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Il deserto del Namib, situato lungo la costa occidentale della Namibia, è uno dei deserti più antichi e spettacolari del mondo, con una storia che risale a circa 55 milioni di anni fa. Questo vasto e affascinante deserto è caratterizzato da dune di sabbia imponenti, paesaggi lunari e una sorprendente varietà di flora e fauna che si è adattata alle condizioni estreme di questo luogo.

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Il Namib si estende per oltre 2.000 chilometri lungo la costa atlantica della Namibia, dall'Angola a nord fino al Sudafrica a sud. La sua larghezza varia dai 50 ai 160 chilometri. Le caratteristiche più distintive del Namib sono le sue immense dune di sabbia, alcune delle quali sono tra le più alte del mondo, raggiungendo altezze di oltre 300 metri.

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Il clima del Namib è arido e caratterizzato da estreme variazioni di temperatura. Le precipitazioni sono scarse e irregolari, con alcune aree che ricevono meno di 10 millimetri di pioggia all'anno. La nebbia costiera però, come abbiamo avuto modo di vedere, generata dall'incontro tra l'aria calda del deserto e le correnti fredde dell'oceano, è una fonte importante di umidità per la vita del deserto.

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Ci troviamo nel Parco Nazionale Namib-Naukluft: un vasto territorio che comprende alcune delle aree più iconiche del deserto, tra cui Sossusvlei e Deadvlei. A nord di Walvis Bay, nell'entroterra di Swakopmund: una città costiera che funge da porta d'accesso al deserto, offrendo una base comoda per esplorazioni e avventure nel Namib.

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Il deserto del Namib è un luogo di straordinaria bellezza e contrasti, dove l'aridità estrema incontra una sorprendente vitalità. Esplorare il Namib significa immergersi in un paesaggio antico e quasi irreale, dove ogni duna e ogni roccia racconta una storia millenaria. È un'esperienza che lascia un'impressione forte e duratura, e che ispira una profonda riflessione sulle straordinarie capacità di resilienza della natura.

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La Valle della Luna nel deserto del Namib è un luogo straordinario, una meraviglia geologica che sembra appartenere a un altro mondo e che offre panorami senza eguali. Situata non lontano da Swakopmund, questa valle offre ai visitatori un'esperienza unica, caratterizzata da formazioni rocciose spettacolari e specie vegetali in grado di sopravvivere a condizioni climatiche apparentemente impossibili.

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Percorriamo piste sterrate attraverso le distese del deserto del Namib, un itinerario che immerge in un ambiente selvaggio e remoto. Mentre ci avviciniamo alla Valle della Luna, il paesaggio inizia a cambiare drasticamente. Le dune di sabbia dorata lasciano il posto a un terreno accidentato, segnato da profonde gole e frastagliate creste rocciose.

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Una volta arrivati, ci troviamo di fronte a uno spettacolo incredibile. La Valle della Luna è caratterizzata da un terreno eroso che ha creato un labirinto di colline ondulate, profonde gole e formazioni rocciose bizzarre. Il nome "Valle della Luna" è più che appropriato, poiché il paesaggio ricorda davvero quello di un mondo alieno, privo di vegetazione e scolpito da millenni di erosione.

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Nonostante l'aspetto arido, la Valle della Luna ospita però una sorprendente varietà di flora e fauna che si è adattata a queste condizioni estreme. Si possono trovare licheni, cespugli e arbusti, ma anche piante succulente come la Welwitschia mirabilis, una delle piante più antiche e longeve del mondo, che riesce a sopravvivere in questo ambiente ostile. Con un po' di fortuna, si possono anche avvistare piccoli animali del deserto, come lucertole e insetti, che hanno sviluppato incredibili adattamenti per vivere in questo habitat.

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Il deserto del Namib, nonostante le sue condizioni estreme, ospita una sorprendente varietà di vegetazione adattata alle dure condizioni di aridità e alte temperature. Si possono trovare numerose specie di piante che hanno sviluppato strategie uniche per sopravvivere in questo ambiente inospitale: come l'albero pastore, la nara, molti tipi di piante succulente.

