hermione78
New member
Ho sempre letto le varie discussioni relative all'argomento, e vedo che è da sempre uno dei più dibattuti, non solo su questo sito.
Personalmente non ho competenze tali da pretendere di poter sapere a cosa effettivamente servono le quote di servizio, né dove vanno a finire.
Le mie esperienze sono: addebito su MSC con facoltà di stornarle, e non l'ho fatto; addebito obbligatorio su Costa, saldato il penultimo giorno; Royal e Celebrity, prepagate in agenzia. In tutti i casi, ho aggiunto una personale mancia consegnata al cabinista e al cameriere del ristorante serale. Però, pur non rinunciando alla crociera per questo, nè facendone una tragedia, a me personalmente non mi piace questo modo di addebitarle, non trovo normale dover fare i conti a mano, dover leggere cento pagine di cataloghi o mille di forum, aggiornarmi continuamente su quanto si paga quest'anno e a partire da quale data....Le quote per me vanno o incluse nel prezzo del biglietto dall'inizio, senza specifiche, o unite alla simulazione di preventivo che uno si fa on line, dove il prezzo pubblicizzato di tot euro in due minuti diventa automaticamente di qualche centinaio di euro in più, perchè comprensivo di tasse, assicurazione eccetera. Non è un mio problema capire a chi vanno poi, se al cabinista, all'ufficiale o al comandante; non devo farmi carico io cliente di quanto guadagna il filippino, di quanto è lo stipendio medio del suo paese, di come viene invece retribuito quello invisibile che sta ai motori....io pago la tariffa che trovo in quel momento e che posso permettermi, poi aggiungerò volentieri una mancia dove e per chi serve.
Trovare scritto "Offerta a 669 euro a testa" a me fa lo stesso effetto di "Offerta a 609 euro a testa" ; è invece più fastidioso fare i calcoli a parte per le quote, per chi non è alla prima crociera; e ancora peggio trovarsi la sorpresa dopo per chi è alle prime esperienze. Poi ci saranno sicuramente altre opinioni; chi preferisce non pagarle prima per il rischio di perdere anche quelle se gli salta il viaggio; chi sceglie di farsele stornare (cosa che io non farei, ma non viaggio solo io sulle navi).
L'unica cosa certa, secondo me, è che sono logiche commerciali evidentemente più favorevoli e vantaggiose per le compagnie (in base a cosa non lo so, tasse, pubblicità? non sta a me saperlo) che secondo me non derivano nè dal costume europeo di non lasciare le mance, né dal voler aiutare il personale dei paesi poveri.
Io continuerò a calcolarle e pagarle come ho sempre fatto, ma la logica e le modalità di comunicazione non mi convincono del tutto e secondo me generano non poche incomprensioni e malcontento non del tutto ingiustificato. Un cliente, soprattutto alle prime esperienze, può non capire perchè gli vengono addebitati 8 o 9 euro al giorno, magari per dieci giorni e tre persone, per una cosa "non obbligatoria" o può non gradire di sapere che dovrà aggiungere altri tot euro a quelli che ha già preventivato in buona fede e che non si evincono nel contratto, ma a cui semplicemente si fanno rimandi o allusioni. Non comprenderò mai questa politica del "le tasse e le assicurazioni te li metto in vista, le quote di servizio te le faccio intravedere, sono obbligatorie, ma io non te lo dico, devi essere tu a leggere bene sotto o te lo scrivo da un'altra parte, o prendi il catalogo o vai lì". In questo modo non si abitua il cliente, occasionale o di lunga data, a considerarlo parte integrante del servizio, ma una specie di optional come il pacchetto bevande, con la differenza che quello non è obbligatorio e ha ben altre funzioni, che decido io se mi servono o meno. Torniamo a prezzi un attimino più consoni (non da élite o da venti anni fa), includiamo le quote nel totale e basta.
Personalmente non ho competenze tali da pretendere di poter sapere a cosa effettivamente servono le quote di servizio, né dove vanno a finire.
Le mie esperienze sono: addebito su MSC con facoltà di stornarle, e non l'ho fatto; addebito obbligatorio su Costa, saldato il penultimo giorno; Royal e Celebrity, prepagate in agenzia. In tutti i casi, ho aggiunto una personale mancia consegnata al cabinista e al cameriere del ristorante serale. Però, pur non rinunciando alla crociera per questo, nè facendone una tragedia, a me personalmente non mi piace questo modo di addebitarle, non trovo normale dover fare i conti a mano, dover leggere cento pagine di cataloghi o mille di forum, aggiornarmi continuamente su quanto si paga quest'anno e a partire da quale data....Le quote per me vanno o incluse nel prezzo del biglietto dall'inizio, senza specifiche, o unite alla simulazione di preventivo che uno si fa on line, dove il prezzo pubblicizzato di tot euro in due minuti diventa automaticamente di qualche centinaio di euro in più, perchè comprensivo di tasse, assicurazione eccetera. Non è un mio problema capire a chi vanno poi, se al cabinista, all'ufficiale o al comandante; non devo farmi carico io cliente di quanto guadagna il filippino, di quanto è lo stipendio medio del suo paese, di come viene invece retribuito quello invisibile che sta ai motori....io pago la tariffa che trovo in quel momento e che posso permettermi, poi aggiungerò volentieri una mancia dove e per chi serve.
Trovare scritto "Offerta a 669 euro a testa" a me fa lo stesso effetto di "Offerta a 609 euro a testa" ; è invece più fastidioso fare i calcoli a parte per le quote, per chi non è alla prima crociera; e ancora peggio trovarsi la sorpresa dopo per chi è alle prime esperienze. Poi ci saranno sicuramente altre opinioni; chi preferisce non pagarle prima per il rischio di perdere anche quelle se gli salta il viaggio; chi sceglie di farsele stornare (cosa che io non farei, ma non viaggio solo io sulle navi).
L'unica cosa certa, secondo me, è che sono logiche commerciali evidentemente più favorevoli e vantaggiose per le compagnie (in base a cosa non lo so, tasse, pubblicità? non sta a me saperlo) che secondo me non derivano nè dal costume europeo di non lasciare le mance, né dal voler aiutare il personale dei paesi poveri.
Io continuerò a calcolarle e pagarle come ho sempre fatto, ma la logica e le modalità di comunicazione non mi convincono del tutto e secondo me generano non poche incomprensioni e malcontento non del tutto ingiustificato. Un cliente, soprattutto alle prime esperienze, può non capire perchè gli vengono addebitati 8 o 9 euro al giorno, magari per dieci giorni e tre persone, per una cosa "non obbligatoria" o può non gradire di sapere che dovrà aggiungere altri tot euro a quelli che ha già preventivato in buona fede e che non si evincono nel contratto, ma a cui semplicemente si fanno rimandi o allusioni. Non comprenderò mai questa politica del "le tasse e le assicurazioni te li metto in vista, le quote di servizio te le faccio intravedere, sono obbligatorie, ma io non te lo dico, devi essere tu a leggere bene sotto o te lo scrivo da un'altra parte, o prendi il catalogo o vai lì". In questo modo non si abitua il cliente, occasionale o di lunga data, a considerarlo parte integrante del servizio, ma una specie di optional come il pacchetto bevande, con la differenza che quello non è obbligatorio e ha ben altre funzioni, che decido io se mi servono o meno. Torniamo a prezzi un attimino più consoni (non da élite o da venti anni fa), includiamo le quote nel totale e basta.