Una visita interessante è quella al museo di Dubrovnik ( Ragusa ). Potrete tra tante cose ammirare i Dubrovnik Denar.
Sono le antiche monete coniate ai tempi della Repubblica di Ragusa, che non fu mai veneta bensì rivale di Venezia e che durò alcuni anni più della Serenissima, fino al 1808. Ecco una foto in cui si vedono queste monete
Sulle monete si legge VI grossetti.
12 grossetti formavano un Perpero ragusano. ( in croato il tutto è indicato più genericamente "Dubrovnik denar" )
Venivano coniati qui , nel palazzo Sponza, un'ala del quale costituiva la zecca di stato ragusea.
La Repubblica aveva 50 propri consoli nelle nazioni europee, per esempio i de Chirico, avi del famoso pittore, svolsero per generazioni la carica di consoli di Ragusa a Costantinopoli
Se meraviglia che il nome sulle monete fosse inciso in italiano, è perchè è poco noto che a Ragusa l'italiano era la sola lingua ufficile della repubblica sin dal 1472 ( quando sostituì il latino per decisione del gran Consiglio ), e vi è rimasto ufficiale oltre 8 secoli, fino al 1909.
Dalla moneta di Ragusa, il Perpero, è derivato il verbo italiano
sperperare ovveo buttar via i Perperi. Tale voce non esiste in nessuna altra lingua al di fuori della nostra.
Dall'altro lato delle monete ovviamente non troviamo San Marco bensì l'immagine di San Biagio e l'iscrizione Protector Reipublicae Rhagusinae
Ragusa fu edificata dai neolatini scappati nel VII secolo DC dall'antica Epidauro ( 15 km. più a sud) a causa dei saccheggi degli slavi, tribù giunte all'Adriatico proveniendo da est. Trovato un punto ben difendibile i neolatini vi edificarono Ragusa.
Lo Stradone un tempo era un canale paludoso che separava la città vera e propria di Ragusa dall’insediamento di slavi nella vicina foresta di Dubrava; nel XIII secolo il canale fu riempito, diventando la via principale della città che si stava ingrandendo e che da neolatina diventò multietnica. il villaggio slavo di Dubrovnik si unì così alla città neolatina di Ragusa, ed inizio la fase multietnica della città.
Col passar dei secoli l'elemento slavo che immigrava dal retroterra divenne sempre più numeroso e l'ultima amministrazione retta dal partito italiano fu nel 1899, Marino Bonda era allora sindaco di Ragusa.
Poi la maggioranza nel consiglio comunale passò al partito croato e i nuovi amministratori abolirono l'uso dell'italiano nelle scuole, dove da allora si insegnò in croato anzichè nella nostra lingua e nel 1909 l'italiano fu abolito come lingua ufficiale
Ho trovato una cartolina ( fine '800 ) che a me pare molto curiosa, ritrae un gruppo di Brenesi ed Erzegovesi scesi a Dubrovnik. Le insegne del negozio retrostante sono in italiano ( Cereria Luigi Serragli ) ma lo strano, per essere una cereria è che in vetrina si legge che vendono francobolli nonchè l'acqua minerale MATTONI'S GIESSHUEBLER ( era l'acqua della fonte di Giesshubl a Karlsbad oggi Karlowy Var )