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La Welwitschia mirabilis è una delle piante più straordinarie e antiche del mondo, endemica del deserto del Namib in Namibia e Angola. Questa pianta unica è un vero e proprio fossile vivente, con una storia evolutiva che risale a oltre 100 milioni di anni fa. La sua capacità di sopravvivere in uno degli ambienti più inospitali della Terra la rende un simbolo di resilienza e adattamento.

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La Welwitschia ha un aspetto peculiare, costituito principalmente da due foglie larghe e coriacee che crescono continuamente dalla base per tutta la vita della pianta. Queste foglie possono diventare estremamente lunghe e si sfilacciano a causa delle condizioni ambientali, creando un aspetto disordinato e strappato. La Welwitschia può vivere per oltre 1.000 anni, con alcuni esemplari che si stima abbiano fino a 2.000 anni. La longevità della pianta è testimoniata dai suoi anelli di crescita annuali.

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Una delle caratteristiche più straordinarie della Welwitschia è la sua capacità di sopravvivere in un ambiente estremamente arido. La pianta raccoglie l'umidità necessaria principalmente dalla nebbia costiera che si condensa sulle sue foglie, spesse e coriacee, che riducono la perdita di acqua per traspirazione. La pianta è anche provvista di stomi (pori) che si aprono, principalmente di notte, per raccogliere l'umidità nell'aria, mentre si chiudono di giorno per minimizzare la perdita di liquidi. Il sistema radicale esteso permette alla Welwitschia di assorbire i nutrienti necessari dal suolo povero del deserto.

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La vegetazione del deserto del Namib è un esempio straordinario di adattamento e sopravvivenza. Ogni pianta ha sviluppato strategie uniche per prosperare in uno degli ambienti più duri del pianeta. Esplorare il Namib significa scoprire la resilienza della natura e la bellezza nascosta nelle sue forme più austere e affascinanti.

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Le oasi nel deserto del Namib sono luoghi di straordinaria bellezza e vitale importanza ecologica. Questi rari punti di ristoro offrono un contrasto sorprendente con l'arido e vasto paesaggio desertico circostante, creando habitat unici per la flora e la fauna e fornendo risorse cruciali per le comunità umane e animali che vivono in questa regione.

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Le oasi nel deserto si formano generalmente intorno a fonti d'acqua sotterranee, sorgenti naturali o pozzi artesiani che affiorano in superficie. Questi punti d'acqua consentono la crescita di vegetazione rigogliosa e attraggono una varietà di animali, creando mini-ecosistemi che contrastano nettamente con l'ambiente desertico circostante. Come l'oasi di Goanikontes, una delle oasi più notevoli del deserto del Namib. Questa area è caratterizzata da un paesaggio sorprendentemente verde rispetto all'ambiente desertico circostante, grazie alla presenza del fiume Swakop che fornisce l'acqua necessaria per sostenere la vegetazione e la fauna locale.

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Goanikontes rappresenta una delle meraviglie del deserto del Namib, un'oasi di vita e bellezza naturale in mezzo a uno dei paesaggi più aridi del mondo. L'oasi è un luogo di pace, scoperta e ispirazione, un vero tesoro nel cuore del deserto. Un luogo dove trovare un po' di ristoro nel mezzo di un territorio così inospitale.

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Risaliamo in macchina e ci prepariamo per fare ritorno verso la costa, diretti verso Swakopmund. Ma per fare questo dovremo attraversare ancora un luongo tratto di deserto.

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Swakopmund è una suggestiva città costiera situata lungo la costa atlantica della Namibia, incastonata tra le maestose dune del deserto del Namib e le fredde acque dell'oceano Atlantico. Questa affascinante località turistica è amata per il suo clima temperato, le sue spiagge incontaminate e il suo fascino coloniale tedesco, che si riflette nell'architettura dei suoi edifici storici.

