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- " Il fascino del Nilo e le suggestioni del deserto...un viaggio nel tempo "

Non ci sarà nessun freddo tranquilla...almeno quello causato dal clima... [emoji4]
Solo il lieve frescolino dovuto alle prime ore del mattino, che si attenuerá appena partirai per le escursioni, lasciando il posto ad un gran caldo.

L'unico freddo che dovrai temere è.... quella maledetta aria condizionata che troverai dappertutto: sulla nave, sui pullman, sull'aereo... quello si che sarà fastidioso...[emoji16][emoji16]

All'arrivo in nave ho trovato la mia cabina gelata, ho spento l'aria condizionata e non l'ho mai più riaccesa per tutta la durata della crociera, non patendo mai il caldo....

Inviato dal mio SM-G925F utilizzando Tapatalk




Secondo me e' proprio l'aria condizionata a palla che poi ti fa avere problemi di pancia....(la famosa maledizione).... Non ciò che si mangia, anche se le accortezze vanno sempre rispettate!!
 
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Secondo me e' proprio l'aria condizionata a palla che poi ti fa avere problemi di pancia....(la famosa maledizione).... Non ciò che si mangia, anche se le accortezze vanno sempre rispettate!!

Le darei alla pari,
ma mentre la prima dopo mezz'ora torni in carreggiata, la seconda avendo origini diverse può essere più difficile da gestire.

Continuiamo, grazie alle foto di Oriana e Davide, a rivivere la nostra supercrociera di Sigh ormai) una dozzina di anni fa
 
Lungo la navigazione a me affascinava vedere come se ci fosse stato un taglio netto fatto con un virtuale coltello tra vegetazione e deserto.
Mi pare che ora ci sia più vegetazione, anche se nella prima foto si nota ove il deserto lambisce le rive e la sabbia dista solo pochi metri dall’acqua.
 
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Il tempio di Kom Ombo ha quel qualcosa di veramente magico, sarà che appare isolato sul promontorio, sarà che ti da l'impressione che non esista null'altro attorno se non il fantastico panorama sul Nilo visto da lassù.

Come ha descritto Davide, è raggiungibile in pochi minuti....uno sguardo appena sbarcati ai locali e negozi che si affacciano sul Nilo.....

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Quindi, eccoci al Tempio.


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Kom Ombo, l' antica Ombos dei Greci, la Nubit o " città dell'oro" per gli antichi Egizi. Posta in posizione strategica, sovrastante un promontorio dal quale era facile sorvegliare il passaggio delle imbarcazioni, Kom Ombo divenne una località di primaria importanza per l' esercito egizio, permettendogli di acquisire una seconda piazzaforte sul corso del Nilo dopo Assuan.

La città, comunque, rimase principalmente un centro agricolo e di commercio con la Nubia, soprattutto durante il periodo in cui regnarono i Tolomei.

L' edificio dedicato a due divinità: Sobek, il dio coccodrillo, e Haroeris, Horo il vecchio, il dio falco; in questo caso Sobek è identificato con il malvagio Seth, nemico di Horo.
Questi due dèi, ostili fra loro, sono costretti ad allearsi nella lotta contro le tenebre, dualismo riscontrabile anche nella realizzazione architettonica che vede così suddivise le parti che lo compongono: due entrate, due corridoi che circondano il naos, doppi passaggi fra i vari settori dell'edificio e il sancta santorum suddiviso in due sacrari. Ciascun sacrario contiene un basamento di granito nero per la barca processionale del dio.

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Nell'immagine si notano queste tacche nella pietra del pavimento, è la prova dell'esistenza di un muro, anzi due, uno per parte che isolavano le celle sacre. Nel mezzo un'intercapedine tra i due muri ed un' apertura nel pavimento ( chiusa ora da una griglia) al di sotto della quale, si apre un passaggio segreto che permetteva ai sacerdoti, in caso di pericolo grave, di accedere alla nicchia dove era custodito il tesoro del tempio, senza essere visti dal nemico. Oggi tali passaggi sono in parte ostruiti e non visitabili.

La decorazione del tempio in alcuni settori è ben conservata, denota una ideazione ed esecuzione meticolosa, opera certa di artigiani di alto livello. Esempi: le molte figure scolpite e dipinte con particolarità di elementi, così come numerose scene originali, come la raffigurazione di quelli che vengono identificati come strumenti chirurgici.....



