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- " Il fascino del Nilo e le suggestioni del deserto...un viaggio nel tempo "

- Ramesse II -








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- Il nome Ramesse, fu portato da una serie di Faraoni che regnarono nell'Egitto al tempo della XIX e XX dinastia, nella seconda metà del Nuovo Regno tra il 1290/1090 a.C. circa.

Il nome Ramesse significa : - " Ra lo ha creato "-


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Questo è il cartiglio in cui è scritto in caratteri geroglifici il suo nome.
Non tutti furono gloriosi quanto Ramesse II, ma nell'insieme i sovrani ramessidi, da Ramesse I a Ramesse IX, segnarono la storia del paese lasciando impronte riconoscibili nell'arte, nell'architettura, nelle istituzioni religiose e culturali, nell'organizzazione sociale e nell'amministrazione del Regno. Due tra i Ramesse, in particolare, hanno assunto dimensioni leggendarie.

Il primo: Ramesse II, che regnò per ben 66 anni e morì all'età di oltre 80. Durante il suo regno l'Egitto ebbe una grande espansione territoriale. La sua maggiore impresa, la guerra contro gli Ittiti, che ebbe luogo a Quadesh. Per porvi termine, Ramesse II concluse un matrimonio con una principessa Ittita, aprendo un periodo di prosperità per il paese.

Le sue realizzazioni architettoniche furono grandiose, ad Abu Simbel, Luxor, e in molti altri luoghi egli fece erigere immensi santuari per la gloria di Ra, di Amon e della propria persona divinizzata.

L'altro grande Ramesse, fu il terzo di questo nome. Colui che fece costruire il proprio tempio funerario a Medinet Habu ( Luxor). Ma Ramesse III ereditò un regno instabile, che lo portò a combattere con tutti i popoli vicini, la sua fine disegnata da un complotto ordito all'interno del suo stesso harem.
Gli ultimi Ramesse videro il declino del paese, l'amministrazione era in preda alla corruzione ,mentre nelle tante tombe della Valle dei Re, profanazioni e saccheggi avvenivano indisturbati.

Di tutte le immense opere che Ramsses II ha donato al suo paese, la più imponente è sicuramente i templi di Abu Simbel.






- Abu Simbel -





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- Situato a 280 km.a sud di Assuan, colpisce sia per la sua architettura monumentale, sia per la sua storia.
Là nel cuore delle montagne di arenaria, Ramesse Il, fece scavare due templi rupestri destinati a dominare il Nilo con facciate maestose.

Il più importante dedicato ad Amon-Ra, Ptah, e Ramesse II divinizzato. Riprende adattandoli i principali elementi di un tempio edificato: facciata che evoca un pilone ornato da 4 statue colossali che rappresentano il faraone seduto; pronao fiancheggiato da statue del re in posizione eretta; sala ipostila e santuario contenente le statue sedute, anch'esse intagliate nella roccia, delle quattro divinità.


Inutile dirvi la sorpresa e l'emozione.
La sorpresa.....si, perchè al momento della partenza per questa avventura, immaginavo di trovare il mondo quaggiù, mi immaginavo molta gente e di conseguenza la non possibilità di visita ottimale. Invece con mia grande sorpresa, e gioia, sul piazzale immenso dove vengono accolti i bus, nessuno...solo noi e qualche taxi.

Scendiamo....

Subito una folata di caldo ci investe, il sole è molto forte quaggiù e la luce abbagliante. Inforcati occhiali da sole e cappellino, ci avviamo al Centro Visitatori in attesa che il nostro accompagnatore espleti le formalità d'ingresso.
Il Centro Visitatori si avvale di un sistema informativo a ciclo continuo, dove vengono proiettate tutte le fasi di smontaggio e spostamento dei due templi. Filmati in bianco e nero molto suggestivi. L'ambiente è fresco e nell'attesa ci guardiamo attorno, alle pareti altrettante immagini del sito nel pieno dei lavori.