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Swakopmund conserva molti edifici storici in stile tedesco, risalenti all'epoca coloniale. Le facciate colorate, le decorazioni in legno e i tetti a spiovente creano un'atmosfera pittoresca e affascinante. Molti degli edifici storici sono stati restaurati e ora ospitano boutique, caffè, ristoranti e hotel. Le strade acciottolate e le piazze alberate aggiungono un tocco di eleganza e storicità al centro della città.

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Swakopmund è una destinazione unica che offre una combinazione perfetta di bellezza naturale, avventura, storia e cultura. La sua atmosfera rilassata, il suo clima piacevole e le sue numerose attività rendono questa città un luogo imperdibile per chiunque visiti la Namibia. Con le sue spiagge spettacolari, le sue avventure nel deserto e il suo affascinante patrimonio storico, Swakopmund incanta e affascina i visitatori di ogni età e interesse.

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Ritorniamo verso Walvis Bay percorrendo la strada che attraversa una zona desertica con alte dune costiere. Qui troviamo di nuovo la nebbia. Solo un banco però, che presto si dissolve e lascia spazio al sereno.

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La città di Walvis Bay ora appare più viva e animata di questa mattina presto, ma resta un posto molto piccolo e tranquillo. Nessun problema di ordine pubblico o di criminalità qui: un altro mondo rispetto alle città del Sudafrica. Ci resta il tempo per fare quattro passi nell'unico centro commerciale della città, quanto basta per farci un'idea di come sia la vita di tutti i giorni della gente che vive qui, e per fare qualche acquisto in un mercatino di prodotti di artigianato locale allestito da alcuni indigeni.

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Al termine di questa giornata intensa in cui abbiamo potuto vivere l'esperienza del deserto e sperimentare le condizioni di vita particolari delle piccole comunità che vivono in questi luoghi remoti, la nave lascia il porto di Walvis Bay.

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Dietro la scia, nel buio della notte, si spengono lontane le luci di Walvis Bay, sotto le stelle benevole della costellazione del Centauro, prima che la nebbia abbia il sopravvento. Di nuovo. Si spengono nel buio e nella nebbia che presto avvolge tutto. Ripensiamo alla giornata di oggi, a quanto ci abbia colpito positivamente l'esperienza nel deserto e in Namibia. Pensiamo che sarebbe stato bello avere più tempo. Che ci sono ancora tante cose qui da vedere. Che sarebbe bello ritornare... come in tanti altri luoghi che abbiamo visitato in questi mesi.
La nebbia intanto ci ha avvolti completamente, senza che noi, immersi nei nostri pensieri, ce ne rendessimo conto. Il fischio della sirena squarcia all'improvviso lo spesso velo di nebbia che ci circonda e si perde nel buio. Il suo suono profondo e cadenzato ci accompagnerà a lungo nella notte.
 
Giorni 116, 117, 118, 119, 120, 121 e 122: navigazione

Settimana di navigazione nell'Atlantico meridionale con rotta verso nord-ovest, attraversando il Golfo di Guinea, dalla Namibia a Capo Verde. Durante la traversata abbiamo oltrepassato la linea del tropico del Capricorno (giorno 116) e quella dell'equatore (giorno 120).

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Meteo favorevole con tempo variabile, poco vento e mare calmo o poco mosso. Temperatura in aumento con il passare dei giorni. Ancora qualche nebbia o foschia durante i primi due giorni di navigazione.

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Giorno 123: Praia (Capo Verde)

L'arcipelago di Capo Verde è un gruppo di dieci isole principali e molti isolotti minori situato nell'Oceano Atlantico, a circa 570 chilometri dalla costa occidentale dell'Africa, all'altezza del Senegal. Capo Verde è conosciuto per la sua straordinaria varietà paesaggistica, la ricca cultura creola e la storia coloniale. L'Isola di Santiago è la più grande e popolata isola dell'arcipelago e ospita la capitale del paese, Praia.

