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Caro Sergio, ho recuperato d'un fiato le prime pagine di questo diario che seguirò' con interesse.sono paesi che ancora mi mancano e farò' tesoro dei consigli e delle descrizioni. Complimenti per il bel racconto, documentato e interessante. e non ti buttare giù per le foto: nulla da invidiare agli altri !
Che bel diario, che bel diario e che bel diario !!!!!! Oggi me lo sono letto con calma.
Io ho capito solo ora (finalmente) chi stava dietro alla diretta, anche perche' l'ho seguita poco ero anche io in crociera.
Bel diario con posti incantevoli!!
Rossy e Cosimo, beati voi, noi invece abbiamo seguito entrambe le dirette, forse è perchè eravamo a casa? [smilie=pianto_04[1:
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Dillo a me!! Club dei rosiconi buoni!!!
Amici i vostri sguardi sul diario m'incoraggiano a continuare e così prima di chiudere il capitolo Salvador de Bahia inserisco qualche foto della città scattata a sera poco prima di salire a bordo.
vedevo le foto del tramonto
così bello, placido, con la luce quasi magica, e pensavo al seguito del tuo racconto, in particolare a questi due passaggi..
La guida qui ci spiegava che molta crudeltà nella storia della città è passata innanzi a questa casa, lì innanzi nella piazza venivano giudicati e castigati gli
schiavi ribelli
Magari questi 'giudizi' si svolgevano in una bellissima serata, con il cielo rosa del tramonto, e con la popolazione che assisteva, qualcuno con paura, qualcuno invece per vedere lo 'spettacolo'.. una strana commistione tra bellezza del creato e crudeltà umana, una cosa ancor di più tristissima..
La seconda frase:
In questa foto poco riuscita potete però comunque osservare l'abbondanza d'oro (ci hanno spiegato che l'oro veniva realmente usato magari mescolandolo a legno e stucco per decorare le chiese) ebbene tanto oro veniva dai ricchi e potenti signori colonizzatori che lo donavano alle chiese chiedendo in cambio d'essere seppelliti all'interno del tempio; pensavano così di avere più probabilità di salvarsi l'anima.
I poveracci e gli schiavi invece venivano seppelliti o per meglio dire buttati in una fossa comune oggi coperta da una grata, la si può ancora osservare in una piazza panoramica non distante dall'ascensore che ho fotografato.
Non stupisce.. probabilmente quasi tutti quei ricchi signori si saranno sentiti dei veri Cristiani, nel pieno rispetto delle regole della loro religione, e non avranno visto alcun contrasto tra quello che facevano a persone non viste come 'uomini' e come simili, ma come reietti da Dio o inferiori..
Sembra assurdo, ma è probabile che fosse così..
Il resto del racconto è stupendo.. già nella diretta o 'assaporato' il viaggio sul fiume, 'sentito' i canti degli uccelli, 'visto' il tramonto e e lo scorrere dell'acqua sullo scafo della barca.. ma ora 'sento' ancora di più queste sensazioni..
Il Rio de la Plata ha un colore brutto da vedere ma particolare, perche non lo trovi in qualsiasi posto, poi vedere le eliche di un transatlantico giocare a cambiare le tonalitá , anche a me fa piacere vederlo.
Non sai quanta voglia di essere lì mi hai scatenato dentro
P.s.
Non riuscirò mai a pensare ad una crociera solo per la nave, la Spa, il Samsara, i ristoranti, il casinò e tante altre belle cose; quelle per me sono aperitivo e magari contorno e dessert ma datemi la portata principale: un itinerario che m'intriga ed un condimento che non mi stanca mai, il mare!
Come non essere d'accordo? Quoto e riquoto!!
Sergio, peccato tu abbia una macchina fotografica "da poco".
Rodolfo, peccato lì non portarmi dietro un maggiordomo, un marinaio, un portatore, un cineoperatore e... un amico come te che di lagune se ne intende...ah ah ah
Va benissimo.. se offri tu il viaggio io mi offro come volontario per le foto, o per i video.. o per.. insomma.. basta che si parta!!!
Un salutone!
Manlio
E allora la butto in scherzo; io, Giano bifronte, ermafrodito per cultura, balorda creatura napoletana di binaria identità greco-ispanica, inquietante esponente di quel sud del mondo, di quella Terronia mondiale, riesco in questo caso a metabolizzare sia pur più superficialmente ma con la stessa facilità sia la venere di Milo che quella creola; tanto mi è familiare quel lungomare chiassoso e colorato che comincia a Napoli, passa per l'Havana, prosegue per Salvador e Rio scende a Santos per andare a prosciugarsi tra la folla animata di Calle Florida di Buenos Aires. Mi vedo insomma uno strano comun denominatore che interseca irrispettoso e obbliguo i paralleli ed oltrepassa la barriera dei meridiani, osservo una catena imbarazzante ed irriverente che lega assieme ed avvince popoli e razze accomunate da contraddizioni ed emozioni, miserie e ricchezze, gioie e tristezze, popoli che raccontano ed interpretano la vita con uno stile molto discutibile ma certamente pulsante autentico e coinvolgente.
Con questa crociera ho percorso tanti chilometri ed ancor di più tante miglia marine ma paradossalmente in molti casi ed in molti luoghi (lagune e palme a parte) quasi mi sembrava di essere a casa per l'approccio con la gente.
Quanto lontano invece mi sentivo ad appena una notte di treno da casa quando mi divertivo sciando nel comprensorio di Dobbiaco, Brunico all'ombra delle tre cime di Lavaredo!
P.s.
Caro Manlio, poiché ti offri come accompagnatore fotografo, autista, maggiordomo, portaborse e quant'altro, purché ovviamente a mie spese, devo purtroppo informarti che io sono come certi nobili decaduti; son ben avvezzo ad avere questo tipo di seguito ma, ahimè per te, meno avvezzo a pagarlo. Ciò nonostante se a te va bene così, ti sia concesso l'onore di scortarmi!
Siete, non solo tu Sergio, davvero eccezionali quando "buttate giù" un diario. I commenti si sprecano. Ciao.
Sulla design di poppa...Sei meglio di Farcus Sergio...