Uscendo ci avviamo seguendo le indicazioni della nostra guida che in effetti ci consiglia di arrivare non dal sentiero segnato, ma da una via secondaria....e sicuramente ha avuto ragione.....in questo modo il sito si rivela dall'alto e l'impatto è più suggestivo........



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In avvicinamento, le prime iscrizioni del Tempio Grande....


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...ci raccontano la storia narrata, attraverso le immagini, che troveremo una volta entrati nel Tempio Grande dedicato principalmente alla gloria terrena di Ramsess, alle sue vittorie sugli Ittiti nella battaglia di Quadesh.



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Questo Tempio è sicuramente uno dei luoghi di culto più famosi di tutto l'Egitto. Costruito sulla riva occidentale del Nilo dal Faraone Ramesse, era chiamato dagli egizi semplicemente " Tempio di Ramesse Meriamon "....che significa : Ramesse l'amato di Amon.
Dal fiume per mezzo di un imbarcadero in pietra si arrivava di fronte al portale che dava accesso al cortile anteriore, dove attraverso una scala di nove gradini, divisi in due da una stretta rampa, si giungeva ad una terrazza.....si arrivava, perchè come ben sapete la posizione attuale dei templi non è più quella che era in origine.
Verso la fine degli anni 60 grazie ad un'opera di ingegneria eccezionale, i templi furono letteralmente tagliati in blocchi e ricostruiti 65 metri più a monte, inseriti in due colline artificiali e posizionate ad arte tenendo conto dell'orientamento indispensabile per permettere ai raggi solari, come avevano pianificato gli architetti del faraone, di giungere nelle remote profondità del tempio( sbagliando di soli due gradi l'orientamento ).Qui in una cella risiedono le quattro divinità: Ptah Menfita, Amon- Ra Tebano, Ra-Harakhti Eliopolitano e lo stesso Ramesse divinizzato.

Un filmato d'epoca che evoca gli eventi.



Un pò di storia....;)

Il tempio fu riscoperto agli inizi del 1800 dall'esploratore svizzero J.L.Burckhardt, primo europeo che riuscì, travestendosi da arabo, a visitare il sito. Pochi anni dopo l'italiano G.B.Belzoni riuscì a liberare l'entrata del tempio dalla sabbia, aprendo così alla schiera dei viaggiatori, tra i quali figurano celebrità quali l'imperatore Massimiliano di Baviera e Gustave Flaubert, che accompagnato da un fotografo, ha lasciato ai posteri preziosi scatti fotografici della facciata, in una suggestiva immagine quando ancora era in parte sommersa dalle sabbie del deserto.



Un interessante filmato che spiega il grande lavoro fatto dall'Unesco per il salvataggio dei templi.









A presto....il Viaggio continua.....
 
Ultima modifica:
Mai come ora si ha il desiderio di evadere, di cambiare anche solo per un attimo la realtà che ci circonda.

A questo serve ricordare....

"L'emozione è tangibile sui nostri volti ed il passo si velocizza tanto è il desiderio di essere a tu per tu con questi grandi colossi...e credetemi non si sa più da che parte guardare tanto è bello tutto ciò che ci circonda."





"Su consiglio della nostra guida e per ottimizzare il tempo di visita, dopo uno sguardo d'insieme ci dirigiamo verso il Tempio Piccolo dedicato da Ramesse alla dea Hathor e alla sua grande sposa reale: Nefertari."