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Praia è situata sulla costa meridionale dell'isola di Santiago e si estende su un altopiano costiero noto come Plateau, che offre una vista panoramica sull'oceano e domina il porto naturale, uno dei più importanti del paese.

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Iniziamo la nostra passeggiata per Praia dalla Cattedrale di Nossa Senhora da Graça, uno dei principali edifici religiosi della città. Costruita nel XIX secolo, la cattedrale è un esempio di architettura coloniale con evidenti influenze portoghesi. La sua facciata di semplice ma classica eleganza, domina una delle piazze principali del Plateau: Piazza Alexandre Albuquerque.

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La Piazza Alexandre Albuquerque è la piazza principale al centro del Plateau: circondata da palme e panchine, la piazza è un luogo di ritrovo per i residenti e i turisti. Qui si affacciano diversi edifici storici, tra cui, oltre alla Cattedrale di Nossa Senhora da Graça, il palazzo comunale, il palazzo di giustizia e altri edifici governativi.

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Il Quartel Jaime Mota è una storica caserma militare situata nel cuore del Plateau. Costruita nel XIX secolo, ha giocato un ruolo di grande importanza durante il periodo coloniale e oltre fino a oggi. Il Quartel ospita una guarnigione militare e vari uffici governativi, ma viene utilizzato anche per eventi ufficiali e cerimonie.

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Accanto al Quartel sorge il monumento dedicato a Diogo Gomez: navigatore ed esploratore portoghese del XV secolo, considerato come il primo europeo a scoprire ed esplorare le isole di Capo Verde.

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Poco passi più in là sorge il Palazzo Presidenziale, uno degli edifici più importanti di Praia. Costruito all'inizio del XX secolo, durante il periodo coloniale portoghese, il palazzo è stato originariamente sede del governatore coloniale. Oggi è la residenza ufficiale del Presidente della Repubblica di Capo Verde. L'edificio si distingue per la sua architettura neoclassica ed è circondato da un bel giardino. Il palazzo è situato su un'altura che offre una bella vista panoramica sulla città e sull'oceano.

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Ma Praia non è sempre stata la capitale dell'arcipelago di Capo Verde. L'antica capitale era Cidade Velha, originariamente chiamata Ribeira Grande: situata sulla costa meridionale dell'isola di Santiago, non lontano da Praia, fu fondata nel 1462 e fu la prima città fondata dalle potenze coloniali europee nelle regioni tropicali. Durante il XV e il XVI secolo, Cidade Velha era un importante centro commerciale e politico, grazie alla sua posizione strategica lungo le rotte di navigazione transatlantiche. La città prosperò a lungo come punto di scalo per le navi che trasportavano schiavi, merci e provviste tra l'Africa, l'Europa e le Americhe. Tuttavia, col passare del tempo, Cidade Velha iniziò a mostrare segni di crisi: la sua posizione geografica la rendeva vulnerabile all'erosione costiera e il suo porto esposto alle tempeste atlantiche; inoltre sorgeva in posizione non facilmente difendibile e infatti fu ripetutamente attaccata dai pirati, tra cui il famoso Francis Drake nel 1585; infine il graduale declino del commercio degli schiavi e gli inevitabili cambiamenti nelle rotte commerciali le fecero perdere parte della sua importanza economica e commerciale.
Così, nel 1770, il governo coloniale portoghese decise di trasferire la capitale da Cidade Velha a Praia, situata anch'essa sull'isola di Santiago ma in una posizione più favorevole e che offriva diversi vantaggi. Innanzi tutto la posizione strategica: Praia disponeva infatti di un porto naturale più sicuro e protetto rispetto a quello di Cidade Velha, che la rendeva meno vulnerabile agli attacchi dei pirati e più adatta per il commercio e le comunicazioni. Il territorio intorno a Praia era poi più ampio e fertile, offrendo spazi per l'espansione urbana e un valido supporto agricolo alle attività economiche. La nuova capitale era inoltre meglio collegata al resto dell'isola e, quindi, più accessibile per le comunicazioni interne.
Dopo il trasferimento della capitale, Praia iniziò a crescere e a svilupparsi rapidamente. La città si trasformò nel principale centro amministrativo e commerciale di Capo Verde. Il Plateau, l'altopiano centrale di Praia, divenne il cuore politico e culturale della città, ospitando importanti edifici governativi, uffici amministrativi e luoghi di interesse storico.
Praia ha continuato a espandersi e modernizzarsi nel corso del tempo. Durante il periodo coloniale, nel corso del Novecento, furono costruite nuove infrastrutture, tra cui strade, edifici pubblici e strutture portuali. Dopo l'indipendenza di Capo Verde nel 1975, Praia ha mantenuto il suo ruolo centrale, diventando un simbolo del nuovo stato indipendente e del suo sviluppo.

