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Situazione in Libia e Canale di Sicilia

...dovrei partire il 30 da Genova su msc Splendida per 12 gg verso Grecia Creta Turchia ecc ecc . Sto cercando notizie su www.viaggiaresicuri.it (ministro degli affari esteri unita di crisi) se qualcuno legge notizie inerenti lo invito a pubblicarlo idem se qualcuno ha notizie di comunicati da parte della compagnia MSC grazie
 
E' difficile prendere una posizione sui recenti avvenimenti senza cadere in stereotipi, in letture troppo superficiali o tirando bilanci affrettati. In tutta franchezza io mi sono trovato a cambiare opinione più volte nel corso dell'ultimo mese e mezzo. La Libia inoltre è molto diversa dagli altri paesi del Maghreb e del Medio Oriente ed è molto difficile da comprendere per chi non vi sia davvero molto vicino, e gli europei, a mio avviso, lo sono molto poco. Devo riconoscere che ciò che stava accadendo di fronte alle nostre coste negli ultimi giorni mi avrebbe fatto protendere ad un attacco a Gheddafi immediato. Ogni chilometro percorso verso Bengasi mi dava il gusto di un'occasione mancata per dare alla Libia, dopo millenni, un futuro diverso. Naturalmente un cambiamento politico avvenuto senza interferenze esterne, come per la Tunisia (già meno in Egitto) sarebbe stata la via più auspicabile. Ciò che invece mi ha lasciato assolutamente scettico è stato il lungo tempo occorso alla coalizione per intervenire (due giorni in più e la riconquista di Gheddafi sarebbe stata opera compiuta) e che non si sia considerato di intervenire anche altrove. In Yemen, solo due giorni fa la polizia ha ucciso 52 civili. Avvenimenti analoghi si ripetono in Bahrein. Ma, temo, qui siamo troppo vicini per un intervento, al Medio Oriente geograficamente e sostanzialmiente si hanno maggiori timori. Mi domando allora, perchè si interviene in protezione dei civili libici e si resta a guardare tutti gli altri paesi? Questo è il primo segnale che ci sia qualcosa sotto. Si grida, in Libia e ovunque si sia contrari all'azione armata, che si voglia il petrolio libico. Vi pongo allora un quesito, e lo faccio in tutta sincerità, ovvero non conosco la risposta.. Non si interviene in Libia: Gheddafi con la forza riassume il controllo del paese. Non vende il petrolio come si è fatto finora? Penso di si, per la Libia è assolutamente una quantità enorme ed i soldi piacciono a tutti, al Colonnello e famiglia particolarmente. Oppure: si interviene militarmente e si fa cadere il vecchio Muhammar, gli insorti, fra mille difficoltà, lavoreranno, si spera, per creare uno stato di diritto. Essi, poi, non cederanno più il petrolio? E su cosa camperanno? Pertanto mi chiedo, igenuamente, perchè una guerra per il petrolio? Forse soltanto per un sovvertimento degli equilibri su chi sfrutti tale petrolio? Allora sarei d'accordo, altrimenti non capisco. Di neocolonialismo, sinceramente, non ne parlerei. E' un termine che piace a Gheddafi e sul quale ha sempre fatto forza per richiamare adesione e compattezza nel suo popolo. Purtroppo ha quasi sempre funzionato ma in questo momento, almeno in parte, sembra di no.
