Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO
ed ecco il nostro Circolo Pickwick che si ricompone a chiacchierare ed è la conferma che a Natale si torna in famiglia...
Dunque meglio i Natali di ieri o di oggi?
Attenzione, non rispondete troppo presto.
Innanzi tutto pensando al passato si può provare un senso di nostalgia o di rimpianto.
La nostalgia è positiva mentre il rimpianto non lo è.
La nostalgia torna a galla per ricordarci che abbiamo un passato. Le persone nostalgiche sono in realtà le più forti, perché capaci di rimettere insieme i pezzi del passato e fare della vita un percorso compatto. La nostalgia è un piacere da gustare lentamente, sono i vent'anni di Odisseo lontano da Itaca. È la dolcezza delle cose perdute, ma a differenza del rimpianto è attraversata da una vena di speranza.
In psicologia il rimpianto è definito come un sentimento che associa aspetti di emozioni in conflitto (tristezza, collera, vergogna, agitazione, etc.) è una cosa che non abbiamo fatto o non l’abbiamo fatta come (ora) diciamo che andava fatta e vissuta.
Il termine nostalgia deriva dal graco "nostos" (ritorno) e àlgos (dolore) ed è entrato nel vocabolario europeo solo nel XVII secolo grazie al medico svizzero Johannes Hofer. Era alle prese con una patologia diffusa tra i connazionali, costretti dall'arruolamento come truppe mercenarie: "nostalgia" era la designazione dotta del "dolore per la lontananza da casa".
Da quel momento la parola è diventata sinonimo di disturbo psichico e solo grazie alle poesie di Baudelaire ha cominciato a essere interpretata sotto una luce diversa. Scriveva Antoine da Saint-Exupèry: "Se vuoi costruire una nave,
non radunare uomini per raccogliere la legna e distribuire i compiti, ma insegna loro la nostalgia del mare ampio e infinito".
La nostalgia ha un effetto terapeutico sulla salute mentale ed è fonte di positività, importante per affrontare i fantasmi di ieri e vivere con energia il presente, fa da ponte tra ciò che eravamo e ciò che siamo, regalandoci la sensazione che la nostra vita abbia avuto un percorso sensato, carico di esperienze ed emozioni, nel bene e nel male.
Naturalmente non si deve esagerare: troppa nostalgia può togliere preziosi spazi mentali e peggiorare la qualità di vita e i rapporti sociali,trasformandosi in patologia. Ci sono individui che non riescono a godere il presente e vivono in un costante passato.
In conclusione: io ho nostalgia dei Natali di quando ero bambino, della mattina di Natale con i doni sotto l’albero, la polverina d’argento sul davanzale, le poesie recitate e tutto quanto.
I bimbi d’oggi vivono un Natale diverso, non potrei dire peggiore perché per loro è solo questo e per loro è il migliore Natale che esiste e nei loro occhi c'è la stessa felicità e gioia che avevamo noi in quei giorni.
E' una felicità "moderna", più televisiva e tecnologica e certamente non ho il rimpianto di volerla cambiare con la mia.
regalo al nostro poeta fan un Presepe fotografato a Procida
Al mio bel Rugantino antipapalino manlio, che dice di non sentirsi cristiano ma a me pare che sia assai più religioso lui di un centinaio di Gesuiti, parecchi Domenicani, una qualche dozzina di Cardinali e ci metto per arrotondare anche due o tre Papi
...che faccio lascioooooo!
regalo, dunque questo sonetto del Belli
ER PRIMO DESCEMBRE
Chiuso appena l’apparto teatrale
stanotte la Madonna entra in ner mese:
e ffra cquinisci ggiorni pe le cchiese
principia la novena de Natale.
E ddoppo, ammalappéna se sò intese
le pifere a ffiní la pastorale,
riecco le commedie e ’r Carnovale:
e accusí sse va avanti a sto paese.
Poi Quaresima: poi Pasqua dell’Ova:
e, ccom’è tterminato l’ottavario,
aricomincia la commedia nova.
Pijja inzomma er libbretto der lunario,
e vvedi l’anno scompartito a pprova
tra Ppurcinella e Iddio senza divario.