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Il tempio è posto non lontano dal Tempio Grande. Non era la prima volta che un tempio veniva dedicato ad una regina, ma in questo caso ( forse unico) le statue raffiguranti la donna scolpite sulla facciata del tempio, sono alte quanto i simulacri del re.
Su ciascun lato dell'ingresso si aprono tre nicchie nelle quali furono ricavate sei statue alte 10 metri, interamente e direttamente ricavate dalla roccia. Quattro raffigurano il sovrano e due la regina. Il sovrano è rappresentato con il classico gonnellino corto, ma viene ritratto con diverse corone: la doppia, simbolo dell'Unione dell'Alto e Basso Egitto, quella bianca dell'Alto Egitto e un copricapo composto da corna di ariete sormontate dal disco solare con due alte piume di struzzo.
La regina invece, è rappresentata con una curiosa acconciatura: un disco solare affiancato da due alte piume poste tra le corna della dea Hathor.

Ambedue i sovrani sono raffigurati in piedi con la gamba sinistra leggermente avanzata....come se le sculture stessero per uscire dalla loro sede per camminare verso di noi.
Accanto ad ogni statua sono scolpiti i simulacri che rappresentano ( in scala ridotta) i figli della coppia, i principi Raherunemef, Amonherkhpshef, Meriatum e Merira e le principesse Henuttawy e Meritamon....queste ultime sono stranamente più alte dei principi forse per il fatto che tutto il tempio è dedicato ad una sorta di esaltazione alla femminilità.
Le statue sono separate le une dalle altre, da contrafforti inclinati ricoperti da geroglifici.


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Sono abbastanza complessi questi templi al loro interno... complesso il Tempio Piccolo ,ma mai come lo sarà il Tempio Grande.




Seguiamo anche qui il consiglio della nostra guida di restare poco tempo in questo tempio per dedicarne di più all'altro....lo comprenderemo alla fine delle visite il perché...

Le spiegazioni ci sono state fornite parte sul bus, e parte all'arrivo sul piazzale del sito, in quanto per le guide non è concesso di entrare all'interno dei templi, sempre per il discorso di limitare le emissioni di umidità che deteriorano sul lungo termine le decorazioni poste all'interno.


Entriamo.....

" Suggestivo l' ingresso, ove un guardiano tiene aperta una porta...minuscola se messa a confronto con l'imponenza dell'opera.....i dettagli...come sempre mi incuriosiscono...nella toppa una chiave, la chiave della vita.... è suggestivo venga utilizzata anche qui....come a rivelare ciò che si nasconde tra le profondità del tempio....."

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"....oltre la soglia sovrastata da un fregio formato da urei, si accede ad un ingresso che introduce ad una sala a tre navate divise da due fila di tre pilastri hathorici, riproducono infatti il volto della dea Hathor. Sul fondo di questo ambiente, in corrispondenza delle navate, tre aperture introducono a un vestibolo trasversale ricco di rilievi, che mostrano Nefertari incoronata dalle dee Hathor e Iside, acconciata con lo stesso copricapo identico a quello che portano le dee stesse: il disco solare con due piume tra le corna bovine.
Cosa significa questo: Nefertari accumunata alle dee quindi innalzata a dea, alla pari di Hathor e Iside.





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Ai lati del vestibolo si aprono due piccoli ambienti privi di decorazioni, mentre una porta centrale dà accesso alla cella, il fulcro del santuario, sulla cui parete di fondo una nicchia reca l'effige della dea Hathor in sembianze vaccine.
Tutta le decorazioni incise sulle pareti del Tempio Piccolo hanno per lo più carattere religioso. In alcune, poste sulla parete all'ingresso del tempio, sono ritratti il re che rende omaggio a Hathor, e Nefertari che rende omaggio a Iside.

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Non si conosce l'anno di inizio dei templi e delle loro decorazioni, ma si sa quando fu probabilmente terminata la decorazione del tempio Piccolo, verso l'anno XXXIV, epoca in cui il sovrano aveva già perduto le due grandi spose reali: Nefertari e Isinofret, e aveva sposato la figlia primogenita, Bentanat che era ancora viva quando venne costruito un altro tempio Nubiano a Wadi es- Sebua, nel quale la donna viene rappresentata come regina.

