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Msc Opera - Sigari, sombreri e mare turchese [10 - 17 giugno 2017]

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Ciao , diario ben fatto e stampato per utili consigli, partirò il 02 settembre per due settimane. Qualcuno sa se accettono solo pesos per prendere il traghetto da Cozumel a Playa del Carmen ed eventualmente dove cambiarli.
 
Domenica, 11 giugno - Pomeriggio e sera

Domenica, 11 giugno - Pomeriggio e sera

Eccomi qui a continuare il diario. Mi scuso per l'attesa...

Dopo essere rientrati in nave ed esserci riposati un po', decidiamo di riscendere intorno alle 17.30. Fa sempre un gran caldo, ma si è un po' attenuato rispetto alla mattina, e l'aria è diventata meno afosa. Iniziamo a muovere qualche passo fuori dal porto, e subito si iniziano a sentire persone che suonano nei vicoli.

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Dopo qualche altro passo raggiungiamo Plaza de Armas. A me è piaciuta molto: è larga, con un giardino al centro e locali tutto attorno. Qui i bambini corrono e giocano anche in mezzo ai calcinacci, e sono veloci come il vento. Alcuni chiedono di fare delle foto insieme a loro. Nel vederli si prova una grande gioia e anche una certa nostalgia nel pensare che, mentre qui i giochi sono quelli di una volta, da noi quasi tutti iniziano a giocare con il cellulare a 5-6 anni o anche prima. Perdendosi probabilmente la parte più bella dell'infanzia.

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Con pochi passi ci si immette nella famosa Calle del Obispo, che, per intenderci, è un po' come la nostra Via del Corso a Roma. Qui i negozi sono sistemati meglio, anche se non perdono di certo quella caratteristica "decadente" che caratterizza tutta la città. Qua e là ci sono musicisti che cantano e suonano...Passeggiare per le vie dell'Avana è un antidoto alla tristezza. C'è sempre un particolare, anche minimo, che sorprende, fa riflettere e sorridere. Vista dall'esterno, questa caratteristica dei Cubani potrebbe quasi passare per menefreghismo. Li si vede seduti ai margini della strada, davanti ai portoni dei palazzi, apparentemente intenti a non fare nulla. In realtà la vita della stragrande maggioranza della popolazione è dura; chi lavora nel settore del turismo ha una grande fortuna. Eppure, nonostante tutto, sorridono. Coloro che possono usufruire di una connessione ad Internet sono più unici che rari, le loro abitazioni cadono quasi a pezzi. Certe strade sono talmente maleodoranti che bisogna tornare indietro, nei vicoli la notte passano ratti grandi come un gattino di tre mesi. Ma loro sono abituati, è la normalità. Ed è in condizioni come queste che la popolazione è spontanea quando ti sorride. Parlare con loro è bello perché sembra quasi che non abbiano la malizia e l'arrivismo di noi Europei. Viaggi come questo non si ricordano per la magnificenza dei palazzi o il lusso dei negozi. Si ricordano per il calore della gente del posto, per la risata che ti fai parlando - alla meglio, mettendo insieme quattro parole storpiate in spagnolo con un po' di italiano - con un passante per chiedere informazioni. A mio parere, è il più bel genere di viaggio.

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Una libreria...

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Un tipico locale...Sembra di trovarsi in mezzo alla giungla. Però è davvero molto bello.

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Alla fine della strada, si esce proprio davanti al famoso locale El Floridita, dove lo scrittore americano Ernest Hemingway (trasferitosi poi a Cuba, e chiamatelo fesso) soleva consumare il suo daiquiri.

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E' proprio qui che, in perfetto stile Pechino Express, cercando la strada per la Bodeguita del Medio (altro famoso locale, conosciuto per essere anch'esso stato frequentato da Hemingway, ma stavolta per il mojito) mio padre chiede informazioni ad un ragazzo che passava di lì. Ora, la scena era abbastanza comica: costui era (ed è) un individuo alto, mentre noi non abbondiamo in statura. Ricordate Totò, nella famosissima scena dove dice: "Dunque: noi vogliamo sapere, per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare? Sa, è una semplice informazione..."
La situazione era simile. Poi, dicendo il nome del locale, questo ragazzo - il cui nome è Osmani - si offre di farci da guida, e ci porta dritti dritti alla meta. Inizia a parlare con mio padre (il quale deve aver sfoderato tutte le sue doti oratorie per capire e farsi capire) e si mettono in testa. Non resisto e faccio una foto...notare la I e la L, entrambi in pantaloncini, con fare sicuro mentre passano per i vicoli dell'Avana.

