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Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Ciao Tayla....

che vuol dire tacco 5!?! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: immagino sia alto!? Sai io non le uso molto, ho gia' la gamba molto slanciata e con le mini che normalmente indosso fa volgaVe....

Scherzi a parte, per consiglio, le scarpe con la suola di cuoio, con tacchi alti.... bandite. Fino a che si cammina sulla moquette tutto bene, ma quando si cammina nelle zone equipaggio magari con i pavimenti bagnati, o si fanno le scale di ferro.....si fa prestissimo a volare...e il sedere non e' il mio...hahah
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Non e' tanto alto il tacco, insomma... quando facevo le notti usavo le ballerine, quando ho ripreso a lavorare al crew office, sono rimasta bloccata con la schiena...

A te Staff ti preferisco con tacco 12
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Auguroni a tutti!
Finalmente ho un'idea del lavoro che mi aspetta,sembra molto interessante.
Grazie cmq alle persone che mi hanno dato qualche dritta quando non sapevo proprio a cosa andavo incontro,pensavo sinceramente peggio ma aspetto di fare almeno 3 mesi in mare per riuscire a farmi un'idea più precisa,anche xchè sono appena all'inizio dell'avventura e provo solo la sensazione che sarà speciale.

La nave è quasi pronta un saluto da Venezia ;)

START UPPPPP!!!!
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Crodino ha detto:
Auguroni a tutti!
Finalmente ho un'idea del lavoro che mi aspetta,sembra molto interessante.
Grazie comunque alle persone che mi hanno dato qualche dritta quando non sapevo proprio a cosa andavo incontro,pensavo sinceramente peggio ma aspetto di fare almeno 3 mesi in mare per riuscire a farmi un'idea più precisa,anche perchè sono appena all'inizio dell'avventura e provo solo la sensazione che sarà speciale.

La nave è quasi pronta un saluto da Venezia ;)

START UPPPPP!!!!
Ciao Crodino come va questa esperienza? Facci sapere qualcosa...
Tornando all'argomento principale sono un amante dell'ambiente da crociera ed ho pensato seriamente di provare questa strada durante i vari rinnovi di contratto (lavoro come segretario di albergo),ma quest'anno mi hanno passato a tempo indeterminato e quindi con la crisi mondiale ed i tempi che corrono ho abbandonato l'idea... :?
 
vi chiedo un consiglio

vi chiedo un consiglio

Ciao a tutti ragazzi,
vi chiedo un consiglio...

recentemente sono stato contattato da una famosa compagnia crocieristica italiana, il contratto, 5 mesi in nave e 2 a terra non mi spaventa.

il ruolo inizialmente è allievo ufficiale, quello che chiedo a voi è:

accetto inseguendo questo sogno, sacrificando la vita di coppia con la mia ragazza/convivente? o resto affianco alla mia ragazza e mi rimarrà per sempre questo rimpianto?
 
Re: vi chiedo un consiglio

Re: vi chiedo un consiglio

Subzer, come facciamo a risponderti?
E' una scelta talmente personale, e secondo me dovreste farla in due, non da solo, dovrebbere essere condivisa..

In bocca al lupo!!

Manlio
 
Re: vi chiedo un consiglio

Re: vi chiedo un consiglio

Il mio consiglio è di fare il contratto. La vera scelta, infatti, dovrai farla al momento che questo terminerà. Solo allora saprai se la vita che ti si prospetta ti piace realmente e ti si imporrà quindi la scelta. Se te la poni adesso, e se rinunci, il rammarico ti rimarrà per sempre. Se invece sceglierai dopo aver conosciuto questa opportunità, comunque farai, la scelta sarà ponderata e motivata. :wink:
 
Re: vi chiedo un consiglio

Re: vi chiedo un consiglio

Ciao Subzero.

Quando c´é vero amore certe scelte vengono accetate.

Un saluto.
 