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Oggi, Cidade Velha è una città storica e un importante sito turistico e culturale di Capo Verde, che conserva molte testimonianze del suo passato coloniale. Nel 2009 è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, un riconoscimento che riflette l'importanza storica della città e il valore dei suoi monumenti e siti storici. I visitatori possono esplorare i resti storici, passeggiare per le strade antiche e immergersi nell'atmosfera del passato coloniale. La città offre anche diverse attività culturali e festività locali, che permettono ai turisti di conoscere meglio la cultura e le tradizioni di Capo Verde.
Il piccolo centro urbano si sviluppa sulla riva del mare, attorno alla chiesa di Nossa Senhora do Rosário.

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Uno dei luoghi più caratteristici è la Rua Banana, una delle strade più antiche dell'Africa occidentale, fiancheggiata da case tradizionali costruite in pietra e paglia. Questa strada è un esempio affascinante dell'architettura coloniale portoghese.

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Le rovine della Cattedrale della Sé, iniziata nel 1556 ma mai completamente terminata, sono un altro importante sito storico. La cattedrale fu una delle prime costruite nell'Africa subsahariana e rappresenta l'influenza religiosa e culturale portoghese nella regione.

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Ma il sito più spettacolare di Cidade Velha è la Fortezza di São Filipe, costruita nel 1587, che domina la città dall'alto di una collina. Questa struttura difensiva fu costruita per proteggere la città dagli attacchi dei pirati. Oggi, la fortezza è ben conservata e offre viste panoramiche spettacolari sulla città e sull'oceano.

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La costruzione della Fortezza di São Filipe iniziò nel 1587, durante il periodo di dominazione portoghese. La sua edificazione fu decisa in seguito ai numerosi attacchi di pirati che avevano evidenziato la vulnerabilità di Cidade Velha. La fortezza fu costruita in una posizione strategica, su una collina che domina la città e offre una vista panoramica sull'oceano, permettendo un controllo visivo ampio per prevenire ulteriori incursioni nemiche.

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La fortezza è un esempio di architettura militare rinascimentale portoghese. La sua struttura è composta da spesse mura di pietra che formano un perimetro irregolare, adattato alla morfologia del terreno collinare. Le mura sono rinforzate da bastioni angolari che permettevano di posizionare i cannoni per una difesa efficace. L'ingresso principale della fortezza è imponente e conduce a un cortile interno. All'interno della fortezza vi erano caserme, magazzini, alloggi per i soldati e un deposito di munizioni. Sebbene alcune parti degli edifici interni siano oggi in rovina, la struttura complessiva della fortezza è ben conservata.

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La fortezza, sospesa tra il mare e l'entroterra montuoso dell'isola, sarà per noi il punto di accesso verso una nuova dimensione dell'isola di Santiago, quella dell'interno.

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Una dimensione fatta di paesaggi aspri, di alte montagne vulcaniche, di profonde e fertili vallate, di villaggi abbarbicati su pendii scoscesi, di pastorizia e agricoltura pionieristica. Questo scenario diversificato rende Santiago un luogo affascinante per gli amanti della natura, per gli escursionisti e per i viaggiatori alla ricerca di esperienze autentiche.