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E, dopo un po', eccoci arrivati al leggendario locale...

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Mio padre propone di prenderci tutti un mojito e di offrirne uno a Osmani. Fa caldissimo, la Bodeguita è piena. La nostra guida ci porta "in terrazza". Se c'è un posto che riassume l'essenza dell'Avana, credo sia questo. Rum, musica, caldo. Un locale pieno di scritte, dove quelli che sono passati hanno lasciato la propria traccia scrivendo sui muri, incidendo i tavoli e le sedie, addirittura le travi del tetto. Il luogo dove si sedeva Hemingway, e che qui ha lasciato il famoso autografo con scritto "My daiquiri in El Floridita, My mojito in La Bodeguita" (si trova appeso dietro il bancone, appena si entra, davanti alle bottiglie di rum).

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Qui compriamo anche un cd di musica cubana. Più per ricordo che per altro...Osmani ci racconta della vita da quelle parti, delle difficoltà e della povertà. Ride quando mio padre manda giù il mojito quasi tutto insieme, dicendo che i Cubani lo sorseggiano lentamente. E' stato davvero un bel momento. Io sono astemia, eppure ho bevuto un po' di quel cocktail. Io, che non bevo nemmeno lo spumante a Capodanno. Credo proprio che Cuba abbia una magia particolare, almeno su di me. :D

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Finito il mojito, ci accingiamo a salutare Osmani. Mio padre gli dà qualche cuc, e lui ringrazia all'infinito. Dispiace un po' a tutti dover andare per strade diverse, ma si sta facendo sera e non abbiamo ancora finito il nostro giro dell'Avana vecchia. Hasta luego, e poi ci separiamo. E' solo un arrivederci, dopotutto...

Dopo un breve tragitto arriviamo a Plaza de la Catedral...

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Sosta fotografica, e poi ci ritroviamo nuovamente in Plaza de Armas, che con l'arrivo della prima oscurità assume un fascino particolare.

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Ci incamminiamo nuovamente verso Plaza San Francisco. Durante il percorso, Msc Opera appare in tutto il suo fascino, abbellita dal cielo caraibico.

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Ed eccoci nuovamente alla base.

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Da Plaza San Francisco si raggiunge, dopo qualche vicolo, Plaza Vieja, dove la sera c'è parecchia vita. Questa piazza è molto bella, e devo dire anche ordinata e pulita. I palazzi intorno sono verniciati con colori brillanti e - strano ma vero - non sembrano cadere a pezzi. :D

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Sono circa le 21.00, e la fame inizia a farsi sentire, così come anche la stanchezza. Decidiamo di tornare a bordo. Passare per i vicoli della città la sera è un po' inquietante, perché non tutti sono illuminati, e in alcuni punti le strade sono piuttosto sconnesse. Come dicevo, non è raro imbattersi nei ratti. Le abitazioni hanno i portoni aperti, e faccio un paio di foto all'interno dei palazzi...

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La vita di molti Cubani inizia adesso, ma per noi la giornata giunge al termine. Mentre rientriamo sulla nave incontriamo un sacco di gente abbigliata in maniera elegante che esce dal terminal: sono i partecipanti alle escursioni notturne (Tropicana e Habana Cafè). Dopo esserci lavati e vestiti andiamo a cena al ristorante. Ottimo cibo e personale gentilissimo come sempre. Dopo cena facciamo una breve visita al ponte piscina: qui sta avendo luogo la "Fiesta Cubana", con le tipiche danze e le bandierine cubane appese che abbelliscono il tutto. Sarebbe bello rimanere, ma si è fatto piuttosto tardi e domani dovremo scendere nuovamente, perché non abbiamo comprato ancora nessun souvenir per parenti e amici. Così, stanchi ma felici, decidiamo di andare a dormire.

Continua...
 
Anche noi ti seguiamo in questo bel diario corredato da belle foto, il tuo entusiasmo è coinvolgente e sebbene il periodo dell'anno migliore per visitare Cuba cozza con il nostro lavoro, stiamo comunque pensando a come fare per poter seguire le vostre orme.
Belli i colori e l'atmosfera, fantastiche quelle auto.
Saluti
 
Una sola parola...appassionante...bravissima.....

