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MSC Orchestra - Riscoperta delle Indie Occidentali - 19/26 Marzo 2016

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

agra

Active member
Carissimo bentornati a tutta la splendida e gioiosa famiglia! Un diario come al solito che mi ha catapultata ai Caraibi ... Arrivo solo ora a legegrti perchè sono appena tornata da un viaggio in famiglia a New York! La Msc Orchestra sarà fra due mesi la culla della mia prossima crociera in Grecia e Kotor (itinerario simile a quello che hai fatto anche tu qualche anno fa con l'armonia). Quindi grazie anche per la dettagliata descrizione della nave e dei particolari soprattutto della terrazza di poppa e del bar la cantinella!!! Aspetto la tappa di Trinidad!
 

Comax

Active member
MERCOLEDI 23 MARZO 2016 - PORT OF SPAIN (TRINIDAD & TOBAGO)

Quando sfogliai il catalogo MSC alla ricerca della mia crociera 2016 ai Caraibi, l'itinerario della MSC Orchestra mi aveva attratto all'istante. L'unico punto interrogativo di tutto il viaggio stava nello scalo di Trinidad. Port of Spain infatti è una meta praticamente inesistente in qualsiasi crociera ai Caraibi, sia perchè assolutamente fuori mano trovandosi proprio di fronte al Venezuela, sia perchè il turismo dell'isola è un turismo d'affari e non di piacere. Chi si vuole svagare in una vacanza titpicamente tropicale si reca infatti nell'altra isola dell'arcipelago: Tobago (con scalo a Scarborough).

La curiosità di scoprire un nuovo paese, del tutto non convenzionale, è comunque elevata ed alla fine dei giochi sono dell'idea che per coprire una giornata di crociera Trinidad sia una metà più che dignitosa, senza dubbio al pari delle altre mete più battute. In prima mattinata la nave attraversa la strettoia chiamata Bocas del Dragon, larga soli 10 km, che separa Venezuela e Trinidad. Sul lato venezuelano 5 navi da guerra sono perfettamente allineate a difesa del confine. L'avvistamente della costa (il primo in assoluto fu Colombo nel suo terzo viaggio) lascia già intuire come questo paese non abbia nulla a che vedere con gli altri paesi caraibici.



Il tempo è splendido anche oggi, alle 8 del mattino ci sono già 30 gradi e qualcuno ne approfitta per un bagnetto nella piscina deserta.



L'ingresso al porto di Trinidad non deve essere stato facile per l'equipaggio della nave visto che bisogna incanalarsi uno stretto canale segnalato da boe per evitare di incagliarsi nei tanti relitti che disseminano il golfo di Paria, segno tangibile della guerra tra spagnoli ed inglesi per il dominio sull'isola, alla fine risoltosi a favore di questi ultimi. Altrimenti oggi saremo arrivati a Puerto de Espana!



Oggi Trinidad è uno stato indipendente amministrato dalla Corona Britannica ed infatti sui dollari locali appare una giovanissima Elisabetta II. L'arrivo in porto conferma quanto solo si poteva presagire da lontano, ovvero che lo scalo ha più connotazioni Sud Americane che Caraibiche e anche il colore della pelle degli abitanti è un mulatto più chiaro rispetto al nero africano degli abitanti dei Caraibi.



Per estensione, attrezzature e numero di container, questo porto è sicuramente ai livelli dei più grandi porti europei. D'altro canto Trinidad si trova in posizione strategica tra il Nord e il Sud America, un avamposto importante per il commercio tra i due continenti. In passato l'economia era fondata sulla coltivazione della canna da zucchero e di altre colture per l'esportazione, ma la scoperta di giacimenti di petrolio e gas ha completamente stravolto ed arricchito l'economia e le condizioni di vita di Trinidad.

La nave approda a circa 3 km dal centro città, praticamente a fianco dei palazzoni degli hotel Hyatt Regency e Capital Plaza. La città è molto estesa e a piedi è tutto molto lontano quindi decidiamo di affidarci ai taxi.





La nostra meta principale di giornata è la baia più bella e famosa dell'isola chiamata Maracas Bay. Come dicevo Trinidad non offre molto dal punto di vista turistico, ma questa spiaggia ampia e scenografica, situata sulla costa settentrionale, è molto rinomata e non ce la vogliamo proprio perdere.



All'uscita dal porto, come al solito, troviamo un'orda di tassisti ad aspettarci. Qui non esiste contrattazione. Il costo per andata e ritorno a persona (bambini compresi) è di 20 dollari americani o 120 dollari di Trinidad. Diversamente dal resto dell'isola, Port of Spain è una città abbastanza pericolosa e le pratiche per uscire dal porto sono leggermente più lunghe del solito col tassista che deve dichiarare luogo di destinazione e prezzo praticato, oltre a mostrare il proprio badge di riconoscimento.

