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Il faro, the Lighthouse

serbet

New member
I fari mi hanno sempre affascinato.
Quando, da giovani, si affittava con amici una vela erano una necessità per la navigazione ora, passati ad un turismo più tranquillo, sono luoghi da fotografare, visitare o addirittura, come in Norvegia, dove si può anche dormire.
I fari sono monumenti antichi, molti risalgono ad epoche lontane, i più recenti sono stati costruiti nei primi anni del 1900.
Hanno quindi più di cento anni ma, soprattutto, non so se avete riflettuto sul fatto che i fari forse non verranno più costuiti, non ce ne saranno mai di nuovi perchè sostituiti dai radar; essi sono il ricordo di un'epoca passata che non tornerà più.
In loro omaggio apro una cartella dedicata a letture sui fari (non intendo libri specifici sui fari ma romanzi dove c’entra un faro, e ne conosco pochi) e rimando alla sezione foto off topic per chi ha la fortuna di aver fotografato dei fari.
FARO, parola che deriva dall’isoletta greca di Pharos ( manlio potrebbe fare un excursus storico su questo), o con termine inglese LIGHTHOUSE, “la casa della luce” che traduce una immagine ancor più romantica.
E proprio dal classico “Lighthouse” (gita al faro) di Virginia Woolf , cito alcuni passi:

“Quando calava la sera, il raggio del faro che col buio si posava d’autorità sul tappeto mettendone in rilievo il disegno, alla luce più dolce dell’estate si mescolò col chiaro di luna e scivolando gentile come per posare una carezza indugiava di soppiatto a guardare, per poi tornare di nuovo amorevole”…

"Il Faro era allora una torre argentea, nebulosa, con un occhio giallo che si apriva all'improvviso e dolcemente la sera."…

"(Il Faro) Torreggiava, nudo e diritto, scintillando, bianco e nero e si vedevano già le onde che si frangevano in bianche schegge come frammenti di vetro sugli scogli"
 

serbet

New member
Re: Il faro, the Lighthouse

"Un faro è un punto fermo. L'ho sempre pensato fin da bambino, dalla barca di mio padre. Se ne stava laggiù, lontano , in mezzo a un mare che luccicava così tanto da far chiudere gli occhi e così lo vedevo brillare, anche lui, soffocato dalla nebbia umida che mi offuscava le palpebre.

Inizia così un originale racconto di Carlo Lucarelli, ambientato in un'isoletta sperduta sulla quale sorge un vecchio faro. Lì, lontano da tutto e da tutti, è andato a vivere un giovane che ha bisogno di riflettere sulla propria esistenza. Improvvisamente, però, qualcosa arriva a turbare la sua ritrovata serenità.
A questo punto il racconto si interrompe, per "ricomparire" con il suo epilogo ufficiale solo alla fine del volume. Lucarelli si fa momentaneamente da parte e lascia che siano i lettori a immaginare la conclusione della storia, così come hanno già fatto i dodici giovani aspiranti scrittori.
Carina dunque l’idea di coinvolgere il lettore a pensare e scrivere, cosa sempre più rara di questi tempi.

Volendo si potrebbe provare a scrivere una nostra frase successiva.


IL BAMBINO DEL FARO , UN RACCONTO CON DODICI FINALI, di Carlo Lucarelli
Editore: GREMESE EDITORE, Collana: GLI SPILLI4
nuovaimmagineeq3.png
 

serbet

New member
Re: Il faro, the Lighthouse

grazie, so di scrivere per almeno una estimatrice tanto gentile. Cercherò di non deluderla.
 

serbet

New member
Re: Il faro, the Lighthouse

Oggi il (momentaneo) guardiano del faro propone una notarella storica sui fari.


Le segnalazioni dei primi fari risalgono al 1000 a.c. Queste torri in mattoni, servivano nel basso Egitto per guidare i viaggiatori, attraverso il mare e la terra, verso le cerimonie religiose. Alla loro sommità i fuochi ardevano in continuazione ed erano gestiti da importanti sacerdoti. Il primo vero faro per la navigazione marina, è citato dal poeta Eschilo intorno al 660 a.C. e guidava i naviganti attraverso i pericoli del mare dell'arcipelago greco.

