Intanto dallo scritto che ci ha lasciato Plinio il Giovane, dall' altra parte del Golfo di Napoli , qualcuno scruta l'orizzonte...
" Mio zio stava per uscire quando un servo gli consegnò un messaggio: era di Rectinia, la sua amica. La sua villa si trovava sulla costa, tra Pompei ed Ercolano. Spaventata da quello che stava succedendo, lo implorava di liberarla da questa situazione tremenda.
L'unica possibilità di scampo , pensa Plinio, è dal mare. La moglie lo implora di non partire, ma Plinio non sente ragioni.
Diede ordine di mettere in mare le quadriremi e vi salì lui stesso con l'intenzione di correre in aiuto, non solo di Rectinia, ma di molti altri perché la costa era tutta fittamente popolata."
Immaginate cosa significava essere in una casa qui a Pompei in quelle ore...la pioggia di pomici non cessava e poi c'erano dei sassi molto più grossi, che cadevano da un' altezza di decine di chilometri. La gente era impaurita...e non solo, le scosse di terremoti erano in aumento. Tutto tremava e cominciavano a crollare le mura sotto il peso delle pomici. I solai si sfondano sotto il peso, i tetti non erano fatti per sostenere grossi pesi, la pioggia al massimo la grandine. I solai si sfondano e le persone vedono i loro cari sparire improvvisamente in una pioggia di pomici, polveri e non solo...cadono anche le lucerne e cominciano così gli incendi. La gente non può uscire fuori, perché fuori vi è l'inferno: è una tragedia nella tragedia.
Ma queste pomici non colpiscono solo la terra ferma, anche il mare e le navi di Plinio.
" La cenere cadeva sulle navi così calda e fitta quanto più esse si avvicinavano alla costa. Il fondo marino si stava innalzando ed era impossibile attraccare.
Mio zio ad un certo punto ferma le navi e sembra quasi sul punto di tornare indietro. Alla fine decise di andare laggiù a Stabia."
Stabia era una località sulla costiera sorrentina, oggi è Castellammare di Stabia. Questo luogo era costellato da ville meravigliose, una specie di Beverly Hills dell' epoca. In effetti tutto il tratto della costa, non solo questa, anche quella di Napoli erano essenzialmente cementificati con ville lussuosissime.
È il cosiddetto " Miglio d'oro".
Lapilli infuocati, improvvisi bagliori, cupe colonne di fumo. Un pericolo quello del Vesuvio in attività, ma anche uno spettacolo straordinario. O almeno così la pensavano i nobili napoletani che, come il loro sovrano, realizzarono lungo l'antica Strada Regia...tratto iniziale del miglio d'oro, le loro ville di delizia, opere dei maggiori architetti del tempo. Di tanto splendore che si dispiegava senza soluzione di continuità, tra lussureggianti giardini ( le ville sono complessivamente 122) non rimangono oggi che sbiaditi ricordi. Alcune cominciarono a decadere già alla metà del'700, il declino accelerò con la costruzione della prima linea ferroviaria d'Italia la Napoli/Portici, e con lo sviluppo nella zona di concerie, industrie di pellami, cantieri navali e piccoli porti. Ma alcune di esse con il tempo ristrutturate meritano una visita....come vedete il tempo ha modificato il paesaggio ma la vocazione del litorale a ville di delizia è rimasta.
Ma torniamo indietro nel tempo...
Plinio probabilmente data la pericolosità e la stanchezza...non sarà stato facile navigare in quelle condizioni, decise di fermarsi a Stabia e purtroppo non riuscì nel suo intento di salvare Rectinia, né altre popolazioni della costa. Arriva a Stabia ospite in una delle ville lussuosissime della zona, chissà...forse durante la sua permanenza parla con i proprietari della situazione, prepara un nuovo piano...pensando che dopo la bufera si possa di nuovo prendere il mare. Si riposa un po' e al suo risveglio decide di recarsi sulla spiaggia....a fatica i suoi passi raggiungono l'arenile, gli occhi bruciano, la gola è in fiamme il respiro è corto, troppo corto...si adagia al suolo, ed è lì che lo hanno ritrovato...pareva quasi addormentato....
Sono passate 12 ore dall' inizio dell' eruzione e il vulcano continua la sua opera di distruzione di Pompei proiettando una pioggia incessante di lapilli, la sta letteralmente seppellendo viva!
Ma altrove com' è la situazione?
Spostandoci più a nord sotto il Vesuvio c'è la città di Ercolano, è più vicina rispetto a Pompei e qui le pomici non sono arrivate. Qui uno straterello di cenere ,certamente ci saranno state le bombe come a Pompei che avranno procurato dei danni. Ma qui la situazione rispetto a Pompei sembra meno drammatica, eppure la fine di questa città non sarà meno atroce.
Continua....