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Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Vorrei semplicemente dire che per me questo è uno dei più bei topic del nostro forum.
Ho letto tutti i messaggi con grande attenzione, e soprattutto con grandissimo rispetto. Non me la sento proprio di esprimere un consiglio, anche perchè faccio un altro mestiere tutto all'opposto di quello di cui si parla, ma un modesto parere si: se mi trovassi a dover scegliere questa esperienza, cercherei di privilegiare la prima risposta che viene dall'istinto, quasi sempre per ciascuno è quella più vera. E poi avere tantissimo rispetto sia dei colleghi intorno, sia delle persone più care che attendono a terra.
E' comunque davvero bello che tra tanti argomenti per cosi dire piacevoli, che parlano di vacanze, di viaggi e di luoghi invitanti, si parli anche di aspetti più delicati e che toccano la sensibilità e il futuro delle persone.
Grazie ancora a chi ha contribuito a questo argomento.
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Subzero secondo me devi partire assolutamente. Se resti, ti rimarrà sempre il rimpianto, e in più non è giusto. Chi dice che la vita di bordo quando si lavora è diversa che da passeggero, che è dura, che tanti lasciano ecc ecc ha certamente ragione. Ma non potrai mai sapere se è vero per te se non provi.

Io e mio marito abbiamo passato svariati periodi separati, vari mesi, uno da una parte e una dall'altra del mondo. Questo essenzialmente per "colpa" mia che non ho mai voluto rinunciare a seguire la mia strada, i miei studi e il mio lavoro. Secondo me, questa è una delle ragioni per cui stiamo assieme ancora oggi felicemente. Se avessi rinunciato, il peso della rinuncia ci avrebbe separati, lo so perchè mi conosco. E per di più avrei oggi meno frecce nel mio arco, sarei forse sola e sicuramente meno bene piazzata nel mondo del lavoro.

Se la tua compagna ti ama capirà e ti starà vicino. Ovviamente ci vorranno compromessi, dovrete tutti e due fare degli sforzi (non solo lei!) ma non è rinunciando a cercare la tua strada che salvi un rapporto.
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

bhe...hai perfettamente ragione..... uno su mille ce la fa!!
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

unochenavigaverament ha detto:
bhe...hai perfettamente ragione..... uno su mille ce la fa!!

Ciao Unoche, un piacere sentirti.
Concordo pienamente con quanto hai scritto.
Solo Uno su mille ce la fa a non cadere in tentazione quando ti ritrovi attorno piu' di 400 esseri umani di sesso femminile ogni giorno e che cambiano ogni settimana... e mi fermo qua, chi vuol capire capisca.

Saluti
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

dico la mia sono stato un crew.

Ho letto per quanto mi è possibile quasi tutto il 3d,io ho navigato per 5 anni,ho lasciato il cuore sul ferro oggi a distanza di 20 anni penso di essere stato un privilegiato.

Ho cominciato quasi per gioco,poi la nave è entrata dentro di me,rientravo in Sardegna e gia' pensavo al prossimo contratto,dove sarà? su quale nave? lei sarà li ad aspettarmi? Unochenaviga............quello che dici tu è poesia pura,riesci ad esprimere quello che noi ex naviganti e naviganti abbiamo provato e tuttora proviamo dentro la nostre menti forti sensibili e nostalgiche.

Ho lasciato le navi per amore di una donna...mai errore fu così fatale..non sposai quella donna ne ho sposato un'altra ho un figlio che è tutta la mia vita,una donna non ferma un navigante MAI.Un figlio si.

Il mio è um animo diverso da quello dei miei amici e conoscenti e dalle persone con cui vivo e lavoro, penso di avere una marcia in più,o una marcia in meno, non fa differenza,Quando sto di fronte al mare chiudo gli occhi e mi pare di navigare,quando passo le notti in spiaggia col freddo con la pioggia ed il mistral che mi taglia il viso come un rasoio,sono la persona più felice di questo mondo....quasi.
Spesso ho dei momenti di riflessione,di meditazione questo succede dagli amici o a casa con mia moglie,le prime volte mi chiedeva "che c'è che non va,perche' questa assenza?"Io le rispondevo con una domanda secca :Tu hai navigato? No. Allora stai serena,non puoi capire non capirai mai cosa prova in certi momenti uno che ha navigato.

