B
Black_Zarina
Guest
Alessia...Miriam...ragazze care...
Sentirvi parlare di Torino, città che mi ha vista nascere, mi mette sempre un po' di nostalgia.
Sono tanti anni ormai che manco, ed ogni volta tornare, passando dalla Langa mia terra di origine, mi mette addosso una malinconia piena di pensieri e ricordi.
Se avessi saputo Alessia, che andavi a Torino per diversi giorni, ti avrei fatto un itinerario tra il magico e lo storico, che ti avrebbe lasciata stupefatta.
Torino come ben sapete, esotericamente fa parte sia del Triangolo della magia Bianca con Praga e Lione: è attraversata dal 45' parallelo, cumulatore di energie positive, vi si può visitare la Gran Madre che come una signora un po' sorniona ed imbolsita dalla buona cucina piemontese, offre a chi li sa vedere gli indizi per trovare la via del Santo Graal, la fontana di piazza Solferino, lo stesso museo egizio e la Mole.
E' vertice però anche di quello nero con Londra e San Francisco: la Forca di corso Valdocco, luogo storicamente deputato alla crocifissione prima e alle esecuzioni capitali dopo, ancora il museo egizio con le sue forze negative (in netto svantaggio rispetto alle buone, pare), la Loggia Massonica di via Lascaris, Piazza Statuto piena di simboli esoterici legati alle forze oscure,che opposta alla "buona" Piazza Castello.
(Riferimenti da "Guidatorino")
Torino poi è storicamente stata teatro di moltitudini di leggende, "...storielle, fatti e fattacci" come la direbbe Rossotti, grande narratore della storia borghese della prima Capitale.
I fatti di Collegno, che ancora oggi citiamo per chi ha poca memoria; la Bella Rosina, moglie morganatica del Re; i luminosi portici di Via Po che portavano le famiglie agiate, in costumi che oggi troveremmo ridicoli, dal centro ai circoli canottieri presenti numerosi sulle rive del Po.
Il complesso medievale del Valentino (quante di voi sanno che il vero Valentino è il palazzo Borbone -Savoia che oggi ospita la facoltà di architettura ed è patrimonio Unesco, e che si staglia imponente ed elegante sulle rive del Grande Fiume?) che quasi tutte le scolaresche del nord Italia vanno a visitare studiando quel periodo?
Oh, si...a sapere che andavi ti avrei portato nella mia terra...per fartela comprendere al meglio...visto che spesso viene additata come una città chiusa e poco cordiale con gli "stranieri"
Anche io ho avuto la fortuna di fare una lunga crociera sul Nilo, nel 1999, precisamente: scelsi un anno anche qui, se vogliamo, esotericamente significativo: la fine di un secolo, sì...ma anche di un millennio!
Riservai una crociera per tre settimane, in maniera da evitare quelle levatacce che ci raccontava Francesca. Passando tre volte lungo tutto il corso ho avuto modo di apprezzare in maniera tranquilla tutte le meraviglie: oltre a tutte le vestigia delle antiche dinastie visitai l'Old Cataract per un thè di vittoriano e Poirottiano sapore; di fronte, sulla riva opposta, la tomba di Aga Khan III dove una romantica leggenda vuole che fino alla fine dei suoi giorni, la Begum, portasse ogni anno una rosa rossa fresca al suo antico amore.
Al Museo de Il Cairo dedicai 3 giorni: fin da bambina leggevo i libri sugli antichi egizi, la cui storia mi era stata raccontata dai tanti impiegati di mio padre che provenivano da quella Terra. Ovviamente il piccolo Tut aveva affascinato i miei pensieri e la mia fantasia; Lord Carnarvon me lo immaginavo come un Paperon de Paperoni che i fondo era si un nobile un po' spocchioso, ma in fondo buono e che ci ha permesso di godere di queste meraviglie.
Quando andai alla Valle dei Re, lì vidi per la prima volta la figura che accompagnò tutti i miei anni di scuola: il mitico Zahi Awass con il suo cappello di cuoio, che accompagnava un qualche personaggio importante (ma per me lo era lui!) alla tomba KV62...che ovviamente a noi mortali rimase chiusa per quel giorno.
Ovviamente ci tornai dopo qualche giorno per visitarla...ritengo sia stata una fortuna anche poterci tornare, visto che ora è chiusa alle visite pubbliche a causa del veloce deterioramento che ha subito negli anni da parte dell'umidità esalata dai visitatori.
Incrocio le dita per poter ritornare a breve in quel Paese che tanto amo.
Ecco, ancora una volta mi sono persa nei ricordi grazie ai vostri stimoli...
Perdonatemi l'avervi annoiate...
Miriam...parti, cosa ci pensi ancora!!!!
Acc_Cirellina!! Francesca! che bello che è Figaro spaparanzato all'ombra delle erbe aromatiche...e che bella idea coltivarle così! Si capisce chi è il vero padrone di casa
Migia, sono certa che potremo tornare a goderne. Non può essere altrtimenti. Che risate al Khan el Khalili: avevo imparato solo il numero 4, nei miei pessimi tentativi iniziali di imparare l'arabo: se non fossi stata frenata, avrei comprato ARBA'AH di tutto!!