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....rappresentati in assonometria ...già loro la conoscevano!
In fondo al tempio, oltre i sacrari, piccoli ambienti di destinazione incerta, si aprono su uno stretto corridoio che circonda l'insieme delle camere interne del tempio. Al di sotto si trovano alcune cripte, che con ogni probabilità , erano destinate al deposito di arredi sacri.

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Tale dualità consacra entrambi gli dèi non in maniera disgiunta, quanto piuttosto come reciprocamente integranti.
Come sapete, nel santuario era presente un gran numero di coccodrilli, tenuti in cattività e inseguito mummificati...ma perché?
Tale trattamento si giustifica nel fatto che gli Egiziani credevano che trasformare questi terribili animali in oggetti di culto li avrebbero risparmiati dalla loro ferocia.

Ma chi era Sobek....


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Un dio legato all' inondazione del Nilo e alla fertilità. Simbolo del potere regale e associato a Ra nel Nuovo regno, divenendo un dio creatore. Per lo più venne rappresentato come coccodrillo il cui capo era ornato di un disco solare tra due piume di struzzo; egli appariva anche come figura maschile a testa di coccodrillo o, nei periodi più tardi, come un ariete con corpo di uomo.
La prima raffigurazione di Sobek, nel suo aspetto da coccodrillo, è comparsa su un sigillo a cilindro nel periodo Prorodinastico. Persino nei Testi delle Piramidi è citato descritto come benevolo e annientatore.

Uno dei centri del culto di Sobek era posto più a nord, nel Fayum. Il grande lago ospitava una variegata fauna acquatica tra cui i coccodrilli, e Sobek fu ovviamente scelto come principale divinità della regione in cui sorsero a lui dedicati, parecchi templi.


L' ingresso è costituito dal pilone che forma la porta monumentale, aperta in una doppia entrata per Sobek e Horo, della quale rimangono ben pochi elementi. Nella zona sud del grande cortile, nell'area destra del tempio, si trova la cappella dedicata alla dea Hathor.
Oltre il pilone si accede al grande cortile delimitato da grandi colonnati, oggi distrutti, è occupato al centro da un altare sacrificale; da qui si giunge alla prima sala ipostila, la cui doppia porta svolgeva una doppia funzione purificatrice del faraone, operata da Horo e da Thot, innanzi alle divinità titolari del tempio, Sobek è Haroeris.
La seconda sala ipostila, di dimensioni più ridotte rispetto alla precedente, presenta pareti ornate da numerosi geroglifici concernenti le regole e lo svolgimento dei riti, integrati con l'indicazione dei luoghi e date relative....tutto questo è reso possibile dall'annotazione scrupolosa su pietra del calendario. Un documento importantissimo che ci svela molto sugli usi ma soprattutto sulle conoscenze nel campo astronomico degli antichi Egizi.

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Particolare del calendario.


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Tre sale anticipano il sancta sanctorum: nella prima il faraone pone le basi del tempio, mentre la seconda detta " delle offerte" dà accesso al tetto. Anche questo tempio come per quello di Delfi, Dendera ed altri, aveva un tetto calpestabile.
Qui all'inizio di ogni anno, si celebrava il rito dell'Unione al disco solare, consistente nell'esporre alla luce naturale le statue divine, custodite nella terza sala, affinché assorbissero la luce solare, energia positiva.


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Anche questa escursione volge al termine, lasciandoci del tempo a disposizione per poter rivedere in tranquillità il tempio, la zona attorno, il museo dei coccodrilli imbalsamati, poi....dribliamo per una strada secondaria i tanti venditori....mi fermo un'attimo per vedere ( senza fotografare) un 'incantatore di serpenti...strabiliante! È la prima volta che mi capita....ci avviamo verso l' imbarcadero, le navi sono molto di più di quelle viste appena scesi. La guida ci aveva detto di tener presente un negozio posto frontalmente alla nave, come indicazione di base per non perderci...ma....il negozio ( con scritta araba) aveva chiuso, la nave , la prima ancorata non era la nostra è quindi...cammina e cammina ci siamo ritrovati molto distanti e con più nessuna nave all'orizzonte!!!!
Panico totale!! Quando ci sentiamo chiamare....era il nostro comandante!!! Potere delle piccole navi!!!.....e finisce che ci riporta sui nostri passi riconducendoci verso l'imbarcazione. Disattenti noi, che non abbiamo pensato, nella foga di scendere a terra, di prender nota del nome della prima nave ancorata.

