Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO
Già queste prime foto con i battelli ed i minareti mi fanno sognare e mi sono chiesto perché Istanbul, come alcuni altri posti, sia così fascinosa per me.
Fatemi iniziare con una citazione da Carl Gustav Jung,
La psiche crea giorno per giorno la realtà. A questa attività non so dare altro nome che quello di fantasia. La fantasia è a un tempo sentimento e pensiero, è intuizione e sensazione. Essa è anzitutto l'attività creatrice dalla quale sgorgano le
risposte alle domande per le quali esiste una risposta: essa è la madre di tutte le possibilità; in essa, mondo interiore e mondo esteriore vivono congiunti. È sempre stata la fantasia ed è sempre la fantasia a gettare un ponte fra le inconciliabili esigenze dell'oggetto e del soggetto.
Dunque la fantasia: la fantasia nell’immaginare un viaggio ed un posto che si vorrà visitare.La fantasia significa l’ immagine di ciò che mi aspetto di incontrare. Come si sia formata questa visione è legato a molti fattori informativi, tra cui certamente l’ immaginario collettivo che un tale luogo o un tale viaggio ha acquisito ma anche altro: i racconti di un amico, una lettura , un evento della cronaca, un film,…. L’ immaginazione parte sempre da alcuni dati ma di lì elabora con fantasia nel costruire paesaggi possibili, che spesso neppure l’ interessato si rende ben conto dove procedano. Talora l’ elaborazione intellettuale e psicologica intorno all’ oggetto turistico del proprio desiderio continua per mesi, arricchendosi di particolari e di attese che possono differire sempre più dalla realtà che sarà vista. Ma immaginare è già, per molti versi, sperimentare, godere e vivere ciò che si attende di incontrare.
Ci sono allora dei nomi che immediatamente mi evocano immagini/parole/emozioni, tipo Nantucket = mare, vela, faro, Moby Dick…, Macao= pirati, Conrad, taverne…, Key West= Hemingway, battelli da pesca e Marlin, auto sul viadotto nel mare….o per dire Timbuctù che non so neppure dove sia e come si scrive ma significa un luogo esotico, quasi magico e lontano per eccellenza, si dice scappo a Timbuctù per dire sparisco dal mondo.
E così la parola Costantinopoli mi porta a fantasticare sui Greci e Romani, l’impero d’oriente, Venezia, i mosaici di Ravenna e mi perdo lontano nel tempo…..
Se dico Istanbul ritorno a vivere nel novecento ed ecco subito l’Orient Express e Poirot, ma anche quella scena di 007 nei sotterranei della città o il ladro di Topkapi che scende dall’alto, o letture giovanili appunto Ambler o il Graham Greene del Treno di Istanbul, e insomma tutta una serie di fantasie su spie e intrighi, grand Hotel e nobiltà ormai improbabile, bazar e via così….
Ecco perché Istanbul mi affascina e forse ecco perché non ci sono ancora andato: non voglio perdere i miei sogni con la delusione della realtà, se così fosse.
Perciò elenamaria fammi ancora sognare.