Il mio contributo a questo td, dopo la mia seconda visita ai musei Vaticani.
Chi l' avrebbe mai detto , in così poco tempo dalla mia prima volta , eccomi a ripercorrere i miei passi in questo magnifico posto, ricco di tante opere d'arte che tutto il mondo ci invidia.
Dobbiamo esserne fieri, come lo dobbiamo per tutte le opere, i musei, le città d' arte che esistono sulla nostra bella Italia, forse a volte anche noi , ce ne dimentichiamo.
Bene....si comincia.
Ovviamente l' ingresso prenotato online sul loro sito ufficiale. Sempre sui loro siti conviene cercare, altri propongono le stesse opportunità ma sono intermediari, quindi ponete attenzione quando prenotate.
La mia sarà una visita più approfondita, nella parte in cui non sono stata la prima volta, un po' più veloce in altre parti, ma comunque un tempo ragguardevole sempre e comunque per le Stanze di Raffaello e la Sistina di Michelangelo che non finiranno mai di stupirmi!!
Dapprima eccovi una piantina di ciò che è possibile vedere, con il percorso completo che vi consiglio...
- Il museo Gregoriano Egizio
....velocemente in quanto già trattato...
Sì tratta di una collezione di antichità egizie, molti reperti arrivano da scavi effettuati nel territorio romano e provenienti da Villa Adriana a Tivoli.
Testimoniano l' interesse per l' arte antica egizia, diffusosi in Roma. Nel tempo , molti altri pezzi si sono aggiunti negli anni da parte di donazioni di raccolte private.
In questa immagine la ricostruzione del Canopo di Villa Adriana presso Tivoli.
Statua raffigurante Annubi, interpretazione romana della divinità. Annubi accompagnava i defunti nell' aldilà, e questa statua proviene da Villa Pamphili ad Anzio.
Proseguendo il percorso, si arriva nella sala dedicata alle opere provenienti dall' Assiria, l' attuale Iraq. Un' opera particolare tra le tante esposte, ha attirato la mia attenzione....
Preziosa e molto singolare, sia per la scrittura cuneiforme, veramente eccelsa in uno spazio molto ristretto. L' opera in sé è minuscola e particolare....missiva in busta.
Proseguendo....
- Museo Chiaramonti.
Questo braccio dei Musei Vaticani fu voluto da Papa Pio VII Chiaramonti, che attribuì l'incarico ad Antonio Canova in qualità di Ispettore generale Delle Antichità e Delle Arti dello Stato della Chiesa.
L' incarico atto a recuperare in ogni modo le opere trafugate nel nostro territorio ad opera di Napoleone.
Agli inizi dell' 800 il Papa fondò il museo che prese il suo nome.
La lunga galleria fu allestita da Canova ed ancor oggi, tranne qualche piccolo spostamento, le collocazioni delle statue rispettano in gran parte il prospetto originario.
Papa Chiaramonti fu il primo a promulgare una legge sul patrimonio artistico, che attribuiva all' opera d'arte arte di bene pubblico.
Sono qui raccolte quasi mille sculture, nella gran parte copie romane di perduti originali greci.
Nella foto...Ganimede e l' aquila.
Una delle più ragguardevoli...
Questo gruppo si ispira a quei passi delle " Metamorfosi" di Publio Ovidio Nasone, che raccontano gli amori di Zeus, ovvero del rapimento del bellissimo giovinetto di cui s'invaghi il padre degli dei.
Questi si trasformò in aquila e lo trasportò sull' Olimpo divenendo il coppiere degli dei. In questa scultura lo rappresenta con una coppa in mano.
Questo gruppo fu rinvenuto a metà del 1700 lungo la via Tuscolana; si tratta di un marmo del II sec.d.C. copia di un originale greco del IV sec.realizzato in bronzo.
Bello lo sguardo d' intesa tra il giovine e l' aquila, che altri non è che Zeus.
Sul fondo di questo lungo braccio, la Galleria Lapidaria, per entrarvi bisogna fare apposita richiesta. Raccoglie circa 3400 epigrafi scritte su marmo.
- Il Braccio nuovo.
Chiude il cortile della Pigna sul lato meridionale, separandolo dal Cortile della Biblioteca.
Immagini del cortile della Pigna, prima di addentrarci nel Braccio nuovo..
Per i crocieristi quest' ultima è un' immagine familiare!!!
La galleria....
La sua costruzione e decorazione avvennero nel 1806 per opera dell' architetto Raffaele Stern, su commissione di Papa Pio VII Chiaramonti. La struttura, cui si accede , dal museo Chiaramonti del quale rappresenta una continuazione, ospita importanti reperti di arte romana.
Il lungo corridoio è caratterizzato da una serie di nicchie in successione, sovrastate da rilievi neoclassici.
Alcune opere esposte....
Rappresentazione di una musa.... semplicemente sublime e di intenso impatto emotivo, oltre la perfezione scultorea.....ne ho parlato di questa opera, affiancandola ad un' altra presente nei musei Capitolini ( centrale museo di Montemartini , nel mio diario su Roma)..... è di una bellezza travolgente!
Statua raffigurante Augusto di Prima Porta.
Opera simbolo della romanità!....ritrae in forma idealizzata il primo Imperatore di Roma.