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Ci rilassiamo a bordo, godendoci il resto della giornata, il tramonto ci concede ancora una volta di godere della luce magica di questa terra, dei suoi profumi e del canto che invoca la preghiera, è una melodia unica che riempie l'aria amplificando e aggiungendo bellezza al luogo.....
Procediamo lenti in questa luce nella navigazione verso quel territorio quella regione misteriosa chiamata Nubia......








.....il Viaggio continua...
 
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Oriana non vedevo l'ora della "puntata" dedicata a Kom Ombo,
grazie!!!!!

Vista l'ora secondo me il comandante temeva che, più che Sobek, vi "mangiassero" gli autoctoni ;-)
 
Dopo qualche ora di navigazione arriviamo finalmente ad Assuan, porto di sbarco ma che ci riserverà ancora diverse meravigliose sorprese.

Città di circa 300.000 abitanti situata sulla riva est del Nilo, fondata dal faraone Tolomeo III, è un importante nodo turistico e commerciale per il sud dell'Egitto.

Nel suo territorio è situata l'Isola Elefantina (che vedremo più avanti).


Vediamo ora lo splendido panorama by night al nostro arrivo.


Una moschea tutta illuminata i cui riflessi rendono le acque del Nilo molto suggestive.

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La zona di attracco all'imbarcadero.

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Sulla sponda opposta si può ammirare questo...

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A proposito di queste ultime immagini: sulle prime al buio avevo scambiato ciò che si vede per un grande tendone da circo o qualche tensostruttura adibita magari a palazzetto dello sport..... (ma non ditelo ad Oriana altrimenti mi scomunica!... speriamo non legga.... :D)

Sono le Tombe dei Nobili!!
Ricavate all'interno dei pendii ospitano i sepolcri dei dignitari, e sono risalenti all'Antico e Medio regno.

Le vedremo meglio nelle foto diurne.


.....il viaggio continua...
 
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Davide!!!! Un tendone da circo!!!....sei scomunicato...:p:p:p


No,le tombe dei nobili non sono su un' isola ma dalla parte opposta del Nilo frontalmente alla città di Assuan, che si sviluppa tutta da un lato.
Il pendio è brullo e desertico, oltre le tombe non vi è nulla e tra l'altro proprio in questa zona si nota lo stacco ancora più evidente, tra il deserto che qui viene a lambire le rive del Nilo, sono poste su un terreno ripido fatto di rocce e sabbia.


Qualche foto della zona...di giorno.

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Davide.... che bella caduta di stile, quasi degna di.... ehm... me! Non penso esistano circhi laggiù ma se ci fosse lo chiamerei "Caira Orfei" ^__^

Non mi ricordo questo gioco di luci molto particolare, ma forse ci siamo passati di giorno (o le tombe non erano ancora illuminate).
Anyway, facilissimo sbagliarsi da distante.
 
No, non sbagli , infatti sono a Luxor.



- La Nubia -





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- La costruzione della grande diga ( 1960) fu l' occasione per evocare la storia di una regione fino ad allora poco conosciuta: la Nubia.
Questa antica provincia corrispondeva ad un territorio a cavallo dell'attuale frontiera, tra Egitto e Sudan. Oggi questo territorio è invaso dalle acque del lago Nasser, che hanno sommerso villaggi e siti archeologici, condannando all'esilio gli abitanti. Dei siti archeologici, solo un esiguo numero ha potuto essere salvato dall'UNESCO.

Porta sull'Africa nera, la Nubia attirò ben presto l' interesse dei Faraoni che vi condussero numerose campagne militari; nel II millennio, la Nubia era colonizzata fino a Sud della quarta cateratta. Considerata soprattutto una riserva di mano d'opera e apprezzata per le miniere d'oro​, il bestiame e il legno, la regione divenne parte integrante dell'impero egiziano a partire dal Medio Regno, epoca in cui furono erette in Nubia, lungo il Nilo, le fortezze militari destinate a vegliare sulle frontiere.

Nel Nuovo Regno, Ramesse II disseminò la Nubia di santuari: in essi gli dèi locali erano associati, come accadde anche ad Abu Simbel, a grandi divinità nazionali come Ra,Pthat o Amon.
L' amministrazione della provincia di staccò da Tebe e fu delegato a governare in Nubia un vicerè. La supremazia egiziana declinò nel I millennio, al punto che la XXV dinastia, detta etiopica, portò indigeni nubiani sul trono dei Faraoni.
Numerosi ritrovamenti in Sudan testimoniano che in Nubia a partire dal I millennio a.C., si era sviluppata una cultura autonoma e assurdamente originale: quella che diede vita ai regni di Napata e di Meroe.