Due fari facevano parte delle sette meraviglie del mondo antico
Il Faro di Alessandria, considerato una delle sette meraviglie del mondo, una delle realizzazioni più avanzate ed efficaci della tecnologia ellenistica, fu costruito sull'isola di Pharos, davanti al porto di Alessandria d'Egitto, negli anni tra il 300 a.C. e il 280 a.C. e rimase funzionante fino al XIV secolo, quando venne distrutto da due terremoti.

Il Colosso di Rodi
Anche essa faceva parte delle sette meraviglie del mondo
La statua era alta circa 32 metri. Secondo l'opinione di alcuni storici, la struttura era costituita da colonne di pietra con inserite delle putrelle di ferro a cui venivano agganciate le piastre di bronzo del rivestimento esterno. Per costruirla fu usata come impalcatura la torre di assedio abbandonata sul posto da Demetrio.
Secondo alcune ricostruzioni, il Colosso di Rodi doveva raffigurare il dio Helios con le gambe divaricate ed i piedi poggiati alle estremità del porto di Mandraki (dove ora sono presenti le due colonne su cui poggiano dei cervi in bronzo) ed essere alto al punto da permettere il transito delle navi all'interno del porto, infatti si dice che fungesse anche da faro.

Il primo faro in Europa fu costruito dai romani. L'imperatore Claudio costruì la torre di Ostia nel 50 d.C. e dello stesso periodo sono i fari di Pozzuoli e Messina, mentre quelli di Dover e di Boulogne edificati da Caligola come torri difensive, vennero ristrutturati dallo stesso Claudio, per facilitare la navigazione nel canale della Manica.
Il primo faro nel nuovo mondo fu il faro di Boston. Questa torre, costruita nel 1776 sull'isola di Brewster nel lato sud della entrata principale del porto di Boston, fu distrutta nel 1779 dal fuoco appiccato dalle truppe inglesi.
Il più antico faro negli states rimane la torre di Sandy Hook che dal 1764 guida i naviganti dentro il porto di New York.

Dal 1961 San Venerio ( 13 settembre) è il Santo protettore dei fanalisti d'Italia, ovvero coloro i quali si occupano del funzionamento dei fari marittimi.
Una leggenda devozionale vuole che in una circostanza il santo mettesse in fuga un mostruoso esemplare di pesce dragone che terrorizzava i marinai nel Mediterraneo. Gli si attribuisce anche l'allestimento di una rudimentale vela per il salvataggio di alcuni naufraghi e si dice inoltre che guidasse i marinai nella giusta direzione accendendo dei fuochi al calare dell'oscurità.


Preghiera a San Venerio

San Venerio, che da tanti secoli in questa nostra terra di montagna ci hai additato l'esempio di come navigare attraverso le placide bonacce e le tempeste violente del mondo, veglia e proteggi noi, fratelli tuoi. Ti chiediamo di poter unire le nostre povere preghiere alle tue; i nostri canti di lode ai tuoi, che tutta la vita hai donato in lode di Dio, seguendo alla perfezione il precetto evangelico di amare Dio e, in Dio, il prossimo come noi stessi.
Sostienici, con il tuo esempio,
• a dire "sì" con gioia a Dio che ci chiama ad essere non più servi, ma amici e figli suoi;
• a dire "sì" con prontezza a Gesù che ci chiama ad essere suoi discepoli sempre e comunque in ogni evenienza del nostro viaggio terreno;
• a dire "sì" con fiducia al Vangelo e a trovare in esso la guida nei grandi mutamenti culturali e tecnologici del nostro tempo perché l'umanità intera viva nella pace concorde e fraterna;
A noi e a tutti i naviganti nel grande mare della vita, oggi più che mai irto di ammalianti tentazioni e di pericoli mortali, accendi alto il fuoco dell'amore di Dio che, come faro, ci additi il porto sicuro che è Gesù, nel quale solo è la salvezza del mondo e dell'umanità.
 

serbet

New member
Re: Il faro, the Lighthouse

Propongo una poesia con un riferimento al faro.
Volendo si può cercare il significato, il quando e il dove ma ne basta anche una semplice lettura personale e silenziosa perchè ciascuno tragga le sue sensazioni e il suo piacere.

da Ossi di seppia, poesie di Eugenio Montale

DORA MARKUS

1
Fu dove il ponte di legno
mette a Porto Corsini sul mare alto
e rari uomini, quasi immoti, affondano
o salpano le reti. Con un segno
della mano additavi all'altra sponda
invisibile la tua patria vera.
Poi seguimmo il canale fino alla darsena
della città, lucida di fuliggine,
nella bassura dove s'affondava
una primavera inerte, senza memoria.

