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Stato
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Nel Giardino Botanico di Durban è possibile vedere una varietà di alberi autoctoni che riflettono la ricca diversità della flora della regione.

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Come, ad esempio, le acacie, alberi dalla forma distintiva e dalle foglie composte comuni nella regione e che includono specie caratteristiche come l'acacia del Karoo (Acacia karroo) e l'acacia gialla (Acacia luederitzii).
Oppure le albizie, alberi appartenenti alla famiglia dei legumi caratterizzati da foglie bipennate e fiori vistosi. Un esempio comune è l'albizia rossa (Albizia procera).
O arbusti, come il leucospermum, che fanno parte della famiglia delle Proteaceae e sono noti per i loro fiori colorati e intricati. Sono autoctoni del Sudafrica e includono specie come il Leucospermum cordifolium.
Oppurr ancora come la Celtis africana, conosciuta anche come albero di noce del Natal, è un albero autoctono dell'Africa meridionale e cresce nelle regioni subtropicali. Ha foglie lucide di forma tondeggiante.
O le piante del genere Ficus comprende diverse specie, alcune delle quali sono autoctone del Sudafrica, come il ficus nero (Ficus ingens) comune nelle foreste costiere della regione.
E tanti altri.

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Lasciamo il territorio cittadino per dirigerci verso nord, in direzione della Valle delle Mille Colline, una regione pittoresca situata nella provincia di KwaZulu-Natal, poco lontano da Durban. Questa area prende il nome dalla sua topografia ondulata e dalla vista panoramica di numerosi picchi e valli verdi. La Valle delle Mille Colline è famosa per la sua bellezza naturale, con paesaggi mozzafiato, ampie distese di campi coltivati, foreste lussureggianti e fiumi serpeggianti.

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Non abbiamo il tempo per inoltrarci in questa interessante zona e magari per avere l'opportunità di scoprire le tradizioni zulu visitando uno dei villaggi tradizionali.
Ci accontentiamo di raggiungere Umhlanga, una località costiera molto popolare e nota per le sue spiagge di sabbia dorata, le acque calme e le attività acquatiche come il nuoto, il surf e il kayak.

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Umhlanga è anche conosciuta per il suo clima temperato, i ristoranti di classe e gli hotel di lusso, che attirano visitatori nazionali e internazionali in ogni periodo dell'anno.

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Qui, in uno degli eleganti hotel sulla costa, dalle suggestive atmosfere coloniali, ci godiamo una pausa e un abbondante spuntino accompagnato da un buon tè di roiboos. L'atmosfera non sarà quella del Raffles di Singapore o del Peninsula di Hong Kong, ma è comunque molto piacevole.

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Ci concediamo un po' di relax, godendo della vista sul mare, nonostante la giornata decisamente grigia. L'atmosfera è da mare d'inverno, anche se la temperatura è piuttosto elevata. D'altra parte qui siamo già in pieno autunno...

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Rientriamo a Durban, verso il terminal e verso la nostra nave. Il cielo è restato nuvoloso tutto il giorno, ma per fortuna non ha piovuto. La sera fa buio presto e quando la nave lascia la banchina, alle venti, sembra già notte fonda.

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Mentre ci allontaniamo verso il mare aperto, osservando in lontananza le luci di Durban, ripensiamo a questa città così piena di contrasti e di contraddizioni. Stiamo ancora riflettendo su ciò che abbiamo visto, immersi nei nostri pensieri, quando il vento sempre più teso ci consiglia di rientrare al coperto. Ci attende un giorno di navigazione verso la nostra prossima meta in Sudafrica: Port Elizabeth.
 
Chiedo scusa RobertoB ma non posso più tacere!

La seguo fin dall’inizio della sua superba avventura e ora sono obbligato a farle qualche domanda birichina, se me lo consente.

Ma lei non dorme mai? Oppure appartiene a quella poco nutrita schiera di viaggiatori che si levano sempre anzitempo per vedere il sorgere del sole e attendere meravigliati lo spettacolo, puntuale ma allo stesso tempo dissimile e affascinante? E la sera vanno a cena non prima di aver atteso che anche il caldo astro vada a riposare nel fondo del mare che lo accoglie fra le sue onde voluttuose?

E la notte guardare il cielo stellato perché è un sottile appagamento che alimenta l’animo e lo spirito di chi si chiede “chi siamo”, “da dove veniamo” e “dove andiamo”?

“Dormire” per me è tempo perso, ma purtroppo qualche volta bisogna soccombere e riposare.