Re: vi chiedo un consiglio

Re: vi chiedo un consiglio

subzer0 ha detto:
Ciao a tutti ragazzi,
vi chiedo un consiglio...

recentemente sono stato contattato da una famosa compagnia crocieristica italiana, il contratto, 5 mesi in nave e 2 a terra non mi spaventa.

il ruolo inizialmente è allievo ufficiale, quello che chiedo a voi è:

accetto inseguendo questo sogno, sacrificando la vita di coppia con la mia ragazza/convivente? o resto affianco alla mia ragazza e mi rimarrà per sempre questo rimpianto?

Ciao , Come dice Manlio come facciamo a risponderti? Comunque hai fatto una domanda piu' che leggittima.
Io innanzitutto se fossi in te mi riterrei fortunato, primo perche' al giorno d'oggi trovare lavoro e' molto difficile, due perche' il lavoro che ti si prospetta e' a bordo di navi da crociera, e se veramente vuoi navigare quelle sono le uniche navi in cui potrai avere una vita che si avvicina molto a quella di terra. Altra cosa per cui devi ritenerti fortunato e' che a terra oggigiorno se trovi lavoro sei comunque un precario e lo stipendio e' quello che e', mentre a bordo delle navi avrai un ottimo stipendio.Poi c'e' il fatto che essere assunto in una compagnia crocieristica significa avere un lavoro sicuro e se farai bene il tuo lavoro a nessuno mai passera' per la testa di licenziarti. Quindi riepilogando avrai un buon lavoro ,un sicuro impiego negli anni a venire e un ottimo stipendio .
Poi come in tutte le cose c'e' il rovescio della medaglia, cioe' la lontananza da casa, dagli amici,dalla ragazza etc...
Quello che ti dico ora sara' un po' crudo pero' e' la verita' e non credo mi si possa smentire. Caro Subzero a bordo delle navi da crociera e' molto facile cadere in tentazione, non mi rispondere che tu sei molto legato alla tua ragazza e non succedera' mai, perche' io ho visto molti ragazzi venire a bordo e dire la stessa cosa e dopo due mesi essersi fatti una nuova ragazza ed aver dimenticato quella a casa. Quindi metti in conto anche questo , non voglio fare di tutta un'erba un fascio ma e' una cosa che capita molto spesso, nessuno escluso, a volte si finisce per vivere due vite parallele, una a bordo ed una a casa e molte volte succede che, alla fine, quella a bordo prevali su quella a casa. A buon intenditore poche parole.

Ti lascio con due considerazioni e ti parlo della mia esperienza pesonale che forse possono aiutarti a scegliere.
E' accaduto al mio primo imbarco. Sono arrivato a bordo ed il mio primo Comandante dopo esserci presentati mi ha detto questo:
Le dico due cose prima che incominci questo lavoro se no e' meglio che prenda le valigie e torni a casa ora.

UNO - Questo e' un lavoro di responsabilita', le capitera' di prendere decisioni che potrebbero compromettere la vita di molte persone e ne rispondera' successivamente in prima persona , quindi se a lei non piace sentirsi la responsabilita' addosso non e' un lavoro che fa al caso suo.

SECONDO - Se a lei prendersi delle grandi responsabilita' non fa paura allora faccia questo imbarco e capisca se questo lavoro le piace al cento per cento.Perche' questo lavoro le DEVE piacere al cento per cento, perche' se solo le piace al 99,9 per cento sulle navi non stara' mai bene e per lei sara' sempre una sofferenza imbarcare e fare la vita di bordo.
Questo comandante ora e' in pensione, sono passati parecchi anni, ma ricordo quelle sue parole come se fosse ieri.
Le ho fatte anche mie e le ho ripetute a molti allievi che hanno lavorato con me.
Ho anche avuto il gran piacere di invitarlo per fargli visitare una nave da crociera quando eravamo in sosta a Civitavecchia.

Ecco io faccio queste domande a te, non pensare che la risposta sia scontata, riflettici bene.

Comunque se ti serve qualche altro consiglio saro'/saremo felici di aiutarti

Saluti.
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

vi ringrazio infinitamente, non avete idea di quanto bene mi faccia avere un confronto ed 1 altro punto di vista...
la scelta è dura, ma quando vedo 1 nave, il cuore mi batte forte, e sento il mare dentro...
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Devi arrivarci da solo subzer0.

