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Fandelmare - Costa Serena: transatlantica Buenos Aires - Savona 21 marzo - 11 aprile

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Ho costatato con grande piacere che le foto sono tornate. Meno male, stamane per me è stato un incubo vederle cancellate, ho anche telefonato a Rodolfo, non so se devo a lui il ripristino ma lo ringrazio comunque per la sua collaudata disponibilità. Grazie vecio mio!
Vi prometto il seguito. Ciao a tutti. Fan
 
Uno spettacolo allo stato puro!! Grazie ancora Sergio per questo bellissimo diario per non parlare delle foto, eccezionali, è ,veramente un piacere continuare a leggerti!
 
Allora continuo. Il giorno di Pasqua, 31 marzo, come ho detto abbiamo lasciato Recife salpando poco dopo le 13. Mentre, poco dopo, pranzavo al buffet e guardavo il panorama con il mare ed il profilo della costa bassa che si allontanava piano piano, premeditavo i piaceri dei 5 giorni di navigazione e delle 2475 miglia marine che ci separavano dall'arrivo a Tenerife.
Forse avrò gusti particolari ma la lunga navigazione che per tanti magari può costituire un inconveniente per me e forse per qualcun altro è invece motivo di attrazione, un'opportunità da cogliere, un valore aggiunto dell'itinerario della crociera. Un modo di familiarizzare con la nave ed i suoi ambienti, l'occasione per socializzare, in certi casi, se ne ho voglia per approfondire un po' qualche occasionale conoscenza, per vivere le giornate con maggiore relax senza i ritmi che m'impongo per sfruttare al meglio gli scali sia con escursioni che in autonomia.
Io quando si fa scalo ho l'abitudine di girare e restare a terra quanto più posso quindi mi piace poi poter indugiare un po' e concedermi un po' di lentezza quando si naviga. Comunque per confermarvi che quei 5 giorni sono volati più di quanto lo pensassi vi dico solo che il proposito fatto in quel primo pomeriggio appena lasciato il Brasile di stendere con carta e penna un diario di quei giorni sudamericani trascorsi fino ad allora e rimasto pura intenzione; vi sembrerà strano ma tra una cosa e l'altra non ne ho avuto il tempo, i fogli sono rimasti bianchi e questo che scrivo ora è l'unico scritto che mi resta affidato alla luminescenza ed alla precarietà di uno schermo di computer (nella mia mentalità è tale perché forse mi fido di più di papiri, incunaboli e magari iscrizioni su pietra, questi reperti sono giunti fino a noi chi sa che resterà dei nostri cd, dei server e di altre diavolerie? ).
Insomma stavo dicendo guardo il panorama e fantastico sull'oceano che mi aspetta ma intanto nel contempo mi torna ancora qualche immagine come questa...




o questa




o questa...




e questa...




insomma i miei pensieri scorrono placidi e lenti come l'acqua di quelle immagini precedenti e le movenze di questi lamantini, un maschio ed una femmina che sembrano quasi baciarsi.



Quante cose può essere una crociera così soprattutto quando ti porta emozioni e sensazioni che non appartengono alla vita d'ogni giorno.
Non chiedetemi perciò di documentare e fotografare magari un lettino sul ponte un po' usurato, di andare alla ricerca di una piccola macchia di ruggine, dell'anta di un armadio non perfettamente allineata al millimetro, queste cose le lascio ad altri anche perché neanche le ho viste o magari non sono bravo a vederle. Giudicate voi se invece riesco a trasmettervi qualcosa di positivo con questo foto balorda e curiosa che mi sono scattato semplicemente specchiandomi nel vetro del balcone della cabina giusto per immortalare un istante di completo benessere...







Serena vi assicuro ha navigato serena forse anche perché sereno ero io e sereni mi sembravano i mie compagni di viaggio. Qualche volta la nave si è concessa un po' di dolce beccheggio, lo si percepiva soprattutto puntando l'orizzonte in lontananza in modo da osservare il lento salire e scendere di prora e poppa oppure fissando lì in alto il grande fumaiolo e guardandolo giocare con una nuvola per capire se fosse questa o il fumaiolo a muoversi. Rollio, invece, sempre quasi nullo, giusto qualche moderata e prudente virata magari in arrivi o partenze.
E dire che a me non sarebbe dispiaciuta qualche sensazione marina un tantino più vivace ma ho dovuto accontentarmi di cose così...



o così...



sniffando un po' di profumo di salsedine nebulizzata lì al balcone!