Io consiglierei al nostro amico di provare,vedi il primo contratto come va poi se farai il secondo,sai come potrebbe andare a finire.
Metti in conto tutto,quando dico tutto dico che potrai non staccarti più dal ferro,dico che potrai vedere il tuo rapporto finire,dico che potrai avere una vita parallela terra-nave.Potresti essere la persona più felice di questo mondo o la più infelice.Lavorerai tantissimo ,sarà molto dura ma credimi la notte quando sarai sui ponti e sentirai il profumo del mare e le onde che s'infrangono sulla prua,fanne tesoro perchè quelli sono i momenti più belli.

Che stai aspettando????? Vai ed imbarcati.caspio!!!
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Subzer0, credo che, tutto sommato, tu sia un "fortunato": hai avuto la possibilità, rivolgendo questa domanda al Forum, di cogliere come risposte elementi di pura poesia e non semplici e sterili consigli. Rifletti intensamente su queste parole, che, vedrai, ti accompagneranno per tutta la vita, e poi prendi la tua decisione.
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Io penso che sia importante per te tentare questa esperienza, per lo più è un contratto a corto termine (5 mesi non sono così tanti).
E' una tua passione, si capisce che ne hai tanta voglia, prova! Dopo potrai decidere con cognizione e consapevolezza per il futuro a lungo termine.
Non farlo per preservare il tuo amore potrebbe rivelarsi un errore.
Se il vostro amore è solido, sopravviverà a questo e a ben altro. L'importante è non avere rimpianti. Se tu li avessi, questi sì che potrebbe con il tempo avvelenare il vostro rapporto di coppia!
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Ciao Unochenaviga e Nostromo.

Caro amico allievo.....ti restera' per sempre il rimpianto se non ci provi, ti restera' per sempre la nostalgia dei tuoi cari della tua famiglia se ci provi....ma questo e' l'andar per mare.
Ti plasmerai, imparerai a stare lontano da tutti...ma imparare non vuol dire smettere di soffrire, Perchè per quello, forse, non c'e' mai abbastanza esperienza.
L'andar per mare, che sia su una nave passeggeri o sia su un mercantile e' prima di tutto la coscienza di affrontare una solitudine...una solitudine che va aumentando con l'aumentare del grado e delle responsabilita', sembra un controsenso ma e' così.
A volte ti sentirai stanco e sconfitto, a volte andrai in crisi cercando di connetterti ad un segnale costiero per ricevere un sms dalla tua compagna, passando ore osservando lo schermo di un telefonino. Ma poi forse ben pochi avranno la capacita' di capire le tue crisi, le tue gelosie, le tue depressioni....Perchè solo chi ha provato a restare ore su un ponte di comando di notte, magari con un marinaio filippino al tuo fianco, puo' capire quanto viaggia la mente, quanti pensieri ti porta il nero della notte e il nero del mare, pensare riflettere, sentire e soprattutto soffrire la nostalgia, il calore umano della famiglia, lo sguardo rassicurante di un padre, l'abbraccio di una madre, l'amore della ragazza....e poi si ripiega si cerca di costruirsi tristi e falsi rapporti di un contratto di un mese di una notte, che dopo anni ti portano guardandoti allo specchio a domandarti che tipo di persona sei, che tipo di persona sei diventata.
Non so nemmeno io quante ragazze ho avuto in quante relazioni ho creduto, ho sognato....ma di tutte il sentimento che piu' mi resta impresso e' non la passione, non l'amore, ma la nostalgia.
Che ti posso dire?! Lo sai solo tu, imbarca inizia a navigare. Ma quando un giorno ti troverai sull'aletta del ponte e guardando a poppa ti domanderai cosa possiedi e cosa sia la vita.....non risponderti mai: "la mia vita sono queste navi, ho solo questo".......ma trova una risposta e quando l'hai trovata fammi sapere.
Ma poi, come successo me, quando arriva il giorno di scegliere il giorno di fermarsi....hai paura e rinunci, forse dicendo Perchè ami tutto questo, o forse piu' semplicemente Perchè non saprai piu' cosa sia una vita normale, fatta di non addii, fatta di non partenze, fatta di sempre lo stesso, e questo spaventa..Perchè spesso il partire e' un fuggire, un rifugiarsi nella tua nave. E allora forse la' capirai che il mare e' dentro di te che forse queste sofferenze ti hanno plasmato, che forse la tua vita e' questa.
"nel dolcezza di figlio, ne la pieta del vecchio padre, ne l debito amor lo qual dovea Penelope far lieta, vincer poter dentro di me l'ardore, C'hio ebbi a divenir del mondo esperto e degli vizi umani e del valore"...lo diceva Dante, ma ricordati che non sempre "il naufragar m'e' dolce in questo mar".

