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Sì è vero....al mare siamo rinati tutti. 40 giorni belli tosti ma felici.Ho dimenticato di fare i complimenti a tutte le donne che si cimentano nella preparazione delle varie conserve e confetture. Adoro la cannella e quando preparo lo strudel non manca mai!!!!! Ma i bimbi la apprezzano molto meno.
Monica...siamo tutte qui che non aspettiamo altro che le tue foto!!!!!!!!!!!! Metti metti.....
Melania, temo che sarà durissima riprendere i ritmi della normalità....hai goduto per troppo tempo!!!!!!![]()
Le confetture e la frutta sciroppata sono ricordi di infanzia in campagna, a raccogliere pesche, albicocche, ciliegie e tutto ciò che la bella stagione offriva.
Sono anche i ricordi di insegnamenti matriarcali e radicati nella storia della famiglia, segreti che solo quello strano e silenzioso gineceo poteva condividere senza che i maschi di casa ne fossero messi a parte.
Ricordo che c'erano segnali precisi dell'avvio di questa produzione di bontà per l'inverno: il comparire in cucina di decine di canovacci di lino candido; il nonno che lavava accuratamente le caldaie di rame; le ceste di vimini che si riempivano di frutti ed ortaggi raccolti la sera prima perché non fossero troppo caldi e rischiassero di non essere gustosi.
La comparsa di zie, prozie, nonne (erano nonne anche le anziane di altre famiglie che magari si univano alla nostra per esempio per i salumi fatti in inverno, di cui il Nonno era Maestro assolutamente riconosciuto dalla tribù locale) ognuna con la sua esperienza, con la sua ricetta, con il suo sapere.
Se penso che poche di noi ancora sono depositarie di questi segreti, un poco mi viene il groppo in gola...
By the way, Didi, io posso offrirti la mia ricetta per le ciliegie sciroppate sotto spirito: non sono totalmente alcoliche ma riscuotono sempre grande successo.
Devi fare uno sciroppo con tanta acqua=tanto vino rosso buono (io, piemontese, uso Barolo o Nebbiolo) in cui sciogliere un chilo di zucchero ogni tre litri di liquido.
Aggiungici, mentre scalda, baccelli di vaniglia, tagliati a metà, a tuo piacimento: si può usare anche l'estratto purché non sua quello oleoso perché rimarrebbe galleggiante in superficie. Sconsiglio la vanillina perché non so come reagisce alla permanenza in vaso!
Io uso quello marroncino che trovo nei negozi di alimentari cinesi.
Prepara le ciliegie, raccolte sul fresco, lavandole e dando un' asciugata veloce rotolandole in un canovaccio pulito.
Serve una pentola molto capiente,perché dovrete lessare le ciliegie nello sciroppo per alcuni minuti.
Quando lo sciroppo bolle, gettatevi le ciliegie che sbianchirete per 5 minuti.
Prendete i vasi ermetici - io preferisco a capsula perché ho la certezza del sottovuoto - che siano puliti, asciutti e sterilizzati il giorno prima tramite bollitura (li farete raffreddare coperti con uno straccio)
Mettete circa 50 cc di alcol puro da liquori nel barattolo, con un mestolo piccolo metterci dentro le ciliegie con il loro sciroppo mentre ancora sono in bollitura, chiudete e capovolgete.
Cercate di essere veloci per non far stracuocere i frutti!
Con questo metodo rimangono abbastanza colorate e piacevoli alla vista.
Se invece volete farle sotto spirito, allora 2:1 di acqua e zucchero (2 litri di acqua e 1 kg di zucchero) bollite fino a scioglimento; a fuoco spento aggiungere una stecca di cannella intera e fate freddare.
Uniteci 1 litro di alcool buongusto per liquori ogni litro di sciroppo.
Prendete le ciliegie, accorciate il picciolo con le forbici a 1/2 cm dal frutto, lavatele e asciugatele (regola generale: nessun liquido non bollito, non acido o non saturo di sale deve MAI entrare in contatto con le conserve, pena la fermentazione certa!)
Mettetele nei barattoli, senza troppi spazi ma senza schiacciarle da romperle.
Coprire con lo sciroppo freddo, e riponetele per almeno un mese.
Non saranno come quelle commerciali: queste con l'alcool perdono il colore e diventano marroncine.
Vi regalo un'avvertenza dettata dall'esperienza da nobildonna di campagna: in entrambe le ricette, potrebbe succedere che vediate successivamente sul fondo del barattolo dei cosini bianchi.
Non allarmatevi, non urlate, non gettate tutto: sono i piccoli bigattini delle ciliegie. Sono quasi sempre presenti nei frutti chiusi,e caldo e alcol li faranno uscire.
Nella prima ricetta è più facile accorgersene perché escono e li potrete trovare sul fondo della pentola. Nella seconda, con ciliegie integre...li vedrete quando l'alcool entrerà nel frutto!
Ovviamente è inutile che vi affermi che ne abbiamo mangiato tutti a bizzeffe senza saperlo, sono innocui ma esteticamente tremendi! Avrete dunque l'accorta delicatezza di servire ai vostri ospiti la composta in una ciotola e non nel vaso!
Melania che bel bambino! In ottima forma. Per i piccoli il mare fa miracoli.
Zarina ti ringrazio per la ricetta, ero tutta entusiasta anche se occorre la sterilizzazione dei barattoli, ma il finale mi ha raggelata.
Sono scema ma se vedessi un baco tra le ciliegie non riuscirei più a mangiarle.
Per anni non le ho mangiate crude perché mi stancavo ad aprirle ad una ad una prima di metterle in bocca.
Ultimamente non ho più trovato bachi ed ho pensato a qualche componente che li uccidesse prima. A quelle sotto spirito non ho mai pensato! Adesso quelle che ho in casa le sezioneró ancora prima di mangiarle .
É brutto essere così schizzinose, ma è più forte di me.