Una storia affascinante quella della civiltà egizia, intrecciata da miti e leggende ma anche ben documentata da reperti che ci svelano molto di questi antichi re.

Purtroppo non vi è certezza di quando questo tempio sia stato del tutto abbandonato....il tempo poi con la sabbia del deserto, coprì quasi tutto l'edificio, rimaneva fuori solo la testa e le spalle di una delle statue del colosso...rimanendo così celato fino alla sua riscoperta, nel XIX secolo.


"Usciamo dalla splendida penombra e dalle suggestioni meravigliose che l'interno di questo tempio ci ha dato....crediamo di aver visto cose meravigliose, ma non abbiamo fatto bene i conti con ciò che poi di lì a poco vedremo..."





....il Viaggio continua.......
 
Ultima modifica:
...e si prosegue verso il Tempio Grande...




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" Già di per sè è imponente solo visto da lontano, ma avvicinandosi si ha un qualche remoto senso di sottomissione vedendo le imponenti sculture che si innalzano al di sopra delle nostre teste. Nulla qui è in dimensione " umana" , tutto è esageratamente importante è impossibile da capire...sul come hanno fatto a pensare e costruire una simile opera!
Pensate alle sole dimensioni della bocca di uno di questi colossi, misura un metro...vi lascio pensare a tutto il resto..."



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Sicuramente questo tempio è uno dei luoghi di culto più famosi di tutto l'Egitto. Chiamato dagli Egizi semplicemente " tempio di Ramesse Meriamon"...ovvero: Ramesse, l'amato di Amon.

La facciata del tempio è interamente scolpita nella roccia ed il suo interno scavato per intero nella roccia. L'architetto del faraone rinunciò all'usuale pilone dei templi Egizi, trasformando l' intera parete rocciosa della montagna in un basamento a terrazze sul quale si ergono le 4 statue del re, raffigurato seduto.

Le statue lo ritraggono con il gonnellino corto, il copricapo " nemes", la doppia corona con l'ureo frontale e la barba posticcia.


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In dimensioni minori vengono rappresentati, accanto alle gambe dei colossi, i simulacri dei parenti del sovrano: Nefertari la grande sposa reale, la regina Mutuia, sposa di Sethi I nonché madre di Ramesse, le principesse Bentanat, Nebettaui e Meritamon.


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Il tempio è orientato esattamente verso est, misura ben 63 metri di lunghezza, dal bordo del basamento esterno sino alla parete di fondo che ospita la cella del santuario.


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Una grafica planimetrica per farvi capire la complessità dell'opera, non solo scultorea di facciata, ma ciò che è stato lo scavo interno alla roccia!


Come abbiamo visto ,nei post precedenti , spiegavo della concezione degli egizi di costruire i templi a " cannocchiale", cioè partendo dall'esterno molto grande, imponente e luminoso ( facciate, grandi piloni d'ingresso) ad un susseguirsi di stanze più piccole e di intensità meno luminosa, fino alla completa oscurità.
Ebbene anche qui, in Abu Simbel è stata utilizzata la stessa tecnica.



Vogliamo entrare?....











.....il Viaggio continua....
 
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" È da restare letteralmente senza fiato, man mano che ci avviciniamo i colossi ci sovrastano con una immensità tale che restiamo per lo più ammutoliti...
Anche le iscrizioni, sono grandi, profonde...le immaginavo appena in rilievo, ma la realtà è ben altra cosa....



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Sopra l'ingresso del tempio è scolpita una nicchia contenente un gruppo scultoreo che rappresenta il " prenome" di Ramesse II, in scrittura crittografica....una sorta di rebus : User-maat-ra. È la statua di Ra con membra umane e testa di falco, con accanto la dea Maat, concezione egizia della giustizia e dell'ordine.

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In questo rilievo , scolpito sulla zoccolatura di uno dei colossi, sono raffigurati prigionieri nubiani posti simbolicamente sotto i piedi del re, legati e vestiti con i loro abiti tradizionali: un gonnellino sorretto da una tracolla e una sciarpa che ricade sul davanti.




