scia di polemiche che non serve a nulla..

Speriamo che si inizi a pensare in modo strategico e che si capisce che certe attività creano benefici ed anche lavoro e non sono 'nemiche'..

Un saluto
Manlio
 
Giusto per rendere l'idea,

La mia auto... O meglio ex

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Oggi abbiamo scoperto che l'assicurazione dell attività, con estensione ad eventi naturali non copre le alluvioni...
Non ho parole
 
Matteo, mi spiace per i danni subiti.
L'emergenza sembra rientrata nei comuni di Terralba, e Solarrussa (OR). E' subentrata la fase B delle operazioni, nel senso che le strade sono state pulite alla grande, e si comincia la distribuzione dei beni. Ora c'è ingente richieste di materassi, stufette elettriche, pentolame vario.
Ho visto un volontariato da far paura. La solidarieta' è fortissima fra la popolazione tanto da intasare la macchina organizzativa che si è ritrovata sommersa letteralmente di viveri e prodotti di ogni genere.
E' bellissimo tutto ciò.
Stanotte pernotto nella citta' di Oristano,,,,piove in maniera decisa ed è caduta persino la grandine. Le temperature si sono abbassate di parecchio. Domani decido dove andare. Molto probabilmente torno ad Uras,
Un abbraccio a tutti voi
 
Matteo, non ho parole... È inimmaginabile la realtà che state vivendo.
Herminia, per te invece ne avrei molte, sei un esempio per tutti noi.
 
Da notare nella seconda foto di Matteo la linea del livello dell'acqua .... Sfiora il tetto . E purtroppo anche dentro molte case il livello era quello ...
 
Alcune foto fatte questa sera mentre stavamo a spalare il fango...

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Notare la piccolissima distanza tra case e canale

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Il bordo dell'argine spaccato in 2

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Ancora tanto da fare ...ci vorranno mesi purtroppo. Per rispetto dei proprietari oggi non ho fatto foto all'interno delle loro case ma credetemi che sono un disastro.
 
Ieri sera ho avuto l'immenso piacere di sentire via telefono l'amico Piero - Guardacoste. Ragazzo eccezionale. Ci saremmo incontrati oggi, ma a causa delle avverse condizioni meteo non mi sono avventurata fino ad Olbia. Sono sicurissima che in un futuro prossimo venturo ci incontreremo.

Devo comunque constatare, guardando le immagini postate, che, in effetti, danni così spaventosi non li ho visti nelle zone che ho accennato ieri. Molto probabilmente le stesse scene le si potevano vedere fino a 4 giorni fa.

Oggi, tuttavia, per raggiungere l'abitato di Uras, ho percorso una strada parallela alla 131, e mi è sembrato di vivere un incubo. Il manto stradale era letteralmente strappato dalla sua sede e molte pozze d'acqua impedivano la circolazione. Mi sono ritrovata in mezzo a questa strada come si cadrebbe nella tela di un ragno, all'improvviso e senza possibilità di pensare di tornare indietro. Ho dovuto guidare con tutta l'attenzione possibile per non riportare danni alla piccola 500.

E' stato fatto molto ad Uras. La popolazione può essere molto fiera del Comandante dei Vigili Urbani che ha diretto le operazioni in modo egregio.
La mia "avventura in emergenza" in Sardegna termina domani pomeriggio, purtroppo. Il mio volo parte alle 16.30.
Serbo un ricordo bellissimo di questa esperienza umana. Sono molto fiera di aver conosciuto e lavorato gomito a gomito con persone a dir poco speciali e splendide. Un grazie di cuore a Francesco con il figlio Giacomo, Marco, Giuseppe, Claudio e Andrea, compagni di squadra.
La popolazione di quest'isola splendida non si smentisce mai.

Agli amici Matteo, Piero, Dr. Crocierite, auguro un grosso in bocca al lupo.
Un saluto a tutti voi da Nuoro.
 
Herminia ti ammiro tantissimo... Credimi vorrei avere il tuo coraggio e la tua dedizione!!!! Complimenti!!!!
Un abbraccio a tutto il popolo sardo!!!
 
Herminia, tu sei speciale ... lo sai vero... si?
Le immagini viste in tv e quelle fornite da Piero danno una misura precisa di quanto terribile sia la situazione li, speriamo grazie a gente "come voi" che presto i danni possano essere riparati.
 
Innanzitutto vorrei ringraziare di cuore herminia /concordia , per le parole spese nei miei confronti e per il suo gesto a dir poco stupendo, prendere al volo una valigia imbarcarsi col primo aereo e partire per la Sardegna a dare il suo contributo , non è un gesto da poco , non è da tutti prendere iniziative di questo genere , sei veramente da ammirare e da prendere come primo esempio herminia . Spero in un futuro anche vicino di incontrarci ma in altre occasioni ben più piacevoli. Per il resto che dire bisogna prendere atto della realtà e cercare di andare avanti , domani andrò a trovare Matteov nella sua attività purtroppo distrutta . Nei luoghi maggiormente colpiti c'è una grande solidarietà , chi ha ancora la cucina utilizzabile si prodigava a fare te / caffè caldo e anche pasti da offrire a coloro che stanno con le pale in strada cercando di sgomberare per quanto sia possibile dai detriti . Purtroppo le immagini brutte e la rabbia rimangono , io personalmente non riesco a togliermi dalla testa l'avvenimento e le immagini dei due poveri angioletti portati via prematuramente , domani li andrò a trovare al cimitero e porterò loro un fiore e una preghierina. Fa male tanto male, già normalmente , poi la cosa per me è accentuata visto che da un annetto son diventato papà ed è immenso l'amore che si prova per un figlio . Penso sia la cosa più brutta che possa capitare la perdita del proprio angioletto .
 
Premesso che il cambiamento climatico ha un effetto negativo sulla biodiversità mentre il mantenimento di "ecosistemi sani" aiuta a mitigare gli effetti estremi dovuti al clima, l'azione dell'uomo rovina tutto questo quando va a fare cementazione selvaggia, quando va a tagliare corridoi biologici, quando va a impattare sulla biodiversità di quell'ambiente come detto con cementificazione, inquinamento e agricoltura mono-intensiva che causa desertificazione.

Più semplicemente possiamo dire che mantere sano un determinato ambiente "ne aumenta la sua resilienza", ossia la sua capacità di tornare "a posto" dopo avere subito uno stress.
 
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