Day 5 - Smirne (Izmir)
Day 5 - Smirne (Izmir)
Giornata “particolare” oggi abbiamo rischiato grosso e non per colpa di un tassista Turco! Ma cominciamo come si conviene… dalla fine!
Serata del “white hot party” il vero “signature party” della Norwegian Jade (non so se lo facciano anche sulle altre navi) com’è? Beh, tutti vestiti di bianco (chi può, chi vuole, nel segno del freestyle) lampade di wood e gadget fluorescenti, musica “giusta” da ballare, anche l’arredamento della Spinnaker Lounge viene rivestito di teli bianchi! Tanta gente, divertente, ci siamo anche concessi un paio di mojito per l’occasione (non eccezionali per la verità) con bicchiere souvenir!
Cena al solito Alizar, se non sbaglio c’erano dei calamari fritti notevoli, credo gli stessi che propongono nel ristorante “italiano” a pagamento, un bel fritto asciutto! Il maitre si era ricordato di noi dalla sera prima perché casualmente ci era toccato lo stesso tavolo.
Prima di cena siamo rimasti in cabina, un po’ perché il tempo non era eccezionale (foschia) un po’ per riposarci dopo le fatiche e le emozioni della giornata! Come praticamente ad ogni uscita a terra avevamo saltato il pranzo ed abbiamo fatto un “late lunch” al “blue lagoon cafe” il “diner” al ponte 8 centro nave a dritta (a sinistra c’è il “Moderno” churrascaria), devo dire che non ci hanno neanche trattati un gran che bene (solo per questa volta) che ci abbiano riconosciuti? Per un attimo abbiamo avuto il sospetto che ci avessero fotosegnalati!
Ma cosa è successo di tanto grave? Ecco praticamente abbiamo rischiato di perdere la nave!!! Il tutti a bordo era previsto per le 16.30 e noi alle 17 passate stavamo correndo sulla banchina che sembrava non finire mai per raggiungere l’unica passerella d’imbarco che sarebbe stata ritirata immediatamente dopo il nostro ingresso in nave! “Cazziatone” dell’ufficiale inglese (Clint Eastwood) e nostre scuse reverenti, il responsabile degli imbarchi (italiano) è stato un po’ più comprensivo ma in cuor suo chissà cosa avrà pensato! Il passaggio alla stazione marittima ha avuto un che di comico, visto che doganieri e addetti alla sicurezza avevano già sbaraccato, quando ci hanno visti arrivare, spaesati, da un ufficio ci hanno fatto segno di passare, niente documenti né metal detector (ci hanno però controllati a bordo).
Causa del ritardo? Il traffico! Ovvero la mia presunzione di poter viaggiare in un città di oltre tre milioni di abitanti senza un navigatore gps a bordo! Oh, i cartelli sono proprio tutti in Turco eh? La prossima volta sarà meglio familiarizzare un pochino con la lingua e la geografia locali! Comunque nonostante tutto siamo riusciti a tornare al porto, un po’ di senso dell’orientamento non appena trovati dei punti di riferimento (il mare) ci ha aiutato. Certo che quando guidando sul “cordon” interno abbiamo visto fra le case una nave allontanarsi per un attimo ci siamo preoccupati, per fortuna aveva il fumaiolo giallo della Costa Fascinosa!
Dalla “casa di Maria” avremmo percorso circa 90 km, gran parte in autostrada rispettando (più o meno) il limite dei 120 km/h (la filmografia di genere non è molto rassicurante sui metodi della “polisi” la polizia Turca) e poi ci siamo infilati nel groviglio di tangenziali, viali e viuzze del centro!
La Casa di Maria, di fatto non c’è molto da vedere ma il luogo è molto suggestivo, tre Papi hanno fatto visita a questo luogo riconoscendone l’importanza e poi è immerso in un ambiente piacevolissimo e fresco di macchia mediterranea a circa 450m di quota. Il Comune di Selçuk gestisce l’accesso e il parcheggio (a pagamento ovviamente). Prima che la strada cominciasse ad inerpicarsi siamo passati davanti al “secondo” ingresso alla zona archeologica di Efeso, meno frequentato, meno negozietti all’esterno e mi pare anche senza l’obbligo del parcheggio a pagamento! Noi invece eravamo usciti (e quindi prima entrati) dall’accesso principale, particolarmente affollato, a parte la confusione di varie attività commerciali che cercano di attirare il turista in tutti i modi, devo dire organizzatissimi con biglietterie automatiche e personale gentile che ci ha assistiti nel fare i biglietti (pagato con carta di credito).
Di Efeso non vi dico nulla se non andateci, vale la pena, altro che quattro pietre!!! Solo un’episodio: nel grandioso anfiteatro arriva un gruppo di turisti Giapponesi che si siede ordinatamente sugli spalti, solo uno di loro si ferma al centro dell’orchestra (la parte ai piedi delle gradinate) e… comincia a cantare un pezzo lirico ma…. Era una romanza in Napoletano!!!!! Un Giapponese in Turchia in un teatro romano che canta in Napoletano…. Direi che per tutto il resto c’è Mastercard!
Il viaggio fino a Selçuk è stato piuttosto tranquillo e anche semplice direi, uscire da una città seguendo le indicazioni per l’autostrada in una certa direzione è stato molto più facile che rientrarvici! Avevamo una Passat nuova “di palla” con tutti gli optional, era la meno cara che era rimasta al noleggiatore, non avevo prenotato prima su internet perché era il periodo in cui altre compagnie avevano saltato gli scali in Turchia quindi… non si sa mai, se volete un’auto vi consiglio di prenotare con un minimo anticipo (anche la sera prima di partire dall’Italia) qualcosa di più economico tanto il limiti sono piuttosto bassi, non lesinate sul navigatore come ho fatto io!
L’autonoleggio è vicinissimo al porto, quando uscite (driblando i vari “intromettitori”) girate a sx e dulla dx troverete un grande supermercato (ottimo per scorte di cibo e acqua per la vostra gitarella fuori porta) , superata una traversa c’è l’insegna del noleggio, l’ufficio è al primo piano sopra ad un locale, noi ci siamo trovati bene, gentili e professionali ache se forse hanno fatto un po’ di cresta su benzina e autostrada… ma vabbe’. Prima di trovare il noleggio abbiamo gironzolato un po’, prelevato ad un bancomat li vicino, non vi consiglio di chiedere informazioni li intorno, quelle date a noi sono state piuttosto fuorvianti! Meglio memorizzare un po’ di google maps della zona prima di partire!
Dello sbarco niente da dire se non che vi danno un cartoncino di immigrazione da restituire alle autorità all’uscita dal Paese, noi eravamo talmente di fretta che nessuno che lo ha poi chiesto!
All’arrivo abbiamo goduto del panorama sulle coste del lungo golfo di Smirne durante la colazione, una volta in porto dietro a noi è apparsa dalla foschia la sagoma della Costa Fascinosa che tornava finalmente a Smirne dopo aver saltato la tappa nella crociera della settimana precedente.