E qui dove un'antica vita
si screzia in una dolce
ansietà d'Oriente,
le tue parole iridavano come le scaglie
della triglia moribonda.

La tua irrequietudine mi fa pensare
agli uccelli di passo che urtano ai fari
nelle sere tempestose:

è una tempesta anche la tua dolcezza,
turbina e non appare,
e i suoi riposi sono anche piú rari.
Non so come stremata tu resisti
in questo lago
d'indifferenza ch'è il tuo cuore; forse
ti salva un amuleto che tu tieni
vicino alla matita delle labbra,
al piumino, alla lima: un topo bianco,
d'avorio; e così esisti!
 

pmanlio

Active member
Re: Il faro, the Lighthouse

Serbet, in questo periodo sono un pò assente..
Per cui sono anche deficitario sui commenti con note storiche e/o tecniche..
Pensa che a Ventotene (dove sono stato per lavoro) ho fotografato il faro dell'isola cercando anche un punto particolare da dove si potesse vedere la lente di Fresnel solo per inserirla nel tuo post, ma non l'ho ancora fatto..

Però due note le metto, scusandomi per il poco tempo a disposizione..
Parto da un fatto che sembra assolutamente non attinente, un paio di anni fa un mio parente mi ha chiesto di stimare la massima distanza coperta da un radar in funzione della sua altezza: facendo due conti sulla curvatura terrestre mi è uscito che in ogni caso, superando i 130/140 metri di altezza nessuna antenna radar può, in assenza di riflessioni, vedere oltre i 50 km (circa) un aereo che viaggiasse a bassissima quota (livello dle mare)..

Perchè dico questo? Perchè se al radar sostituite una luce ed all'aereo una nave, esce l'altezza del faro di Alessandria d'Egitto..
Non ha senso costruire un faro più alto di 140 metri, perchè non sarebbe comunque visibile oltre i 50 km, calcolo che probabilmente fecero i costruttori utilizzando esattamente le conoscenze a mia disposizione (ricordo che Eratostene aveva misurato il raggio terrestre con l'utilizzo della trigonometria), quindi l'altezza di quel gioiello non è un limite tecnico, ma una scelta progettuale..
A quel punto si è posto il problema di accendere un fuoco tale che potesse esser visto da quella distanza, per questo dovettero creare un sistema di specchi che in qualche modo 'amplificasse' l'effetto del fuoco che ardeva nel faro..
Un sistema che giocoforza doveva essere, magari diverso, ma equivalente a quello in uso modernamente nei fari (si tratta di lenti particolari che utilizzano un effetto detto di Fresnel)..

Tutto questo per sottolineare quali conoscenze tecniche, fisiche e matematiche avesse il mondo antico: una cultura estremanente avanzata che andò in parte persa nel medioevo..

Il faro di Alessandria, del quale posto un modello.. (da: http://www.marrossovacanze.it/alessandria.html)

faroalessandria.jpg


era una derivazione della tecnica di costruzione degli zigurrat (la torre di Babele per capirci) ed era impreziosito con staute ed ornamenti vari, la maggior parte dei quali sono giunti fino a noi, ripescati pochi anni fa dal mare intorno all'isolotto che ha dato il nome a tutti i fari successivi..

Il faro di Fiumicino invece faceva parte del porto che l'imperatore Claudio fece costruire per sopperire alla limitatezza del porto di Ostia Antica, era simile a quello di Alessandria, ma di dimensioni solo leggermente minori, ne ho viste tantissime rappresentazioni..
L'isola su cui sorgeva era artificiale, la base era stata costruita affondando una nave lunga 100 metri che Caligola (vedi il post leggende sui mari) aveva fatto costruire per portare a Roma l'obelisco che attualmente orna piazza del popolo..