Dopo questo passo indietro nella storia, veniamo a noi...

Al paesaggio veramente accattivante per i colori, i contrasti che questo fiume, nel suo lento scorrere regala. Ci troviamo nella zona antecedente la prima diga, su cui passeremo con il nostro bus, e potremo così vedere da una visione e dall'alto, il dedalo di canali tra le terre che emergono dalle acque...


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Il miracolo delle piene del Nilo, qui ancora più evidenti e impetuose, non poteva non aver posto nel pantheon egizio. Divinizzato sotto il nome di Hapi, questa piena del Nilo era onorata nei templi nelle sembianze di un essere recante i prodotti della terra. Fino al 1960, l' arrivo dell'inondazione era salutato da grandi feste popolari, nel corso dell'estate quali, piccole figure femminili venivano gettate nel fiume. Dopo la grande diga di Assuan, destinata a fornire energia elettrica all'i testi paese e a regolarizzare il flusso delle acque durante tutto l'anno anno, ha cancellato gli effetti di questo evento naturale, trasformando radicalmente il paesaggio è il ritmo della vita contadina.


- Assuan -



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- La zona di Assuan può essere ritenuta la porta della Nubia. La regione della prima cateratta era importante sia per la presenza di cave di granito, sia come nodo commerciale tra l' Egitto e la Nubia. Inoltre, secondo alcune leggende​, qui si trovavano, nascoste tra gli scogli delle rapide, due grandi caverne dalle quali aveva origine il Nilo.
La città moderna, sorge sulla riva orientale del fiume, dove sono visibili i resti di alcuni templi di epoca tolemaica e romana. Di fronte al centro abitato sorge l'isola di Elefantina ( l'antica Abu), sede del capoluogo del primo nonostante dell'Alto Egitto e centro di culto del dio ariete Khnum e della dea Satet, che svolgevano la funzione di controllori delle acque del fiume.

A Elefantina si conservano i resti di quella che era la città antica, abitata già dall'Antico Regno, oltre ai ruderi di templi costruiti da Thutmosi III, Ramesse III e Nectabeo II e a un millimetro destinato a misurare il livello del fiume.

Noi faremo un suggestivo viaggio a bordo di imbarcazioni locali, attraverso il blu delle acque e i suggestivi scenari che si spalancheranno ai nostri occhi.

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Sul fianco di una collina prospiciente il Nilo, sulla riva occidentale, furono scavate le tombe dei governatori di Elefantina ( tombe dei nobili) durante l'Antico e Medio Regno, cioè di coloro che, per incarico del faraone, esercitavano il controllo sulla Nubia.....le vedremo sempre dall'imbarcazione che ci condurrà molto vicino per poterle ammirare meglio....

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.....il Viaggio continua.....
 
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É impressionante vedere come é cambiato Assuan da quando l'abbiamo visto noi.

Bhe, immagino di sì, Assuan è ora una grande città che vive soprattutto di commercio e di turismo in una zona forse la più arida di tutto l' Egitto. Il deserto lambisce la periferia della città e si insinua nei paesaggi sul lato opposto del Nilo, regalandoci spettacolari contrasti di colori.
 
:D lo sai che un po’ ti invidio? Ho visto meno della metà che hai visto tu e mi ha colpito molto, figurati tutto quello che sei riuscita a vedere tu....Continua cosi
 
:D lo sai che un po’ ti invidio? Ho visto meno della metà che hai visto tu e mi ha colpito molto, figurati tutto quello che sei riuscita a vedere tu....Continua cosi
Ciao Mimmo, quindi ci sei stato anche tu! Sono bei ricordi vero? Bhe...si, ho visto molto anche qualcosina in più di ciò che era previsto. Mi ha aiutato molto conoscere in parte i luoghi, quindi è bastato chiedere alla nostra guida e con le sue indicazioni lasciando per poco il gruppo, ho visto ciò che mi interessava.
Conto di ritornarci in un prossimo futuro!

Grazie a te.....conto di riprendere il filo del discorso e di proseguire con il diario ( manca la parte più bella) perché naturalmente il viaggio continua...

A tutti, a presto!
 
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