Adriatic ti ha dato due indicazioni, secondo me, essenziali per una valutazione a tavolino. Ma tutto dipende dal proprio carattere e da quello che si vuole dalla vita. La vita sul mare è dura, specialmente se diventa una scelta a lungo termine, anche se può portare anche a grandi soddisfazioni.

E' logico che una volta effettuata la scelta, il mondo ti cambia completamente. Interrompi la normale routine di tutti i giorni, ti ritrovi da solo distante da casa senza i tuoi affetti più cari, lontano da una parola di conforto o di un gesto d'affetto nei momenti più difficili. E quando si hanno dei profondi legami con chi rimane a terra, diventa tutto più difficile.
Devi pensare alla persona che ti sta attualmente accanto; senza dubbio è giovane e ha delle aspettative per il futuro prossimo. Passare i giorni più importanti, il Natale, il Compleanno, una data significativa, da sola, diventa gravoso e talvolta insostenibile. E' più facile, per una donna accettare, questa condizione in età più matura che non a vent'anni. E quello che ti ha detto Adriatic, a proposito di quel che succede a bordo, è una sacrosanta verità. Certo non è la regola, ma poco ci manca.

Una telefonata diversa dal solito, con un diverso tono della voce, ti può mettere in crisi, mentre sei dall'altra parte del mondo; e non hai la possibilità di riparlarne alla sera, quando torni a casa. Può diventare un inferno.
Per la mia esperienza per uno che continua, tanti lasciano.

Molti scelgono la via di mezzo; dedicano un certo numero di anni al mare, conseguendo tutti i brevetti e le abilitazioni, per poi continuare un'attività sempre a contatto con questo mondo, ma con un piede a terra.

In questo momento non ti invidio; è una scelta difficile in tutti i sensi. Auguri subzer0.
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

subzer0 ha detto:
vi ringrazio infinitamente, non avete idea di quanto bene mi faccia avere un confronto ed 1 altro punto di vista...
la scelta è dura, ma quando vedo 1 nave, il cuore mi batte forte, e sento il mare dentro...

e...allora parti!
se la tua ragazza ti vuole bene veramente ti capira' accettando felice la tua scelta
non vai a giocare ...vai a lavorare !
quante sono le persone che navigano lasciando a casa i propri affetti
ma vivendo lo stesso e tranquillamente questa situazione :wink:

andrai su una nave da crociera non in prigione
che diamine...un po' di avventura non guasta
viva la vita!
auguri carissimi rudder
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Mi permetto d'intromettermi in questa discussione perchè vorrei dare la testimonianza di chi ha vissuto una realtà simile ma dall'altra parte. Il mio rivale non era il mare ma era il cantiere.
Io e mio marito stiamo insieme dal 1990, eravamo appena più che ventenni e dopo pochi anni dalla sua laurea gli si è presentata l'occasione di andare in cantiere, in posti non poi così romantici e affascinanti come una nave da crociera, generalmente si trovavano in mezzo al deserto; i suoi periodi di ferie normalmente erano due settimane ogni tre mesi (quando andava bene!), le comunicazioni erano ridotte al minimo perchè da certe zone ancora bisognava passare attraverso i centralini e le telefonate erano costosissime. Insomma, la vita non era assolutamente facile, ma l'ha continuato a fare fino alla nascita del nostro primo figlio nel 2003 perchè gli dava una gran soddisfazione, era il suo mondo e lo amava tanto, e tutto questo non ha mai intaccato i nostri sentimenti.
Per carità ho conosciuto coppie che si sono rotte dopo la prima trasferta (ma forse in quel caso non era amore), ma ho conosciuto persone che stavano insieme da più di quaranta anni e avevano sempre fatto quella vita.
Anche se gli affetti ti mancano, se la nostalgia si fa sentire specialmente in alcuni momenti, se le tentazioni possono essere sempre in agguato (sicuramente più su una nave che in un deserto mediorientale!), io consiglierei alla tua ragazza di lasciarti libero di provare, il rischio di una separazione esiste ed è concreto, ma se superate questa prova puoi star sicuro che tutte le altre difficoltà che si possono incontrare in una coppia le supererete con un'altro spirito.
La lontananza può spezzare un rapporto ma altresì può rafforzarlo e creare una sintonia tale che è difficile raggiungere!!
Spero che anche questa piccola esperienza possa aiutarti a prendere una decisione così difficile........ ma non rinunciare mai ad un tuo sogno a causa di un'altra persona (anche se si tratta del tuo amore), non la guarderesti più con gli stessi occhi, la decisione deve venire dal profondo del tuo cuore.
Buona fortuna
Ciao
Paola
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Tutto molto giusto e vero Saparife ma un solo piccolo appunto: la nave, quale ambiente di lavoro, non è romantica come per i crocieristi. Affascinante può esserlo, ma questa caratterisitica positiva emerge fra tante, tante difficoltà. :wink:
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