Anna, diciamo che potresti partire accompagnata da una nipote piuttosto insolente e frivoletta, ma se vuoi...basta organizzarci e andiamo a trovare Paola!
Sentirvi parlare di Torino, città che mi ha vista nascere, mi mette sempre un po' di nostalgia.
Sono tanti anni ormai che manco, ed ogni volta tornare, passando dalla Langa mia terra di origine, mi mette addosso una malinconia piena di pensieri e ricordi.
Se avessi saputo Alessia, che andavi a Torino per diversi giorni, ti avrei fatto un itinerario tra il magico e lo storico, che ti avrebbe lasciata stupefatta.
Torino come ben sapete, esotericamente fa parte sia del Triangolo della magia Bianca con Praga e Lione: è attraversata dal 45' parallelo, cumulatore di energie positive, vi si può visitare la Gran Madre che come una signora un po' sorniona ed imbolsita dalla buona cucina piemontese, offre a chi li sa vedere gli indizi per trovare la via del Santo Graal, la fontana di piazza Solferino, lo stesso museo egizio e la Mole.
E' vertice però anche di quello nero con Londra e San Francisco: la Forca di corso Valdocco, luogo storicamente deputato alla crocifissione prima e alle esecuzioni capitali dopo, ancora il museo egizio con le sue forze negative (in netto svantaggio rispetto alle buone, pare), la Loggia Massonica di via Lascaris, Piazza Statuto piena di simboli esoterici legati alle forze oscure,che opposta alla "buona" Piazza Castello.
(Riferimenti da "Guidatorino")
Torino poi è storicamente stata teatro di moltitudini di leggende, "...storielle, fatti e fattacci" come la direbbe Rossotti, grande narratore della storia borghese della prima Capitale.
I fatti di Collegno, che ancora oggi citiamo per chi ha poca memoria; la Bella Rosina, moglie morganatica del Re; i luminosi portici di Via Po che portavano le famiglie agiate, in costumi che oggi troveremmo ridicoli, dal centro ai circoli canottieri presenti numerosi sulle rive del Po.
Il complesso medievale del Valentino (quante di voi sanno che il vero Valentino è il palazzo Borbone -Savoia che oggi ospita la facoltà di architettura ed è patrimonio Unesco, e che si staglia imponente ed elegante sulle rive del Grande Fiume?) che quasi tutte le scolaresche del nord Italia vanno a visitare studiando quel periodo?
Oh, si...a sapere che andavi ti avrei portato nella mia terra...per fartela comprendere al meglio...visto che spesso viene additata come una città chiusa e poco cordiale con gli "stranieri"
Anche io ho avuto la fortuna di fare una lunga crociera sul Nilo, nel 1999, precisamente: scelsi un anno anche qui, se vogliamo, esotericamente significativo: la fine di un secolo, sì...ma anche di un millennio!
Riservai una crociera per tre settimane, in maniera da evitare quelle levatacce che ci raccontava Francesca. Passando tre volte lungo tutto il corso ho avuto modo di apprezzare in maniera tranquilla tutte le meraviglie: oltre a tutte le vestigia delle antiche dinastie visitai l'Old Cataract per un thè di vittoriano e Poirottiano sapore; di fronte, sulla riva opposta, la tomba di Aga Khan III dove una romantica leggenda vuole che fino alla fine dei suoi giorni, la Begum, portasse ogni anno una rosa rossa fresca al suo antico amore.
Al Museo de Il Cairo dedicai 3 giorni: fin da bambina leggevo i libri sugli antichi egizi, la cui storia mi era stata raccontata dai tanti impiegati di mio padre che provenivano da quella Terra. Ovviamente il piccolo Tut aveva affascinato i miei pensieri e la mia fantasia; Lord Carnarvon me lo immaginavo come un Paperon de Paperoni che i fondo era si un nobile un po' spocchioso, ma in fondo buono e che ci ha permesso di godere di queste meraviglie.
Quando andai alla Valle dei Re, lì vidi per la prima volta la figura che accompagnò tutti i miei anni di scuola: il mitico Zahi Awass con il suo cappello di cuoio, che accompagnava un qualche personaggio importante (ma per me lo era lui!) alla tomba KV62...che ovviamente a noi mortali rimase chiusa per quel giorno.
Ovviamente ci tornai dopo qualche giorno per visitarla...ritengo sia stata una fortuna anche poterci tornare, visto che ora è chiusa alle visite pubbliche a causa del veloce deterioramento che ha subito negli anni da parte dell'umidità esalata dai visitatori.
Incrocio le dita per poter ritornare a breve in quel Paese che tanto amo.
Ecco, ancora una volta mi sono persa nei ricordi grazie ai vostri stimoli...
Perdonatemi l'avervi annoiate...
Miriam...parti, cosa ci pensi ancora!!!!
Acc_Cirellina!! Francesca! che bello che è Figaro spaparanzato all'ombra delle erbe aromatiche...e che bella idea coltivarle così! Si capisce chi è il vero padrone di casa

Migia, sono certa che potremo tornare a goderne. Non può essere altrtimenti. Che risate al Khan el Khalili: avevo imparato solo il numero 4, nei miei pessimi tentativi iniziali di imparare l'arabo: se non fossi stata frenata, avrei comprato ARBA'AH di tutto!!

Anna, diciamo che potresti partire accompagnata da una nipote piuttosto insolente e frivoletta, ma se vuoi...basta organizzarci e andiamo a trovare Paola!