La fortuna ci assiste perchè troviamo un tassista simpaticissimo, informato come una guida turistica, con una auto nuova di zecca e perfettamente condizionata. Il tragitto verso la spiaggia non è lungo, ma il traffico per uscire da Port of Spain è molto intenso e alla fine ci vorranno almeno 45/50 minuti per arrivare a destinazione. Lungo il percorso fiancheggiamo il Queen's Park Savannah, parco cittatino immenso al cui lato si susseguono l'uno a fianco dell'altro i cosiddetti Magnificent Seven, sette palazzoni coloniali in stile europeo costruiti da spagnoli e inglesi nel 17o e 18o secolo. Attualmente sono disabitati ed inutilizzati anche se su alcuni sono in cantiere progetti di riapertura.

Questa è la Archbishop's House, antica sede degli arcivescovi di Santa Romana Chiesa.



Lo Stollmeyer's Castle (o Killarney), in stile scozzese, fu il primo della serie ad essere costruito con mattoni e marmi importati direttamente dall'Europa ed anche dall'Italia.



La Ambard's House avrebbe bisogno di una sistematina, ma il fascino originario è sicuramente mantenuto.



Usciti dalla città la strada inizia a salire con forti dislivelli. Nel punto più elevato c'è un'area di sosta dove è possibile fermarsi per ammirare il panorama ... e scattare qualche foto.





Arriviamo a Maracas verso le 10:30 e concordiamo una sosta di 4 ore fino alle 14:30. Il tassista non se ne andrà e ci aspetterà pazientemente. A quell'ora la spiaggia è praticamente deserta.







Volendo si possono noleggiare dei lettini al prezzo di 5US$ (o 30$ di Trinidad) mentre per andare in bagno il costo è di un dollaro di Trinidad. Pagando quindi con un dollaro americano si avranno in resto 5 dollari di Trinidad, utili per altri 5 accessi alla struttura oppure da tenere come souvenir! L'ombra invece è gentilmente fornita dalla natura grazie alle innumerevoli palme reali disseminate ovunque.







Col passare delle ore la spiaggia diventa sempre più affollata, fino a straripare nelle zone centrali con l'arrivo delle escursioni MSC, i cui pulmini da 20 persone riempiono il parcheggio dietro la spiaggia. La sosta in spiaggia dell'escursione MSC è di un paio di ore ed il costo di 39 euro (27 i bambini).



Come ci si può accorgere guardando le foto, l'ambientazione ed i colori non sono proprio caraibici e la spiaggia ha uno stile prettamente sud americano, con sabbia scura e mare color verdone, sempre agitato e con alte onde per tutta la giornata. Su trasparenza e pulizia però niente da dire.



La spiaggia degrada molto lentamente in mare e l'acqua è bassa fino a lunghissima distanza. Non c'è la corrente di risucchio e le mie ragazze si divertono tantissimo nel fare tuffi, capriole e giocare con la sabbia.







All'ora della ricreazione arrivano in spiaggia anche gli studenti della scuola di Maracas che passano il tempo giocando a cricket.






Il tempo passa molto piacevolmente tra un bagno e l'altro. Verso le 13 ci accomodiamo sotto una palma ...



... per gustarci il pranzo della giornata: panino con lo squalo comprato da Richard's Bake & Shark, un take away che si trova dietro la spiaggia nei pressi del parcheggio.



E' tutto fritto, sia lo squale che il pane ... ed è buonissimo! A fianco del chiosco c'è un tavolo con ogni tipo di guarnizione per il panino ... salse, insalate, ecc. di libero utilizzo.



Il panino è disponibile in vari tagli, quello base costa 5US$ mentre una birra Carib costa 2US$. Attenzione solo al fatto che qui il resto viene sempre dato in dollari di Trinidad quindi bisogna farci bene i conti col cambio 1 a 6. Vengo a sapere che gli squali che girano nei pressi dell'isola sono squaletti di piccole dimensioni. Insomma nel panino non ci mettono carne di squalo bianco o squale tigre!

Arriva purtroppo il momento del rientro ed a malincuore risaliamo in auto e salutiamo Maracas Bay che ci ha fatto trascorrere momenti molto piacevoli!





Prima di arrivare in città, il nostro gentilissimo cicerone ci porta davanti a due palazzi vicini ma molto diversi l'uno dall'altro. Il Knowsley Building, un palazzo dei primi del 1900 attualmente adibito a Ministero per gli Affari Esteri ...



