Visto che sono (o forse ero) un "ultras" sfegatato di Costa Crociere e non mi voglio rassegnare alla piega che la compagnia sta prendendo, non avendo oggi praticamente niente di meglio da fare mi sono messo a leggere il bilancio 2013 per cercare per lo meno di capire quali fossero le motivazioni di tali scelte secondo me scellerate a dir poco, e non parlo solo della pizza. Di seguito alcuni spunti interessanti:
Concordia
Dopo un buon 2012 che ha comunque goduto delle prenotazioni ante incidente, nel 2013 le navi sono state riempite con un coefficiente importante, ma solo con prezzi fortemente ridotti. La società non è però in grado di distinguere l'incidenza della crisi economica da quella dell'incidente della Concordia. Quello su cui i magager di Costa sono certi è che le incertezze politiche scaturite dalle elezioni 2013 in Italia hanno determinato un crollo dei consumi e delle prenotazioni nei mesi di gennaio/febbraio ed aprile, che sono mesi chiave per le prenotazioni delle vacanze estive.
Si pensa che il parabuckling della Concordia abbia consentito il recupero di metà della reputazione persa nel 2012. I costi di rimozione e di indennizzo sono coperti quasi interamente dalle assicurazioni. Stessa copertura sarà assicurata anche per gli eventuali danni richiesti dalle parti civili del processo contro Schettino. In dettaglio tra 2012 e 2013 sono stati pagati circa 950 mln di euro e le assicurazioni ne hanno rimborsati 800 mln.
Il 95% dei membri dell'equipaggio ha accettato l'indennizzo, mentre per gli ospiti la percentuale è al 76% (dati di aprile 2014). Per i deceduti ci sono ancora 3 "pratiche" aperte. Per circa 200 passeggeri il risarcimento sarà stabilito dai giudici di Grosseto e negli USA mentre altri 100 hanno lasciato perdere e non hanno fatto nè causa nè richiesto l'indennizzo.
Mercato
Nel 2013 a bordo delle navi Costa sono stati 1,6 milioni di passeggeri di oltre 200 nazionalità. Il totale dei passeggeri dell'Europa continentale è stimato in 3,6 milioni (classifica: Germania, UK, Italia, Spagna e Francia). In Germania Aida va a gonfie vele grazie alla forza del mercato, idem Costa in Francia mentre Ibero in Spagna riflette difficoltà simili a quelle italiane. A fine 2014 si prevede un +5% di prenotazioni rispetto al 2013. A maggio 2014 le navi erano già piene all'80% per giugno, luglio e agosto e al 40% per settembre, ottobre e novembre. Nel 2015 si pensa di tornare all'utile pre incidente con la sola variabile di incertezza determinata dal potere d'acquisto delle famiglie che verrà contrastata, sin dal 2014 con
"azioni molto importanti sulla riduzione dei costi".
Ed ecco qua delineata la politica di tagli e riduzioni di servizi/benefit a cui stiamo assistendo. In pratica non si ritiene perseguibile una politica di prezzi superiori perchè il mercato di riferimento potrebbe non reagire bene e quindi a parità di prezzi si riducono i servizi per ridurre i costi ed aumentare il profitto. Ad aprile 2015 sapremo se questa politica avrà funzionato. Sicuramente si, ma a me non piace.
Strategie generali
- migliorate le procedure di sicurezza
- nuove modalità di valutazione e selezione del personale per migliorarne la qualità
- raccolta differenziata dei rifiuti al 100%
- riduzione del 90% delle emissioni in atmostera di gas e fuliggine (per ora solo su Pacifica e Luminosa)
- espansione in Asia dove nel 2013 per la prima volta dal 2005 la società ha conseguito un utile di qualche milione di euro che dovrebbero diventare 20 mln nel 2014. Nel 2015 ci sarà una ulteriore espansione.
Dati di Bilancio
I ricavi sono aumentati del 4% rispetto al 2012 a 3.1 mld di euro di cui il 65% da crociere, il 13% da voli aerei, il 19% da gestioni di bordo e il restante da società controllate. Quasi l'80% dei ricavi da vendita di crociere proviene dall'Italia e dagli altri paesi della UE. Tra i ricavi anche 6 milioni di euro di contributi statali.
L'utile operativo è stato di 253 milioni di euro contro 202 milioni del 2012. Nel corso dell'anno è stata svalutata la Costa Voyager che ha comportato un costo di 49 milioni e il marchio Ibero per 10 milioni. Al netto di queste componenti il maggior utile rispetto al 2012 è stato di 110 milioni di euro. L'ulile netto è invece di 196 milioni contro i 157 del 2012. Nel 2013 gli azionisti (Carnival) hanno incassato dividendi per 220 milioni di euro. I debiti sono di 1.400 milioni di euro. La nave che in assoluto è costata di meno è la Costa Classica (224mln di euro) mentre quella che è costata di più è la Costa Fortuna (516mln di euro) che verrà superata dalla Diadema (550mln). In cassa al 30.11.2013 c'erano 38mln di euro (contro i 44 del 2012).
Questi buoni risultati, si commenta nella relazione degli amministratori, sono dovuti quasi esclusivamente "ad una significativa riduzione di costi". Tra questi il costo del carburante è stato ridotto del 9% con la rimodulazione delle soste negli scali. Leggasi, soste più brevi nei porti e navigazione più lunga e lenta con meno consumo di carburante. Il costo delle materie prime è sceso di 13 milioni di euro pur in presenza di una flotta con più cabine rispetto al 2012. Gli amministratori hanno guadagnato 1,6 mln di euro e Gianni Onorato è passato alla concorrenza per propria autonoma decisione.
Costo del personale a 226 mln di euro: 1926 a terra e 4.318 a bordo (1950 comunitari e 2368 extracomunitari).
Dal conto economico si deduce anche che la compagnia non ha ricevuto il pagamento per la vendita della Costa Marina nel 2012 pari a 5,5 mln di euro e sempre nel 2012 la vendita di Costa Allegra post avaria ha "fruttato" una perdita di 22 mln di euro. Tra 2012 e 2013 la società ha pagato quasi 13 mln di euro di indennizzi tra rimborsi, crediti di bordo e altri benefit tra cui anche quelli riconosciuti ai passeggeri che hanno avuto disagi.
Le imposte correnti sono state 1,6 milioni contro i 3 mln del 2012.
Detto questo possiamo tornare a parlare della pizza