Mi fa piacere di riuscire ad appassionare anche voi, anche se solo attraverso uno schermo. Grazie mille per il complimento! :)

Bellissimo diario!!!

Ti ringrazio, sono felice che ti piaccia! :)

Anche noi ti seguiamo in questo bel diario corredato da belle foto, il tuo entusiasmo è coinvolgente e sebbene il periodo dell'anno migliore per visitare Cuba cozza con il nostro lavoro, stiamo comunque pensando a come fare per poter seguire le vostre orme.
Belli i colori e l'atmosfera, fantastiche quelle auto.
Saluti

Benvenuti, grazie per seguirmi! Spero riusciate a trovare uno spazio tra gli impegni che permetta anche a voi di andare, perché vale veramente la pena! :)

Domani continuerò il racconto.
 
Ciao , diario ben fatto e stampato per utili consigli, partirò il 02 settembre per due settimane. Qualcuno sa se accettono solo pesos per prendere il traghetto da Cozumel a Playa del Carmen ed eventualmente dove cambiarli.

Ciao, purtroppo non so risponderti perché noi in Messico abbiamo preso l'escursione per Tulum e ci hanno fatto salire direttamente sul traghetto per Playa del Carmen dalla nave. In generale sembrava accettassero gli euro, però per il traghetto non saprei. Magari passa di qui qualcuno che lo sa :)
 
Questo diario è bellissimo, sai cogliete e trasmettere le emozioni che si provano visitando L'Avana. Caspita, quanto volentieri ci tornerei.
 
Per il mio viaggio di nozze farò 15 giorni con la MSC Opera ef il 16 settembre sarò all'Avana. E' sempre stato il mio sogno visitare Cuba ma soprattutto la sua capitale.
Ho letto il tuo racconto e mentre lo leggevo ho assaporato le sensazioni da viaggiatore che descrivevi. Sei una bravissima scrittrice perché hai la capacità di raccontare con semplicità.
Aspetto il resto del diario.
Grazie.
 
Grazie a tutti voi per i complimenti che mi avete fatto, sono onorata e mi fa piacere di riuscire a trasmettervi un po' di quello che ho provato stando lì. Adesso continuo il diario :)
 
Lunedì, 12 giugno - L'Avana

Lunedì, 12 giugno - L'Avana

"La vita è ciò che facciamo di essa.
I viaggi sono i viaggiatori.
Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo."
Fernando Pessoa

Il 12 giugno è lunedì, un altro giorno di caldo caraibico e sole che "spacca le pietre" nella capitale cubana. Classica abbondante colazione al buffet e incontro di camerieri che mettono tutti di buon umore con un sorriso e qualche parola scambiata. Questo è l'ultimo giorno utile per scendere a terra e vedere Cuba, perché il giorno dello sbarco non c'è tempo. Decidiamo così di andare alla ricerca di qualche ricordino da riportare a casa. Ci incamminiamo nuovamente per la città vecchia, dove abbondano negozietti agli angoli delle strade. Un piccolo appunto: se mentre camminate sentite improvvisamente della musica, probabilmente è qualcuno che si porta dietro il proprio stereo personale, come questo ragazzo :D

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Dopo poco ci ritroviamo nuovamente il Plaza Vieja, dove un gruppo di bambini è impegnato in quella che sembra l'ora di educazione fisica :D Stanno giocando a staffetta in piena piazza, ridono e scherzano, attirando su di loro l'attenzione di tutti i passanti, che sorridono e li guardano mentre cercano di correre il più velocemente possibile per battere i propri compagni...

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La nostra passeggiata continua per i vicoli...L'Avana ha un fascino e una luce particolari in ogni momento della giornata. Caratteristica, questa, comune a tutti i posti, eppure qui sembra esserci sempre un particolare, anche minimo, che rende tutto più speciale.