Quando poi non ero al balcone, questo restava uno dei miei angoli preferiti, lì in alto verso prua, in tranquillità...





anche quanto a piscina, spesso preferivo quella a prua più piccola ma decisamente meno frequentata...




giù a quella grande centrale magari mi affacciavo in qualche occasione particolare come questa: "passaggio equatore";
era il 1° aprile e più d'uno tra gli italiani presenti ovviamente si concedeva la battuta: "...sarà un pesce d'aprile?"





Per sciogliere ogni dubbio al riguardo ci è stato recapitato in cabina tanto di certificato redatto in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e portoghese in finta pergamena e finto sigillo ceralacca con l'immagine d'un pezzo di sestante, un pezzo d'America del Sud e un pezzo d'Africa con un angolino di Mediterraneo del sud (Gibilterra, un po' di Spagna e d'Italia peninsulare). Ovviamente il tutto con data, nome della nave e logo Costa e firma del Comandante.
Se l'equatore lo passano altrove probabilmente ci metteranno anche il russo, l'arabo il cinese ed altro ancora!
La giostra continua; altro giro, altra corsa per chi vuole esserci. Ciao a tutti e grazie.
Fan
 
Ultima modifica:
Della foto che hai fatto contro i vetro della finestra della tua stanza vedo un cielo SudAmericano, bianco all´orizzonte, la bellezza del disegno della nuvola ed il celeste chiaro !!!!! É un cielo calmo ed ha i colori della bandiera Argentina, infatti lo riflette.

Un saluto.
 
Caro Sergio, ho recuperato d'un fiato le prime pagine di questo diario che seguirò' con interesse.sono paesi che ancora mi mancano e farò' tesoro dei consigli e delle descrizioni. Complimenti per il bel racconto, documentato e interessante. e non ti buttare giù per le foto: nulla da invidiare agli altri !

Che bel diario, che bel diario e che bel diario !!!!!! Oggi me lo sono letto con calma.

Finalmente sono arrivato anche io..

E' un bellissimo diario, scritto in modo scorrevole, mai pesante, ma è un racconto stracarico di succo.. dove per succo intendo le osservazioni che solo un viaggiatore sa fare, perchè vede 'oltre' la patina e guarda dove veramente si trova..

E' veramente bello..

Sergio ti conosco, e so come scrivi e come vivi i viaggi, ma in questo caso, mettendoti a 'lavorare' di brutto, ti sei superato (anche con le foto detto tra noi.. ;) ), è un diario stupendo..


Io ho capito solo ora (finalmente) chi stava dietro alla diretta, anche perche' l'ho seguita poco ero anche io in crociera.
Bel diario con posti incantevoli!!

Rossy e Cosimo, beati voi, noi invece abbiamo seguito entrambe le dirette, forse è perchè eravamo a casa? :mad:[smilie=pianto_04[1:
[/QUOTE]

Dillo a me!! Club dei rosiconi buoni!!! :) :) :)

Amici i vostri sguardi sul diario m'incoraggiano a continuare e così prima di chiudere il capitolo Salvador de Bahia inserisco qualche foto della città scattata a sera poco prima di salire a bordo.

vedevo le foto del tramonto

100_6540.jpg


così bello, placido, con la luce quasi magica, e pensavo al seguito del tuo racconto, in particolare a questi due passaggi..

La guida qui ci spiegava che molta crudeltà nella storia della città è passata innanzi a questa casa, lì innanzi nella piazza venivano giudicati e castigati gli
schiavi ribelli

Magari questi 'giudizi' si svolgevano in una bellissima serata, con il cielo rosa del tramonto, e con la popolazione che assisteva, qualcuno con paura, qualcuno invece per vedere lo 'spettacolo'.. una strana commistione tra bellezza del creato e crudeltà umana, una cosa ancor di più tristissima..

La seconda frase:

In questa foto poco riuscita potete però comunque osservare l'abbondanza d'oro (ci hanno spiegato che l'oro veniva realmente usato magari mescolandolo a legno e stucco per decorare le chiese) ebbene tanto oro veniva dai ricchi e potenti signori colonizzatori che lo donavano alle chiese chiedendo in cambio d'essere seppelliti all'interno del tempio; pensavano così di avere più probabilità di salvarsi l'anima.
I poveracci e gli schiavi invece venivano seppelliti o per meglio dire buttati in una fossa comune oggi coperta da una grata, la si può ancora osservare in una piazza panoramica non distante dall'ascensore che ho fotografato.