Il Colosso di Rodi invece, costruito per celebrare la fine dell'assedio a cui la città fu sottoposta ad opera di Demetrio Polircete, sicuramente non era posto sul porto come si crede normalmente, ma probabilmente nella zona dell'attuale castello dei cavalieri, rialzato rispetto al terreno, posto su una base, ed altissimo (30/50 m?), dipinto di oro rappresentava Helios (il sole) e faceva funzione di Faro.. vederlo dal mare doveva essere uno spettacolo incredibile..

Qui ho una ipotetica ricostruzione, di sicuro più fedele di quelle che si trovano di solito.. (da http://www.rhodian.com)

2.bmp


Salutoni!
Manlio
 

serbet

New member
Re: Il faro, the Lighthouse

grazie del contributo che aspettavo e su cui contavo, manlio. Cominciavo a sentire la sindrome da solitudine del guardiano del faro.
p.s. di là nel topic di foto di fari arriva allora quello di Ventotene.
 

pmanlio

Active member
Re: Il faro, the Lighthouse

serbet ha detto:
grazie del contributo che aspettavo e su cui contavo, manlio. Cominciavo a sentire la sindrome da solitudine del guardiano del faro.
p.s. di là nel topic di foto di fari arriva allora quello di Ventotene.

MI sa che la sentirai per un pò.. :p
Per tutto questo periodo (almeno fino a lunedì 20) sarò prima diradato (casini :evil: ) poi sparirò (crociera :p )..
Però queste due righe volevo almeno metterle, così un pò di compagnia, su quella torre che guarda il mare, sferzata dal vento e dai marosi.. l'avrai anche tu!!

Per Ventotene.. se rubo un attimo, altrimenti non credo..

Salutoni!
Manlio
 

pmanlio

Active member
Re: Il faro, the Lighthouse

Va bene, un tempo l'ho trovato!!

Inserisco qui i riferimenti per una piccola spiegazione tecnica sulle lenti di Fresnel, che servono per amplificare la visibilità di una sorgente luminosa ad una lunga distanza..
La lente l'ho fotografata a Barcellona (museo Navale)..

2924501328_d68bab8f26_b.jpg


mentre sulla 'solita' wikipedia avete un minimo di spiegazione:

http://it.wikipedia.org/wiki/Lente_di_Fresnel

qui si intravede la lente sul faro di Ventotene..

2923648681_01c22d58bc_b.jpg


Sull'altro topic posto invece due foto del faro in questione..
Salutoni!
Manlio
 

Rodolfo

Super Moderatore
Re: Il faro, the Lighthouse

Bellissimo il complesso della lente Fresnel che hai fotografato a Barcellona, Manlio.
Questa è la più modesta lente Fresnel di un faro in esercizio sulla quale si riflette a "testa in giù" il passaggio di Carnival Freedom.

DSC01289copia.jpg
 
Re: Il faro, the Lighthouse

Guardate che io leggo sempre questo topic, sto zitta, perchè non mi sento in grado di apportare un contributo, ma quello che leggo mi piace e tanto. E continuerò a farlo!
 

serbet

New member
Re: Il faro, the Lighthouse

suvvia, prof! non faccia la modesta. Ci offra ad esempio un Suo commento alla poesia di Montale...
 
Re: Il faro, the Lighthouse

In inglese? Io insegno inglese, non Italiano! Scherzi a parte, l'immagine,( perchè si tratta di un'immagine, come di una foto fortunata, che si riesce a fare presenti al momento giusto e con lo strumento giusto) rimane indelebile, come se non fosse parola scritta ma foto. E il faro appare per quello che è, un punto fermo, anche se tutto è in movimento. Il resto alla sensibilità dei lettori....
 

serbet

New member
Re: Il faro, the Lighthouse

E allora mi permetta di coinvolgerla per la Sua traduzione di un sonetto di Shakespeare, con un passaggio sul faro.
Poi non la disturbo più se vuole tornare ad essere lettrice attenta e silenziosa

...Love is not love
Which alters when it alteration finds,
Or Bends with the remover to remove.
O, no! It is an ever-fixed mark,
That looks on tempests and is never shaken.