Uno sguardo all'insieme, poi ne varchiamo la soglia....

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" Dobbiamo dapprima fare uno sforzo per abituarci alla semioscurità del luogo che ci appare in tutta la sua autorevolezza.....

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....come nei templi visti ad Edfu e non solo, anche in quello di Abu Simbel il pavimento sale leggermente, il soffitto si abbassa e le pareti si stringono man mano che ci si avvicina alla cella di fondo, o sancta sanctorum, che ospitava la barca sacra della divinità. Di pari passo anche la luce si modula, dalla semioscurità al buio più profondo nei luoghi più profondi del tempio.


Superato l' ingresso, si entra in un ambiente ( primo atrio) diviso in tre navate da otto pilastri alti 10 metri, raffigurazioni del sovrano sotto l'aspetto del dio Osiride. La navata centrale misura il doppio di quelle laterali, mentre i pilastri sono architravati.



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Una particolarità: i pilastri di destra " indossano" la doppia corona, mentre quelli di sinistra che li fronteggiano, la corona bianca dell'Alto Egitto.

Il soffitto del primo atrio è splendido!
Vengono rappresentati immagini di avvoltoi incoronati con le ali spiegate che reggono negli artigli due ventagli di piume per proteggere i cartigli del sovrano.


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Dal primo ambiente, attraverso una porta che sicuramente in origine doveva avere due battenti, si accede al secondo atrio, di minori dimensioni, diviso in tre navate da quattro pilastri che su ogni facciata presentano scene in cui il re viene accolto ed abbracciato dagli dei. Procedendo verso il fondo, si arriva ad un vestibolo trasversale ed infine a due celle laterali ed al sancta sanctorum, dove sono rappresentate sulla parete di fondo, in grandezza naturale, le statue degli dèi: Ptah di Menfi e Amon- Ra di Tebe, di Ramesse Il divinizzato e del dio Ra-Horakhty di Heliopoli, seduti su una bassa panca anch'essa ricavata nella roccia come le statue.

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Ma non si conclude qui. Come descritto visivamente dalla planimetria nel post precedente a quest'ultimo, dal primo atrio, attraverso due aperture laterali, si accede ad altre sale. Gruppi di magazzini disposti " a pettine" rispetto all'asse centrale del tempio. Trattasi di 8 ambienti destinati al deposito di oggetti per il culto, ma anche laboratori magici.
Sono molto bui, le immagini rendono poco anche per il motivo che all'interno del tempio è vietato utilizzare la macchina fotografica, ma è consentito l'uso del cellulare... ovviamente senza flash.

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E qui tutto assume un'aria di mistero, misto a stupore...le pareti sono mirabilmente decorate e non solo, anche il soffitto ha subito l'analoga scelta non restando nudo. Le decorazioni finissime, di particolare fattura, risplendono di pagliuzze dorate nella oscurità più completa. Saggio anche il tipo di illuminazione soffusa che rende il fascino e l'alone di mistero che aleggia in queste profondità...

I colori vivaci che abbellivano in origine i rilievi del tempio, sono andati perduti ma ugualmente ciò che resta è meraviglioso ai nostri occhi e manifesta ancora una volta la grandezza di questa civiltà, che amava circondarsi della bellezza per essere ancora più in sintonia con la bellezza del creato che li circondava.
Acuti osservatori gli antichi Egizi, nulla restava di incompiuto ai loro occhi che sapevano ben rappresentare il mondo, animale e vegetale e che ai giorni nostri ci offrono uno spaccato della loro vita, una vita legata all'armonia....ed è per questa ragione che la loro arte, il loro modo di essere ci appaga i sensi e la mente.........


Vi avevo preannunciato che saremmo rimasti molto tempo in questo tempio, la nostra guida ci aveva preavvisati che le meraviglie qui erano tali da renderci quasi prigionieri da non aver la forza di uscire.



