il viaggio di ritorno non è stato breve ma ... adesso vi racconto.
praticamente come vi dicevo le strade non sono come qui. sono sterrate e non sono assolutamente illuminate. uomini, donne e bambini (nel 90% dei casi scalzi) si muovono nel buio totale a piedi o in bicicletta. attraversare questi luoghi al buio, in silenzio e trovarsi di fronte alle persone con il rischio più che concreto di tirarli sotto non è certo da tutti i giorni.
la nostra guida guidava molto bene e prudentemente e, a parte un frontale evitato per un soffio contro un bus lanciato a velocità esagerata, il viaggio è stato emozionantissimo.
solo buio, un cielo pieno di stelle bellissime e mai viste prima (si è infatti nell'altro emisfero) e le scene di una vita lontana anni luce da noi. le casette di fango illuminate solo da piccole candele all'olio, le persone tutte riunite a dividere quello che c'è da mangiare, chiacchierando e sorridendo, nonostante tutto, uomini e donne che tornano da lavoro, bambini che tornano da un negozio con un pacco di farina. ecco, la voglia di fermarsi e stare con loro accanto al fuoco, sentire di cosa parlano, cosa si raccontano, come si intrattengono. non ci sono tv, né libri, solo tanta condivisione. una cosa che da noi manca troppo. e con le lacrime agli occhi e il cuore che scoppia perché credete non ve lo riesco a spiegare, vi dico che forse quello, più del resto, è il mal d'africa.