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Stato
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La nosta tappa successiva è il Museo dell'Oro del Perù e delle Armi da Fuoco, noto semplicemente come Museo dell'Oro di Lima: uno dei musei più importanti della città. Situato nel distretto di Surco, il museo ospita una vasta collezione di manufatti in oro, argento e rame provenienti dalle antiche civiltà precolombiane del Perù, come gli Inca, i Moche, i Chimu e molti altri.
Il museo offre ai visitatori l'opportunità di ammirare incredibili pezzi di gioielleria, oggetti rituali, manufatti artistici e ornamenti, molti dei quali risalenti a migliaia di anni fa. Oltre alla sua collezione di metalli preziosi, il museo presenta anche una sezione dedicata alle armi da fuoco e all'evoluzione delle armi nel corso della storia del Perù.
È un luogo affascinante per imparare sulla ricca storia e cultura delle antiche civiltà del Perù e per ammirare l'abilità artigianale dei loro artigiani. Il Museo dell'Oro è una tappa imprescindibile per chi visita Lima e desidera approfondire la sua comprensione della storia del paese.

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E ora ritorniamo verso il cuore della città Plaza de Armas. Punto di partenza sarà Plaza San Martín, con l'imponente monumento dedicato al generale José de San Martín, una figura fondamentale nella storia del Perù e dell'America Latina.
Nato in Argentina nel 1778, San Martín è stato un eroe militare e uno dei leader principali delle guerre d'indipendenza dell'America meridionale dal dominio spagnolo.
Il suo ruolo fu cruciale nella liberazione di diverse nazioni sudamericane, compreso il Perù. Nel 1820, guidò la celebre Campagna della liberazione del Perù attraverso la Cordillera delle Ande, portando le sue truppe attraverso terreni difficili e sconfiggendo le forze spagnole nella Battaglia di Pisco e nella Battaglia di Cerro de Pasco. Nel 1821, San Martín proclamò l'indipendenza del Perù a Lima e divenne il protettore della nuova nazione.
Dopo aver consolidato l'indipendenza del Perù, San Martín si ritirò dalla vita pubblica e visse gli ultimi anni della sua vita in esilio in Europa. Il suo contributo alla causa dell'indipendenza e alla storia del Perù e dell'America Latina è ampiamente riconosciuto e celebrato, con monumenti (come questo), strade e luoghi pubblici dedicati alla sua memoria in tutto il continente.

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Sulla piazza si affaccia anche uno degli hotel più antichi di Lima: il Gran Hotel Bolívar, che conserva decorazioni e atmosfere di inizio novecento.

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Passeggiando per le vie del centro osserviamo bei palazzi, chiese, edifici storici. Alcuni in buone condizioni, altri che necessiterebbero di restauro, altri ancora purtroppo davvero malconci.

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Superiamo la bella facciata barocca della Iglesia de La Merced.

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E il monumento al generale Ramón Castilla.
Nato nel 1797 a Tarapacá, nel nord del paese, Castilla è diventato una figura centrale della politica peruviana durante il XIX secolo.
Castilla è stato presidente del Perù in due periodi distinti: dal 1845 al 1851 e poi nuovamente dal 1855 al 1862. Durante il suo mandato ha promosso riforme significative, tra cui la modernizzazione dell'economia attraverso la promozione dell'immigrazione e dello sviluppo delle infrastrutture, come ferrovie e telegrafi. È anche noto per aver abolito la schiavitù nel 1854, oltre ad aver istituito importanti riforme sociali e lavorative.
Durante il suo secondo mandato, Castilla ha guidato il Perù attraverso la guerra con la Spagna nota come Guerra hispano-sudamericana (1864-1866), difendendo la sovranità del paese contro gli interessi coloniali spagnoli.
La figura di Ramón Castilla è considerata una delle più importanti nella storia del Perù, soprattutto per le sue riforme progressiste e per il suo impegno per il progresso e l'indipendenza del paese.

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Per arrivate finalmente nella Plaza Mayor o Plaza de Armas.

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Sulla grande piazza risalta la mole imponente della Cattedrale di Lima
(Basílica Catedral Metropolitana de San Juan Apóstol y Evangelista).
Situata nel cuore del centro storico, è stata costruita nel XVI secolo sui resti di un tempio Inca dopo la fondazione della città da parte di Francisco Pizarro nel 1535.
La cattedrale presenta un'imponente facciata di stile rinascimentale spagnolo, arricchita da dettagli barocchi e neoclassici.

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L'interno è altrettanto spettacolare, con molte cappelle laterali ornate, altari dorati e opere d'arte religiosa di grande valore storico e artistico.

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Uno dei suoi principali punti di interesse è la tomba di Francisco Pizarro, situata nella Cappella del Rosario.