Buona fortuna.....

Per un momento mi sono sentito sul ponte superiore contemplando il mare con tutto ció che questo comporta.
Grazie per compartire i tuoi sentimenti con noi, personalmente mi fa sentire meglio.

Ciao Nostromo.

Che belle le tue parole, lezioni di vita su decisioni importanti.

Un saluto.
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Voglio aggiungere la mia esperienza personale, di uno che adorava il mare e le navi e poi ha scelto di stare a terra, non se se sara' utile per chi deve fare una scelta di vita ma servira' a conoscere come solo le esperienze possono aiutare a decidere e anche a cambiare certe " certezze ",
Io volevo navigare, anche da ragazzino il mare era nei miei pensieri, al punto che alle medie, avevo svolto un tema dal titolo piu' meno cosi' : un vecchio ricorda ", Ed io avevo parlato di un vecchio marinaio che seduto sugli scogli guardava passare le navi e ricordava i suoi tempi, le navi a vela ecc, E l'avevo fatto cosi' bene che era stato letto in tutte le classi.
I miei pero' non avevano voluto che facessi il nautico a Camogli, c'era da prendere il treno, era un po' lontano ecc, cosi' feci il Licie Scientifico, ma ,finito mi iscrissi a Scienze Economico marittime, e brigai, scrissi, mi diedi da fare e riuscii ad avere un Imbarco come All Commissario con la Linea C. Promisi ai miei che avrei continuato a studiare ( e lo feci sostenendo esami tra un imbarco e l'altro ) ed iniziai a navigare con l'entusiasmo alle stelle. Prima linea poi crociere,
Ma in quegli anni ( 5 ) molte cose mi colpirono e mi fecero ragionare sulla realta' della vita di un marittimo.
Ricordo ancora oggi il dolore che vidi negli occhi di un Terzo ufficiale, che per tutti gli otto mesi dei Caraibi aveva parlato
del suo bambino che aveva lasciato con meno di un anno, ed arrivati finalmente a Genova lui era corso ad abbracciarlo ed il bimbo urlando non avva voluto andargli in braccio ( non lo aveva ricordato era normale ) ma lui veramente aveva sofferto.
Poi Un veccchio Capo Commisssario vicini alla pensione che mi diceva come attendeva con terrore quel giorno, non aveva amici a terra , non aveva famiglia, e, sue parole, avrebbe passato i suoi giorni passeggiando al porto a guardare le navi dove ormai era la sua vita. Ed un mio altro capo che mi diceva come non vi fosse nessuna familiarita' con suo figlio,
cresciuto con lui lontano, e come si rendesse conto che, quando era a casa, la sua presenza " disturbasse" un ritmo di vita
impostato senza di lui. Questi particolari e i ragionamenti mi avevano piu' o meno fatto ragionare e pensare che uno doveva fare una scelta,a le navi od una famiglia. Le due cose insieme, a quei tempi potevano forse solo funzionare con una moglie Ligure, che avesse gia' in famiglia un navigante e quindo fosse conscia del tipo di vita che l'attendeva.
Ma la mia allora solo fidanzata non era Ligure e quindi non capiva e non poteva accettare un marito a tempo limitato,
con una vita a bordo che ( anche se era piu' apparenza che sostanza allora) induceva all'avventura: Cosi' laueatomi, decisi di lasciare le navi, soffrendo in verita' molto, e feci la mia nuova vita a terra. Oggi mi chiedo e forse mi chiederete se sono soddisfatto della mia scelta, e non so rispondervi, guardo solo alcuni mei colleghi di allora che hanno continuato a navigare, e ognuno ha le sue lamentele i suoi mugugni, come io ho le mie nostalgie : Non so, meditateci voi, io non so che dire, ho vissuto bene, con famiglia e vita serena, ma nel mio cuore il fischio della sirena di una nave mi emoziona teribilmente: Forse e' destino degli esseri umani pensare che altre vie avrebbero dato piu' gioia, oppure e' sempre l'idea
che l'erba del vicino sia sempre piu' verde. Mi sono posto una domanda finale, se rinascessi che scelta farei ? E mi sono risposto che tornerei a navigare, am e' una risposta sincera ???? Chi ha navigato una vita' e' felice veramnete o pensa all'opposto di me ?
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Bellissime parole le tue, quesiti che fanno riflettere profondamente.
E che mi convincono ulteriormente di avere dato un consiglio valido a Subzero. Solo se prova per qualche mese la vita a bordo troverà dentro di se la risposta che cerca per il suo futuro. Che non sarà mai una risposta con una certezza assoluta.
Ma se non prova neanche non lo saprà mai e vivrà di rimpianti.
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Io ho lavorato a bordo, devo dire che mi sono divertito molto, anche perchè per mia fortuna non facevo un lavoro duro.
Sono entrato nella compagnia così per caso, prima del colloquio (prima telefonico poi a bordo della MSC Orchestra) non sapevo nemmeno che le navi fossero così grandi, i casinò il teatro ect ect ect... è stata una piacevole scoperta, ho conosciuto colleghi e passeggeri fantastici, visitato molti posti, per mia fortuna avevo quasi sempre la possibilità di scendere a terra ma non sono sicuro se farei una crociera da passeggero, la mia compagna me lo stà chiedendo in continuazione di prenotare... una crociera qualsiasi dice, giusto per vedere com'è la vita da passeggero... Ma non lo so, vedremo più avanti verso l'estate.

