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Stato
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Il Kelaniya Raja Maha Viharaya ha una storia millenaria e complessa, che risale al VI secolo a.C., secondo la tradizione buddista che intreccia antiche leggende con eventi storici documentati. Si dice che il Buddha stesso abbia visitato il sito durante il suo terzo viaggio in Sri Lanka.

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La leggenda narra che durante il terzo viaggio in Sri Lanka del Buddha, avvenuto secondo la tradizione otto anni dopo l'illuminazione (quindi nel 522 a.C.), egli visitò Kelaniya insieme a un gruppo di bhikkhu, su invito del re di questo luogo. Durante la sua visita, il Buddha compì dei miracoli e insegnò la dottrina buddista alla popolazione locale, che accettò il Dharma con grande entusiasmo. Si dice che il Buddha abbia profetizzato che il sito sarebbe diventato un importante centro di venerazione e che sarebbe stato adornato da una reliquia del suo corpo.
Un altro racconto sul tempio è legato alla figura del re Vibhishana, fratello di Ravana, il leggendario sovrano dei demoni nell'epica del Ramayana. Dopo la sconfitta di Ravana per mano di Rama, Vibhishana si alleò con Rama e gli dei, diventando re di Lanka. Si dice che, dopo essersi convertito al Buddhismo, Vibhishana abbia ottenuto una reliquia del Buddha e l'abbia donata al tempio di Kelaniya. Questa reliquia è stata conservata nel tempio e ha contribuito a consolidare la sua importanza come luogo sacro.

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Il tempio esisteva già nel IV secolo a.C., quando fu restaurato dal principe Uttiya, che fece costruire la prima residenza per i monaci. A quel tempo si racconta che esistesse già uno stupa all'interno del quale erano custoditi il trono sul quale sedeva Buddha quando predicava e altre reliquie del suo soggiorno in quel luogo.

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Nel corso dei secoli, il tempio è stato oggetto di distruzione e ricostruzione più volte a causa di conflitti, invasioni straniere e calamità naturali. Una delle distruzioni più significative avvenne durante l'invasione del re Kalinga Magha nel XIII secolo. Ma fu sempre ricostruito o restaurato. Il tempio di epoca medievale venne distrutto nel 1510 dai Portoghesi, nell'ambito della politica di repressione delle religioni autoctone e di diffusione forzata del cristianesimo. Soltanto nel XVIII secolo, con la dominazione coloniale olandese, più tollerante nei confronti delle libertà religiose, fu ricostruito nelle forme che vediamo oggi.

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Il tempio, costruito in pietra calcarea di un bel colore dorato, presenta all'esterno una ricca e raffinata decorazione scultorea.

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Mentre l'interno presenta una elaborata decorazione scultorea policroma e un importante ciclo pittorico raffigurante episodi della vita di Buddha, risalente all'ultimo ventennio del XIX secolo.

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All'interno del tempio, gremito di fedeli, si accede a una grande sala decorata, dove alcuni monaci impartiscono la benedizione imponendo la mano destra e ungendo il capo ai devoti con olio di cocco.

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Da qui si procede in una seconda sala, dove è custodita una grande statua velata raffigurante il Buddha sdraiato, nell'atto del raggiungimento del Nirvana.

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Nelle sale attigue sono esposte alla venerazione dei fedeli immagini sacre e reliquie.

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All'esterno, nei giardini che circondano il complesso monastico, la folla di fedeli si prepara ad assistere alle funzioni religiose, mentre immagini sacre vengono portate in processione attorno al tempio. L'esperienza è davvero molto suggestiva e trasmette una sensazione di immersione e di partecipazione nella pratica spirituale del tempio, che coinvolge e include, permettendo di cogliere appieno la particolare atmosfera di devozione e di sacralità del luogo.

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Ritorniamo in città per visitare un altro luogo sacro: il Tempio Ashokaramaya. Fondato nel 1879, questo tempio è stato costruito per onorare il monaco buddista Anagarika Dharmapala, un importante riformatore buddista del XIX secolo.

