Giorno 10 - domenica 14 Agosto (parte 4)
Ci ripariamo alla spicciolata dalla pioggia e dentro troviamo un ambiente accogliente, con un fuoco acceso (il 14 di agosto ricordo
):
E' quasi mezzogiorno e ci viene offerto un rinfresco a base di frittelle all'uovo e una bevanda a scelta. Sapendo del problema ad avere un caffe decente dal Brennero in su, io declino e mi faccio servire una bevanda calda ai mirtilli locale, purtroppo analcolica
. Anche perché, ricordo, non fa caldo per niente fuori.. La vedete nella foto sopra nella bottiglia di plastica, e non era malvagia.
La moglie, che evidentemente vuole soffrire, decide per il caffe.
Col risultato di lamentarsi per la mezz'ora successiva di quanto fosse pessimo.. penso abbia detto "come acqua di scolatura dei piatti" !
Andiamo avanti.. dopo il rinfresco, assistiamo ad una presentazione (PowerPoint) davvero esaustiva sull'orso polare. Andrà avanti in inglese una ventina di minuti, e illustrerà tutte le caratteristiche della specie, il piano di ripopolamento alle Svalbard, e come difendersi se se ne incontra uno. A tal proposito se si campeggia fuori dai centri abitati meglio portarsi i cani, che si accorgono di lui a distanza.. L'orso bianco è un perfetto predatore, anche perché non va mai in letargo. Ed essendo specie protetta, non è così semplice nemmeno abbatterne uno a colpi di fucile per autodifesa, perché giustamente poi va dimostrato davanti a un tribunale che non si è responsabili di avere infastidito l'orso per primi.. diciamo che a questo punto, è meglio vederli sul PowerPoint e non di persona..
Usciamo dalla capanna ed entriamo in una seconda più piccola, dove non riusciamo a sederci tutti, per una spiegazione in inglese, con cartina geografica, di chi fosse Willem Barentz, e della sua importanza in queste terre.
Non c'è fuoco acceso, ma il locale è climatizzato e riscaldato. A quanto pare nel 1600 Barentz e la sua ciurma passarono un inverno in una capanna simile a questa, costruita col legno della nave con cui naufragarono a Spitsbergen.
Al termine mi perdo con la guida a discutere sulle dimensioni dell'open bar nella capanna, e se questo optional fosse effettivamente a disposizione di Barentz per passare quel famoso inverno sui ghiacci..
Pare non lo avessero purtroppo!
Usciamo che è ora di andare.. fotografo un paio di tende che devono essere, presumo, camere da letto per i temerari che vogliano sfidare l'orso polare..
Un ultimo saluto alla guardia che ci ha accompagnato durante l'escursione. E' una ragazza giovanissima, dal carattere dolcissimo, e carina. L'ultima persona che penseresti di incontrare armata di fucile in un posto del genere. Le scatto una foto, che per me è bellissima, dal pullman prima di partire. Resterà una delle foto più rappresentative di questo viaggio.
In corriera viaggio di ritorno, di circa 15-20 minuti, fino a Longyearbyen. Attorno a Camp Barentz ci sono decine di allevamenti di Husky.. fanno un po' effetto campo di prigionia, ma mi auguro che i cani stiano tutti bene, considerando quanto li abbiamo trovati dolci ed amichevoli.
Ancora una foto delle casette colorate che piacciono a me:
E infine immortalo anche una delle piccole renne delle Svalbard. Piccola perché è una specie autoctona dell'isola, di dimensioni inferiori a quelle del continente.
Rientriamo alla civiltà lambendo il quartiere "Hollywood" di Longyearbyen ..poi vi racconterò anche questa..
Dall'esperienza più wild della crociera è tutto... a voi la linea nave!
Continua..