Non stupisce.. probabilmente quasi tutti quei ricchi signori si saranno sentiti dei veri Cristiani, nel pieno rispetto delle regole della loro religione, e non avranno visto alcun contrasto tra quello che facevano a persone non viste come 'uomini' e come simili, ma come reietti da Dio o inferiori..

Sembra assurdo, ma è probabile che fosse così..

Il resto del racconto è stupendo.. già nella diretta o 'assaporato' il viaggio sul fiume, 'sentito' i canti degli uccelli, 'visto' il tramonto e e lo scorrere dell'acqua sullo scafo della barca.. ma ora 'sento' ancora di più queste sensazioni..

Il Rio de la Plata ha un colore brutto da vedere ma particolare, perche non lo trovi in qualsiasi posto, poi vedere le eliche di un transatlantico giocare a cambiare le tonalitá , anche a me fa piacere vederlo.

Non sai quanta voglia di essere lì mi hai scatenato dentro

P.s.
Non riuscirò mai a pensare ad una crociera solo per la nave, la Spa, il Samsara, i ristoranti, il casinò e tante altre belle cose; quelle per me sono aperitivo e magari contorno e dessert ma datemi la portata principale: un itinerario che m'intriga ed un condimento che non mi stanca mai, il mare!

Come non essere d'accordo? Quoto e riquoto!!

Sergio, peccato tu abbia una macchina fotografica "da poco". ;) ;)

Rodolfo, peccato lì non portarmi dietro un maggiordomo, un marinaio, un portatore, un cineoperatore e... un amico come te che di lagune se ne intende...ah ah ah

Va benissimo.. se offri tu il viaggio io mi offro come volontario per le foto, o per i video.. o per.. insomma.. basta che si parta!!! :) :) :)

Un salutone!
Manlio
 
Ha detto tutto Manlio...Io seguo in silenzio ma ammirato e quasi con commozione. Complimenti per le emozioni che sai trasmettere e le splendide foto
 
- Answer, ringrazio, ti ho notato tra i seguaci assidui e mi fa tanto piacere.
- Tano, si vede proprio che hai l'Argentina nel cuore! Riesci a vederla anche in quella mia strana foto scattata specchiandomi nel vetro del balcone! In effetti l'azzurro c'era ed anche il bianco. Una delle cose che ho notato a bordo era l'orgoglio e la passionalità con la quale i tanti argentini presenti manifestavano l'amore per la propria nazione; nel loro presentarsi ascoltavo subito quel sonoro "...ghiò so arghentino" (che mi ricordava tanto l'accento di Maradona) e poi magari volevano raccontare qualcosa della località di provenienza. Se poi in teatro gli artisti cantavano canzoni argentine (spesso alquanto struggenti e melodiose) il pubblico argentino le intonava in coro e qualcuno si commuoveva pure come se avesse lasciato da tanto il proprio paese quando invece eravamo salpati da Buenos Aires solo da qualche giorno.
- Manlio, ti aspettavo e finalmente sei arrivato! La tua assenza e soprattutto l'assenza dei tuoi commenti, anche se giustificata, toglieva un bel po' al diario.
Chi ti conosce, conosce anche i tuoi approfondimenti che in certi casi diventano quasi trattazioni e lezioni. Questo accade soprattutto quando giochi in casa e cioè quando da romano storico qual sei (e non per età veneranda) ti muovi con estrema destrezza tra reperti mediterranei di 2000 anni fa ed oltre (Roma, Grecia, Nord Africa, Medio Oriente e tanta tanta archeologia, lì per te non ci sono segreti); qui invece siamo in un altro mondo, pur sempre un po' figlio o nipote di quello ma un mondo, se non sbaglio, a te meno familiare, insomma un po' più esotico.