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Continuiamo a girare, ma tra me e mio padre che facciamo una fotografia e una ripresa a ogni angolo, ci ritroviamo ancora senza i famosi souvenir. Mia madre, stanca di camminare, fa una proposta: prendiamo un risciò e facciamoci portare da qualche parte dove ci siano delle bancarelle o un mercato. Io cerco di protestare: prima di tutto noi siamo tre, e i "taxi" hanno solo due posti. Inoltre, nonostante l'abilità con cui i conducenti evitano le buche, continuo a pensare che potrei finire per ricordarmela :D soprattutto perché so già che mi toccherà sedermi - assai precariamente - sopra i miei genitori. Ma niente da fare: mio padre sta già parlando con uno dei tanti proprietari di risciò. Gli dice che siamo tre, ma per lui non c'è problema. Bene...
Come predetto, i miei genitori si accomodano sul risciò e poi tocca a me salire, cercando di sistemarmi alla meglio in uno spazio progettato chiaramente per due persone. Ma potevamo non farci riconoscere anche a 8000 km di distanza? Ovvio che no. Detto, fatto. E' stato un momento comico, che non ha potuto non ricordarmi la scena di Faccio un salto all'Avana (per chi non lo conoscesse, è un film comico ambientato interamente all'Avana, molto simpatico) in cui Brignano dice "Mannaggia a me e quanno ho preso 'sta bicicletta..."

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Ripensando a quel punto del film ci siamo messi tutti a ridere...L'esperienza del risciò è, in fin dei conti, molto divertente. Ma anche piuttosto adrenalinica, e lo dimostra il fatto che perfino mio padre, il quale aveva strenuamente sostenuto quel viaggio con la massima tranquillità, in una strada particolarmente accidentata ha commentato: "Mo se cappotta" (lett. Adesso si rovescia) [smilie=incredulo[1:
Ma non tutti i mali vengono per nuocere: il nostro autista ci porta in un mercato coperto dove vendono ogni tipo di souvenir, ad uso e consumo dei turisti. Facciamo i nostri acquisti e risaliamo a bordo. Altri proprietari di taxi a tre ruote ci guardano divertiti, e uno di loro, che girava senza clienti dice al nostro di trovare una famiglia anche per lui. Ridiamo tutti del nostro "abusivismo" e dopo poco ci troviamo nuovamente al punto di partenza. Salutiamo il nostro accompagnatore e ci dirigiamo nuovamente verso il porto. I colori brillanti del centro storico sono ancora una volta una delizia per gli occhi.

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Delle tante fotografie che ho scattato, quella che forse più mi è cara dell'Avana è questa: ritrae una donna, vestita con il tipico abito cubano (di un giallo sgargiante), che fuma un sigaro seduta al lato della strada, completamente noncurante di quello che le accade intorno. So che probabilmente era solo una dei tanti che si guadagnano da vivere facendo posando in costume con i turisti, ma la cosa bella è che io ho premuto il pulsante di scatto della reflex di nascosto, sperando che non mi vedesse perché altrimenti avrei dovuto pagarla. Le ho rubato una foto, per di più una foto naturale, spontanea, scattata mentre non guardava. E, osservandola adesso, mi sembra quasi di aver immortalato l'anima di Cuba.

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Prima di risalire sulla nave decidiamo di dare un'altra occhiata al Malecon, dove da un lato della strada ci sono edifici che cadono a pezzi e dall'altro uno scenario che ricorda quasi Beverly Hills. Negli anni 50, magari.

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Qui mio padre chiede al proprietario di una bellissima Chevrolet Bel Air il permesso di farmi una foto vicino alla sua macchina. Lui accetta e - ovviamente - ci propone di farci un giro. Io sono entusiasta: fare un giro su una di quelle macchine era stato il mio desiderio da quando avevamo confermato la prenotazione della crociera. Dopo un'opera di convincimento di mia madre piuttosto ardua, saliamo a bordo.

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Il nostro autista ci dice che la sua macchina è del '57, e ci fa fare un bel giro dell'Avana di circa un'ora e mezza, passando per i luoghi più turistici fino a quelli un po' più fuori portata. Ci fa da guida e ci spiega i punti di maggior interesse. Passiamo anche attraverso il Barrio Chino, che non avevamo visto il giorno prima. Inutile dire che il giro si è svolto passando per le strade con musica cubana a tutto volume... Mi è piaciuto moltissimo. E' costato 50 cuc, ma secondo me sono stati soldi spesi bene. Anche perché conveniva approfittare; chissà quando potrò tornare laggiù... :p