It is the star to every wandering bark,
whose worth's unknown, although his height be taken.
 
Re: Il faro, the Lighthouse

Volentieri, è uno dei più belli e io adoro i Sonetti di Shakespeare. La mia è una traduzione letterale, ce ne sono sicuramente altre più letterarie.E' il sonetto 116 e parla dell'amore come dell'unione tra due anime. A me piace
leggerlo e sentire semplicemente il suono delle parole.


"l'amore non è amore,
se muta con un mutamento,
o che svanisce se l'altro svanisce,
oh no, esso è come un faro fisso nella notte
che guarda le tempeste ma non ne è mai scosso,
è la stella che ogni veliero vagante (guarda)
benchè non ne conosca il valore, ma solo la distanza.
 

pmanlio

Active member
Re: Il faro, the Lighthouse

Rodolfo ha detto:
Bellissimo il complesso della lente Fresnel che hai fotografato a Barcellona, Manlio.
Questa è la più modesta lente Fresnel di un faro in esercizio sulla quale si riflette a "testa in giù" il passaggio di Carnival Freedom.

Tanto di cappello!!
Questa immagine è bellissima!!

Ed anche la collaborazione Mara/Serbet promette bene.. :wink:

Salutoni!
Manlio
 

marco1978

New member
Re: Il faro, the Lighthouse

Grazie a Serbet e Mara per le bellissime letture che ci avete offerto.
Grazie anche a Manlio per le tue spiegazioni tecniche, la lente di Fresnel non sapevo proprio cosa fosse.
Infine Rodolfo, ma la tua foto è indice di una fantasia fuori dal comune, complimenti.

Il faro è un mio ricordo d'infanzia. Al mare, a Capo Testa, andavamo quasi tutte le sere a fare la passeggiata, con tutta la compagnia, dal nostro albergo al faro, distante 4/500 metri.
Era bellissimo vedere nel buio questa luce accendersi e spegnersi, e illuminare l'orizzonte da un lato all'altro, e incontrare, con la sua luce, in mezzo al mare la luce del faro di Bonifacio (distante 10 miglia): sembravano due amici che si salutano!

Ciao e per favore, continuate a mandare contributi: mi piace stamparli e leggerli la sera, nella tranquillità.
 

pmanlio

Active member
Re: Il faro, the Lighthouse

Marco, se posso al ritorno aggiungo qualcosa di storico ok?

Intanto unisco tecnica ed arte in una foto di Prondis in Kenya, forse la più grande ammiratrice della QE2 che esista al mondo!!
Ma qui ha fatto altro..

2887745073_7c7d94f5ca_b.jpg


Ti ringrazio dell'apprezzamento, credo che i fari abbiano una loro poesia, sia visti dal mare, di notte, dai marinai, che da terra da noi..

Sono il segno di una presenza umana, di protezione, di un sistema organizzato per progredire..

Ma sono anche il ricordo della terra (per chi era lontano da mesi sul mare, senza telefoni, ma solo con un pò di remi e qualche vela) degli affetti lontani, o al contrario portano la voglia di partire, andare lontano, sognare avventure.. per il bimbo che guarda il mare..
Il faro era anche il luogo dove secondo Einstein doveva ritirarsi lo studioso per pensare in solitudine e sviluppare viaggi della mente come la teoria della relatività..

E' un mondo isolato, ma anche una parte del tessuto di una umanità che si spande e consolida sulla Terra...

Va bhè.. mi fermo ok?
Magari invito Serbet a trovare qualcosa su Nantucket, in cui la nave faro serviva ad evitare disastri..

Salutoni!
Manlio
 

marco1978

New member
Re: Il faro, the Lighthouse

Non so se faccio bene a risponderti: rischio di cadere nel melenso (grazie a te, no a te, no a te).
Ma la splendida foto e le in teressanti considerazioni mi spingono a farlo e ad auspicare l’arrivo di altri graditissimi contributi.

Ciao:wink:
 
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