A presto....il Viaggio continua......
 
Ciao!!! Dopo mesi di inattività qui sul forum devo dire che ho scelto il diario perfetto per le mie ricerche.
Mi sto letteralmente emozionando, giuro con le lacrime eh eh eh, e sono solo all'inizio di questo diario che promette moooolto bene.
Avete una capacità di racconto eccezionale, complimenti!
Avrei voluto scrivervi alla fine della lettura ma avevo l'esigenza di condividere con voi le belle sensazioni che mi trasmettete.

Grazie in anticipo, sono sicura che sarà un viaggio fantastico!
 
Ciao!!! Dopo mesi di inattività qui sul forum devo dire che ho scelto il diario perfetto per le mie ricerche.
Mi sto letteralmente emozionando, giuro con le lacrime eh eh eh, e sono solo all'inizio di questo diario che promette moooolto bene.
Avete una capacità di racconto eccezionale, complimenti!
Avrei voluto scrivervi alla fine della lettura ma avevo l'esigenza di condividere con voi le belle sensazioni che mi trasmettete.

Grazie in anticipo, sono sicura che sarà un viaggio fantastico!

Ciao Mary!!! Grazie anche a nome di Davide e bentrovata sul forum. Sei rientrata in un periodo un po' strano, ovunque qui si parla solo ed esclusivamente di covid19, purtroppo questa è la realtà.
Sono e siamo , parlo sempre anche per Davide, contenti che la lettura di questo diario possa in parte alleggerire il contesto della situazione in cui tutti ci troviamo e a portare un po' di spensieratezza continuando a viaggiare, anche se in modo diverso, aiuta.


Anzi, se mi è concesso, desiderio formulare un'incoraggiamento a tutti gli utenti nel condividere i loro viaggi, servirà a tutti per farci compagnia, ma soprattutto a se stessi.

Mary, se aspettavi la fine per scrivere eh eh eh.. :D è lontana, ma prometto di continuare presto. Ciaoo!
 
Dopo aver visto le parti più profonde e buie degli ambienti interni del tempio, ritorniamo nella prima sala perché è qui che è rappresentata la gloria terrena del Faraone.

Il tema principale delle decorazioni è la battaglia di Quadesh.
Sulla parete settentrionale del primo atrio, è scolpita un'immensa scena che ricorda la battaglia combattuta contro gli Ittiti, in Siria; mentre nella parete a sud sono visibili altri temi che illustrano le campagne militari contro la Libia e la Nubia.
Molto bella la scena in cui si vede il sovrano sul suo carro da guerra, ritratto con il suo arco.

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Sulle pareti laterali invece si osservano scene che descrivono la processione della barca sacra, con le rappresentazioni del sovrano che compie offerte alle diverse divinità.

Da osservare è la tecnica di esecuzione dei rilievi, diminuiscono a mano a mano che si procede verso l' interno del tempio....sempre per l'effetto a " cannocchiale" che vi avevo spiegato.
Altri rilievi degno di nota ...le figure rappresentate hanno una profondità. Sia chiaro ancora gli Egizi non erano arrivati alla prospettiva, anche se qualcosa avevano intuito, ma all'assonometria si! Infatti in questa rappresentazione della battaglia, tutto assume più movimento, dato soprattutto dalla rappresentazione di folle immense, nel primo piano, molto particolareggiato, poi il secondo, il terzo è via via sino alle figure appena accennate in profondità.
Il rilievo della battaglia di Quadesh è tratteggiato con estrema cura e dovizia di particolari oltre che affollato da numerose figure ricche di vivacità. Nel secondo atrio le figure sono invece eseguite in maniera meno curata...infine i rilievi della cella sono ancora più sommari e imprecisi... probabilmente la spiegazione più plausibile, potrebbe essere che dato l'enormità del lavoro da compiere, gli operai accusavano i primi segni di stanchezza. È una supposizione chiaramente, ma ciò che salta subito all'occhio è la volontà del sovrano di glorificare se stesso, dell'importanza delle sue gesta descritte per i posteri per sempre in questo" libro di pietra ". Ma non solo, la Nubia dal potere centrale era molto lontana, quindi certe immagini in cui il faraone annientava gli eserciti serviva come monito per evitare possibili insurrezioni.