... e la National Academy for the Performing Arts, costruita dai sullo stile della Sydney Opera House ed anch'essa adibita a teatro e centro culturale.



Ci addentriamo poi nelle strette viuzze del centro storico ...



... fino ad arrivare al cuore della città: Woodford Square.



Al lati della piazza, la Red House sede del Parlamento e la Holy Trinity Cathedral, cattedrale di fede cristiano cattolica.



Dopo una breve sosta, giusto il tempo per scattare alcune foto, riprendiamo la trafficatissima via del porto.



Il fatto che qui arrivi una nave ogni due settimane (la nostra) fa si che il porto non abbia una zona commerciale molto estesa, appena alcune bancarelle all'esterno nel Craft Market con poco o niente di interessante da comprare. Ma naturalmente a noi chissà perchè qualcosina ci si attacca sempre!



Entrati nel terminal sentiamo subito un forte frastuono provenire dall'esterno, dove sotto la nave alcune maschere del carnevale svoltosi a metà febbraio si esibivano per i turisti, regalando anche gadget come penne o spille griffate Trinidad. I costuni e i trucchi sono fatti veramente bene e le mie bambine restano molto colpite soprattutto dai trampolieri. Del resto il carnevale a Trinidad è festa nazionale e come da tradizione sud americana trascina i suoi effetti per una settimana intera con bagordi di ogni genere.





Alle 17 in punto la MSC Orchestra molla gli ormeggi e inizia la sua lentissima uscita dal porto.









Costeggeremo le coste del paese fino al tramonto e ci gustiamo la navigazione dal finestrone a poppa del ponte 12.



Come già anticipato Trinidad ci è piaciuta. E' sicuramente uno scalo anomalo, che però abbina una spiaggia bellissima a numerosi edifici di grande valore architettonico. Un'isola con una storia travagliata, dove le tracce del colonialismo si mischiano al nuovo benessere alimentato dai petrodollari. Isomma, secondo me un'esperienza da provare.

Il tema del giorno in nave è Anni '60, '70 e '80 e dopo cena allo Shaker Lounge ci esercitiamo in una lezione di balli revival. Abbiamo addirittura le forza per vederci uno spettacolo acrobatico a teatro. Insomma una seratona se paragonata a quelle precedenti.

Nel corso della nottata ci aspetta il tratto di navigazione più lungo della crociera, circa 300 miglia nautiche, necessarie per raggiungere Dominica, isola che avevamo già visitato a marzo del 2015 prima del devastante uragano Erika che nell'agosto dello stesso anno aveva devastato gran parte dell'isola provocando ingenti danni e perdita di vite umane.


Stay Tuned ...
 
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capricorno

Super Moderatore
Ciao Comax, eccomi a leggere il tuo diario , semplicemente meraviglioso, come tutti i tuoi diari.

Hai la capacità coinvolgente di trasportarmi in un mondo che ancora non conosco. I Caraibi mi mancano !!!...Ancora non ho avuto la possibilità , ti confesso che le ore di volo mi frenano molto, ma grazie a te e alle tue meravigliose immagini, posso conoscere questi luoghi così lontani.

Trinidad è semplicemente stupenda e non da meno le altre località. Complimenti per le tue " ragazze"...splendidi sorrisi ! :)

Continuo a seguirti.
 
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Crys

Active member
Complimentissimi!!!!
Diario scorrevole, curato, con notizie approfondite e corredato da bellissime foto.... e così mi è ripartito il trip della crociera ai Caraibi!!!! :D
Ok... capito... ora mi scollego e faccio una capatina sul sito MSC per vedere cosa offre di interessante per il 2017....
Grazie mille per la voglia di raccontarci la tua avventura e per la marea di informazioni dettagliate che ci stai fornendo...
Attendo il seguito.... :)
 

agra

Active member
Non posso che confermare quanto scritto da Capricorno e Crys! Oriana magari andiamo insieme ai caraibi!!! scusate l'ot.
Grazie ancora Comax.
 

Comax

Active member
GIOVEDI 24 MARZO 2016 - ROSEAU (DOMINICA)

La tipica cartolina dei Caraibi raffigura sempre spiagge bianche contornate da palme e mare turchese. Le tappe precedenti della crociera sono state sostanzialmente in linea con questo modello, ma nella quinta giornata arriva Dominica a stravolgere ogni luogo comune sui Caraibi ed a mandare in crisi chi non si era adeguatamente informato e preparato prima di partire.