E' bello ciò che hai scritto Saparife, è un altro risvolto di verità. Ma mi sento di confermare anche l'osservazione di Magellano; non è la stessa cosa vivere l'ambiente da passeggero o da lavoratore.
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Si, si! Penso anche io che la nave per chi lavora non abbia l'aspetto "romantico" come per chi viaggia; avrei dovuto virgolettare prima "romantico" in quanto mi riferivo, sempre visto dal punto di vista femminile, alla frase di Adriatic
Perchè io ho visto molti ragazzi venire a bordo e dire la stessa cosa e dopo due mesi essersi fatti una nuova ragazza ed aver dimenticato quella a casa. Quindi metti in conto anche questo , non voglio fare di tutta un'erba un fascio ma e' una cosa che capita molto spesso,
: un cantiere, nel deserto, in mezzo a lavoranti arabi, libanesi, filippini ecc... ovviamente tutti uomini ti permette di essere meno gelosa :wink:.
Ciao, ciao
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Se la dobbiamo vedere in prospettiva esiste anche un problema figli, le scelte dei genitori sono una cosa tra di loro, ma il 'terzo' ovvero un figlio, qualunque cosa vogliamo inventarci, ne risentirà sempre..

Però è vero che ci sono le vie di mezzo..
Il primo imbarco può essere una esperienza bellissima, e nessuno ti obbliga a continuare, mentre di sicuro è anche un valore fuori, nella ricerca di lavoro 'normale'..
Poi ci sono le scelte intermedie, anni di imbarco ed altro, oppure anni di imbarco e dopo i traghetti, i rimorchiatori ecc.
Ho conosciuto una coppia che valeva oro: lui ha lavorato su navi come la Michelangelo tanto per capirci, alla fine ha rinunciato a tutto ed è andato ai traghetti sicilia/isole minori, ci ha guadagnato la possibilità di seguire meglio la famiglia, ci ha rimesso la possibilità di una grandissima carriera, ma non ha mai staccato dal mare.. ha fatto un sacrificio doppio per certi versi, ma la famiglia l'ha seguita..

Salutoni!!
Manlio
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Che belle testimonianze e insegnanze di vita !!! Grazie a tutti per raccontarle !!!!
E che consigli !!!

Un saluto.
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Condivido al 100% adriatic.