E allora la butto in scherzo; io, Giano bifronte, ermafrodito per cultura, balorda creatura napoletana di binaria identità greco-ispanica, inquietante esponente di quel sud del mondo, di quella Terronia mondiale, riesco in questo caso a metabolizzare sia pur più superficialmente ma con la stessa facilità sia la venere di Milo che quella creola; tanto mi è familiare quel lungomare chiassoso e colorato che comincia a Napoli, passa per l'Havana, prosegue per Salvador e Rio scende a Santos per andare a prosciugarsi tra la folla animata di Calle Florida di Buenos Aires. Mi vedo insomma uno strano comun denominatore che interseca irrispettoso e obbliguo i paralleli ed oltrepassa la barriera dei meridiani, osservo una catena imbarazzante ed irriverente che lega assieme ed avvince popoli e razze accomunate da contraddizioni ed emozioni, miserie e ricchezze, gioie e tristezze, popoli che raccontano ed interpretano la vita con uno stile molto discutibile ma certamente pulsante autentico e coinvolgente.
Con questa crociera ho percorso tanti chilometri ed ancor di più tante miglia marine ma paradossalmente in molti casi ed in molti luoghi (lagune e palme a parte) quasi mi sembrava di essere a casa per l'approccio con la gente.
Quanto lontano invece mi sentivo ad appena una notte di treno da casa quando mi divertivo sciando nel comprensorio di Dobbiaco, Brunico all'ombra delle tre cime di Lavaredo!
Questa e la geografia come la cucino io con una ricetta che mescola un pizzico d'antropologia, un tantino di storia genuina, e una manciata di osservazione, avendo però cura, prima di cucinare, di ripulire ben bene il tegame da residui di mistificazione e convenzione ed usando le diverse bandiere ma solo per farne un'unica colorata tovaglia per imbandire la tavola.
Dimenticavo, la guida, quando si è fortunati come lo sono stato io nelle escursioni in questa crociera, è certamente un insostituibile aiuto in cucina e contribuisce alla riuscita della ricetta. La nave invece è come la cucina che ci ospita per la preparazione della pietanza, può essere anche lussuosa e questo certamente aiuta ma se lo chef non è capace ....
Mi sa che in crociera ho sniffato troppa salsedine, il sole che picchiava forte mi ha dato alla testa e credo proprio che questo sproloquio sia conseguenza dei postumi.
Vi assicuro che quando si torna da una lunga crociera così e dura smaltire i postumi e si rischia pure la ricaduta o peggio la dipendenza; quasi quasi mi prenoto un'altra transatlantica per l'autunno prossimo! Che ne direste dei Caraibi? Lo so, Dubai va per la maggiore e la Cina va di moda ma io preferisco non allontanarmi troppo da casa, e poi probabilmente da quelle parti non mi chiamerebbero per strada "Amigo!" come mi capita a Napoli quando qualcuno meno nero di me, ma pur sempre nero, mi ferma sul lungomare per vendermi qualcosa.
Ciao a tutti e per questa volta scusate l'assenza di foto e soprattutto di colore, forse, di colore, ne ho messo già io fin troppo a chiacchiere.
Alla prossima puntata, sempre se volete.
P.s.
Caro Manlio, poiché ti offri come accompagnatore fotografo, autista, maggiordomo, portaborse e quant'altro, purché ovviamente a mie spese, devo purtroppo informarti che io sono come certi nobili decaduti; son ben avvezzo ad avere questo tipo di seguito ma, ahimè per te, meno avvezzo a pagarlo. Ciò nonostante se a te va bene così, ti sia concesso l'onore di scortarmi!
 