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Oltre alla sua importanza religiosa, la Cattedrale di Lima è anche un importante sito culturale e turistico, visitato da migliaia di persone ogni anno per ammirare la sua bellezza architettonica e la sua ricca storia.
 
Le cappelle laterali della cattedrale, ciascuna con il suo altare riccamente decorato, con le sue statue di santi, propongono un variegato campionario di epoche e di stili. Da più armoniosi, ma lineari, altari in stile rinascimentale.

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Alle più varie e bizzarre declinazioni di barocco.

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Fino al rococò.

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Una cosa curiosa: la cattedrale che ha un aspetto così imponente, maestoso, ma anche massiccio, in realtà è leggerissima. Trovandosi in un'area fortemente sismica, durante l'ultima ricostruzione nel Settecento, furono utilizzate tecniche ingegneristiche assolutamente all'avanguardia. Non solo la copertura che sembra in volte a crociera è costruita interamente in legno. Ma anche la parte alta delle pareti e gli alti pilastri che sostengono le navate sono costituiti da una struttura portante in legno rivestita di canne di bambù e stucco.

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Non distante dalla cattedrale e dalla Plaza Mayor si trova il convento di Santo Domingo, uno dei più importanti complessi religiosi della città. Costruito nel XVI secolo dai frati domenicani.
Il convento è famoso per la sua magnifica architettura barocca e per i suoi preziosi tesori artistici e storici. Al suo interno si trovano numerose cappelle decorate, chiostri solenni e tranquilli e un'importante biblioteca che conserva antichi manoscritti e documenti storici.

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Uno dei principali punti di interesse del convento è il Panteón dei Padri Dominici, una cripta sotterranea che ospita le spoglie di molti importanti membri dell'ordine domenicano, inclusi alcuni santi e beati, tra cui santa Rosa da Lima.

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Ritorniamo sui nostri passi e lasciamo il convento dei domenicani e la quiete dei suoi chiostri.

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Un'ultima occhiata alla Plaza de Armas.

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E siamo pronti per immergerci di nuovo nel traffico infernale di questa metropoli da oltre 11 milioni di abitanti, dove tutti utilizzano l'auto e dove praticamente non esistono, mezzi pubblici, metropolitane, treni.
Una città dai mille contrasti, dove dietro le belle facciate di chiese e palazzi, dietro le decorazioni floreali, in lontananza ma ben presenti e visibili, spuntano inesorabili squallide favelas. Un autentico pugno nello stomaco...

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Grazie Roberto per averci virtualmente fatto visitare Lima con te. Davvero tutto molto bello e interessante, considerate le differenti situazioni e i contesti storici molto diversi dai nostri europei.

Hai accennato alla mancanza di mezzi pubblici e alle favelas: quindi la popolazione peruviana e il loro tenore di vita, come ti sono sembrati, non proprio di livello benestante?
 
Di che riempirsi gli occhi e la mente.
Immagini bellissime. Senza contare i commenti che le accompagnano: meglio di una guida turistica.
Ma quando trovi il tempo per un diario così preciso e ricco di contenuti? ;););)
Grazie per l'apprezzamento. In effetti fare questo richiede un certo tempo e impegno.
Per i testi prendo le notizie da mie note preparate prima di partire, da guide e online, in realtà quello che richiede più tempo è la selezione delle foto...
Per fortuna in un giro del mondo gli scali sono intervallati da molti giorni di navigazione, il che permette di recuperare magari qualcosa che non c'è stato il tempo di fare...
 
Come viene descritta Lima in termini di sicurezza e qualita’ della vita?
Grazie Roberto per averci virtualmente fatto visitare Lima con te. Davvero tutto molto bello e interessante, considerate le differenti situazioni e i contesti storici molto diversi dai nostri europei.

Hai accennato alla mancanza di mezzi pubblici e alle favelas: quindi la popolazione peruviana e il loro tenore di vita, come ti sono sembrati, non proprio di livello benestante?
Per quanto riguarda la sicurezza, dipende dai quartieri. A Miraflores e nel centro storico non mi ha dato l'impressione di un posto pericoloso, in altri quartieri la situazione è differente. Bisogna aggiungere che la presenza della polizia è notevole e che comunque qualche attenzione alla microcriminalità bisogna prestarla...
Il tenore di vita è basso e c'è molta povertà. Il salario minimo ufficialmente è di 200 dollari al mese, ma tre quarti delle persone lavorano in nero, con salari anche più bassi e senza tutele sociali e sanitarie. La povertà si concentra soprattutto nelle aree suburbane dove affluiscono persone dalle zone povere delle montagne e che trovano abitazione nelle favelas.
 