Dominica o la si odia o la si ama. La si odia perchè non ha spiaggie, perchè ha un territorio montuoso con strade pericolosissime, perchè è un'isola molto povera e le case sono in pessimo stato, perchè non si fa shopping e in genere perchè non offre tutti quei comfort che altrove rappresentano il minimo sindacale. La si ama perchè è un angolino del nostro pianeta dove il progresso inteso come sviluppo industriale, tecnologico ed anche turistico non è mai arrivato e dove la Natura (con la N maiuscola) è incontaminata e straripante e sa regalare spettacoli unici nel loro genere.

Sull'isola non esistono resort e l'aeroporto non è nemmeno internazionale essendo collegato solamente con le altre isole caraibiche. Il territorio dell'isola è interamente coperto dalla foresta pluviale ed il verde è il colore che la fa da padrone. Il turismo è un turismo d'avventura e naturalistico e non di puro relax!

La vita a Dominica è dura di per se, ma a rendere ancora peggiori le condizioni degli abitanti il fatto che si trovi nella traiettoria degli uragani atlantici. Ultimo a colpire l'isola l'ugarano Erika dell'agosto 2015, che ha ucciso una trentina di persone oltre ad aver causato ingenti danni nella parte sud orientale dell'isola, quella meno turistica e più povera.

Per noi è la seconda volta a Dominica, la precedente lo scorso marzo 2015 con la Celebrity Summit. All'arrivo l'isola ci accoglie con una pioggia finissima trasportata orizzontalmente dal vento, sole già alto in cielo ed un arcobaleno sul mare. Un buon biglietto da visita direi.





Anche quest'anno il punto di approdo è in centro a Roseau, la capitale dell'isola, che fortunatamente è stata risparmiata dall'uragano. Esiste un altro molo secondario che viene usato quando sono presenti due navi e che si trova ad un paio di km a nord della città.



Parlare di Roseau come di una capitale fa quasi sorridere. In centro c'è una banca, un hotel, un supermercato e un museo. Stop. Non esistono negozi o fast-food appartementi a catene occidentali e le abitazioni in stile coloniale mostrano evidenti i segni del passare del tempo.





Unica eccezione il palazzone bianco del Presidente che invece è in ottime condizioni!



La MSC Orchestra arriva alle 10 e prima di scendere le bambine ne approfittano per un breve bagno in piscina. L'unico di questa crociera!



Il terminal di Roseau non è altro che una tettoia ... forse un po' scoraggiante per chi arriva per la prima volta.





Ma noi, grazie alla precedente esperienza, sappiamo che questa isola offre parecchie opportunità. Inizialmente ero tentato per un'uscita in alto mare ad avvistare le balene, ma fine marzo non è il periodo migliore e l'Anchorage Hotel, che è il miglior operatore locale di Whale Watching dell'isola, ha orari non compatibili con la sosta della nave. Farlo con la MSC assieme ad altre 50 persone non mi attirava. Vada quindi per l'escursione di terra. Lo scorso anno ci siamo molto divertiti nella foresta pluviale a Trafalgar Falls con una breve sosta snorkeling a Champagne Reef. Quest'anno la priorità va allo snorkeling che tanto appassiona la mia ragazzina. Concordo con un taxi in zona porto 3 ore di uscita a 80$ e partiamo subito in direzione sud ... meta finale il promontorio di Scott's Head.





Il tragitto lungo la costa è piacevole ma le strade lasciano molto a desiderare e secondo me i tassisti si fidano troppo dei propri mezzi visto che sfrecciano a tutta velocità.



Se si ha voglia di una banana basta allungare il braccio fuori dal finestrino!



Prima di arrivare a destinazione ci fermiamo nel villaggio di Soufriere ...



... un nugolo di case con una chiesa cattolica ...





... ed il Bubble Beach Bar, allestito di fronte ad una piscinetta idromassaggio ricavata nel mare, con fuoriuscita di bollicine sulfuree dal fondale. Diciamo che non è proprio il beach bar che ci si aspetterebbe di trovare ai Caraibi, ma l'esperienza merita la fermata.



L'arrivo a Scott's Head, il punto più a sud di Dominica, richiede circa 35 minuti.



Si tratta di un piccolo villaggio di pescatori abbarbicato sulle pendici di una collina, dove non c'è assolutamente nulla a parte un piccolo bar vicino al parcheggio.





Scott's Head non è meta di escursioni di massa. I pochi turisti che troviamo in loco sono amanti delle immersioni, in quanto un angolo di mare racchiuso tra le montagne conserva un ricco reef da esplorare. Non c'è una vera e propria spiaggia, ma solo sassi.



Il colore dell'acqua è scuro ma di una limpidità assoluta ed il fondale degrada abbastanza rapidamente.