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Ancora non ho parlato dello spettacolo del sole...agli equinozi. Già il sole in questa giornata, a detta della nostra guida, sta facendo capolino all'interno del tempio regalando fantastiche suggestioni, ma lo spettacolo maggiore è quando si riperpetua l'antico rito del sole che entra ad illuminare le figure nella profondità della cella.. tutte tranne una.

Un filmato trovato in rete per voi...



Che dire di questa esperienza....
Ci sono cose che ti restano impresse, in questo caso il raggio del sole che entra lasciando una scia di pulviscolo dietro di sé , e in questa luce, un falco che plana all'interno del tempio...forse ha ritrovato la sua casa...

Sono le esperienze più belle che un luogo ti possa regalare, al di là delle bellezze architettoniche ed artistiche è il contatto con la natura....i colori di quel lago che spesso ho rincorso nei miei sogni... è il toccare quella sabbia ancora più fine che c'è qui, una sabbia che ha diversi colori.... l'ocra e il rosso...e il ricordo va ad un altro luogo...
......ma questa è un'altra storia....


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Ritorniamo all'esterno, abbiamo ancora un po' di tempo prima di raggiungere il luogo dell'incontro con il resto del gruppo. Il sole è alto, il caldo è torrido...ecco il perché di giungere alle prime ore del mattino. Salendo a bordo siamo tutti felici.

Il percorso a ritroso nel deserto mi elettrizza perché potrò " riappropriarmi" di ciò che il buio non mi ha concesso di vedere. Nelle ore più calde con il sole a picco, la nostra guida ci avvisa che potremmo assistere al fenomeno detto " fata Morgana" , cioè, illusione ottica... miraggio. Vedere tra l'orizzonte , poco sotto di esso, e il cielo una striscia di acqua...che acqua non è....
Difficile fare buone riprese ma ugualmente vi propongo qualche scatto.....

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Si ritorna ad Assuan, alla nostra nave, alla sua frescura.
Dopo il pranzo è un momento di tranquillità avremo ancora qualcosa di bello da vedere....

Ps.: Le foto interne sono quelle che sono, senza flash e senza reflex non si poteva fare altrimenti

In una foto del deserto si intravvede appena appena il fenomeno del miraggio.



....il Viaggio....continua....
 
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Bellissime foto, Oriana.
In effetti Abu Simbel segna idealmente il confine tra Egitto e Sudan, la destinazione più a sud del viaggio; la presenza del lago artificiale mitiga solo in minima parte l'effetto del sole, che martella forte.

Un piccolo particolare... nota come certi riaffioramenti rocciosi siano molto simili a piramidi, una fonte di ispirazione?
 
Che belle immagine Oriana sognare in questo momento fa bene al cuore, dato che ormai noi ci abbiamo rinunciato definitivamente��
 
.....

Un piccolo particolare... nota come certi riaffioramenti rocciosi siano molto simili a piramidi, una fonte di ispirazione?

Credo proprio di sì. Si ipotizza che abbiano preso ispirazione da queste formazioni geologiche disseminate in abbondanza per tutto il deserto per la costruzione delle loro piramidi, forse perché ispiravano un senso di surreale magia e non tanto per la forma ma per ciò che a loro ispirava. A quel tempo la geologia era una scienza sconosciuta e quindi quelle formazioni del tutto naturali per noi, per loro erano di origine soprannaturale.
 
Mi auguro che in un futuro lo possiate realizzare.