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Le valli di Santiago sono conosciute per la loro fertilità e la bellezza del paesaggio. La Valle di Ribeira Grande, anche conosciuta come Vale de São Domingos, è una delle più pittoresche. Questa valle è caratterizzata da terreni agricoli lussureggianti dove si coltivano mais, canna da zucchero, banane e caffè. I villaggi situati lungo la valle offrono uno sguardo sulla vita rurale tradizionale di Capo Verde.

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L'interno di Santiago è punteggiato da numerosi villaggi pittoreschi che mantengono intatte le tradizioni locali.

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Le montagne sono una caratteristica dominante dell'interno di Santiago. La catena montuosa della Serra da Malagueta, situata nella parte settentrionale dell'isola, è particolarmente spettacolare. Con il suo punto più alto che raggiunge i 1.064 metri, offre panorami mozzafiato e numerosi sentieri per escursioni. L'area è protetta come Parco Naturale della Serra da Malagueta e ospita una varietà di specie endemiche di flora e fauna.

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L'origine vulcanica di Santiago è evidente in molte delle sue formazioni geologiche. Pico da Antónia, la vetta più alta dell'isola con i suoi 1.392 metri, è un antico vulcano che domina il paesaggio circostante. Le sue pendici sono ricoperte da terreni fertili dove prosperano le colture agricole, e le sue vette offrono viste panoramiche spettacolari sull'isola e sull'oceano Atlantico.

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Dopo avere esplorate l'interno dell'isola con le sue montagne e i suoi paesaggi brulli, facciamo ritorno verso Praia, percorrendo una strada tortuosa che tocca piccoli villaggi agricoli, zone boscose, terreni aridi e impervi, ampie vallate verdeggianti e ricche di coltivazioni e alberi da frutto.

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Capo Verde per noi è stato una sorpresa. Non avevamo grandi aspettative, invece abbiamo trovato paesaggi molto suggestivi e un ambiente naturale molto particolare. Certo c'è molta povertà e molte cose potrebbero essere migliorate, a cominciare dalla cura per l'ambiente e dalla pulizia... ma l'impressione è stata comunque positiva.

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Lasciamo il porto di Praia diretti verso nord-est. Costeggiando l'isola di Santiago, mentre il sole si avvia verso il tramonto, abbiamo modo di ammirare ancora il profilo frastagliato e suggestivo delle sue alte montagne. Lasciamo questa manciata di isole, estrema propaggine d'Africa proiettata verso l'Atlantico, verso l'America. Due giorni di navigazione ci separano da altre isole, che geograficamente sono ancora Africa, ma politicamente già Europa: le isole Canarie.
Per noi è già ritorno...

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Giorni 124 e 125: navigazione

Due giorni di navigazione nell'oceano Atlantico con rotta nord-est in direzione delle isole Canarie, varcando la linea del tropico del Cancro.
Meteo instabile: annuvolamenti con rovesci di pioggia, vento teso dal settore nord, mare mosso.
 
Giorno 126: Las Palmas de Gran Canaria (Spagna)