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Il tempio principale all'esterno presenta forme lineari e di elegante semplicità, mentre l'interno è vistosamente coperto di dipinti coloratissimi che rappresentano per immagini la storia della vita di Buddha, attorniate da vari modelli decorativi ripetitivi con fiori, animali, deva, draghi e così via.

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I dipinti più antichi sono sulle tonalità calde del giallo, del rosso intenso, marrone e verde scuro; mentre quelli più recenti sono di tonalità più luminose come il blu brillante, il verde, l'arancione, il magenta e il beige. Il santuario è decorato con raffigurazioni di monaci trascesi tra le nuvole che adorano la statua del gigantesco Buddha seduto che è il fulcro della rappresentazione. In un'altta sala c'è una gigantesca statua del Buddha nirvanico (reclinato), mentre altre stanze collegate ospitano statue dei deva (divinità aeree o angeli) che adorano Buddha, in rilievo sulle pareti.

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Altre stanze del santuario mostrano una statua del Buddha birmano nella forma dell'Illuminazione e una figura raffigurante la storia leggendaria del Buddha che scala la vetta di Adamo.

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La decorazione interna nel suo complesso è di gusto molto barocco, coloratissima, stravagante ed eccessiva. Molto teatrale nella sua impostazione, come fossimo davanti a un palcoscenico dove si svolge una bizzarra sacra rappresentazione. Per certi versi, a livello di suggestione, mi ha ricordato gli scenari barocchi di alcuni Sacri Monti del Nord Italia.
 
All'esterno il gigantesco albero Bodhi è attorniato da un recinto che delimita l'area sacra. Ci sono diversi Buddha seduti, custoditi lungo il muro. Il santuario esterno ospita anche gli dei indù adorati dai buddisti, raffigurati in modo diverso dal solito, sono infatti presentati secondo la tradizione dello Sri Lanka e non secondo quella indiana.

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Il grande stupa, poco lontano, è di un bianco candido.

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Dopo tante interessanti visite, ci concediamo una pausa per il pranzo, approfittando per gustare i sapori della cucina dello Sri Lanka. Il ristorante si trova in città, ma in una piacevole area verde sulla sponde di un lago.

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La cucina dello Sri Lanka è molto ricca e variegata, ricorda la cucina del sud dell'India: molto speziata e piccante. Se non si è abituati a questo di tipo di sapori e di intensità delle spezie, può risultare ardua da accettare: diciamo che probabilmente non è adatta a tutti i gusti, ma è sicuramente molto interessante e da provare. Tra i molti piatti, ad esempio, il curry di pollo o di pesce, il dhal (una zuppa di lenticchie), il pol sambol (una salsa di cocco), gli hoppers (una specie di pancake di riso), e il kottu roti (un piatto a base di roti sbriciolato e misto con verdure e carne). Questi piatti sono spesso accompagnati da riso basmati o da roti (pane piatto, croccante e molto leggero).

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Dopo pranzo lasciamo la zona di Kotte, attraversando di nuovo la città e transitando accanto ad alcuni edifici istituzionali e governativi

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Il BMICH (Bandaranaike Memorial International Conference Hall)

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La Colombo City Hall, che ricorda le linee della Casa Bianca.

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Lungo le vie e nelle piazze, ovunque i segni che ricordano il radicamento del Buddismo nel paese.

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L'ultimo sito sacro buddista che visiteremo oggi è il complesso di Gangaramaya.

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Il Tempio Gangaramaya, situato nel cuore di Colombo, fu fondato nel 1885 dal venerabile Hikkaduwe Sri Sumangala Nayaka Thera, diventando un importante centro religioso e culturale nello Sri Lanka.
La sua architettura è una fusione di stili diversi, incorporando elementi singalesi, indiani, cinesi e thailandesi. Il complesso del tempio è composto da diversi edifici e strutture, tra cui il tempio principale, l'albero sacro bodhi, una sala per le meditazioni, un museo e una biblioteca.

