La realizzazione di un acquedotto consentì di rifornire le abitazioni di acqua corrente e di donare l'intera area urbana di fontane, alcune ancora visibili lungo le strade.
Dopo il terremoto del 62 d.C. le élite aristocratiche abbandonarono le loro case, in attesa che venissero restaurate, e si stabilirono nelle ville suburbane. Ciò permise ai rappresentanti di ricche famiglie di liberti e commercianti, di accedere alle cariche politiche e acquisire un notevole peso nell' amministrazione della città. A una famiglia di origine libertina, apparteneva una delle più lussuose residenze : la Casa dei Vettii.
La casa di origini antiche, come evidenziano le notevoli dimensioni della parte anteriore, fu acquistata e ristrutturata dai nuovi proprietari intorno alla metà del I sec. d.C., epoca alla quale risalgono la maggior parte delle raffinate pitture di IV stile.
Le attività commerciali si spostarono dal Foro, gravemente danneggiato, alla zona di Via Stabiana e di via dell'Abbondanza, lungo le quali si istallarono botteghe e officine. Mentre le case, anche le più modeste e le strutture di interesse collettivo, come le terme e l:anfiteatro, vennero restaurate o ricostruite con una certa rapidità, al momento dell' eruzione pochi degli edifici pubblici e dei santuari erano agibili.
Il Foro...lo sapevate che era interdetto ai veicoli? Una sorta di isola pedonale...un po' come succede nelle nostre città.
Curioso vedere " i dissuasori" posti alla fine delle strade che confluivano al Foro....come in queste immagini...
In questa è stata posizionata una fontana al centro della via...
...questi sono blocchi di pietra posti all' inizio di via dell'Abbondanza dal Foro.
Via dell’Abbondanza è una delle principali strade dell’antica città di Pompei, che collegava il Foro con l’Anfiteatro. Proprio su questa via dell’antica Pompei si sarebbe potuto ammirare le antiche osterie e le varie case di epoca romana, oltre che botteghe, laboratori artigiani, ovvero tutto ciò che a quel tempo racchiudeva la vita quotidiana.
Camminando lungo questa via è ancora possibile notare e ammirare i segni lasciati dal vivere prima che l’eruzione del Vesuvio coprì di cenere e lava la città e facendo in modo di fermarla e di conservarla quasi immutata fino ai giorni nostri.
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