Il tempo incerto che ci ha accompagnato durante i due giorni di navigazione da Capo Verde non ci abbandona. Al nostro arrivo a Gran Canaria troviamo una giornata grigia e ventosa, con la pioggia sempre in agguato. Las Palmas de Gran Canaria, situata sulla costa nord-orientale dell'isola di Gran Canaria, è una città che incanta con il suo paesaggio variegato, dove natura e storia si fondono armoniosamente. La città si affaccia sull'Oceano Atlantico, regalando una vista costante e maestosa sul mare, che, a seconda delle condizioni della luce e del tempo, offre una tavolozza di colori che varia dal blu intenso, al verde brillante, al grigio un poco triste e malinconico di oggi.
Il porto della città, Puerto de la Luz, che oggi ospita la nostra nave, è uno dei più importanti di questa zona dell'Atlantico e contribuisce significativamente al dinamismo economico e culturale di Las Palmas. La zona portuale è un crocevia di influenze culturali da tutto il mondo, in un ambiente cosmopolita e multietnico.
A pochi passi dal porto si trova la spiaggia di Las Canteras, una delle principali attrazioni della città, estendendosi per circa tre chilometri di sabbia dorata. Il lungomare che la costeggia è animato da ristoranti, caffè e negozi, creando un'atmosfera vivace e accogliente.
Oltre alle sue splendide spiagge, Las Palmas è circondata da un entroterra montuoso e collinare, risultato della sua origine vulcanica. Uno dei punti di osservazione più affascinanti è il Pico de Bandama, un antico cratere vulcanico che offre una vista panoramica spettacolare sulla città e sull'oceano. I parchi e i giardini, come il Parque de San Telmo e il Parque Doramas, arricchiscono ulteriormente il paesaggio urbano con i loro spazi verdi lussureggianti, fontane e aree ricreative.

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Il quartiere storico di Vegueta poi è un altro gioiello di Las Palmas, con le sue strade acciottolate, gli edifici coloniali e le chiese antiche che raccontano la lunga storia della città. Passeggiando per Vegueta, ci si immerge in un'atmosfera d'altri tempi, con monumenti come la Cattedrale di Santa Ana e la Casa de Colón che testimoniano l'importanza storica e culturale della città.

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La Casa de Colón fu originariamente la residenza del governatore dell'isola e si dice che Cristoforo Colombo vi abbia soggiornato durante il suo primo viaggio verso le Americhe nel 1492, quando la sua nave necessitava di riparazioni. L'edificio è un magnifico esempio di architettura coloniale spagnola, con il suo splendido portale scolpito, il suo cortile interno ornato di archi e colonne, i balconi in legno finemente intagliati e dettagli architettonici che riflettono lo stile del periodo.
Oggi, la Casa de Colón ospita un museo dedicato a Cristoforo Colombo e alla storia delle Isole Canarie durante l'epoca delle grandi esplorazioni. Le collezioni del museo includono una vasta gamma di reperti storici, mappe antiche, strumenti di navigazione, modelli di navi e documenti che illustrano i viaggi di Colombo e le sue interazioni con le Canarie.
Il museo offre diverse esposizioni permanenti e temporanee che coprono vari aspetti della storia marittima e delle esplorazioni. Le sale espositive sono organizzate tematicamente, permettendo ai visitatori di seguire un percorso che va dalla preistoria delle Canarie alla conquista delle Americhe. Oltre agli oggetti storici, il museo dispone di sezioni interattive e multimediali che rendono la visita ancora più coinvolgente.

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Il quartiere di Vegueta presenta caratteristiche architettoniche che riflettono secoli di storia e influenze culturali diverse. Molte delle strutture più antiche di Vegueta risalgono al periodo coloniale spagnolo. Questi edifici presentano facciate austere e solide, con portali riccamente intagliati con motivi decorativi sobri ma eleganti. Spesso sono costruiti con pietra vulcanica locale. Una caratteristica comune delle case coloniali è il patio centrale, un cortile interno che funge da cuore della casa. Questi patii sono spesso decorati con piante, fontane e arcate. I balconi in legno poi, finemente intagliati e sporgenti sulle strade, sono una tipica caratteristica dell'architettura coloniale di Las Palmas. Questi balconi aggiungono un tocco di eleganza e artigianalità agli edifici.

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Le strade strette e acciottolate di Vegueta conservano il fascino del passato. Queste vie sono fiancheggiate da edifici storici, negozi e caffè che mantengono l'atmosfera autentica del quartiere. Alcuni edifici mostrano influenze mudéjar, una fusione di elementi islamici e cristiani. Questo stile si riflette in dettagli decorativi come soffitti in legno intagliato e intricati lavori in gesso. Altri edifici invece, risalenti al XIX e all'inizio del XX secolo, riflettono l'introduzione di elementi neoclassici e anche modernisti nell'architettura cittadina. Questa commistione di stili e di influenze diverse crea un insieme armonico, piacevolmente vario e che regala, a chi riesce a guardarsi intorno con sguardo curioso e aperto, innumerevoli scorci e angoli di grande suggestione e bellezza.