- Answer, ringrazio, ti ho notato tra i seguaci assidui e mi fa tanto piacere.
- Tano, si vede proprio che hai l'Argentina nel cuore! Riesci a vederla anche in quella mia strana foto scattata specchiandomi nel vetro del balcone! In effetti l'azzurro c'era ed anche il bianco. Una delle cose che ho notato a bordo era l'orgoglio e la passionalità con la quale i tanti argentini presenti manifestavano l'amore per la propria nazione; nel loro presentarsi ascoltavo subito quel sonoro "...ghiò so arghentino" (che mi ricordava tanto l'accento di Maradona) e poi magari volevano raccontare qualcosa della località di provenienza. Se poi in teatro gli artisti cantavano canzoni argentine (spesso alquanto struggenti e melodiose) il pubblico argentino le intonava in coro e qualcuno si commuoveva pure come se avesse lasciato da tanto il proprio paese quando invece eravamo salpati da Buenos Aires solo da qualche giorno.
- Manlio, ti aspettavo e finalmente sei arrivato! La tua assenza e soprattutto l'assenza dei tuoi commenti, anche se giustificata, toglieva un bel po' al diario.
Chi ti conosce, conosce anche i tuoi approfondimenti che in certi casi diventano quasi trattazioni e lezioni. Questo accade soprattutto quando giochi in casa e cioè quando da romano storico qual sei (e non per età veneranda) ti muovi con estrema destrezza tra reperti mediterranei di 2000 anni fa ed oltre (Roma, Grecia, Nord Africa, Medio Oriente e tanta tanta archeologia, lì per te non ci sono segreti); qui invece siamo in un altro mondo, pur sempre un po' figlio o nipote di quello ma un mondo, se non sbaglio, a te meno familiare, insomma un po' più esotico.
E allora la butto in scherzo; io, Giano bifronte, ermafrodito per cultura, balorda creatura napoletana di binaria identità greco-ispanica, inquietante esponente di quel sud del mondo, di quella Terronia mondiale, riesco in questo caso a metabolizzare sia pur più superficialmente ma con la stessa facilità sia la venere di Milo che quella creola; tanto mi è familiare quel lungomare chiassoso e colorato che comincia a Napoli, passa per l'Havana, prosegue per Salvador e Rio scende a Santos per andare a prosciugarsi tra la folla animata di Calle Florida di Buenos Aires. Mi vedo insomma uno strano comun denominatore che interseca irrispettoso e obbliguo i paralleli ed oltrepassa la barriera dei meridiani, osservo una catena imbarazzante ed irriverente che lega assieme ed avvince popoli e razze accomunate da contraddizioni ed emozioni, miserie e ricchezze, gioie e tristezze, popoli che raccontano ed interpretano la vita con uno stile molto discutibile ma certamente pulsante autentico e coinvolgente.
Con questa crociera ho percorso tanti chilometri ed ancor di più tante miglia marine ma paradossalmente in molti casi ed in molti luoghi (lagune e palme a parte) quasi mi sembrava di essere a casa per l'approccio con la gente.
Quanto lontano invece mi sentivo ad appena una notte di treno da casa quando mi divertivo sciando nel comprensorio di Dobbiaco, Brunico all'ombra delle tre cime di Lavaredo!
Questa e la geografia come la cucino io con una ricetta che mescola un pizzico d'antropologia, un tantino di storia genuina, e una manciata di osservazione, avendo però cura, prima di cucinare, di ripulire ben bene il tegame da residui di mistificazione e convenzione ed usando le diverse bandiere ma solo per farne un'unica colorata tovaglia per imbandire la tavola.
Dimenticavo, la guida, quando si è fortunati come lo sono stato io nelle escursioni in questa crociera, è certamente un insostituibile aiuto in cucina e contribuisce alla riuscita della ricetta. La nave invece è come la cucina che ci ospita per la preparazione della pietanza, può essere anche lussuosa e questo certamente aiuta ma se lo chef non è capace ....
Mi sa che in crociera ho sniffato troppa salsedine, il sole che picchiava forte mi ha dato alla testa e credo proprio che questo sproloquio sia conseguenza dei postumi.
Vi assicuro che quando si torna da una lunga crociera così e dura smaltire i postumi e si rischia pure la ricaduta o peggio la dipendenza; quasi quasi mi prenoto un'altra transatlantica per l'autunno prossimo! Che ne direste dei Caraibi? Lo so, Dubai va per la maggiore e la Cina va di moda ma io preferisco non allontanarmi troppo da casa, e poi probabilmente da quelle parti non mi chiamerebbero per strada "Amigo!" come mi capita a Napoli quando qualcuno meno nero di me, ma pur sempre nero, mi ferma sul lungomare per vendermi qualcosa.
Ciao a tutti e per questa volta scusate l'assenza di foto e soprattutto di colore, forse, di colore, ne ho messo già io fin troppo a chiacchiere.
Alla prossima puntata, sempre se volete.
P.s.
Caro Manlio, poiché ti offri come accompagnatore fotografo, autista, maggiordomo, portaborse e quant'altro, purché ovviamente a mie spese, devo purtroppo informarti che io sono come certi nobili decaduti; son ben avvezzo ad avere questo tipo di seguito ma, ahimè per te, meno avvezzo a pagarlo. Ciò nonostante se a te va bene così, ti sia concesso l'onore di scortarmi!
 