Giuseppe Gioacchino Belli
ed ecco il nostro Circolo Pickwick che si ricompone a chiacchierare ed è la conferma che a Natale si torna in famiglia...
Dunque meglio i Natali di ieri o di oggi?
Attenzione, non rispondete troppo presto.
Innanzi tutto pensando al passato si può provare un senso di nostalgia o di rimpianto.
La nostalgia è positiva mentre il rimpianto non lo è.
La nostalgia torna a galla per ricordarci che abbiamo un passato. Le persone nostalgiche sono in realtà le più forti, perché capaci di rimettere insieme i pezzi del passato e fare della vita un percorso compatto. La nostalgia è un piacere da gustare lentamente, sono i vent'anni di Odisseo lontano da Itaca. È la dolcezza delle cose perdute, ma a differenza del rimpianto è attraversata da una vena di speranza.
In psicologia il rimpianto è definito come un sentimento che associa aspetti di emozioni in conflitto (tristezza, collera, vergogna, agitazione, etc.) è una cosa che non abbiamo fatto o non l’abbiamo fatta come (ora) diciamo che andava fatta e vissuta.
Il termine nostalgia deriva dal graco "nostos" (ritorno) e àlgos (dolore) ed è entrato nel vocabolario europeo solo nel XVII secolo grazie al medico svizzero Johannes Hofer. Era alle prese con una patologia diffusa tra i connazionali, costretti dall'arruolamento come truppe mercenarie: "nostalgia" era la designazione dotta del "dolore per la lontananza da casa".
Da quel momento la parola è diventata sinonimo di disturbo psichico e solo grazie alle poesie di Baudelaire ha cominciato a essere interpretata sotto una luce diversa. Scriveva Antoine da Saint-Exupèry: "Se vuoi costruire una nave,
non radunare uomini per raccogliere la legna e distribuire i compiti, ma insegna loro la nostalgia del mare ampio e infinito".
La nostalgia ha un effetto terapeutico sulla salute mentale ed è fonte di positività, importante per affrontare i fantasmi di ieri e vivere con energia il presente, fa da ponte tra ciò che eravamo e ciò che siamo, regalandoci la sensazione che la nostra vita abbia avuto un percorso sensato, carico di esperienze ed emozioni, nel bene e nel male.
Naturalmente non si deve esagerare: troppa nostalgia può togliere preziosi spazi mentali e peggiorare la qualità di vita e i rapporti sociali,trasformandosi in patologia. Ci sono individui che non riescono a godere il presente e vivono in un costante passato.
In conclusione: io ho nostalgia dei Natali di quando ero bambino, della mattina di Natale con i doni sotto l’albero, la polverina d’argento sul davanzale, le poesie recitate e tutto quanto.
I bimbi d’oggi vivono un Natale diverso, non potrei dire peggiore perché per loro è solo questo e per loro è il migliore Natale che esiste e nei loro occhi c'è la stessa felicità e gioia che avevamo noi in quei giorni.
E' una felicità "moderna", più televisiva e tecnologica e certamente non ho il rimpianto di volerla cambiare con la mia.
regalo al nostro poeta fan un Presepe fotografato a Procida
Al mio bel Rugantino antipapalino manlio, che dice di non sentirsi cristiano ma a me pare che sia assai più religioso lui di un centinaio di Gesuiti, parecchi Domenicani, una qualche dozzina di Cardinali e ci metto per arrotondare anche due o tre Papi
...che faccio lascioooooo!
regalo, dunque questo sonetto del Belli
ER PRIMO DESCEMBRE
Chiuso appena l’apparto teatrale
stanotte la Madonna entra in ner mese:
e ffra cquinisci ggiorni pe le cchiese
principia la novena de Natale.
E ddoppo, ammalappéna se sò intese
le pifere a ffiní la pastorale,
riecco le commedie e ’r Carnovale:
e accusí sse va avanti a sto paese.
Poi Quaresima: poi Pasqua dell’Ova:
e, ccom’è tterminato l’ottavario,
aricomincia la commedia nova.
Pijja inzomma er libbretto der lunario,
e vvedi l’anno scompartito a pprova
tra Ppurcinella e Iddio senza divario.
Giuseppe Gioacchino Belli