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MSC Poesia: il nostro lento viaggiare tra ghiacci e vulcani

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

gimale

Well-known member
Tornando indietro decidiamo di tornare alla nave a piedi. Si tratta di una bella passeggiata di circa 45-50 minuti lungo una strada non troppo trafficata che costeggia campi e un laghetto; trovandoci dall’altra parte della baia si ha una vista sulla città che all’andata in bus non avevamo potuto apprezzare

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Lungo la strada incontriamo una mandria al pascolo e Poesia fa da sfondo

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gimale

Well-known member
Arriviamo a Stornoway con una bella giornata di sole.

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Dal punto di attracco si vede la cittadina e la prima lancia si avvia a predisporre il punto di attracco dei tender che porteranno a terra i passeggeri.

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Chi ha l’escursione, come noi, sarà tra i primi a scendere. Chi non ha escursioni deve andare a ritirare il numero per la discesa in lancia, i diamond ricevono i biglietti priority direttamente in cabina e possono recarsi alla discesa in qualsiasi momento.

Stornoway è la città principale dell’isola di Lewis e Harris. Di fatto, anche se ha due nomi, si tratta di una sola isola: Lewis più a nord e più ricca e Harris più a sud e più brulla e povera. L’isola per molti anni fu abitata da vichinghi provenienti dalla Norvegia e si racconta che furono proprio questi a disboscare completamente l’isola su cui praticamente non si trovano più alberi.

L’escursione che abbiamo scelto ci porterà a visitare in particolare la costa ovest dell’isola di Harris.

Troviamo il nostro autobus poco distante dal punto di attracco del tender e ci accoglie la nostra guida. L’escursione si svolgerà in lingua inglese ma a bordo con noi c’è un ragazzo dell’ufficio escursioni MSC che farà da interprete.

Partiamo costeggiando il lungomare e poco dopo usciamo dalla città e ci troviamo immersi nel verde delle campagne dell’isola di Lewis.

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Ci dirigiamo verso sud e ben presto siamo a Harris. Il primo villaggio che incontriamo è Balallan. Il nome significa la città di Allan e il paese è caratterizzato da una serie di abitazioni più o meno isolate che si trovano lungo la strada per un tratto di circa 6 km: è anche conosciuto come il villaggio più lungo delle Ebridi.

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gimale

Well-known member
Nel territorio di Ballalan si erge il memoriale che ricorda la sommossa popolare degli abitanti di Ballalan che nella seconda metà del 1800 furono allontanati dalle case e dai terreni che coltivavano dai proprietari terrieri per avviare l’allevamento di pecore. La sommossa finì con una sconfitta dei rivoltosi e 6 di loro furono processati. Il loro gesto però contribuì all’ammodernamento delle leggi nelle Ebridi relative ai diritti e doveri dei proprietari terrieri. A questo proposito la guida ci ha detto che ancora oggi la maggior parte della terra appartiene a pochi grandi proprietari che affittano case e piccoli appezzamenti alle persone che vivono lì.

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Le strade ad Harris sono piuttosto strette ma in questa giornata decisamente poco trafficate e l’autobus deve fermarsi solo un paio di volte per pernmettere il passaggio dei veicoli che arrivano in direzione contraria

Durante il tragitto incontriamo spesso piccoli laghi ed ampie verdi radure, talvolta in parte coperte da piccole foreste di abeti

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Non ci sono colture e ci spiegano che il terreno è praticamente costituito solo da torba che non permette l’impianto di colture. La torba, in passato, è stata utilizzata come combustibile per il riscaldamento delle case e per molte famiglie era un’importante fonte di reddito. Man mano che procediamo ci avviciniamo alle maggiori alture dell’isola e il cielo si fa minaccioso.

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Ma passate le montagne ritroviamo il sole ed iniziamo a costeggiare il fiordo che viene chiamato Loch Shiphoirt e si aprono vedute incantevoli

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gimale

Well-known member
Lasciamo il punto panoramico in cui ci siamo fermati per le fotografia e ripartiamo attraversando territori verdissimi e bellissimi. Luoghi solitari in cui "spuntano" case qua e là

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Arriviamo al villaggio di Tarbert che sorge su un istmo che separa le due parti dell’isola di Harris: quella a nord più montuosa e costituita da torbiere e quella a sud più pianeggiante. Tarbert è il villaggio più grande di Harris, è servito da traghetti che arrivano nel suo piccolo porto ed è un centro turistico.