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Finito il giro in macchina, dobbiamo tornare (con mio sommo rammarico, e non credevo che lo avrei mai detto) sulla nave. Andiamo a pranzo e poi in piscina. Questo è anche il giorno dell'esercitazione. Dopo essermi fatta la doccia realizzo che sono le 17 e 30: la nave è partita e io non ho visto la partenza. Mi vesto a velocità supersonica, con i capelli fradici, afferro la reflex e corro a poppa. La gente che mi ha visto aprire la porta con quell'impeto avrà pensato sicuramente che io abbia dei disturbi :D Il fatto è che ci tenevo a vedere l'uscita dal porto dell'Avana. Pazienza, mi accontento di fare comunque qualche foto... Mentre vedo la città diventare sempre più piccola, inizio già a sentire la mancanza di Cuba. Senza accorgermene, mi ci sono affezionata più di quanto avrei mai creduto possibile. Più di quanto avrei voluto, in effetti.
La nave scorre tranquilla sulle onde. E' nuvoloso, completamente diverso rispetto alla mattina, ma del resto il tempo ai Caraibi cambia con una velocità sorprendente.

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Dopo aver fatto qualche foto, decido di andare a prua, ponte 12. E' uno dei miei posti preferiti, perché non c'è mai nessuno (o quasi). Msc Opera è diretta verso Montego Bay, Giamaica, ma prima ci aspetta un giorno di navigazione nel Mar dei Caraibi. Questa sera decidiamo di andare al teatro, invogliati dal Daily che riporta come spettacolo del giorno "Inferno", rivisitazione dell'Inferno di Dante. Devo ammettere che sono rimasta un po' delusa: è stato carino, ma di Dante non c'era nulla. Forse "Halloween" sarebbe stato un titolo più adatto :D
La serata trascorre piacevolmente come sempre. Il giorno dopo sarebbe stato di relax, quindi è stato possibile fare un po' più tardi prima di andare a dormire. L'impressione che il tempo scorra troppo velocemente quando si è a bordo non va mai via, comunque...

Continua...
 
Martedì, 13 giugno - Navigazione

Martedì, 13 giugno - Navigazione

Complimenti foto molto belle.

Grazie leo! :)

-"Voi amate il mare, Capitano?"
-"Sì! L'amo! Il mare è tutto. Copre i sette decimi del globo terrestre. Il suo respiro è puro e sano. È l'immenso deserto dove l'uomo non è mai solo, poiché sente fremere la vita accanto a sé."
(Jules Verne, Ventimila leghe sotto i Mari)​

Martedì è giorno di navigazione. Un giorno di riposo è sempre gradito, e dopo i due giorni di camminate per l'Avana permette di rilassarsi e divertirsi sulla nave. Dal momento che ho passato questa giornata in piscina non ho molte foto, tranne quelle che ho messo a inizio diario (di pomeriggio ho vagato senza meta per la nave). Mi sono finalmente goduta la navigazione che tanto aspettavo nel Mar dei Caraibi, e il tempo è stato bello e soleggiato. Solo la sera sono comparse delle nuvole. Questo è il giorno della famosa Festa della Neve sul ponte piscina e della Mediterranean Night al ponte 5. Al Teatro invece "Romeo e Giulietta". Non mi perdo in altre chiacchiere perché tutti voi sapete come funziona il giorno di navigazione, e vi lascio qualche fotografia :D

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Il mare era una "tavola blu"... La pace dei sensi :D

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Una Carnival ci viene dietro...

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L'indomani ci ritroveremo a Montego Bay, in Giamaica.

Continua...
 
Stupendo... sto prenotando lo stesso itinerario per il periodo di Capodanno ... non vedo l'ora di salire a bordo !
Questa sarà la quarta crociera di cui la seconda nei Caraibi ma secondo me il fascino di Cuba non si batte....
Ho notato che sei della mia stessa zona :))) ci piace viaggiare a noi ciociari ..... ahhahaha
Bellissimo diario .... attendo il seguito ;)
 


Finito il giro in macchina, dobbiamo tornare (con mio sommo rammarico, e non credevo che lo avrei mai detto) sulla nave.
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Questa frase la dice lunga, Cuba ti è proprio piaciuta. Peccato che non hai visto la partenza della nave, ma pazienza, un buon motivo per tornare. :D
Belle foto, colori fantastici, poi mi ripeto, quelle auto.......[smilie=ballerino[1:
 