Venne ritrovata nel 1863 nella Villa di Livia ( moglie dello stesso Augusto) a Prima Porta sulla via Flaminia.
Probabilmente venne eseguita dopo la morte dell' Imperatore nel 14 d.c. Secondo i precetti della statuaria romana, la figura è storicizzata attraverso l'esibizione dei connotati del potere: la corazza, in uso all' esercito romano; il gesto, con cui il generale chiamava il proprio esercito in battaglia. Un amorino ai suoi piedi su un delfino, rimanda a Venere, progenitrice della " gens Iulia" cui Augusto apparteneva.
I simboli del potere li troviamo scolpiti sulla corazza, alludono al ruolo del personaggio romano, ne scrivono in qualche modo la biografia.
Posta in un grande spazio al centro del braccio.....
La raffigurazione del Nilo.
Colossale scultura replica di un originale ellenistico, fu ritrovato nel 1500, nel luogo dove sorgeva il tempio di Iside e Serapide, area ora occupata dalla Chiesa di Santa Maria Sopra Minerva.
È curioso, come gran parte di tutte queste opere siano state ritrovate, quasi casualmente, durante i lavori succeduti al passare dei secoli. Soprattutto nel Rinascimento, periodo in cui Roma viene riscoperta.....
La statua, rappresenta l' allegoria del fiume Nilo dispensatore con le sue piene di terre fertili, con la conseguente floridita' e ricchezza. Attorno alla sua figura, sedici fanciulli che rappresentano i 16 cubiti di altezza che il Nilo raggiunge nelle inondazioni.
- Il Museo Pio Clementino.
Raccolta di antichità classiche, in esso troviamo esposti oltre che statue, ritratti , maschere, sarcofagi, mosaici ed elementi di vasche e fontane per giardini.
Le sue origini si devono a due Papi: Clemente XIV e Può VI.
Al primo la lungimirante idea di allestire il museo.
Alle prime opere venute alla luce nel corso di scavi archeologici nello stato pontificio, si aggiungono quelle che lo stesso Papa aveva ottenuto durante gli anni, grazie ad una mirata campagna acquisti.
Clemente diede incarico all' architetto Alessandro Dori e a Michelangelo Simonetti, di dare un nuovo aspetto agli appartamenti di Innocenzo VIII.
Fu così che il cortile interno delle Statue, ornato di alberi d' arancio fu trasformato in Cortile Ottagono, con l' aggiunta di un porticato che ne ampliava le possibilità espositive.
Alcune opere in questo blocco di museo...
Nella galleria delle Statue....
Questa molto significativa...peccato essere molto lontana e racchiusa da un cordone, impossibile vederla più da vicino, sarebbe stato interessante poterla visionare da tutti le angolazioni.
È la rappresentazione di un' atleta che si deterge il braccio con lo "strigile"...dopo una gara. È una copia da un originale in bronzo di Lisippo.
La scultura rinvenuta in Trastevere nel 1849, durante uno scavo di un edificio in età imperiale.
L' importanza di questa copia, in quanto nessuna opera di Lisippo è sopravvissuta, ma questa corrisponde alla descrizione dell' originale fatta da Plinio il Vecchio.
Il gruppo del Laocoonte....famoso, tutti lo conoscono.
Gruppo scultoreo posto nel Cortile Ottagonale, rinvenuto in una vigna dell' Esquilino, presso la Domus Aurea di Nerone.
Raffigura il sacerdote Laocoonte che nell' assedio di Troia, cerca di salvare la sua città ( come ci racconta Virgilio nell' Eneide).
Di questa opera di erano perse le tracce fino al suo rinvenimento nel 1506. Era stata scolpita a Roma, come racconta Plinio il Vecchio, da tre scultori : Hagesandros, Polidoro, Athanodoros, tre scultori di Rodi.
Ai tempi di Plinio, la grande scultura da lui definita " superiore a qualunque altra", stava nel palazzo di Tito,bma è probabile che risalga al 40/30 sec.a.c., quando i tre scultori si trasferirono da Rodi a Roma.
Fu rinvenuta da Papa Giulio della Rovere che fece trasferire l' opera nel Palazzetto del Belvedere per esporla poi nel cortile Delle sculture antiche.
Qui di molto ammirata, tra i primi da Michelangelo che la studiò a fondo, traendo ispirazione per le sue opere scultoree.
Sempre questa sezione dei musei ospita sale molto particolari, ma non aperte ( nel periodo della mia visita) al pubblico. La sala degli animali ad esempio, sempre facente parte del museo Pio-Clementino e la Sala della Biga, chiusa da un cordone....ma qualche scatto veloce, sono riuscita a farlo...
È semplicemente fantastica questa sala!!
Vi è da dire che in questo spazio di passaggio, la concentrazione delle persone è molta... è uno snodo cruciale da cui si dipartono diramazioni varie. Essendoci già stata, ho riconosciuto parte del percorso e mi sono orizzontata meglio.
Non si può dare uno sguardo anche fuori, in alcuni punti le finestre sono spalancate su quella meraviglia che c'è al di fuori....Roma!!
Ci avviciniamo pia piano alla Sala della Rotonda ed alla Sala delle Muse dove è collocato il Torso del Belvedere.
La Sala della Rotonda
Il Torso del Belvedere.
Continua....per scoprire la curiosa storia che si nasconde attorno a queste opere.....