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gimale

Well-known member
E’ sede di una importante distilleria dove si produce prevalentemente gin. Mentre tutti i nostri compagni di escursione si fiondano dentro la distilleria, noi ci dirigiamo dalla parte opposta ed iniziamo a girovagare per il piccolo paese che di fatto non offre molto se non qualche bello scorcio sul mare e case molto "british" immerse nel verde dei giardini.

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Quando manca poco al rientro in bus per continuare il viaggio anche noi ci rechiamo alla distilleria dove si possono acquistare bottiglie di gin e di altri distillati, marmellate, the e altri prodotti locali. per noi non è stato possibile visitare la parte della distilleria dove viene prodotto il gin e non so se normalmente sia possibile. Sarebbe stato interessante...

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Ma è tempo di risalire in autobus e dirigerci a ovest per raggiungere i luoghi che mi hanno fatto scegliere questa escursione.

Il paesaggio inizia a cambiare: lungo la strada si aprono vedute incredibili su torbiere che sembrano disegnate

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gimale

Well-known member
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E poi sullo sfondo inizia a vedersi la nostra meta…. Le spiagge più belle della Scozia

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Le spiagge sono quella di Luskentyre che è stata classificata tra le 10 più belle spiagge europee (la si vede sullo sfondo della prima delle seguenti fotografie), quella di Seilebost che si trova immediatamente dopo e quella di Horgabost dove ci fermeremo. Tutte queste meravigliose spiagge si susseguono una dietro l’altra tanto che non è quasi possibile capire quando si lascia una e si arriva all’altra. Siamo letteralmente rimasti senza fiato quando abbiamo iniziato a intravederle dalla strada.

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Lasciamo la strada principale e percorriamo con il bus per poche centinaia di metri una strada secondaria che termina in un parcheggio dove si trova anche un campeggio. Iniziamo a percorrere un sentiero tra le dune di sabbia ricoperte di erba di marram: un erba che cresce sulla sabbia formando lunghi ciuffi verdi. Poco lontano distese erbose sui cui pascola il bestiame.

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E poco dopo arriviamo alla spiaggia.....

Continua
 

prof

Staff Member
Ho recuperato tutto d’un fiato l’inizio di questo bellissimo diario, seguo anche io con grande interesse!
 

gimale

Well-known member
Ed ecco la spiaggia di una sabbia bianchissima ed un mare con colori caraibici. Le temperature però sono da piumino e sciarpa ma c’è qualche ospite del campeggio che dotato di muta si immerge in queste splendide acque. A fare da sfondo le montagne che la incorniciano.

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Abbiamo goduto di questa meraviglia della natura con pochissima gente visto che non erano ancora arrivati altri autobus. Abbiamo avuto quasi 40 minuti di tempo per esplorare la spiaggia e camminare sulle dune ma da lì non me ne sarei mai andata….
 

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gimale

Well-known member
Ripercorriamo la strada a ritroso per ritornare a Stornoway ed è l’occasione per scattare ancora qualche fotografia

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Sullo sfondo il ponte costruito solo nel 1995 che collega l’isola di Skye al resto dell’isola di Lewis e Harris, prima era raggiungibile solo via mare.

Ripassiamo anche da Tarbert

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gimale

Well-known member
Arriviamo a Stornoway verso l’una giusto per gustare un fish and chips in uno dei tanti locali sparsi per la città e quasi tutti gestiti da cinesi e poi ci avventuriamo per le stradine di questa cittadina. E’ la principale citta dell’isola in cui vivono circa 6000 abitanti. La lingua ancora abitualmente parlata è il gaelico: la nostra guida ci ha detto che l’inglese lui l’ho ha imparato a scuola. La popolazione vive principalmente di turismo, pesca e produzione di tessuti, in particolare tweed e tartan. Attorno alla città si vedono ancora molte pecore utilizzate per la lana ma la sua produzione ormai non è più redditizia come un tempo.