Nuotare qui è bellissimo e sembra veramente di essere dentro un acquario. Ci sono coralli e pesci di tantissime varietà, anche molto particolari. Abbiamo ammirato da lontano anche una tartaruga marina ed incrociato una manta. Rispetto a Champagne Reef manca la suggestione delle bollicine fuoriuscenti dal fondale marino, ma a livello di vita sottomarina è decisamente meglio Scott's Head.



Dopo lo snorkeling, mentre le ragazze si rinfrescano in acqua, inizio la scalata del promontorio.



L'aria è tersa e pulita ed in lontananza si scorge la nave in porto.



La salita non è difficile e se fatta lentamente non si suda nemmeno. Gli scorci panoramici sono molto belli e dall'alto si vede il reef in tutta la sua estensione.



Ad un certo punto si arriva ad un avamposto con un vecchio cannone mangiato dalla vegetazione, ultime rovine di un vecchio fortino costruito sul promontorio della penisola dal colonnello George Scott (da lui il nome alla città) per tenere a bada i francesi.



Più si sale più il panorama diventa sorprendente e gli scorci si moltiplicano in ogni dove ...







Arrivato in vetta si può vedere il piccolo istmo che collega la penisola alla terraferma, bagnato dal burrascoso Oceano Atlantico da un lato e dal mite Mar dei Caraibi dall'altro.







Scendo a valle e vedo che la mia famiglia si è spostata ad osservare il versante oceanico.





Terminata la bella esperienza a Scott's Head, ritorniamo in auto e dopo un breve tragitto nella foresta pluviale ci dirigiamo al punto di osservazione di Morne Bruce ...





... che si trova appena sopra Roseau e dal quale si ha una vista completa della città, della nave, dello stadio di cricket e del cimitero cittadino.



Dopo innumerevoli foto scattate da ogni angolo, ci facciamo portare in nave dove pranzeremo al buffet. Dopo pranzo scendiamo nuovamente per visitare i Botanic Gardens di Roseau, che si raggiungono a piedi in dieci minuti dal porto. Basta prendere la strada principale a fianco del museo ed andare sempre dritti fino a quando non ci si trova l'entrata dei giardini sulla destra.







In passato questi giardini erano conosciuti come i migliori di tutta la regione caraibica, impiantati dagli inglesi sin dal 1890 con tantissime specie di fiori e piante tropicali. L'uragano David del 1979 ha però distrutto tutto e sebbene lo sforzo per ripristinarli sia stato nolevole e con buoni risultati, non si è tornati ai fasti originari.



Passeggiare nel parco è molto bello e rilassante, alcuni alberi sono veramente imponenti come questo Banyan secolare che ha resistito anche all'urto dell'uragano.





Decisamente peggio è andato a questo Baobab che dopo essere stato sradicato da David ha schiacciato uno scuolabus. Ancora oggi questo monumento naturale, chiamato David vs Goliah, è mantenuto a ricordo le vittime del 1979.



Immensa e incredibile anche la Bamboo House che si trova proprio al centro del parco ...



... così come fa sempre un bell'effetto vedere tanti palmeti in ogni angolo del giardino.





Sarei stato disteso all'ombra di questo albero per ore ed ore ... ma alle 18 la nave riparte e l'orario del "Tutti a Bordo" è imminente.



Riporto alcuni scatti del centro di Roseau, dove rimaniamo un po' inquietati dal groviglio di cavi elettrici e telefonici che vagano ovunque sopra le nostre teste.







Questa è la fermata dell'autobus ... gli orari sono abbastanza flessibili .. dalle 7 del mattino alle 7 del pomeriggio!



Come possibile notare, sulla casa di destra, che immagino (e spero) chiusa da anni, sta crescendo una foresta!



Dietro all'ufficio informazioni c'è un mercatino con alcune bancarelle dove compriamo alcuni souvenir prima di ritornare definitivamente sulla nave.





Il messaggio che leggiamo prima di salire a bordo è il seguente:



Ed in effetti Dominica non aveva ancora finito di stupirci! Dalla nostra solita postazione a poppa, dove attendiamo le partenze, ci appare tutto d'un tratto il secondo arcobaleno della giornata.



Dopo un breve acquazzone i colori dell'isola iniziano a cambiare nuovamente, la foresta di fronte a noi si tinge di un colore caldo ed inusuale ...



... che anticipa di poco il terzo arcobaleno, il più esteso e luminoso!





L'atmostera è surreale e visioni del genere possono essere ammirate solo in isole ad elevata connotazione tropicale come Dominica!







Dalla parte opposta dell'isola il sole inizia la sua fase calante ...