Nel frattempo le auguro buona navigazione e che le immagini dell’alba di un nuovo giorno che vorrà dedicarci siano preludio di concreta speranza per le vicissitudini del nostro mondo.

Buon vento!
A parte il dormire, io mi son sempre chiesto quanto tempo impiega per confezionare questa, tu l'hai definita "superba" e secondo me è ancora troppo poco, sequenza di immagini accompagnata da commenti, annotazioni, considerazioni, riflessioni tali da rendere il diario qualcosa di straordinario.
 
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A parte il dormire, io mi son sempre chiesto quanto tempo impiega per confezionare questa, tu l'hai definita "superba" e secondo me è ancora troppo poco, sequenza di immagini accompagnate da commenti, annotazioni, considerazioni, riflessioni tali da rendere il diario qualcosa di straordinario.

Devo ammettere che fare questa diretta richiede un certo impegno e un po' di tempo. Ma probabilmente meno di quanto si potrebbe pensare...
E comunque mi prendo i miei tempi, tanto che la diretta, in alcuni momenti (come ora, ad esempio) diventa una differita, perché quando ci sono più giorni consecutivi di scalo e visite a terra sarebbe impossibile mantenere il ritmo. In Oriente è stato così e anche ora in Sudafrica.
Poi, durante la navigazione successiva (lunga a volte diversi giorni), cerco di recuperare poco per volta.
D'altra parte credo che in un giro del mondo non ci sia altro modo. Sarebbe impossibile rimandare tutto al ritorno: il materiale sarebbe troppo da affrontare tutto in una volta, i ricordi meno vivi, la mole di lavoro tale da scoraggiare chiunque. E poi a casa ci sono mille cose, mille impegni, il tempo non basta mai.
Credo che in quel caso alla fine un diario... non ci sarebbe proprio stato...
 
Giorno 109: navigazione

Giornata di navigazione lungo le coste sud-orientali del Sudafrica da Durban a Port Elizabeth. Meteo, soprattutto nella prima parte della navigazione, molto instabile, con vento sostenuto e mare mosso. A causa del vento previsto all'arrivo a Port Elizabeth, le autorità portuali hanno chiesto di anticipare l'arrivo della nave di due ore per ragioni di sicurezza. La navigazione è comunque stata confortevole e non ci sono stati problemi di nessun tipo a bordo.

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Sono curioso di sapere come vi accoglieranno le comunità locali non abituate alle navi da crociera specie se europei
Non so se mi sono spiegato bene

Per il resto leggo sempre tutto. E vivo questo racconto con tanto interesse
 
Sono curioso di sapere come vi accoglieranno le comunità locali non abituate alle navi da crociera specie se europei
Non so se mi sono spiegato bene

Per il resto leggo sempre tutto. E vivo questo racconto con tanto interesse

Gli scali in questo giro sono stati molti e molto diversi tra loro: alcuni molto frequentati e attrezzati alle navi da crociera, altri meno, altri ancora quasi per niente. Però devo dire che siamo sempre stati accolti bene, al massimo in qualche occasione con indifferenza, mai con ostilità o comunque in modo negativo. In molti luoghi, anche poco attrezzati ad accogliere turismo, abbiamo notato una grande voglia di darsi da fare per offrire qualcosa di più, una grande disponibilità. Non abbiamo notato nessun segno particolare di contestazione o atteggiamento negativo nei confronti delle navi da crociera, come sempre più spesso si vede in Europa.
Poi certo ci sono casi particolari, all'Isola di Pasqua, per esempio, la comunità locale si oppone alla costruzione di un molo che consenta un attracco alle navi, costringendo all'uso dei tender con tutto ciò che ne consegue. Per preservare l'isola da un turismo troppo di massa sono disposti a perdere qualche scalo in più. Ma ci sta. E credo che sia comprensibile. In ogni caso i crocieristi sono bene accolti e l'intera comunità locale ne trae vantaggio con più lavoro, più opportunità di guadagno, più disponibilità finanziarie per garantire la conservazione del patrimonio culturale e naturale. Un bene per tutti credo. Ed è solo un esempio.
 
Giorno 110: Port Elizabeth (Sudafrica)

Al nostro arrivo a Port Elizabeth troviamo finalmente tempo buono. L'alba si porta via le ultime nubi e l'umidità della notte. Il vento del giorno precedente ha spazzato via tutte le nuvole e ha lasciato un cielo sereno e terso.

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Neanche il tempo di sbarcare e siamo già in viaggio. Sì, perché ci aspetta una lunga avventura "on the road", che in tre giorni e 800 chilometri, ci farà attraversare il Sudafrica da Port Elizabeth a Città del Capo.