Partiamo dal principio che nessuno di noi voglia vedere guerre in giro per il mondo. Dobbiamo fare di tutto, diplomaticamente, per evitarle. Qui però la questione mi sembra semplice: o si crede al Colonnello o non gli si crede e allora è difficile non intervenire. Mi spiego meglio: Gheddafi sostiene che Al Qaeda si sia impossessata delle sue città. Egli pertanto reagisce militarmente per liberarle. Il popolo è con lui. Lo scrive pure ad Obama in una tenera lettera... Se così stanno le cose allora sta agendo nella legittimità, anzi, le armi andrebbro inviate a lui per aiutarlo in una cosi nobile ed ovvia operazione. Ma il "nostro" ci ha ormai abituato ai suoi racconti, sin da quando era piccolo e saliva sugli sgabelli di Sirte per arringare i suoi compagni di classe, passando per il colpo di stato, per l'uscita dal governo, per gli scontri con Reagan, per la politica voltafaccia (più la sua che non l'attuale italiana) con l'Italietta degli anni Settanta e Ottanta. Personalmente non gli credo. Se non gli crediamo, allora, in virtù di Norimberga e del passaggio a competenza internazionale della difesa dei diritti dell'uomo, qualcosa bisogna fare. La sola dchiarazione di avanzare verso Bengasi e Tobruk senza pietà varrebbe da sola una riunione Onu. Se non vogliamo tornare indietro fino a prima della seconda guerra mondiale, quando ciò che avveniva all'interno di uno stato era ad appannaggio esclusivo dell'autorità sovrana in quello stato, un provvedimento va preso. Congelamento dei beni, minacce, lusinghe, preghiere non hanno funzionato. Brega, Ras Lanuf, Agedabia cadono a colpi di blindati e di bombardamenti aerei. E' giusto stare a guardare? Direi di no se non tornassero nuovamente in mente le scene apocalittiche dello Yemen, dove parimenti si spara sulla folla. Fece più eco Bava Beccaris un secolo fa che questi stati autoritari al giorno d'oggi, quando ci consideriamo redenti, cresciuti, incivilizzati...
Formalmente, ma ho piena consapevolezza che non sia cosi, la coalizione sta intervenendo non per rovesciare Gheddafi ma per impedire che i militari agiscano sui civili in armi. Gli obiettivi militari sono pertanto i blindati, i velivoli, la contraerea. Ma già oggi si è bombardato Bab el Azizia, ceebre bunker di Gheddafi, per un soffio mancato da Reagan.
Alcune ultime considerazioni. A partire dall'Italia. Trovo l'atteggiamento del nostro paese, nel corso dei 70 anni che ci dividono dalla perdita della colonia, sostanzialmente di due tipi, entrambi eccessivi. Dapprima troppo rigido, altezzoso, intransigente verso il nuovo governo di Re Idris. A seguire, troppo remissivo, accondiscendente, superficiale, interessato. In questo secondo periodo non vedo differenze di rilievo nell'alternarsi dei governi. Ma ciò che non comprendo è il tanto stupore nell'accusa italiana al Gheddafi degli ultimi due mesi. Che i regimi nordafricani, come altri nel mondo, siano stati una farsa di democrazia lo sappiamo tutti. Tutti sappiamo il ricorso alla tortura, all'incarcerazione preventiva, alla corruzione, alla sommarietà dei processi, dal Marocco all'Egitto, passando da tutto il Maghreb e la penisola arabica. E tutti tacevamo, stringendo le mani, sedendoci allo stesso tavolo, facendo profumati affari. Ma da qui a lasciare che pubblicamente un governo bombardi la propria popolazione penso ci sia differenza. Se l'Italia si è fatta mediatrice dele marachelle libiche negli anni Ottanta, si è avvicinata alla Libia, ha chiesto scusa (sinistra), ha risarcito (destra), si è impegnata economicamente, così come la Libia lo ha fatto in Italia, non è essa autorizzata a condannare questi episodi? Io penso che rivedere le proprie posizioni in merito all'evoluzione dell'ambiente che ci circonda sia sintomo di consapevolezza e non significhi essere semplici voltafaccia per convenienza. Anzi, l'Italia avrebbe solo da perdere i propri privlegi intervenendo in Libia. Perchè allora non si schiera con Gheddafi? Manterrebbe il petrolio, l'amicizia, e terrebbe a bada i clandestini...
Un'ultima analisi strategica...Scordiamoci una Blietzkrig. Le complicazioni in un conflitto del genere possono essere molte e occorre ancora valutare molti punti ancora poco chiari.