Sergio mio, quanta roba metti sul fuoco!!

E allora la butto in scherzo; io, Giano bifronte, ermafrodito per cultura, balorda creatura napoletana di binaria identità greco-ispanica, inquietante esponente di quel sud del mondo, di quella Terronia mondiale, riesco in questo caso a metabolizzare sia pur più superficialmente ma con la stessa facilità sia la venere di Milo che quella creola; tanto mi è familiare quel lungomare chiassoso e colorato che comincia a Napoli, passa per l'Havana, prosegue per Salvador e Rio scende a Santos per andare a prosciugarsi tra la folla animata di Calle Florida di Buenos Aires. Mi vedo insomma uno strano comun denominatore che interseca irrispettoso e obbliguo i paralleli ed oltrepassa la barriera dei meridiani, osservo una catena imbarazzante ed irriverente che lega assieme ed avvince popoli e razze accomunate da contraddizioni ed emozioni, miserie e ricchezze, gioie e tristezze, popoli che raccontano ed interpretano la vita con uno stile molto discutibile ma certamente pulsante autentico e coinvolgente.

Avendo parenti Peruviani mi rendo conto sia della vicinanza che della distanza tra il mio mondo ed il loro..

La vicinanza non è necessariamente dovuta alla colonizzazione Spagnola di quei luoghi, è più antica, ci sono delle tradizioni, dei modi di vedere, in una piccola comunità di un villaggio Peruviano che potrebbero essere assimilate a quelle di un piccolo paese Abruzzese, se non, per assurdo, alla Roma dei primi del novecento, essa stessa, per certi versi, paese..

Ci sono però anche differenza apocalittiche, che se non vedi con i tuoi occhi forse non potresti immaginare..

Sta di fatto che mio padre, erede di quella Roma, ed il padre di mia cognata, guardandosi negli occhi, senza parlare una lingua comune, si sono subito accorti di essere perfettamente in linea tra di loro e di potersi capire al volo..

Pur conoscendo diversi Brasiliani sinceramente non conosco il Brasile, non ne ho una chiave di lettura, per questo mi piacerebbe essere tra di loro e poter vedere con i miei occhi quello che hai visto tu.. mi piacerebbe assai.. ;)

Detto tra noi (tanto non ci legge nessuno) quando mi mandavi gli SMS avevo sempre paura di interpretarli in base ad uno stereotipo e di sbagliare a trasmettere quello che volevi dire, anche se in realtà eri chiarissimo..

Con questa crociera ho percorso tanti chilometri ed ancor di più tante miglia marine ma paradossalmente in molti casi ed in molti luoghi (lagune e palme a parte) quasi mi sembrava di essere a casa per l'approccio con la gente.
Quanto lontano invece mi sentivo ad appena una notte di treno da casa quando mi divertivo sciando nel comprensorio di Dobbiaco, Brunico all'ombra delle tre cime di Lavaredo!

Strano ma vero..

P.s.
Caro Manlio, poiché ti offri come accompagnatore fotografo, autista, maggiordomo, portaborse e quant'altro, purché ovviamente a mie spese, devo purtroppo informarti che io sono come certi nobili decaduti; son ben avvezzo ad avere questo tipo di seguito ma, ahimè per te, meno avvezzo a pagarlo. Ciò nonostante se a te va bene così, ti sia concesso l'onore di scortarmi!

Va bene dai... se ne può parlare!!

Un salutone!
Manlio
 
Manlio sei quello che sei, impossibile spiegarlo a chi non ti conosce e chi non ti conosce non sa che si perde. Chi ti legge in questo Forum però almeno un po' ti ha conosciuto e credo anche abbia avuto anche modo di apprezzarti. Quanto al Brasile e questo vale anche per l'Argentina cadrei nel ridicolo se dicessi di conoscerli, però mi sento di dire che cogliendone alcuni aspetti e mi riferisco soprattutto alle genti ed a quel poco che ho potuto vedere, mi sembra di poterne intuire una certa essenza che non è poi così lontana per contraddizioni, enfasi, stili di vita, modi di pensare e di approcciare gli altri e il mondo rispetto a certe realtà a me molto più vicine, vissute e viste quotidianamente. Quando me ne vado in giro ad osservare e curiosare, più che giudicare o almeno prima di farlo cerco di rendermi conto e capire e questo vale sia se passeggio per la mia città sia se mi reco molto più lontano che sia Tallin o il Cairo, New York o Rio, credo che sia inopportuno come fanno alcuni applicare schemi di valutazione omologhi o peggio identici per realtà molto diverse; personalmente penso che uno dei problemi d'oggi abbia una matrice culturalmente distorta o almeno restrittiva; alcuni pretenderebbero di rendere il mondo tutto uguale e di farlo in breve tempo con due parole magiche: mercato e globalizzazione. Certamente il mondo marcia in quella direzione, negarlo sarebbe negare l'evidenza ma intanto le differenze restano ancora, la marcia verso l'omologazione se si guarda bene è meno veloce di quel che possa sembrare a prima vista, supermercati, automobili e grattaceli e portacontainers sembrano ovviamente tutti uguali ma le genti che animano questi oggetti e soprattutto le loro anime sono ancora alquanto diverse e questa diversità mi da ancora il gusto di curiosare.
So bene che ad alcuni anche tra quelli che si affacciano a sbirciare su un diario come questo certe considerazioni non interessano affatto, ma vado ugualmente per la mia strada, non saprei fare diversamente e poi, chi non è interessato a ciò può semplicemente dare uno sguardo veloce alle foto e cogliere quel che più gli interessa, ammesso che qualcosa ci sia come spero.
Ora però mi sembra opportuno tornare a raccontare altro sempre con parole ed immagini.
 