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Plaza de Santa Ana è il vero cuore di Vegueta, dominata dalla Cattedrale di Santa Ana e circondata da edifici storici come il Palacio Episcopal e l'Ayuntamiento (municipio). Le statue di bronzo di cani all'ingresso della piazza sono uno dei simboli della città.

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La Cattedrale di Santa Ana non è solo un luogo di culto, ma anche un simbolo della storia e dell'identità culturale di Las Palmas de Gran Canaria. È sede della diocesi delle Canarie e ospita importanti celebrazioni religiose e cerimonie civili. La sua architettura imponente e la sua ricca storia la rendono una delle principali attrazioni turistiche della città.
La facciata principale della cattedrale, rivolta verso la Plaza de Santa Ana, è dominata dalle due torri gemelle neoclassiche. Il portale principale è decorato con motivi rinascimentali e neoclassici, con sculture e rilievi che raffigurano scene religiose. Mentre le torri offrono una vista panoramica su Vegueta e sull'intera città di Las Palmas, permettendo ai visitatori di apprezzare la bellezza del paesaggio urbano e naturale circostante.

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La costruzione della cattedrale iniziò nel 1497 per volere dei Re Cattolici, Ferdinando e Isabella. La cattedrale è dedicata a Sant'Anna, la madre della Vergine Maria, che è anche la santa patrona della città. I lavori di costruzione durarono diversi secoli, un fatto che ha avuto la inevitabile conseguenza di produrre una fusione di diversi stili architettonici man mano che la struttura si evolveva. La cattedrale inizialmente fu progettata in stile gotico, come si può vedere dalle alte arcate a sesto acuto e dalle volte costolonate della navata principale. L'influenza gotica è particolarmente evidente nel coro e nel transetto. Durante il XVI e XVII secolo, le aggiunte e le modifiche alla cattedrale rifletterono invece lo stile rinascimentale. Questo è visibile nella decorazione delle cappelle laterali e negli elementi decorativi che combinano armoniosamente con le strutture gotiche originali.
Le torri gemelle della facciata principale, infine, completate nel XIX secolo, sono esempi di architettura neoclassica. Queste torri conferiscono alla cattedrale un aspetto maestoso e simmetrico, con linee pulite e proporzioni equilibrate.

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Il centro storico di Las Palmas de Gran Canaria è un ricco mosaico di stili architettonici che raccontano la storia complessa e articolata della città. Le influenze spagnole, mudéjar, neoclassiche e moderniste si fondono per creare un ambiente unico e affascinante, dove ogni edificio, ogni chiesa, ogni strada narra la sua storia e fa rivivere frammenti e suggestioni del ricco passato della città.

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Il tempo per la nostra passeggiata tra le vie di Las Palmas è ormai terminato: è tempo di fare ritorno alla nave. Il tempo grigio e piovoso non ci concede tregua. Piove, quando la nave lascia il porto di Las Palmas.
Rotta verso Gibilterra, verso il Mediterraneo, verso l'Europa. Dopo quattro mesi si ritorna a casa.
 
È un po' che manco da questi luoghi ed è bello poterli rivedere attraverso i tuoi scatti.
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Il tempo per la nostra passeggiata tra le vie di Las Palmas è ormai terminato: è tempo di fare ritorno alla nave. Il tempo grigio e piovoso non ci concede tregua. Piove, quando la nave lascia il porto di Las Palmas.
Rotta verso Gibilterra, verso il Mediterraneo, verso l'Europa.Dopo quattro mesi si ritorna a casa.
La malinconia del clima si ripercuote anche sull'umore ma credo che è anche piacevole rientrare a casa con un bagaglio di esperienze non da poco.
 
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