Prof, ritorno 'a bordo' dopo un po di tempo, me ne scuso perchè le foto le posso vedere solo con i collegamenti serali, e di solito la sera sono impegnato a portare avanti la mia attività di scritture qui sopra.. quindi non sempre posso seguire il resto..
Le considerazioni che vengono in mente sono tante, prima di parlare di donne ed Islam vorrei però parlare dello opere colossali che hai fotografato..
Se personalmente le apprezzo relativamente (parlo degli interni, mentre alcune negli esterni sono invece molto belle) credo che un opera come la vela o gli apparentemente piccoli complessi che la circondano, e tutta Dubay in generale siano uno dei capolavori della tecnologia, ed anche in parte dello stile moderni..
Avessero pensato a fare interni diversi, non legati solo allo spettacolo ma anche all'arte, secondo me avrebbero realizzato qualcosa che non ha nulla da invidiare alle Piramidi o al Partenone..
L'unica vera domanda da porsi è: 'Quanto durerà?'
E' stato costruito per i millenni e per ricordare una umanità, come appunto i monumenti antichi, o per un puro investimento, e quindi tra duecento anni sarà tutto dimenticato, salvo che nelle fotografie, filmati ecc.?
Non è una domanda da poco, segna la differenza di spirito tra epoche storiche.. abbiamo costruito per 'noi' (le Piramidi non erano solo per il Faraone, idem il Partenone era per Atene) per 'Dio' (dagli Ziggurat alle cattedrali del Medioevo) per la gloria di uno solo (si pensi ad es. ad Abu Simbel) o di una Nazione (lo stesso Eur a Roma), ora perchè abbiamo costruito questo?
Se andrà oltre 'noi' allora la risposta sarà positiva, se sarà solo un investimento a morte predecisa allora la risposta sarà chiara, ma non bella..
Invece sul tema femminile..
Mi è capito in Egitto in un albergo di Sharm di veder discutere delle ragazze Italiane di un venticinque anni con una coetanea Egiziana che lavorava lì..
Mondi totalmente diversi, mondi contrapposti, molto più di quello dei maschi Egiziani con cui parlavo io..
Sentirmi dire ''Beati voi, con donne indipendenti che tengono a se stesse'' mentre sentivo dall'altra parte ''Voi parlate di Burka ma non capite nulla, non siete libere'' fa riflettere..
Prima di tutto certe usanze non sono 'Islam', questa è una grande menzogna, l'Islam è diffuso in tutto il mondo ed è ben altra cosa, certe usanze vengono da dentro, dalla cultura araba non dalla religione..
L'Islam non è il mondo Arabo, anche se nasce da li sia chiaro, ma 'chiuderlo' in questa cornice è come pensare che i cinesi copiano i nostri lavori e non rendersi conto che invece la realtà è un'altra..
Personalmente ricordo ancora le nonne che andavano vestite in nero, volto coperto, nell'Italia che fu.. e non fu neanche tanto tempo fa, perchè anche nel 1992 ne ho viste tante e ci sono rimasto di stucco..
Questo per dire che una certa condizione, per quanto possiamo criticarla, dovremmo anche essere in grado di capirla perchè non è solo di lì, era presente da noi e neanche una vita fa..
E non è solo una imposizione degli uomini, non è vero che siamo sempre noi maschi i 'cattivi' come si vuol far credere oggi nel caso dei paesi Musulmani: negli anni ottanta il vero nemico delle ragazze che 'portavano i Jeans' non erano tanto i padri come le nonne.. almeno dalle mie parti.. e non è certo l'unico caso..
Dove lavoro io lavorano anche ragazze Arabe ed Indiane, ben libere e messe con uomini più che tranquilli e comprensivi: sono loro a voler portare qualcosa a coprire la testa, non sono i mariti ad obbligarle, è una cosa che per onestà occorre dire. In quel caso la scelta 'Di Famiglia' è solo della donna, neanche del 'terribile' marito..
Come occorre dire, per la stessa onestà, che quando un paese va in crisi la religione si espande e prende una posizione più 'oppressiva' ed in generale la donna perde terreno rispetto all'uomo..
E questo, a meno di non volerci nascondere dietro ad un dito, anche se in modo diverso, sta avvenendo anche da noi.. guardare gli altri, che ci stanno millenni indietro sia chiaro, può però volere dire perdere il nostro orizzonte e farci male da soli..
Mi scuso per l'OT
Un saluto
Manlio