hermione78
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Già fatta grazie del consiglio, comunque
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Sinceramente, considerata la situazione complessiva del Mar Mediterraneo, e partendo dal presupposto che la crociera è comunque una vacanza, peraltro abbastanza costosa, preferisco scegliere destinazioni, almeno sulla carta, più tranquille (....almeno sulla carta), soprattutto viaggiando con famiglia al seguito.
E' vero, con la situazione attuale non c'è molto da scegliere, ma preferisco rivedere per la terza volta Santorini o Palma, o magari avere l'occasione di toccare la Sardegna, che non andare a sbarcare in un posto dove non solo non sto tranquilla, ma che non mi è neanche piaciuto la prima volta (e non sono l'unica ad aver trovato Tunisi uno scalo sgradevole, indipendentemente dal Bardo o dai siti archeologici).
Magari alternare Palma con Ibiza o Valencia, Marsiglia con Nizza o Cannes, Mykonos con Rodi, Creta, Corfù, Cefalonia; Malta con Cagliari, Olbia, Ajaccio, tanto per fare alcuni esempi, può servire a spezzare la monotonia di certi itinerari.
Poi può dispiacere, ma per me non ha senso ostinarsi a frequentare mete da sempre poco tranquille, a maggior ragione oggi che il pericolo è più grave e coinvolge potenzialmente qualsiasi paese, figurarsi quelli più turbolenti.
Poi può dispiacere, ma per me non ha senso ostinarsi a frequentare mete da sempre poco tranquille, a maggior ragione oggi che il pericolo è più grave e coinvolge potenzialmente qualsiasi paese, figurarsi quelli più turbolenti.
Dissento completamente dalla parte in neretto. In ogni caso nessun posto al momento è tranquillo neanche in Europa e i fatti di Parigi di Gennaio e Novembre dell'anno scorso lo confermano. La Francia in particolare è al momento al centro del mirino e l'attentato di ieri in Costa d'Avorio (altra ex-colonia francese) di ieri dovrebbe far riflettere quanto quello di Ankara. Le compagnie dovrebbero quindi sopprimere anche tutti gli scali francesi o francofoni.
Hornet, rispetto assolutamente la tua opinione, ma a Parigi io sono stata cinque volte, dal 1990 al 2009, e mai mi sono sentita poco sicura o in una zona a rischio, a parte l'ovvia prudenza che si raccomanda in qualsiasi metropoli.
A Istanbul sono stata e ne ho un bel ricordo, non c'è paragone con Tunisi.
Era però il 2012, ora non avrei prenotato una vacanza in Turchia.
Punti di vista, ognuno rispettabile, ci mancherebbe.
Sarà che Parigi, capitale europea e occidentale, è un contesto più familiare, ci sono più abituata e mi muovo con maggiore disinvoltura.
Anche su Napoli ci sono mille pregiudizi, alcuni fondati, altri meno, eppure io ci vado tranquilla (tranquilla non vuol dire con la testa tra le nuvole e senza guardarmi intorno), ma la cultura e il modo di vivere arabo/islamico non è lo stesso del nostro, e quindi qualche precauzione in più è obbligatoria. Inoltre un conto è l'attacco terroristico estemporaneo e come tale imprevedibile, un altro una situazione di instabilità politica e di presenza di cellule terroristiche più elevata che altrove.
Senza voler fare qualunquismo e abbandonarsi a luoghi comuni, è un fatto che NON tutte le situazioni sono uguali e non si possono affrontare tutte allo stesso modo.
Ovunque può capitare qualcosa, anche sotto casa; ma in certi posti me lo aspetto di più e mi sento meno tranquilla.
E' vero, con la situazione attuale non c'è molto da scegliere, ma preferisco rivedere per la terza volta Santorini o Palma, o magari avere l'occasione di toccare la Sardegna, che non andare a sbarcare in un posto dove non solo non sto tranquilla, ma che non mi è neanche piaciuto la prima volta (e non sono l'unica ad aver trovato Tunisi uno scalo sgradevole, indipendentemente dal Bardo o dai siti archeologici).
Magari alternare Palma con Ibiza o Valencia, Marsiglia con Nizza o Cannes, Mykonos con Rodi, Creta, Corfù, Cefalonia; Malta con Cagliari, Olbia, Ajaccio, tanto per fare alcuni esempi, può servire a spezzare la monotonia di certi itinerari.
Poi può dispiacere, ma per me non ha senso ostinarsi a frequentare mete da sempre poco tranquille, a maggior ragione oggi che il pericolo è più grave e coinvolge potenzialmente qualsiasi paese, figurarsi quelli più turbolenti.
Ad Atene sono stata, anche nel 2012, e si vedeva che la situazione non era affatto tranquilla. Non mi pare però ci fossero concrete minacce Isis, il problema riguardava altre vicende.