Caro amico allievo.....ti restera' per sempre il rimpianto se non ci provi, ti restera' per sempre la nostalgia dei tuoi cari della tua famiglia se ci provi....ma questo e' l'andar per mare.
Ti plasmerai, imparerai a stare lontano da tutti...ma imparare non vuol dire smettere di soffrire, perche' per quello, forse, non c'e' mai abbastanza esperienza.
L'andar per mare, che sia su una nave passeggeri o sia su un mercantile e' prima di tutto la coscienza di affrontare una solitudine...una solitudine che va aumentando con l'aumentare del grado e delle responsabilita', sembra un controsenso ma e' così.
A volte ti sentirai stanco e sconfitto, a volte andrai in crisi cercando di connetterti ad un segnale costiero per ricevere un sms dalla tua compagna, passando ore osservando lo schermo di un telefonino. Ma poi forse ben pochi avranno la capacita' di capire le tue crisi, le tue gelosie, le tue depressioni....perche' solo chi ha provato a restare ore su un ponte di comando di notte, magari con un marinaio filippino al tuo fianco, puo' capire quanto viaggia la mente, quanti pensieri ti porta il nero della notte e il nero del mare, pensare riflettere, sentire e soprattutto soffrire la nostalgia, il calore umano della famiglia, lo sguardo rassicurante di un padre, l'abbraccio di una madre, l'amore della ragazza....e poi si ripiega si cerca di costruirsi tristi e falsi rapporti di un contratto di un mese di una notte, che dopo anni ti portano guardandoti allo specchio a domandarti che tipo di persona sei, che tipo di persona sei diventata.
Non so nemmeno io quante ragazze ho avuto in quante relazioni ho creduto, ho sognato....ma di tutte il sentimento che piu' mi resta impresso e' non la passione, non l'amore, ma la nostalgia.
Che ti posso dire?! Lo sai solo tu, imbarca inizia a navigare. Ma quando un giorno ti troverai sull'aletta del ponte e guardando a poppa ti domanderai cosa possiedi e cosa sia la vita.....non risponderti mai: "la mia vita sono queste navi, ho solo questo".......ma trova una risposta e quando l'hai trovata fammi sapere.
Ma poi, come successo me, quando arriva il giorno di scegliere il giorno di fermarsi....hai paura e rinunci, forse dicendo perche' ami tutto questo, o forse piu' semplicemente perche' non saprai piu' cosa sia una vita normale, fatta di non addii, fatta di non partenze, fatta di sempre lo stesso, e questo spaventa..perche' spesso il partire e' un fuggire, un rifugiarsi nella tua nave. E allora forse la' capirai che il mare e' dentro di te che forse queste sofferenze ti hanno plasmato, che forse la tua vita e' questa.
"nel dolcezza di figlio, ne la pieta del vecchio padre, ne l debito amor lo qual dovea Penelope far lieta, vincer poter dentro di me l'ardore, C'hio ebbi a divenir del mondo esperto e degli vizi umani e del valore"...lo diceva Dante, ma ricordati che non sempre "il naufragar m'e' dolce in questo mar".

Buona fortuna.....
 
Re: Lavorare su una nave: a chi piacerebbe?

Sai Uno, a volte la vita è ricerca di compromessi, a volte questi compromessi semplicemente non esistono, non possono stare in piedi..
La realtà è che la risposta non è unica, varia da persona a persona, ma quello che hai scritto invece penso sia vero un pò per tutti quelli che sono a bordo, ed anche quello che dice Adriatic è una foto di questo mondo..

Il punto in ogni scelta, è da un certo momento in poi diviene irreversibile: la vita all'inizio ti offre una marea di strade, ma quando ne scegli una ne tagli subito tantissime, il bivio nei primi anni della scelta appare spesso, continuando diventa sempre più rado, ed alla fine non esiste più..
Per questo tanta gente è salita con piacere su un carro, lo ha preso e non è più scesa ma è insoddisfatta, perchè dalla gioia iniziale è passata alla scelta obbligata..
Io ho avuto una grande soddisfazione nel riuscire a strappare il lavoro che ho sempre cercato nella vita, ma se non usciva fuori la certezza del posto il mio sogno diventava un incubo, proprio perchè le altre strade erano ormai chiuse, e questa non si apriva più.. se avessi rinunciato prima forse era meglio, in realtà non lo saprò mai, fortunatamente mi è andata bene..

Subzer0, io credo che sei mesi sono una cosa, una scelta di vita è un'altra, mia cugina (una delle tante!!) è stata imbarcata otto mesi, non lo scorderà più, ma la cosa non è stata più che una parentesi della sua vita, ha provato ma ha rinunciato proprio per quello che ha scritto Unochenaviga..
Un imbarco non è stata una scelta definitiva, fosse partita per il secondo imbarco sarebbe stato già diverso..

Un saluto
Manlio
 
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