Ci dirigiamo verso la chiesa il cui campanile avevamo scorto da lontano ma era chiusa e non è stato possibile visitarla



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Poi abbiamo girovagato per le vie trafficate di questa cittadina scoprendo bei palazzi e case colorate

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Il porticciolo

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gimale

Well-known member
In prossimità del porto si trovano statue che abbelliscono le vie

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Il Castello di Lews sorge di fronte alla città circondato da un vasto parco dove è possibile passeggiare. Il castello fu costruito tra il 1844 e il 1851 come residenza di campagna per Sir James Matheson che aveva acquistato l'intera isola alcuni anni prima con i proventi dal commercio cinese di oppio. Nel 1918 la tenuta incluso il castello, fu acquistata dall'industriale Lord Leverhulme dalla famiglia Matheson, il quale nel 1923 donò il castello alla parrocchia di Stornoway. Durante la seconda guerra mondiale divenne sede degli alloggi dei militari. Dopo la fine della guerra negli anni 50, il castello fu utilizzato come alloggio per gli studenti del Lews Castle College. Dopo la chiusura degli alloggi, l'edificio cadde in disuso per diversi decenni. E’ stato restaurato a partire dal 2011 e tra il 2016 e il 2017 sono stati aperti al suo interno un albergo di lusso, una caffetteria e una sala da ballo.



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Ma è ora di tornare a bordo. Prendiamo un caffè prima di salire sul tender che ci riporterà in nave.

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Il punto di ristoro approntato dal personale della nave in ogni porto che ha avuto lo sbarco in tender è stata una chicca che ho molto apprezzato
Poesia parte puntuale; ci aspetta un giorno di navigazione in cui copriremo le 653 miglia nautiche che ci separano da Reykjavik. Stanotte portiamo ancora indietro di un’ora gli orologi. Lasciamo le Ebridi occidentali che ci salutano con l’arcobaleno.

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La navigazione verso Reykjavik è stata decisamente turbolenta in una giornata di pioggia e mare molto mosso. Non c’era molta gente in giro per la nave. Anche io ho trascorso buona parte della giornata in cabina anche perché era piuttosto difficile muoversi in sicurezza. Sono uscita solo per andare a pranzo e a cena .

Intanto hanno iniziato a comparire tavolini fuori da alcune cabine su cui venivano lasciati i pasti ai passeggeri confinati per covid.

Continua....
 

gimale

Well-known member
Durante la notte il mare si è fatto più calmo e siamo arrivati a Reykjavik con una meravigliosa giornata di sole e temperature decisamente gradevoli.
Intravediamo la città mentre ci avviciniamo e sullo sfondo sagome di vulcani per fortuna inattivi.

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Avvicinandoci al porto transitiamo vicino a isolotti che sembrano quasi cuscini verdi sul mare.

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In attesa della discesa a terra salgo sui ponti più alti per scattare qualche foto dall’alto

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Entriamo in porto e ci prepariamo per la discesa. Arriva il momento di recarci al punto di incontro per le escursioni: non essendo mai stati in Islanda abbiamo optato per il cerchio d’oro. Noi troveremo appena fuori dal porto il bus dedicato alla nostra escursione ma chi non ne ha acquistate può usufruire della navetta gratuita messa a disposizione delle autorità locali che fa la spola tra il porto e il centro città.

L’escursione si svolge in italiano. La nostra guida è un ragazzo che ha studiato un anno in Italia e oltre a studiare ingegneria e ad aiutare nell’azienda di famiglia, quando gli capita, fa la guida a gruppi di italiani per migliorare la sua conoscenza della lingua.

Ci da qualche informazione sull’Islanda e la sua capitale: in tutta l’isola vivono circa 360.000 abitanti e oltre un milione di pecore. Nella capitale vive circa la metà della popolazione totale.

Le temperature raramente raggiungono i 18°C come oggi e la guida ci dice che per questo oggi gli Islandesi stanno facendo festa!