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Il tempio principale è ornato da un vivace apparato iconografico e decorazioni colorate. All'interno, si trovano statue di Buddha in varie posizioni meditative, così come altre divinità buddiste. Le pareti sono decorate con dipinti che raffigurano scene della vita di Buddha e altre storie sacre.

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Il bodhi tree, o albero sacro, è un punto focale del tempio, considerato sacro dai buddisti poiché si dice che sia stato piantato da un ramo del celebre albero sotto il quale Buddha raggiunse l'illuminazione.

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Il museo del tempio ospita una vasta collezione di oggetti sacri, tra cui statue antiche, manoscritti buddisti, monete e reperti archeologici, frutto delle numerose donazioni fatte al tempio dai fedeli in quasi un secolo e mezzo di vita religiosa.

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La biblioteca del tempio è un luogo di studio e di ricerca per i fedeli e gli studiosi buddisti, contenente una vasta raccolta di testi sacri e letteratura religiosa.

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Il Tempio Gangaramaya è anche conosciuto per le sue celebrazioni religiose e festival annuali, che attraggono migliaia di devoti e visitatori da tutto il mondo.

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Lo stupa è una struttura sacra presente in quasi tutti i templi buddisti in Sri Lanka, è a forma di cupola e rappresenta il corpo illuminato di Buddha. All'interno dello stupa possono essere conservati oggetti sacri o reliquie. Lo stupa nel Tempio Gangaramaya è un punto focale di devozione e contemplazione per i fedeli che visitano il tempio.

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Complessivamente, il Tempio Gangaramaya è non solo un luogo di culto, ma anche un importante centro culturale e educativo che riflette la ricca tradizione buddista dello Sri Lanka.
 
Ci allontaniamo soltanto poche decine di metri dal tempio, per raggiungere un luogo molto suggestivo: la Seema Malaka.

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La "Seema Malaka" è una particolare e suggestiva dipendenza del Tempio Gangaramaya. È un piccolo tempio situato in posizione pittoresca su un pontile al centro del lago Beira. Questo tempio è stato progettato dall'architetto Geoffrey Bawa e offre un ambiente tranquillo e sereno per la meditazione e la contemplazione.

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La Seema Malaka è nota per la sua struttura unica e affascinante, che combina elementi tradizionali dello Sri Lanka con influenze moderne, a cui fa da sfondo l'ambiente tranquillo del lago. L'effetto d'insieme è di grande suggestione ed è un luogo popolare per i fedeli buddisti e i visitatori che desiderano esplorare la bellezza e la spiritualità del Tempio Gangaramaya.

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La giornata è stata lunga e intensa, ma c'è ancora spazio per vedere altre cose interessanti. Anche se la pioggia, che ha cominciato a scendere, rende tutto più scomodo e faticoso.
Ci spostiamo al quartiere Fort, il quartiere coloniale di Colombo dove si trovano gli edifici storici: come il vecchio parlamento.

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La Colombo Fort Old Lighthouse & Clock Tower.

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Gli edifici storici eredità della vecchia Colombo dell'epoca coloniale britannica.

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Ci spostiamo nel vicino quartiere di Pettah, famoso per il suo mercato. Oggi però è festa e quasi tutti i negozi e le bancarelle sono chiusi.

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Qui si trova anche la storica moschea di Jami Ul-Alfar, dalla caratteristica facciata decorata in bianco e rosso.

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Si sta ormai facendo sera, ma prima di tornare in nave, andiamo in un ultimo luogo. Un luogo che non lascia indifferenti: il santuario cattolico di Sant'Antonio di Kochchikade.

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Qui la mattina del giorno di Pasqua, il 21 aprile 2019 alle ore 8:45, mentre si svolgeva la funzione religiosa, ebbe luogo il primo di una serie di attentati che scossero il paese.

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Un terrorista islamico si fece esplodere dentro la chiesa facendo una strage. Quel giorno qui morirono 55 persone e moltissime altre rimasero ferite. Sul pavimento, poco distante da uno degli ingressi, si vedono ancora i segni della rosa di schegge causate dall'esplosione. Lasciati volutamente per ricordare quel tragico giorno.

