**Genova** (parte 5a di 5)
Palazzo Rosso, Palazzo Bianco, Palazzo Tursi
Abbiamo ancora un po' di tempo a disposizione, la scelta ricade su Palazzo Rosso.
I biglietti per l'ingresso vengono venduti all'esterno, vicino Palazzo Bianco. Ci offrono un pacchetto che comprende le visite di Palazzo Rosso, Bianco e Tursi.
Lo acquistiamo, ma già riuscire a visistare i primi due sarebbe sfidante. Ci proviamo, tenendo d'occhio l'orologio.
Palazzo Rosso, costruito nel 1677, presenta 40 sale ornate da preziosi arredi e da affreschi dei maggiori pittori del Seicento ligure.
La collezione comprende dipinti raccolti nell'arco di due secoli dalla nobile famiglia Brignole-Sale: pittori italiani come Tiziano, Guercino, Veronese, o stranieri come Van Dyck e molti altri.
Iniziamo la visita. I dipinti sono tantissimi, ve ne propongo una mia selezione.
Sala 2, primo piano nobile.
Pietro Bonaccorsi detto Perin del Vaga - La Madonna col Bambino, San Giuseppe e San Giovannino
Dipinto attribuito a Perin Del Vaga, che fu allievo e collaboratore di Raffaello a Roma.
Sala 3, primo piano nobile.
Paolo Caliari detto il Veronese - Giuditta e Oloferne
Il dipinto raffigura l'eroina ebrea Giuditta con la testa del Generale Oloferne, cui era stata affidata la campagna contro il popolo di Israele dal re babilonese Nabucodonosor.
Nel corso della guerra, la città di Betulia fu posta sotto un lungo assedio, i viveri scarseggiavano e la popolazione era ridotta allo stremo delle forze. Così Giuditta inventò uno stratagemma: si recò al campo nemico, finse di cedere alle lusinghe di Oloferne e, nel corso di un banchetto, lo fece ubriacare e lo uccise con la sua spada.
Il dipinto mostra Giuditta che consegna la testa di Oloferne alla sua ancella Abra.
La testa, poi esposta fuori dalle mura della città asediata, indusse il nemico a ritirarsi.
Nel 1771, un ragazzo austriaco di 15 anni compose un'opera intitolata "La Betulia Liberata", ispirandosi proprio al biblico libro di Giuditta: questo ragazzo si chiamava Wolfgang Amadeus Mozart.
Sala 4, primo piano nobile.
Guido Reni - San Sebastiano
Questa immagine è molto particolare in quanto sembra concentrare l'attenzione sulla bellezza del giovane piuttosto che su un corpo martoriato in quanto sfregiato dalle frecce, dove peraltro non si vede neppure scorrere del sangue.
La tela ebbe un così grande successo che il Cardinal Borghese ne volle un’analoga versione, oggi conservata presso la Pinacoteca Capitolina.
C'è un'altra curiosità evidenziata da analisi più recenti, sembra che il blu del cielo sia stato realizzato utilizzando lapislazzuli. Dato il costo non insignificante si suppone che la materia prima sia stata fornita, o comunque pagata a parte, dal committente.
Nella sala 5 troviamo quattro opere del Guercino:
Sala 5, primo piano nobile.
Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino - La morte di Cleopatra
Questo dipinto, che raffigura il suicidio di Cleopatra che si lascia mordere da un aspide, è stato eseguito dal Guercino nell'ultima fase della sua attività, quando si trasferì a Bologna dopo la morte di Guido Reni, ereditandone il ruolo di caposcuola.
Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino - Cristo scaccia i mercanti dal tempio
Viene qui rappresentato il brano evangelico della cacciata dei mercanti dal Tempio di Gerusalemme, tema ripreso da vari artisti, come Giotto nel suo affresco nella Cappella degli Scrovegni di Padova.
Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino - Il suicidio di Catone
Questo dipinto raffigura il suicidio di Marco Porcio Catone, detto l'Uticense, dalla città in cui morì suicida quando vide svanire i suoi sogni di libertà repubblicana quale sostenitore di Pompeo nella guerra civile, in quanto rappresentante del Senato contro le aspirazioni tiranniche di Giulio Cesare.
Per la sua forte personalità, Catone Uticense fu sempre considerato un esempio di difensore delle libertà politiche e repubblicane, al punto di sacrificare la propria vita per esse. Questo è forse il motivo per cui Dante fa di lui il custode del Purgatorio, nonostante il fatto che fosse pagano.
L'opera fu commissionata da un avvocato perugino residente a Roma, che ordinò al pittore anche un altro quadro, la Morte di Seneca, andato successivamente perduto.
Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino - Padre Eterno con un angioletto
La tela fu commissionata a Guercino da Cristoforo Locatelli e doveva essere collocata nella chiesa di San Gregorio a Bologna. Si dice però che il committente, colpito dalla straordinaria bellezza del dipinto, abbia deciso di tenerlo per sé, ponendo al suo posto una copia, che rimase in loco fino al 1962.
Nella sala 7 troviamo alcune opere di Bernardo Strozzi detto il Cappuccino. Ne riporto un paio:
Sala 7, primo piano nobile.
Bernardo Strozzi detto il Cappuccino - Incredulità di San Tommaso
e
Bernardo Strozzi detto il Cappuccino - Madonna col Bambino e San Giovannino
di ispirazione Caravaggesca.
Sala 9, primo piano nobile.
Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto - Entrata degli animali nell’arca di Noè
Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto - Natività
Sala 12, primo piano nobile.
G.B. Salvi detto il Sassoferrato - Madonna col Bambino
Sala 19, secondo piano nobile.
Anton Van Dyck - Cristo portacroce
Sala 20, secondo piano nobile.
Anton Van Dyck - Cristo della moneta
Il dipinto fa riferimento ad un brano evangelico, in particolare alla famosa frase di Gesù
Date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio, quando i farisei cercarono di coglierlo in fallo chiedendogli se fosse lecito dare il tributo a Cesare. Ma Egli, fattasi portare una moneta, chiese loro a chi appartenesse l'immagine. Alla risposta "Cesare", replicò nel modo qui riportato.
Sala 24, secondo piano nobile.
Giovanni Andrea Carlone - Allegoria della Vita dell’Uomo - Affresco
Chiudiamo questa rassegna con questi ultimi due dipinti:
Tiziano Vecellio - Filippo II di Spagna
Jacopo Robusti detto il Tintoretto (ambito) - Ritratto di filosofo
Concludiamo la nostra visita a Palazzo Rosso con l'"appartamento di un amatore d'arte", un'ampia area espositiva al terzo piano che occupa le ultime sale, ed una vista panoramica della città dalla terrazza:
[Continua...]