CONCLUDO.
La MSC WORLD Europa è una nave innovativa per tutti i motivi che ho spiegato, con potenzialità ancora da sfruttare. Tecnologicamente molto avanzata, parecchie cose non le ho spiegate ma ve ne renderete conto a bordo.
E' una classe di navi per le 4 stagioni, a differenza di classi come la Seaside che invece sono state progettate per il caldo con spazi esterni prevalenti.
Il giudizio sui servizi, cioè cibo, hotellerie, spettacoli, etc. ed in generale su tutto il viaggio preferisco non formularlo come al solito si fa nei diari di viaggio, perché (almeno ai miei occhi) la WEuropa è una nave ancora palesemente in rodaggio, con punti di miglioramento che sicuramente vedranno uno sviluppo crescente ed uno sfruttamento dei mezzi e dello spazio ancora a disposizione. Vi dico solo che si sentiva l'odore di materiale nuovo in molti posti, come ad esempio i lettini in piscina.
Ricordiamoci che, in ogni caso, cotanta bellezza e funzionalità è messa a disposizione di un turismo di massa e ciò - a mio parere - va considerato come elemento di valutazione.
E volevo chiudere con questa chiosa, appunto, di contesto: quello che vedo è pur sempre uno sforzo da parte della compagnia (in questo caso di MSC) di rendere indimenticabile l'esperienza di viaggio a tutti gli ospiti, che siano in suite o in cabina interna. E nella stragrande maggioranza dei casi si sta parlando di gente che viaggia solo in crociera, magari alle prime esperienze, senza aver mai avuto un'educazione al viaggio, alla scoperta di nuovi paesi, di nuove culture. La nave da crociera, come ho da sempre sostenuto, rimane per questo tipo di viaggiatori un gigantesco villaggio vacanze galleggiate.
Chiudo con un aneddoto, permettetemi di raccontarvelo alla maniera di Miranda Priestley.
Durante tutta la crociera mi è capitato di sentire dialetti da tutta Italia, in particolare spesso si distingueva subito la gente non abituata a viaggiare.
Una mattina al buffet ho assistito ad una specie di discussione tra uno di questi viaggiatori con il cameriere honduregno di turno che provava a chiedere, parlando in inglese, cosa portare al tavolo ed a tentare di capire le esigenze del cliente. Il buon uomo, dall'accento dialettale del sud Italia, rispondeva e (quasi) derideva nel suo dialetto quasi incomprensibile il povero malcapitato cameriere.
Questi sono gli stessi soggetti che sono pronti a muovere eccezioni o critiche sarcastiche davanti ad un minimo disservizio, senza contare che magari dietro quel cameriere c'è una storia personale, una scelta difficile, uno sforzo di parlare una lingua diversa dalla propria e comunque di mantenere una gentilezza ed un garbo che in Italia è difficile mantenere nelle medesime circostanze. Gli stessi soggetti che non riescono a capire che dietro quel cameriere c'è un contratto, magari studiato da professionisti, c'è una formazione di ore ed ore, dietro quella divisa da cameriere ci sono sarte, disegnatori, fornitori; soggetti che criticano sedendo ben comodi su sedie e divanetti scelti da designer qualificati, con anni di studi alle spalle, che poggiano il loro piatto su tavoli dai materiali e colori ricercati, illuminati da punti luce, lampadari e faretti posizionati secondo un criterio preciso, insomma dietro un tavolo, una sedia, un ristorante e un cameriere su una nave da crociera spesso c'è un mondo ignorato che, con cura, cerca di preparare al meglio le condizioni per far viaggiare e girare il mondo anche chi non è abituato a farlo, anche chi non parla inglese, anche chi parla dialetto e pensa che aver preso a prezzo stracciato un viaggio del genere lo autorizzi a credersi un principino che può schernire nella sua lingua un cameriere, pronto a servirlo nonostante tutto...
E' stato un piacere condividere con voi le mie impressioni. Alla prossima!