Sono circa 5 mesi che non sono più imbarcato, e sinceramente, sono felice di esserelo, però, sono felice della mia esperienza.

se avete domande riguardo la vita di bordo chiedet pure
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Posso parlare per me, avevo vissuto la crociera sia come crew che come pax, l'ultima crociera che ho fatto e' stata quella con Costa Serena a capodanno, e posso dire che e' molto meglio vivere la nave come crew.
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Da questo post è uscito un mondo, ve ne sono grato!!
Vorrei aggiungere, anche se può togliere poesia al tutto, che ho vicino una famiglia di camionisti, gente che in definitiva vive da sola, si ciba un lavoro durissimo, e finisce per trovarsi fuori luogo nella stessa casa che dovrebbe essere il rifugio..
Ho visto l'effetto della loro assenza sui figli e la famiglia..

Credo che certe scelte si fanno da soli, ma quando si fanno occorre capire cosa significano veramente: sei mesi sono una cosa che nessuno si può negare, la vita diviene una scelta diversa, in cui devi aver chiaro che una cosa è la vita da soli, un'altra in compagnia..

Ripeto, ho conosciuto gente che ha trovato un compromesso nei traghetti, gli è costato tanto sacrificio: non ha la verdissima erba dei mari lontani, ha una bella fatica di spostamenti quotidiani, ma ha visto la laurea del figlio e non è mai mancata alla famiglia..

Saluti
Manlio
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

tayla_74 ha detto:
Posso parlare per me, avevo vissuto la crociera sia come crew che come pax, l'ultima crociera che ho fatto e' stata quella con Costa Serena a capodanno, e posso dire che e' molto meglio vivere la nave come crew.

immagino...
certo deve essere difficile vivere spensierati quando si sa il lavoro che c'è dietro...

non vedo l'ora di provare anche io a fare una crociera da pax :mrgreen: mangiare al buffet di mezzanotte deve essere fantastico!
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

alla fine ho deciso di imbarcarmi.

oggi ho fatto vaccinazioni e visite varie, mercoledì ho la prova di nuoto e voga e poi attendo la matricola e il rilascio del libretto.


e poi...
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

andreas ha detto:
tayla_74 ha detto:
Posso parlare per me, avevo vissuto la crociera sia come crew che come pax, l'ultima crociera che ho fatto e' stata quella con Costa Serena a capodanno, e posso dire che e' molto meglio vivere la nave come crew.

immagino...
certo deve essere difficile vivere spensierati quando si sa il lavoro che c'è dietro...

non vedo l'ora di provare anche io a fare una crociera da pax :mrgreen: mangiare al buffet di mezzanotte deve essere fantastico!

Vabbè dai, diciamo mangiare subito, perchè dopo mezzora dall'orario di apertura si può... :wink:
 
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