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Lasciamo rapidamente la città di Port Elizabeth, che non ci appare di particolare interesse, e imbocchiamo la strada statale N2 in direzione di Città del Capo.

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Ciò che subito ci colpisce sono i vasti spazi del Sudafrica, che danno una sensazione di libertà e di grandiosità, come se confini e barriere scomparissero davanti a noi.

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Distese sconfinate di terre verdissime, colline, laghetti e montagne. Boscaglia, ma anche vasti pascoli dove vagano grandi mandrie di bestiame.

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Andando verso l'interno il panorama si fa più montuoso e il tempo cambia. Sulle cime si addensano grandi nuvole scure e minacciose.

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La nostra prima meta è lo Tsitsikamma National Park, una vasta area protetta che offre un ambiente naturale straordinariamente diversificato e spettacolare.

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La sua costa è caratterizzata da alte scogliere che si affacciano sull'Oceano Indiano, con baie isolate, spiagge di sabbia dorata e suggestive formazioni rocciose. All'interno, invece, si trovano fitte foreste pluviali, ricche di biodiversità, con alberi antichi come l'Outeniqua Yellowwood e il Milkwood. Queste foreste offrono habitat per una vasta gamma di specie animali, tra cui scimmie, uccelli tropicali e occasionalmente anche elefanti del Capo. Nel complesso, lo Tsitsikamma National Park è un paradiso naturale che offre un'esperienza indimenticabile per gli amanti della natura e della vita all'aperto.

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Percorriamo una piccolissima parte del famoso sentiero Otter Trail, visitando l'area del "big tree". Ci inoltriamo dentro una foresta pluviale primaria lussureggiante, entro la quale si stagliano maestosi tra gli altri alberi, alcuni esemplari di Outeniqua Yellowwood: con i loro tronchi massicci e le radici possenti, sono impressionanti da vedere da vicino. Non ci si può non fermare per ammirare la loro grandezza. Soprattutto del più grande e più vecchio: circa 800 anni di età e una circonferenza del tronco alla base di 9 metri.
Lungo il sentiero ci sono anche punti panoramici che offrono viste spettacolari sulla foresta e sulle montagne circostanti, completando così l'esperienza immersiva nella bellezza naturale di Tsitsikamma.

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L'Outeniqua Yellowwood è una specie di albero iconica e maestosa che si trova principalmente lungo la Garden Route e nelle foreste montane del Sudafrica meridionale. Questo albero, scientificamente noto come Podocarpus falcatus, è uno dei più grandi alberi del Sudafrica e può raggiungere altezze fino a 40 metri, con tronchi massicci che possono avere un diametro di oltre 3 metri. Le foglie sono lunghe e strette, di colore verde scuro, mentre i piccoli frutti che produce sono di colore rosso. L'Outeniqua Yellowwood è una specie endemica e svolge un ruolo importante nell'ecosistema delle foreste pluviali, fornendo habitat per una vasta gamma di specie animali e vegetali. È anche un simbolo della resistenza e della bellezza della natura selvaggia del Sudafrica.

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Poco lontano dal Parco Nazionale di Tsitsikamma, sulla costa, a Storms River inizia la Garden Route, una delle destinazioni più iconiche del paese, nota per le sue bellezze naturali e noi percorreremo interamente.

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Questa striscia costiera si estende per circa 300 chilometri lungo la costa sud-occidentale del Sudafrica, da Mossel Bay a Storms River. Lungo il percorso, i viaggiatori possono godere di paesaggi spettacolari che includono spiagge sabbiose, scogliere rocciose, foreste pluviali, lagune tranquille e montagne imponenti. La Garden Route è famosa anche per i suoi pittoreschi villaggi costieri, come Knysna e Plettenberg Bay, che offrono una varietà di attività come escursioni, surf, kayak, avvistamento di balene, immersioni subacquee e molto altro ancora. È una delle destinazioni più popolari del Sudafrica per gli amanti della natura e degli sport all'aperto.

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Arriviamo a Knysna, una caratteristica cittadina affacciata su una splendida laguna, nel tardo pomeriggio. Giusto in tempo per goderci lo spettacolo del sole che tramonta dal bel lungomare.

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Giorno 111: Garden Route (Sudafrica)

L'alba sulla laguna di Knysna è magica. Il cielo è sereno e limpido, punteggiato soltanto da qualche piccola nuvola bianca, l'aria è tersa e fresca - quasi fredda -, la laguna immobile sembra uno specchio.