Dopo 5 giorni di navigazione atlantica abbastanza tranquilla la mattina di sabato 6 aprile, ancora un po' assonnato apro le tende della cabina e questo è ciò che mi appare....




siamo a Tenerife e questo è un villaggio in prossimità di Santa Cruz.
Ho detto assonnato perché spesso la sera si faceva tardi, con la cena al 2° turno 21,15 capitava talvolta di alzarsi da tavola quasi alle 23, e poi quattro chiacchiere, un giretto, uno sguardo alle foto esposte, un po' di musica o qualche gioco si arrivava in un baleno alla 1 o alle 2 ma poi ci si ricordava talvolta di dover mettere l'orologio un'ora avanti. Questa è una delle caratteristiche delle transatlantiche da est ad ovest come questa, ovviamente quando si naviga al contrario si guadagna sonno.
Devo dire poi che avvicinandosi la fine della crociera mi andava sempre di più di fruirne fino in fondo, insomma pensavo per dormire avrò più tempo a casa.
Inoltre mi è sempre piaciuta quell'atmosfera un po' più rarefatta e tranquilla certe volte quasi intima, per es. magari vicino ad un piano bar che si crea quando si è rimasti in pochi. Spesso poi proprio prima d'andare a letto mi concedevo una boccata d'aria lì sui ponti esterni ascoltando il fruscio del vento ed il brontolio che arriva dal fumaiolo. In alcuni giorni c'era anche una bella luna piena. Bello vedere i ponti deserti tutti per te!
Una sera, poi, sul tardi, sul ponte piscina c'è stata un'attrazione particolare: due croceristi spagnoli certamente un po' brilli si sono dati a danze sfrenate esibendosi tra l'altro in un flamenco spettacolare ad interpretazione molto libera. La cosa è avvenuta in una torrida notte equatoriale dopo una festa particolarmente allegra ed animata, i due personaggi dalle abbondanti forme alla Botero hanno cominciato a sfrenarsi, ad un certo punto la scena è stata esaltata da una leggera pioggerellina che incollava gli abiti addosso ad entrambi che continuavano incuranti di tutto e tutti come rapiti dalla frenesia della danza, insomma una di quelle cose a sorpresa incoraggiate dalla complicità delle atmosfere dell'ultim'ora.
Ma torniamo ad altre immagini di Santa Cruz de Tenerife....


























Scusate le spalle e non sembri irriguardoso ma questa, come forse qualcuno saprà, è una statua dedicata ai Guanci gli originari misteriosi abitatori di Tenerife




e questo è il suo profilo




ancora lui, si direbbe dall'aspetto un po' imbronciato





ma intanto sono già le 17, è ora di partire e Costa Neoromantica che era con noi lì in porto ci precede di poco...




passandoci proprio accanto





ecco com'erano attraccate





Ciao Santa Cruz, ti lascio un po' imbronciata con la sera che porta le nuvole. Costa Serena parte per Funchal (260 miglia marine)





e allora preferisco ricordarti così, com'eri stamane, con i colori di questi fiori che allietano quella tua grande fontana nella piazza





Chi conosce Santa Cruz avrà visto dalle foto che mi sono concesso solo un rilassante giro per la città.
Sono già stato a Tenerife molte volte, ho visitato 2 volte il grande vulcano Teide, ho perlustrato la valle dell'Orotava ed il suo parco botanico, mi sono allungato altre volte a Puerto de la Cruz con le famose piscine di Martinez, mi sono recato in bus alle località turistiche molto frequentate di Playa de las Americas e Los Cristianos questa volta, contrariamente al solito, mi sono mosso meno.
Ciao a tutti.
Fan
 
Sergio, hai fatto uno splendido lavoro, assolutamente di livello nei contenuti e nella bellezza delle foto.
Mercato e globalizzazione: io credo che la fretta "citata" da te nell'omologare tutto e tutti a livello mondiale, poi tanta fretta non sia. Alla fine, la "globalizzazione" attuale sfrutta in maniera "distorta" proprio le diversità....e l'"omologazione veloce" farebbe, per convenienza, perdere troppi vantaggi...
A me spaventa molto di più chi vorrebbe "omologare" tutto il mondo sulla base del proprio mondo...ritenendolo superiore...e non accettando le diversità altrui...

Buon proseguimento di diario caro Sergio, ti seguo sempre con estremo interesse.

Max
 
Siete, non solo tu Sergio, davvero eccezionali quando "buttate giù" un diario. I commenti si sprecano. Ciao.
 