Grazie per l'apprezzamento. In effetti fare questo richiede un certo tempo e impegno.
Per i testi prendo le notizie da mie note preparate prima di partire, da guide e online, in realtà quello che richiede più tempo è la selezione delle foto...
Per fortuna in un giro del mondo gli scali sono intervallati da molti giorni di navigazione, il che permette di recuperare magari qualcosa che non c'è stato il tempo di fare...
Per il diario non preoccuparti della puntualita’ nel riferire…appunto nei giorni di navigazione puoi recuperare!
Negli scali, goditi le visite…non preoccuparti per il diario!
 
Giorno 24: Lima (Perù)

Iniziamo la nostra terza giornata a Lima con la visita di un importante sito archeologico situato poco a sud della citta: Pachacamac.
Il sito archeologico di Pachacamac ha una storia lunga e complessa che risale a più di 1.500 anni fa. Originariamente, era un importante centro religioso per le culture preincaiche della regione, come i Lima, i Wari e i Ychsma. Il nome "Pachacamac" deriva dalla lingua Quechua, una delle più importanti lingue parlate in Perù prima dell'arrivo degli spagnoli, e si riferisce al nome della divinità principale venerata nel luogo, considerata il dio creatore del mondo.
Durante l'espansione dell'Impero Inca nel XV secolo, Pachacamac divenne un importante centro religioso anche per gli Inca. Tuttavia, gli Inca integrarono la divinità di Pachacamac nel loro pantheon, associandola al loro dio del sole, Inti. Il sito divenne quindi un luogo di pellegrinaggio per i fedeli provenienti da tutto l'impero.
Con l'arrivo degli spagnoli nel XVI secolo, il sito subì un periodo di declino e devastazione. Gli spagnoli saccheggiarono e distrussero molti dei templi e delle strutture religiose del luogo, cercando di imporre il cristianesimo sulla popolazione locale.
Negli anni successivi, il sito fu abbandonato e cadde in rovina, fino a quando non fu riscoperto dagli archeologi nel XIX secolo. Da allora, sono stati condotti scavi e studi per comprendere meglio la storia e la cultura delle civiltà che hanno abitato il sito.

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All'interno del sito si può vedere ciò che resta di un antico santuario dove i fedeli portavano offerte al dio Pachacamac. Una piramide a gradoni costruita in mattoni crudi, sulla cui piattaforma sommitale avevano luogo riti sacri.

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Il sito nella sua fase finale, durante l'epoca Inca, era collegato da percorsi stradali con i vicini insediamenti e con le montagne dove era la sede del potere imperiale Inca.

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il sito sorge in un luogo desertico, ma a breve distanza, lungo la valle del fiume Lurin, il paesaggio cambia radicalmente, il deserto lascia il posto alla vegetazione e ai campi coltivati. Oggi come in un remoto passato.

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Sono individuabili anche strutture un tempo destinate al controllo del territorio, a poca distanza dal santuario e dalla fertile piana del Lurin.
Alle spalle degli scavi... una vasta favela ci ricorda che ci troviamo alla periferia della Lima di oggi.

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Nel sito le strutture più recenti del tempo degli Inca (1300-1530) risultano ben visibili: come i resti del tempio del sole, che si sovrappose all'antico culto di Pachacamac. Alcune di quelle che sembrano colline naturali, sono in realtà antiche piramidi, in parte deteriorate dal tempo, in parte sepolte volutamente da detriti. Perché un nuovo culto si può sovrapporre al vecchio, ma il vecchio culto continua comunque a incutere timore e rispetto. Meglio non offendere le antiche divinità, ma piuttosto cercare di integrarle nel nuovo culto o, se ciò non è proprio possibile, nasconderle, ma non distruggerle.

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L'area più suggestiva e scenografica del sito è sicuramente l'Acclawasi di Pachacamac, o Santuario delle Elette.
Era una sorta di convento o residenza comunitaria per le aclla, le donne selezionate per servire la divinità di Pachacamac. Le aclla erano spesso vergini dedicate al servizio religioso e svolgevano una varietà di compiti, tra cui la produzione di tessuti pregiati, la preparazione di cibi rituali e il mantenimento delle offerte sacre.
L'Acclawasi serviva come residenza e centro di formazione per queste donne, offrendo loro un luogo dedicato per vivere e servire la divinità di Pachacamac. La struttura era probabilmente dotata di cortili, stanze e aree per le attività rituali e produttive delle aclla.

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La visita si conclude nel piccolo museo accanto al sito, dove sono conservati alcuni degli oggetti ritrovati durante le campagne di scavo.
 
Il Perù è molte cose, storia, archeologia, arte, ma non solo. È anche cultura, cucina (ne riparleremo più avanti...), folclore e... cavalli.