Stupendo... sto prenotando lo stesso itinerario per il periodo di Capodanno ... non vedo l'ora di salire a bordo !
Questa sarà la quarta crociera di cui la seconda nei Caraibi ma secondo me il fascino di Cuba non si batte....
Ho notato che sei della mia stessa zona :))) ci piace viaggiare a noi ciociari ..... ahhahaha
Bellissimo diario .... attendo il seguito ;)

Ottima scelta! È una crociera bellissima, e quello di dicembre/gennaio è il periodo migliore, perché fa un po' meno caldo rispetto ad adesso. Senza mai dimenticare che si tratta comunque dei Caraibi, quindi la frescura è relativa... È un piacere parlare con qualcuno della stessa zona, diciamo che ogni tanto è necessario staccare la spina dalla nostra terra - per quanto bella e accogliente - per andare altrove. Come dire... Iamm cenn!

Questa frase la dice lunga, Cuba ti è proprio piaciuta. Peccato che non hai visto la partenza della nave, ma pazienza, un buon motivo per tornare. :D
Belle foto, colori fantastici, poi mi ripeto, quelle auto.......[smilie=ballerino[1:[/QUOTE]

Puoi ben dirlo...Cuba mi ha fatto una specie di incantesimo. Sicuramente la mancata visione della partenza è un ottimo motivo per tornare. I colori lì sono bellissimi, vividi, e le automobili d'epoca...beh, hanno un fascino innegabile.

Appena trovo tempo per rivedere e sistemare altre foto continuo il diario :)
 
Mercoledì, 14 giugno - Montego Bay

Mercoledì, 14 giugno - Montego Bay

Yeh man!
(tipica espressione giamaicana, ndr)​

Dopo il riposante giorno di navigazione, la mattina del 14 giugno ci svegliamo in Giamaica. Riuscite già a sentire il reggae suonare da ogni parte?
La Giamaica. Una parola che significa "terra del legno e dell'acqua", l'isola di Bob Marley, di Bolt e della spensieratezza. Un'isola verdissima nel Mar dei Caraibi, umida e calda. L'isola del rastafarianesimo. E, nel caso steste pensando che io l'abbia dimenticato, no: è anche l'isola della ganja.
Per questa giornata, abbiamo deciso di fare i nullafacenti: escursione prenotata per Negril Beach e Rick's Cafè. Della serie, no problem man: tu pensa a cacciare fuori i soldi, che poi ti scarrozziamo dove vuoi. Si scherza ovviamente... :D
In realtà, questa escursione ci ha salvato sotto vari punti di vista. Essendo il ventesimo anniversario di matrimonio dei miei genitori, avevano diritto a un pacchetto omaggio apposito per gli anniversari che includeva escursione per due e buono da spendere a bordo nel negozio Swarovski di bordo. L'escursione la sceglie la Compagnia e non è modificabile. A loro era toccata la zattera per due sul fiume Martha Bae, ma essendo appunto per due, la sottoscritta doveva arrangiarsi. Inoltre, per quel tour è previsto l'inconveniente degli insetti. Quindi, data la problematica del mio posto sulla zattera e dovendo acquistare un biglietto per me, e complice il fatto che mio padre voleva evitare come la peste le zanzare giamaicane, abbiamo deciso di cambiare escursione. Alla Reception ci viene detto che bisognava acquistare solo il mio biglietto, e che ai miei genitori sarebbe stata semplicemente cambiata. Ecco, questo non è vero, perché l'escursione in regalo non può essere cambiata, ma noi non lo sapevamo; dopo ce l'hanno addebitata per tutti e tre. Siamo andati a chiedere il motivo dell'addebito, e ci è stato risposto che cambiarla è impossibile, e che la receptionist deve aver fatto un errore, e che l'addebito era dovuto a quello. Niente di grave, perché poi hanno regalato due escursioni ai miei per la prossima crociera, ma si sono fatti perdonare l'errore della collega. Ben fatto ;) Tutta questa filippica solo nel caso doveste trovarvi a fare un anniversario a bordo delle navi Msc :)
Comunque, intorno alle 8.20 di mattina sbarchiamo. Ad attenderci c'è un piccolo pulmino abbastanza scalcinato, che ci porterà da Montego a Negril e ritorno. Il viaggio dura circa un'ora e trenta minuti.