Siete, non solo tu Sergio, davvero eccezionali quando "buttate giù" un diario. I commenti si sprecano. Ciao.

...e allora, caro Rodolfo, continuiamo ed uso il plurale volutamente, auspicando sempre coinvolgimento di visitatori ed amici come voi.
Domenica 7 aprile arriviamo a Funchal (Madera). Sono già stato diverse volte in questa isola e precedentemente ho anche fatto una lunga escursione in bus per conoscerne i panorami. A proposito di panorami, poi, in una precedente visita di Funchal ho anche fatto la salita in funivia sul monte che sovrasta la città, cosa che consiglio vivamente a chi ne avesse l'opportunità; il panorama dall'alto sulla città e sul porto è bellissimo e poi lì c'è da visitare un santuario ed un curatissimo giardino.
Superfluo, poi parlare della famosa discesa nei cestinos sperimentata da tanti turisti come fosse un rito da adempiere una volta sbarcati a Funchal.
Detto questo capirete perché questa volta invece ho deciso semplicemente di gironzolare in tutta libertà senza un programma preciso, semplicemente lasciandomi guidare dalla curiosità. Mi sono spostato a piedi verso il centro città e fino alla fortezza.
Anche qui Costa Serena ha condiviso il porto con la Neoromantica...









incamminandomi verso il centro mi ritrovo ad osservare questo grande raduno di motociclisti; dedico la foto agli appassionati come Rodolfo, ed assicuro che era qualcosa di spettacolare! Non solo per le moto ma anche per i soggetti.




Quindi proseguo nella passeggiata....






qui siamo nello spiazzo dove si trova la stazione della funivia










questa è la stazione della funivia...






mi avvio verso la fortezza...





entro e nel cortile trovo una sorpresa....




...eccola!












poi entro in un altro portone sempre per curiosare....









ma una volta uscito mi attraggono semplici scene di pescatori ad un passo dal mare...









mi affaccio sula sponda prima di tornare sui miei passi






sulla via del ritorno....





ed eccomi ormai di nuovo al porto. Guardate il terminal cruise e seguite anche la foto successiva.
Vedrete così che strana poppa ho reinventato per Costa Serena con la mia macchinetta fotografica....












Che ve ne pare? Vi piace questa poppa pazza!!!? Mi promuovete come architetto navale? Mi sa che mi bocciate, ma almeno ridete!
Con Funchal non ho finito, c'è dell'altro ma per ora mi fermo. Ciao. Fan
 
Ultima modifica:
Sulla design di poppa...Sei meglio di Farcus Sergio...

Max mi sono ispirato alle poppe di Allegra e Marina e non pensare a doppi sensi.
Prima di lasciare Funchal con le immagini della città vista dalla nave ora inserisco una serie di foto che ho scattato proprio all'interno della stazione marittima dove ho trovato la graditissima sorpresa di una "mostra navale" con quadri, modelli e riproduzioni. L'ho scoperta quasi per caso poco prima d'imbarcarmi ed avrei voluto trattenermi lì più a lungo ma è già tanto averla vista, credo proprio che a quasi tutti i croceristi sia sfuggita poiché ne ho visti pochissimi. Era allestita in un piano superiore.
Amici quando si viaggia bisogna curiosare e ficcare il naso.
Eccone alcune immagini.....

























Questa ovviamente la dedichiamo a Manlio amante dei velieri





e questa ai francesi





e questa a chi ne sa di più di me in fatto di navi....

















e questo è il sottoscritto prima di salire a bordo, forse sono un po' stanco per aver gironzolato un bel po', forse comincio a pensare che mi aspetta solo un'ultima tappa a Malaga ma certamente la soddisfazione di aver sfruttato al meglio ogni scalo, quella c'è!
Inoltre mi fa piacere pensare anche che prima di Malaga c'è un giorno per navigare e prima di Savona ce n'è un altro ancora.
Come ha scritto qualcuno Fan-atico come me : "Navigare necesse est!"



Perciò non è finita vi aspetta la partenza da Funchal e la città vista dalla nave....
Ciao.
 
Non ci sono parole per descrivere la bellezza di questo diario....stupende le immagini della mostra "nascosta" ma ero sicura che tu Sergio l'avresti scovata per noi....
Grazie anche per questo!!!!!
 
Non mi ero mai accorto avessero modificato la poppa di Serena; non male, non male.

Grazie Sergio, per la foto del raduno motociclistico, anche se, non vedo alcuna della mia marca preferita. ;) ;)
 
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