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Seduti sul balcone della nostra camera aspettiamo l'arrivo dei primi raggi del sole, in silenzio.

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L'atmosfera è fiabesca e molto suggestiva: ci soffermeremmo ancora a lungo ad ammirare questo spettacolo. Ma dobbiamo sbrigarci. Oggi ci attende un lungo viaggio: c'è molta strada ancora da fare.

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Scendiamo per la colazione, i bagagli sono già pronti. Resta solo il tempo per un'ultima occhiata all'hotel: una struttura molto caratteristica in stile architettura industriale, infatti è stato ricavato nei locali di una vecchia centrale elettrica che, un secolo fa, serviva ad alimentare una industria per la lavorazione del legname.

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Lasciamo Knysna e proseguiamo lungo la Garden Route.
 
Il percorso della strada statale N2 si snoda lungo le rive della laguna che costituisce l'estuario del Knysna River, protetta da una serie di dune costiere dalle onde dell'oceano Indiano.

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Questa vasta zona umida di acque dolci ospita numerose specie di uccelli, sia stanziali sia migratori, che trovano qui un ambiente ideale per nidificare. La riserva naturale protetta è quindi anche un luogo ideale per il birdwatching.

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Dopo alcuni chilometri, la strada si inoltra verso l'interno, nella zona della Goukamma Nature Reserve.

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Attorno a noi panorami grandiosi, spazi immensi, una natura a tratti selvaggia e incontaminata, a tratti domata dall'opera dell'uomo, ma pur sempre potentemente rigogliosa e vitale.
Superata la cittadina di Sedgefield ammiriamo la grande laguna di Swartvlei.

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Per poi raggiungere la costa nella zona di Wilderness.

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La strada sale poi panoramica verso Dolphin Point, con splendide vedute sulle ampie spiagge di Wilderness e verso Victoria Bay.

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Superiamo il Kaimaans River, oltrepassiamo la città di George, un'importante città lungo la Garden Route, e raggiungiamo Groot Brakrivier.

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Qui abbandoniamo per il momento la strada costiera N2 per inoltrarci verso l'interno. La nostra prossima meta è la riserva di Botlierkop, dove avremo modo di vedere la fauna selvatica per la quale il Sudafrica è famoso.

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Nella riserva troviamo il nostro lussuoso lodge immerso nella natura, che ci ospiterà la prossima notte. E troviamo il ranger che a bordo del suo fuoristrada ci accompagnerà nel nostro primo game drive per avvistare gli animali in libertà nel loro ambiente naturale.

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Riusciremo a vedere qualcuno dei "big five"?
Bufali, elefanti, leoni, leopardi, rinoceronti?
... lo sapremo presto...
 
Il nostro game drive ha inizio: abbiamo tempo fino al tramonto per andare alla ricerca di fauna selvatica. Per vedere la vera Africa, quella che ti aspetti di vedere.
Il ranger guida sicuro sulle piste polverose. Ci dice di tenere pronta la macchina fotografica.

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Ben presto ci troviamo circondati da animali. La prima impressione è di essere finiti per sbaglio in un documentario del National Geographic...

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Ci avviciniamo a un branco di gnu. Gli animali stanno pascolando tranquilli. Il ranger si avvicina cauto, ci dice di non parlare ad alta voce, sa come fare per non spaventarli. Lentamente, arriviamo vicinissimi, a pochi metri.

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È incredibile vederli liberi, nel loro ambiente naturale, così da vicino.
Proseguiamo lungo la pista di terra battuta: in lontananza alcuni elefanti risalgono il fianco di una collina.

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Restiamo a guardarli per qualche minuto. Non è possibile avvicinarci di più. Il ranger ci dice che probabilmente ne vedremo altri più tardi o domani mattina. Ed è certo che riuscirà a mostrarceli più da vicino.
Dal suo sguardo capiamo che possiamo credergli. Non ci deluderà.
 
Il fuoristrada procede lento in un tratto particolarmente impervio, dove la pista si perde nella boscaglia.

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Gnu e antilopi corrono veloci vicino a noi. Ci avviciniamo per vedere da vicino alcuni esemplari di impala.

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Poco oltre vediamo delle antilopi topi, che fuggono subito, e alcune zebre.

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Le zebre continuano a pascolare tranquillamente e si fanno avvicinare senza apparente paura. Sono solo a qualche metro da noi.

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Non c'è bisogno che il ranger ci dica di stare in silenzio: restiamo muti a bocca aperta.
 
Stato
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