... ed in pochi minuti scompare sotto l'orizzonte regalandoci un tramonto da urlo!





Per aspettare il tramonto abbiamo fatto tardi e quindi voliamo in cabina a prepararci per la serata di gala. La cena è veramente ottima e il dolce che viene servito è, come sempre avviene su MSC, il Baked Alaska che a me piace moltissimo. Una cosa che invece non ho trovato molto elegante è stata la tentata vendita al ristorante principale dell'aragosta con calice di vino bianco a 15 euro. Forse sarò io che sono rimasto un po' all'antica e non voglio abituarmi a queste recenti novità ?

Lezioni di Rumba e tributo a Michael Jackson in teatro sono il nostro passatempo serale. Ma la festa brasiliana alle 23 ce la sognamo nel nostro letto.

La giornata a Dominica ci ha fatto vivere la vera essenza di un'isola tropicale non artefatta, dove l'uomo ha saputo mantenere il proprio spazio senza voler prevalicare la natura. Una sosta che secondo me sta a pennello in un itinerario come questo, sebbene inizialmente non fosse prevista essendo stata aggiunta solo in un secondo momento in sostituzione di Isla Margarita in Venezuela (posto non tanto raccomandabile).

Il giorno successivo saremo a Grenada, altra isola visitata l'anno precedente, ed il viaggio tornerà ad assumere una connotazione caraibica più convenzionale.


Stay Tuned ...
 
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crociera

Active member
Che dire? Stupendo diario e foto, come sempre. Sai, anche io penso che sia bello vedere il vero volto dei luoghi che si visitano, al di là della facciata "turistica" (peraltro credo inevitabile). Splendido il Bubble Beach Bar (& SPA), troppo bello. Anche a me i Caraibi, che ho visitato due volte, ma purtroppo nello stesso itinerario-Caraibi del nord, hanno colpito molto, molto più per la vegetazione che per le spiagge ed il mare, una vegetazione incredibile.
Mi sembra di aver riconosciuto qualche foto di luoghi che avevi fotografato, se non sbaglio, nel diario del tuo precedente diario Caraibi preceduto da alcuni giorni di soggiorno non ricordo dove, mi ricordo l'albero che ha schiacciato il bus e, sempre se non sbaglio, l'intrico incredibile dei fili elettrici.
Però, sai, io ho visto Guadalupa, e considerando che Dominica è molto povera e non turisticizzata, ed è stata colpita l'anno scorso da un uragano con vittime e danni (ma magari non la città, come credo tu abbia detto), a me sembra dalle foto che comunque Dominica sia molto meglio, come degrado, di Guadalupa, che mi aveva proprio stupito per le case fatiscenti, anche subito lì al "porto" crociere, e le baraccopoli sparse.

Ancora complimenti.
 
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Crys

Active member
Io, sinceramente, non riesco più a staccarmi da questo diario e vorrei non finisse mai!
Come anticipato ieri pomeriggio, mi sono fatta un giretto sul sito MSC per il 2017 e la crociera è riproposta... ora, al momento attuale, non siamo in grado di decidere e pianificare nulla, anche perché mi sono ripromessa per vari motivi, di decidere nell'imminente, ma ho salvato le varie proposte e le terrò monitorate....
Devo dire che davvero, questo diario mi ha entusiasmato in modo esagerato, come pochi altri, pur bellissimi, hanno saputo fare......
 

giada50

Well-known member
Per dei "tipi da spiaggia" come voi quella di Trinidad a Maracas Bay deve essere stato un incanto averla a disposizione e semideserta appena arrivati....

l'autobus schiacciata da "Davide" a Roseau, l'avevo già vista in un altro diario ed ogni volta nel vederla è terrificante pensare a quello che è successo a quei poveri bambini...

il tramonto sul mare è bellissimo....

sono sempre qui che "sto tuned" :D
 

Miryam

Well-known member
Comax fai foto da cartolina!!!!!

Questo itinerario è molto interessante, forse mi organizzo per l'anno prossimo.
L'arcobaleno è delizioso.....e continuo a seguirti!
 

Comax

Active member
Grazie ragazzi siete veramente gentilissimi !!
Per le foto ... se sono venute bene è perchè il soggetto che è veramente fotogenico :D

@Giada50 ... il monumento di Dominica è a commemorazione di tutte le vittime dell'uragano David, tra cui anche alcuni bambini, ma dentro lo scuolabus schiacciato dall'albero (e rimasto tale per 37 anni) non c'era nessuno al momento dell'impatto.
 

Comax

Active member
VENERDI 25 MARZO 2016 - ST. GEORGE'S (GRENADA)









Ed eccoci arrivati al penultimo giorno di crociera che ci porta nella Spice Island per eccellenza: Grenada!