Mediamente ci sono 300 scosse di terremoto al giorno anche se negli ultimi giorni se ne registrano circa 1000: per questo motivo si aspetta una nuova eruzione del vulcano che si trova a sud della penisola su cui sorge Reykjavik. Ed infatti 3 giorni dopo, leggiamo che il vulcano Fagradalsfjall ha iniziato ad eruttare come già aveva fatto ei 2 anni precedenti. Ci ha anche spiegato che non si tratta di un vulcano pericoloso: è un vulcano lineare, cioè la lava fuoriesce da una spaccatura nel terreno che si apre per allontanamento delle placche tettoniche. Qui li chiamano anche vulcani “turistici” proprio perché non essendo particolarmente pericolosi sono una attrazione per i turisti.

L’Islanda si trova per metà sulla placca americana e per metà su quella euro-asiatica che si stanno allontanando una dall’altra creando spaccature e un continuo accrescimento dell’isola che è di circa 2 cm all’anno.

Lasciamo la città e ci dirigiamo verso il parco di Thingvellir dove avremo modo di vedere proprio la grande spaccatura tra le due placche.
 

gimale

Well-known member
Attraversiamo anche qui ampie distese verdi in cui si aprono laghi di un blu profondo. Arriviamo nel parco ai margini del grande lago Thingvallavatn, il bus ci lascia in un ampio parcheggio da dove inizia il sentiero. Il percorso inizia da una piattaforma rialzata da cui si può vedere tutto il territorio circostante e l’occhio spazia dal lago, alle spaccature nel terreno, all’ampia verde pianura di Thingvellir.

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In questa pianura da il 930 fino al 1798 si riuniva il consiglio degli uomini islandesi che provenivano da tutti i territori circostanti per discutere dei problemi ed emanare le leggi che avrebbero regolato la società in tutta l’isola.

Iniziamo a scendere lungo il sentiero che si snoda all’interno della spaccatura tra le due placche; l’idea di camminare in mezzo alle due placche mi fa un po’ impressione soprattutto per le alte rocce che le delimitano e che in alcuni punti sembrano star su in un equilibrio precario. Tra l’altro al mattino, appena arrivati avevo ricevuto un messaggio di allerta dalle autorità islandesi che consigliavano di stare lontani dai bordi di strapiombi o da pareti rocciose; per fortuna è andato tutto liscio.

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gimale

Well-known member
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E poco più avanti c’è una piccola cascata e una pozza chiamata Drekkingarhylur dove venivano annegate le donne colpevoli di adulterio, infanticidio e altri crimini. Agli uomini invece spettava la decapitazione.

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Scendiamo nella vallata dove arriva il fiume e in cui si trovano due piccole costruzioni: una chiesetta e un’altra costruzione costituita da tre casette in schiera. La chiesa è stata ricostruita nel 1859 ma la sua prima costruzione risale all’XI secolo; le case sono del 1930 e sono sede degli uffici dei guardia parco e residenza estiva del primo ministro.

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Riprendiamo il nostro viaggio in bus per raggiungere la regione geotermale di Geysir.
 

gimale

Well-known member
Lungo il tragitto panorami da fiaba, colline ricoperte di licheni e cavalli al pascolo.

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I cavalli islandesi sono cavalli piuttosto piccoli ma molto robusti e resistenti alle gelide temperature invernali. Sono particolari perché oltre ad avere le andature di passo, trotto e galoppo hanno naturalmente anche l’ambio e un altro passo a quattro battute detto skeid.

Durante l’estate l’erba viene tagliata e conservata insilata in rotoballe per essere disponibile per il bestiame anche durante l’inverno

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Solitamente le greggi vengono tenute allo stato brado durante la stagione più calda e vengono poi radunate per l’inverno e portate nelle fattorie.

Ma torniamo a noi: il parco di Geysir è un’ampia zona dove possono essere visti diversi fenomeni geotermici ma in particolare i geyser. Il nome geyser deriva proprio da Geysir che in islandese significa “che erutta”. Geysir era il più antico geyser ma ormai da qualche anno non erutta più.

Dal parcheggio attraversiamo la strada ed entriamo nel parco: già percorrendo la prima parte del sentiero si vedono piccole pozze di acqua bollente e vapore tutt’attorno.

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Passeggiando per il parco ci si imbatte in laghetti di acqua bollente più grandi in cui si intravedono fosse profonde e che hanno colori incredibili

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E' ora di andare al vedere il geyser....
 
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