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Gruppo vacanze...Durante il viaggio la nostra guida ci spiega un po' di cose sulla sua terra: le piante e i frutti tipici, il modo di vivere, il lavoro. La Giamaica è messa molto meglio di Cuba, non mancano le zone degradate, ma ci sono anche ville bellissime. La guida ci spiega che qui molte donne lavorano e sono orgogliose di farlo, mentre gli uomini...non ce li ha dipinti molto positivamente, dicendo che sono più che altro dediti ad un certo edonismo, specialmente fisico. A buon intenditor, poche parole ;) Il turismo è di molti tipi, ci spiega che non è raro che si costruiscano anche case abusive. I bambini e i ragazzi per andare a scuola e per tornare a casa fanno l'autostop. In Giamaica l'autostop ha un'accezione completamente diversa rispetto a noi: se cerchi di fermare un automobilista lì nessuno pensa come prima cosa che tu sia un criminale o una prostituta. Semplicemente, pensano che sei uno che ha bisogno di un passaggio. Più lineare di così...:D

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Dopo il viaggio - trascorso abbastanza piacevolmente nelle retrovie del piccolo pullman, tra una battuta e l'altra - arriviamo a destinazione.

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Purtroppo il cielo è un po' velato, ma la spiaggia è bellissima.

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Primo bagno nel Mar dei Caraibi... fantastico! Sulla spiaggia si trovano innumerevoli venditori di fumo...Per chiunque fosse in cerca dell'occasione, di certo ha l'imbarazzo della scelta. Ci sono anche diversi "capitani" di barche (cito testualmente) che si offrono di portarti a largo a fare snorkeling. Eccone uno, di capitano, con tanto di tavola :)

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Vi risparmio le foto della sottoscritta insieme ai giamaicani, dal momento che ho dovuto fare da interprete mentre mio padre intavolava conversazioni con tutti gli "autoctoni" che trovava, ovviamente senza sapere una parola d'inglese. :D
"Senza parlare non c'è gusto"...in effetti è vero. Avere uno scambio con i popoli che si va a visitare ti lascia sempre qualcosa, soprattutto col senno di poi.

Tra una nuotata e l'altra arriva l'ora di pranzo. Come vi ho detto, ai Caraibi il tempo cambia in modo molto repentino. E infatti, ci coglie un temporale tropicale. Tutti si rifugiano dentro il Margaritaville mentre mangiano. Il pranzo è incluso nel prezzo dell'escursione.

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Dopo pranzo ci rechiamo un attimo a fare shopping e poi al famoso Rick's Cafè, conosciuto per la roccia da cui molti si tuffano. Accanto ai professionisti che si lanciano dal trampolino più in alto, chiunque abbia l'ardire di gettarsi dalla rupe (più in basso) può tuffarsi... E' davvero molto bello :)
(Inutile dire che io non mi sono tuffata...Non avevamo tempo... :p)

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Dopo aver assistito a diversi tuffi, ripartiamo e torniamo alla nave. Durante il tragitto incontriamo molti studenti che tornano a casa. Ogni scuola ha una divisa diversa. La divisa di alcuni ragazzi ricordava una mimetica. Infatti molti di noi all'inizio li hanno scambiati per militari, salvo poi realizzare che erano davvero troppo piccoli...e per l'appunto, studenti.

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Dopo aver salutato la nostra guida, risaliamo sulla nave e andiamo a lavarci, perché abbiamo sabbia e sale dovunque. Il tutti a bordo è alle 18.30, la nave salpa alle 19. Questa sera al teatro "Pura Pasion", spettacolo di balli spagnoli molto bello. Ci fa sentire più vicini alle nostre latitudini...Questa è anche la serata in bianco. Come al solito ottima cena al ristorante e classiche feste sul ponte piscina. Dopo un po' il sonno inizia a farsi sentire e decidiamo di andare a dormire. Il giorno dopo saremmo arrivati alle Isole Cayman.

Continua...
 
Anche se arrivato in ritardo ho letto finora un delizioso diario con un contributo fotografico veramente eccellente... si vede ( o meglio si legge) che hai nel cuore quello che racconti...

continuerò a seguirti... ;)

Gianni
 
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