A Grenada io torno sempre molto volentieri perchè per uno come me, amante della fotografia, è un'isola molto fotogenica essendo curata ed elegante. Le case sono tenute bene e ci sono ovunque tantissimi fiori a colorare il paesaggio. Inoltre gli abitanti sono molto cordiali e le donne bellissime! Per le mie bambine, che sono grandi amanti del mare, ha il gran pregio di avere una spiaggia da sogno a pochi passi dal porto, mentre mia moglie ogni volta che viene qui riempie una valigetta con spezie di ogni tipo. Insomma ... Grenada è una meta che si fa decisamente voler bene e noi torniamo sempre molto volentieri.

La nave approda al porto della capitale St. George's alle 8 del mattino e resterà ormeggiata fino alle 18.





Considerate le brevi distanze, il poco tempo che si perde nei trasferimenti e l'abbondante tempo a disposizione, decidiamo che è il caso di andare non in una, ma bensì in due spiagge! In realtà Grenada ha una foresta pluviale molto estesa che meriterebbe sicuramente un'esperienza, un interessantissimo circuito culinario tra spezie e rum, qualche vecchio fortino qua e la ed uno snorkeling rinomato al celebre parco delle sculture sottomarine. Ma come vi ho già detto in precedenza e come oramai avrete capito dalla lettura del diario, noi siamo irrimediabilmente dei "tipi da spiaggia" e dove è possibile godersela lo facciamo senza remore!

Per uscire dal porto bisogna entrare in un moderno edificio dove c'è anche l'ufficio informazioni che distribuisce consigli e cartine dell'isola.



Troviamo un taxi da 4 posti che fa al caso nostro ed al costo complessivo di 20$ partiamo in direzione Morne Rouge. Il tragitto è breve, circa una ventina di minuti in tutto, ed è caratterizzato da un continuo saliscendi sulle dolci colline dell'isola, che regalano dei bei punti di osservazione sulla nostra casa galleggiante.



Morne Rouge è una delle zone più esclusive dell'isola e si trova all'interno di una piccola baia con alcune case immerse nella vegetazione.



Nel tragitto per arrivare alla spiaggia si avvicendano l'una dopo l'altra delle villette deliziose. Non deve essere male avere una casa per le vacanze con questo panorama!





Ogni casa è appartata e tranquilla e ciascuna dispone di una ottima dotazione di piante e fiori coloratissimi.







La stada finisce in coincidenza del bar ristorantino chiamato Sur La Mer, dal quale si può accedere liberamente alla spiaggia.



Morne Rouge mette a disposizione tutto quello che serve per una giornata balneare super soddisfacente.



Il mare è calmo, caldo, non sprofonda subito ed ha un bel colore sfumato in tutte le tonalità dell'azzurro.



Chi vuole l'ombra può sfruttare le palme o i numerosi alberi di mandorlo qui presenti, ottimi per ripararsi dal sole cocente. C'è anche la possibilità di noleggiare dei comodi lettini al costo di 4$ ciascuno, un parco acquatico con gonfiabili per la gioia dei bambini e volendo si può fare un giro in canoa oppure darsi all'avventura sfrecciando sul mare con l'acqua scooter.



Alle 9 del mattino la spiaggia è naturalmente tutta a nostra disposizione, unico compagno questo strano pennuto che ci gira intorno per qualche minuto.



Con un po' di fortuna ci si può imbattere in conchiglioni come quello trovato dalla mia piccola, che esibisce fiera il suo trofeo prima di restituirlo al mare.



Pur non essendo meta delle escursioni organizzate dalla compagnia, dopo qualche ora i teli arancioni iniziano ad essere un buon numero. Segno che questa spiaggia non è poi così ignota ai più. L'appuntamento col tassista che ci aveva portato all'andata è per le 12:30 all'interno del bar dove mi stappo la prima Carib della giornata con una spettacolare vista sul mare.



La nostra prossima meta è la spiaggia più famosa dell'isola: Grand Anse che qua sotto è possibile ammirare in tutta la sua estensione dal promontorio di Morne Rouge.







Il tragitto è brevissimo, al massimo 5 minuti e volendo chi ama camminare sotto al sole potebbe farsela anche a piedi in una ventina di minuti. Ma con tre zaini ed una borsa mare stracarica è meglio non fare troppo gli eroi. La tariffa è sempre 20$ come all'andata. Una volta a Grand Anse si può spezzare il cordone ombelicale col taxi. Qui infatti c'è un servizio di water taxi che fa la spola col porto in continuazione al prezzo di 4$ a persona a tratta e che volendo può essere utilizzato anche all'andata oer venire qui direttamente.



