Si ragazzi ma anche voi scendete sulla terra, se volete valzer con gonne a cerchio e smoking andate appunto su Cunard.
Io uno smoking su una Preziosa che fa il giro delle sette chiese mediterranee lo troverei allucinante, fuori luogo e ridicolo.
Tutto ha un suo "momento".
Le navi mass market sono oggi poco piu' di traghettoni...che piaccia o no.
Ci sono invece navi (compagnie) dove il dress code e' rigoroso e si rischia l'abbandono in mare se non viene rispettato...
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Perdonami Enrico, ma non credo che sia questione di compagnia come non è questione di villaggio turistico, o di compagnia aerea...
(non è un appunto a te, prendo solo spunto dalla tua considerazione per il mio contributo)
Sapendo che in nave, la sera, al ristorante si cena in maniera meno informale, trovo normale propormi in abito da cocktail.
Se la serata di Gala richiede l'abito di gala, tale sia.
Non è necessariamente il contesto, che squalifica: parlo per me, per alcune Signore inglesi che ho incrociato nei miei viaggi, per alcune ragazze americane che conoscono la differenza tra abito da pomeriggio, da cocktail, da sera, da gala.
Ovvio che qui si parli di crociere, ma il concetto di applica in ogni contesto che richiede "dress code": quanti abiti succinti vedi ai matrimoni o alle cerimonie? NON sono abiti da cerimonia.
Quanti oufits neri o bianchi vedi ad un matrimonio? NON sono da sposalizio.
Che si voglia, si possa, si ritenga...o meno, nell'abbigliamento ci sono regole da seguire, ovunque si sia.
Abito maschile vuol dire completo, al massimo spezzato,con cravatta e camicia, e NON vuol dire jeans,giacca e cravatta o meno: quelli vanno bene in ufficio.
Il completo maschile in lino, pur elegante, non è da gala. Ma per cena può andar bene, così come il total black.
Gala vuole dire abito lungo, eventualmente guanti per le signore, smoking per i signori. Questo è quanto.
Certo bisogna adattare la regola al proprio fisico con onestà: ad un abito a sottoveste in georgette che segna anche un pelo incarnito, magari si può preferire un pigiama palazzo in tessuto prezioso.
Un abito a sirena tutto in pailettes che fa sembrare Heidi Klum una falce di luna, farebbe sembrare me un dugongo al cartoccio.
E non sono nemmeno d'accordo che debbano essere Maitre, camerieri, addetti vari a farli rispettare: viene richiesto e va rispettato.
Come mai nessuno si presenterebbe ad un colloquio di lavoro con bermuda e t-shirt, ma ci si mette in "tiro" a livelli variabili?
Come mai ci si ostina a sposare in chiesa in smoking, che è si elegante, ma da sera e non da cerimonia?
Non voglio fare la sciura blasè che pretende eccessi da fin de siecle del millennio scorso, ma personalmente guardo con ben poco malcelato disgusto le persone che non rispettano ciò che vien loro richiesto: dalle ragazzine con abitini giropassera e scarpe ortopediche che pensano di essere novelle Grace Kelly così come signorotte rubiconde con tendaggi fluorescenti e metallizzati avvolti sulle loro grazie come signori in jeans sdruciti con polo e giacca con le toppe.
E quando mi si guarda in abito lungo, o in abito adeguato, come se fossi un'aliena scesa da Ganimede, allora rilancio con uno sopracciglio alzato ed un cenno di biasimo.
Io, come Alda, come tante altre Signore qui presenti, ci teniamo: e di fronte a certe "presunzioni" non siamo noi quelle sbagliate.
Ha certamente ragione Omar quando sostiene che l'eleganza traspare a prescindere dall'abito. Qualche anno fa, in Turchia, c'era una ragazza irlandese con un marito assai prestante e due gemellini tremendi. Alla serata di Gala lei i presentò con un abito in seta verde bottiglia lungo, con spalline sottili...una molto elegante "sottoveste": portava un'unica perla al dito ed era una visione di bellezza. Quieta, sorridente, se ne infischiò bellamente quando uno dei suoi bambini credo duenni, le lasciò una manata sull'abito: lo prese in braccio, sorrise e riprese a ballare il valzer con suo marito.
Era deliziosa.
Non posso certo dire lo stesso di certe russe (che tra l'altro vedo spesso anche per lavoro) che arrivano con chili di pietre preziose, brand mescolati come se fossero cadute nell'armadio, accessori col cui valore probabilmente estinguerei il mutuo e che si comportano come gruiste cecene ubriache pur da sobrie.
In fondo siamo noi crocieristi che "facciamo" la crociera, non lagnamocene se non viene come dovrebbe.