Oriana la speranza è i sogni sono sempre gli ultimi a
morire... Io lo spero sempre..
a questo punto se la mia crociera in nord Europa è rimandata haime' al 2021 spero x i miei 55 anni l'anno dopo di poterla fare... E' tutto un ma e un se purtroppo ora come ora....
Intanto mi delizio gli occhi con il tuo diario e quello di crociera❤️
 
Grazie Oriana....ma chissà quando .... questo è un itinerario impegnativo e intanto i nostri anni passano e così pure le forze per poterlo affrontare e godere pienamente...
 
Grazie Oriana....ma chissà quando .... questo è un itinerario impegnativo e intanto i nostri anni passano e così pure le forze per poterlo affrontare e godere pienamente...

Si è vero, è impegnativo... ma mi hai fatto venire in mente un ricordo proprio della nostra crociera sul Nilo.

C'era con noi un signore anziano, senza una gamba dal ginocchio in giù e in sedia a rotelle, con la badante (ben piazzata, ad essere sinceri).; avevamo subito erroneamente pensato (e me ne vergogno ancora oggi) che sarebbe stato di peso per questa "avventura" tra voli, bus, sterrati, saliscendi, scalinate.
Non si perse una sola escursione, persino nella sabbia fine di Mephis e Saqqara si faceva trascinare in sedia finché si poteva e poi se la faceva con il bastone.
Continuava a dire che non poteva "parcheggiarsi" perchè aveva ancora troppo da vivere.

Diventò la "mascotte" del gruppo, anzi era più informato di noi e ogni tanto trascinava in qualcosa di alternativo (tipo farsi vestire da "sfinge in carrozza" alla festa in nave o partecipare all'allegro arrembaggio della cucina quando ci siamo fatti una aglio,olio, peperoncino stufi della serata con cibi locali).
Posso affermare con assoluta certezza che si godette il viaggio (e noi con lui) fino al ritorno in Italia.
 
Si è vero, è impegnativo... ma mi hai fatto venire in mente un ricordo proprio della nostra crociera sul Nilo.

C'era con noi un signore anziano, senza una gamba dal ginocchio in giù e in sedia a rotelle, con la badante (ben piazzata, ad essere sinceri).; avevamo subito erroneamente pensato (e me ne vergogno ancora oggi) che sarebbe stato di peso per questa "avventura" tra voli, bus, sterrati, saliscendi, scalinate.
Non si perse una sola escursione, persino nella sabbia fine di Mephis e Saqqara si faceva trascinare in sedia finché si poteva e poi se la faceva con il bastone.
Continuava a dire che non poteva "parcheggiarsi" perchè aveva ancora troppo da vivere.

Diventò la "mascotte" del gruppo, anzi era più informato di noi e ogni tanto trascinava in qualcosa di alternativo (tipo farsi vestire da "sfinge in carrozza" alla festa in nave o partecipare all'allegro arrembaggio della cucina quando ci siamo fatti una aglio,olio, peperoncino stufi della serata con cibi locali).
Posso affermare con assoluta certezza che si godette il viaggio (e noi con lui) fino al ritorno in Italia.

Grande!!! Un forte spirito di avventura ma anche il desiderio di vedere realizzato un sogno, sono contenta per lui.
Ci sono state alcune persone con difficoltà e diversamente giovani con noi, ma altre ne ho viste nei numerosi siti che ho visitato. Particolari difficoltà le guide cercano di evitarle, ad esempio è successo nella Valle dei Re, sconsigliando ad esempio la visita di alcune tombe perché veramente difficoltose, ma nello stesso tempo consigliandone altre più fattibili e altrettanto splendide. Credo che l'insidia maggiore sia il caldo poi il resto si supera. Il personale tutto è molto presente per agevolare e rendere sicuro e piacevole il soggiorno e questa è una grande cosa.

Quindi luni, non accantonare l'idea il viaggio è solo rimandato.;)
 
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