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La sensazione che si ha in questo luogo, vedendo tutto questo, è un misto di incredulità, di sconcerto, di dolore, di rabbia. Difficile da descrivere. Ma veramente impressionante. Da brividi.

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Ora la gente è tornata qui a pregare, a riunirsi, a partecipare alle funzioni religiose. Ma il ricordo rimane. Come rimane il desiderio di verità in merito alle responsabilità di quei fatti. Verità che ancora non c'è.

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Ritorniamo alla nave e assistiamo dal balcone alla partenza. Mentre la nave scivola lentamente sull'acqua scura, le luci di Colombo ci raccontano una città piena di vita, di gente, di colori. Una città che oggi ci ha mostrato le sue meraviglie, che ci ha fatto vivere una bellissima e intensa giornata. Una città che ci ha dato molto e di cui conserveremo a lungo le immagini, emozionanti e piacevoli, bene impresse nella memoria.

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Giorno 97: navigazione

Giornata di navigazione con rotta verso le Maldive.
Alle 11.30 della mattina abbiamo spostato indietro di mezz'ora le lancette dell'orologio e siamo ora a +3 ore rispetto all'Italia.
Tempo variabile con rovesci intensi in serata, caldo e molto umido, mare poco mosso.

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Giorno 98: Malè (Maldive)

Arriviamo a Malè, la piccola capitale delle isole Maldive, di primo mattino. Alle prime luci del giorno, come al solito.

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La nave si ferma all'ancora e inizia il via vai dei tender, che faranno la spola con l'isola per tutto il giorno.

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La capitale delle Maldive, Malé, è un po' diversa dalle immagini idilliache e stereotipate legate al nome di queste isole. È una città vivace, affollata e molto movimentata, con il suo intenso traffico e la sua atmosfera urbana. Non è quello che si immagina come un paradiso tropicale, tuttavia, a suo modo, possiede un suo fascino, con i suoi mercati colorati, le moschee storiche e la vivace cultura locale. Pur non avendo le stesse caratteristiche delle isole circostanti e degli atolli da cartolina, Malé offre un'affascinante immersione nella vita quotidiana delle Maldive.

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Oggi però niente visite, niente esplorazioni, niente di niente. Solo mare sole e relax...

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Le Maldive sono un paradiso terrestre, con le loro spiagge di sabbia bianca, le acque cristalline e i colori vivaci dei coralli. Il mare che le circonda è una tavolozza di blu e verde che incanta gli occhi e rilassa l'anima. Queste isole offrono un rifugio perfetto per chi, come noi oggi, cerca pace, relax, tranquillità e bellezza naturale senza pari.

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Il tempo scorre veloce e viene presto l'ora di tornare alla nave. Guardiamo dal ponte le isole e il profilo di Malè, vicina davanti a noi, quando il sole ormai si abbassa sull'orizzonte.

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Anche dopo la partenza della nave osserviamo le luci di Malè che brillano lontane, sempre più lontane, sotto un cielo ancora più brillante di stelle.

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Meraviglioso. Direi che dopo tante bellissime mete, un po' di riposo ci sta tutto!!

Non me la immaginavo così Malè, con tutte quelle costruzioni... sovraffollata.
 
Giorni 99, 100 e 101: navigazione

Tre giornate di navigazione nell'Oceano Indiano con rotta sud ovest verso le Seychelles.
Ora il nostro nuovo itinerario diverge completamente da quello originario. Da Colombo avremmo circumnavigato il sub continente Indiano, transitando vicino alle Maldive ma senza fermarci, per poi andare verso nord ovest con scali a Goa e Mumbai in India. Mentre ora iniziamo la circumnavigazione dell'Africa.
Navigazione tranquilla con tempo stabile e caldo, mare poco mosso.
Orario spostato indietro di un'altra ora: siamo adesso a +2 rispetto al fuso orario dell'Italia.
Durante il primo dei tre giorni di navigazione, attorno alle 11 del mattino, abbiamo varcato la linea dell'equatore e ci troviamo di nuovo nell'emisfero australe.

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Stato
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