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I cavalli peruviani Paso sono una razza equina con una lunga storia, frutto di abili incroci tra animali di provenienze diverse e di una accurata selezione della razza durata oltre due secoli, ma che ha le sue origini all'epoca della conquista spagnola. Questi cavalli sono noti per il loro andamento caratteristico, chiamato "paso llano", che è incredibilmente morbido e confortevole per il cavaliere. Questo andamento distintivo è il risultato di una combinazione di fattori genetici e di un addestramento specifico.
I cavalli Paso peruviani sono noti per la loro eleganza, la loro resistenza e la loro natura gentile. Sono stati tradizionalmente utilizzati come cavalli da sella per il trekking e il lavoro agricolo nelle regioni montuose del Perù. Oggi, sono anche apprezzati come cavalli da spettacolo e da esposizione, grazie alla loro grazia e al loro stile unico di movimento.
La razza è stata preservata e promossa attraverso programmi di allevamento selettivo, e i cavalli Paso peruviani sono oggi considerati un importante patrimonio culturale del paese.

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La Marinera è una tradizionale danza peruviana che rappresenta l'eleganza, la grazia e la passione. Sebbene originariamente sia stata eseguita principalmente da ballerini umani, negli eventi equestri è diventato comune includere cavalli nella performance.
Durante una esibizione di Marinera con cavalli, i cavalli sono decorati con eleganti finimenti e guidati da abili cavalieri. Mentre i ballerini umani eseguono la danza con movimenti eleganti e coordinati, i cavalli seguono il ritmo e si muovono con grazia attraverso passi coreografati.
Questa forma di esibizione combina la bellezza della danza umana con la maestosità dei cavalli, creando uno spettacolo che celebra la cultura, il folclore e la tradizione peruviana.

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La nostra visita di Lima prosegue con una sosta al Museo Arqueológico Rafael Larco Herrera, situato in una antica casa che ha ospitato anche i viceré del Perù, e che vanta una vasta collezione di pezzi precolombiani: tra i più importanti le ceramiche della cultura Mochica, famose per i loro dettagli erotici e rituali. Tra i pezzi più iconici ci sono gli huacos retratos, vasi decorati con ritratti umani realistici. Inoltre, il museo ospita una ricca varietà di oggetti in oro e argento, nonché tessuti finemente lavorati.

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La civiltà Moche, anche conosciuta come cultura Mochica, fiorì nella regione costiera del Perù settentrionale tra circa il 100 e il 700 d.C.
Gli Huacos Retratos sono vasi ceramici decorati con ritratti umani realistici. Questi pezzi sono straordinari per la loro precisione e dettaglio nel rappresentare le caratteristiche facciali e gli abbigliamenti delle persone. Gli Huacos Retratos sono considerati tra i capolavori dell'arte Moche e offrono preziose informazioni sulla vita quotidiana, la gerarchia sociale e le tradizioni della civiltà Moche.

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Molto vasta è la collezione di ceramiche cerimoniali della civiltà Moche rinvenuti per lo più nelle sepolture, che rivelano una estrema raffinatezza nell'arte della lavorazione della ceramica.

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Molto ricca è anche la collezione di ornamenti in metalli preziosi: oro, argento (ma anche rame), spesso arricchiti con pietre preziose o semipreziose.

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L'esperienza che si può avere di un paese, per essere veramente completa, non può limitarsi ai suoi aspetti culturali più "alti", come l'arte, l'architettura, ecc. Deve passare anche attraverso il gusto. La cultura alberga anche in cucina: e il Perù in questo campo ne è un esempio.
La cucina peruviana è rinomata a livello mondiale per la sua varietà, la freschezza dei suoi ingredienti e la combinazione di influenze indigene, spagnole, africane e asiatiche. Alcuni piatti iconici includono il ceviche, a base di pesce crudo marinato in succo di limone o lime, servito con cipolla rossa e peperoncino; il lomo saltado, una pietanza a base di manzo saltato in padella con cipolle, pomodori e peperoni, spesso accompagnato da riso e patate fritte; e l'aji de gallina, pollo in salsa di peperoncino, noci e formaggio servito con riso e patate. La cucina peruviana offre un'esperienza culinaria eccezionale, che combina sapori audaci, ingredienti freschi e tradizioni culinarie uniche. Qualcosa che non si può non provare...
Ecco allora una piccola selezione dei nostri assaggi.

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Nel piatto sopra vediamo: al centro il tradizionale ceviche o cebiche de pescado; in alto il camote un tipo di patata dolce; a destra un tamalito di mais e pollo; in basso due tipi di mais; a sinistra la causa rellena con pollo.

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Qui invece abbiamo: a sinistra l'aji de gallina; in basso il lomo saltado; con tre contorni riso, patate e verdure miste con avocado.
Tra i dolci segnalo i picarones, ciambelle fritte fatte con un impasto di zucca e farina (che non ho fotografato).
Naturalmente faremo finta che i nostri assaggi in questi tre giorni si siano limitati a questo... un certo contegno bisogna pure mantenerlo...
Buon appetito!
 
Stato
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