Grand Anse è una spiaggia immensa che da il meglio di se a pomeriggio quando, col sole alle spalle i suoi colori base che sono il bianco, il blu ed il verde, vengono sparati al massimo e formano un contrasto stupefacente.



La zona vicina ai water taxi è quella più servita con ombrelloni e lettini e relativi venditori super insistenti.





Vista la densità e la confusione che regna in questa parte della spiaggia, il mio consiglio è quello di allontanarsi il più possibile andando verso sinistra (guardando il mare) fino ad arrivare almeno in corrispondenza del resort Radisson, se non addirittura fino all'Umbrella Beach Bar (dove avevamo pranzato lo scorso anno). Gli ombrelloni infatti non servono perchè sulla spiaggia l'ombra naturale non manca grazie a palme ed alberi a foglia larga dislocati ovunque.





In questa zona la densità di persone è molto minore e si sta benissimo.





Ci sistemiamo sotto a questo alberone. Assieme a noi una coppia di tedeschi col telo arancione, un ragazzone di colore che per tutto il tempo ha dormito sull'amaca con musica reggae in sottofondo e ... due naufraghi!



Uno di loro era italiano (di origine napoletane) e sentendoci parlare attacca bottone. Mi racconta che vive in Venezuela da tantissimi anni e che assieme al suo amico americano si era messo in viaggio per raggiungere Port of Spain. A metà strada il motore è andato in avaria ed utilizzando solamente con la vela sono giunti a Grenada. Stavano aspettando il cambio della direzione dei venti per arrivare a Trinidad, aggiustare la barca e poi tornare in Venezuela. C'è chi lo chiama freestyle!

Di fronte a noi c'è il Radisson con le sue piscine ed il suo bellissimo giardino. Naturalmente tutto recintato e fuori dalla nostra portata.





Nel frattempo sotto al nostro albero le bambine si divertono tra arrampicate ed esercizi ginnici ...





... mentre lo sport preferito di mia moglie è un continuo in&out col mare.





Leviamo le tende dall'albero alle 16:30 e prima di tornare in porto ci fermiamo allo Spice Market, un mercatino con alcuni bar e numerose bancarelle che vendono le spezie. Chi fosse interessato all'articolo qui può fare affari migliori rispetto ai negozi che si trovano in porto.





Per il ritorno in porto avevo pensato al water taxi ma la fila alle 17 era abbastanza lunga. Ne approfitto quindi quando un tassista che aveva bisogno di rimpire la macchina mi ha proposto il rientro a 10$ per tutta la famiglia.

Anche Grenada sta per volgere al termine e sinceramente mi dispiace molto andarmene da Grand Anse che reputo una delle spiagge milgiori dei Caraibi.



Al rientro in porto vedo che nel frattempo una nave da crociera in miniatura ha affiancato la MSC Orchestra ...



... si tratta della M/S Adriana ... unica nave (da circa 300 passeggeri) della compagnia Adriana Cruises (http://adrianacruises.com/) battente bandiera di St. Kitts & Nevis, impegnata quest'anno in crociere ai Caraibi con base a Port of Spain.



Alle 18 lasciamo il porto di Grenada e le due navi si iniziano a salutare a vicenda ... la sirena della Adriana sembrava un clacson in confronto al barrito potente dell'Orchestra ma le buone maniere dei marittimi non guardano certamente in faccia alle dimensioni e le navi si sono continuate a salutare per un bel po'.

Salutiamo St. George's con un po' di magone ...



... perchè sappiamo che appena entreremo in cabina troveremo le famigerate etichette che decretano la fine dei giochi. Una settimana, seppur vissuta molto intensamente, vola via velocemente e quindi per dare maggior riuscita al viaggio già prima di partire avevo in mente qualcosa di particolare per sfruttare al massimo anche l'ultima giornata caraibica a Martinica. Corro quindi alla reception e mi faccio cambiare le etichette!!

Come sempre avviene, l'ultima sera facciamo quello che non abbiamo fatto nei giorni precedenti per stanchezza e pigrizia. Giriamo per tutti i negozi ed i mercatini, le ragazze si provano profumi e prodotti di bellezza, ci fermiamo in alcuni saloni ad ascoltare musica, beviamo qualcosa al bar e poi andiamo a teatro dove questa sera viene proposto Grease, che ho trovato veramente ben realizzato con tutte le sue bellissime musiche. Tornati in cabina mettiamo le valige fuori dalla porta (andava fatto entro le 2 di notte) e ci addormentiamo cullati dal mare.



Stay Tuned ...
 
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