- Quanta popolazione è veramente con Gheddafi? Occorre scindere chi segue veramente il Colonnello e chi è invece costretto a farlo per timore o perchè vive in zone sotto il loro controllo;

- Gheddafi non può chiaramente competere a livello militare con la coalizione con la quale sta combattendo. Ma è possibile che i militanti fedeli al Rais si mescolino alla folla di civili in ogni centro urbano, abbandonando l'avanzata con i mezzi. Questo escluderebbe l'azione aerea degli occidentali, obbligandoli o all'intervento di terra o alla rinuncia di un ruolo protagonista, tornando alle sanzioni.

- Il governo riceve armi dal Mali, Sudan, Algeria, Mauritania. Attraverso il deserto passa di tutto. Non sono armi che possano intimorira Eu e Usa ma i traffici del genere potrebbero allargare il conflitto in altri paesi.

- Il magnetismo del Rais, o comunque la situazione in genere, potrebbe attrarre gli antioccidentali di tutti i paesi del maghreb. E ovunque in questo periodo i governi sono deboli per evitare un evetuale loro coinvolgimento alla causa dei lealisti libici.

- La destabilizzazione in Egitto apre nuovamente la questione dei Fratelli Musulmani, recentemente calmatasi con la loro immissione nel parlamento egiziano.

- Gheddafi ha minacciato a lungo di un probabile coinvolgimento qaedista ed ha senz'altro mentito. Ma che in zone prive di governo possano avanzare celle terroristiche, ostacolando la formazione di nuovi sistemi governativi ed insediandosi in territori ove prima non vi erano è ipotesi reale.

- Dalla compattezza iniziale della volontà di intervenire si sta mano a mano tirando indietro un certo numero di paesi. La Russia non è mai stata convinta ma se fosse stata contraria avrebbe posto il veto da subito. Adesso invece deplora. La Cina ha interessi troppo grandi in Libia per favorire l'Occidente a mettervi piede. La Lega Araba era concorde, adesso non rivede la sua posizione ma non esulta ed alcuni paesi arabi hanno rivisto la propria posizione. Chaves non lo consideriamo neanche...

- L'Italia doveva essere uno dei paesi che offriva basi, assieme a Francia, Spagna, Grecia, Malta, Cipro e persino, si è ventilato, Turchia. Adesso la Turchia è contraria all'intervento, la Francia utilizza pochissimo la base in Corsica, a Cipro la base di Akrotiri ospita solo qualche velivolo inglese. Malta ha negato le sue due basi, Creta è sparita dall'elenco, così come la Spagna. Il timore è che andando avanti con il tempo la coalizione sia sempre meno coesa.

- Giusto o sbagliato che sia l'intervento, anche se fosse breve e anche se mandasse il Rais nel deserto, da dove proviene, i giochi non sarebbero fatti. Tripolitania e Cirenaica sono divise da sempre, politicamente, geograficamente, culturalmente e socialmente. La dittatura, per quanto negativa in tutto e per tutto, è però riuscita ad appiattire questo dualismo. Adesso riemergerà. La Libia è un grandissimo agglomerato di tribù che vive di un delicato equilibrio. Paradossalmente, è più efficace un guida autoritaria che non un Parlamento. Ma averne uno sarebbe un'immensa possibilità di crescita, di sviluppo, di evoluzione. La Libia è un paese bellissimo, da sempre chiuso al turismo. I libici sono persone accoglienti, affabili, molto colte ed istruite, molto intelligenti. Ma la loro intelligenza è da sempre repressa, convogliata, censurata. Mi auguro davvero che il Paese abbia un futuro come merita e che abbia la possibilità, per la prima volta in millenni, di governarsi da sola. Certo è che avrei preferito che da sola arrivasse a prendere il potere di se stessa. Il leader dell'esercito ribelle ha dichiarato di esser felice dell'intervento francese ma che avrebbe preferito vedere aerei arabi sorvolare su Bengasi...

Un saluto a tutti.
 
Ultima modifica:
Ho letto più volte il tuo lungo intervento, e devo dire che gli aspetti che hai analizzato coincidono quasi del tutto con i miei. Anche io più volte in queste ore, sposto il mio pensiero critico da una parte all'altra; ci son troppe cose che non capisco e che si scontrano con la realtà dei fatti e delle azioni. Sono molto scettico su quanto viene diffuso da stampa e TV; c'è troppa confusione.

Io sono contrario all'uso della forza e al ricorso alle armi, se non in casi eccezionali. Diplomazia e dialogo sono le "armi" più importanti e nel caso estremo, che sarebbe potuto essere questo, un intervento, mirato, limitato nello spazio e nel tempo, concordato, unanime, coeso, autorizzato dall'ONU, altrimenti che senso ha difendere la popolazione da un verso e colpirla da un altro? Forse che, per chi cade sotto le bombe "targate" coalizione, è diverso che cadere sotto quelle targate "Libia"? Fermare la strage che si stava compiendo va bene, ma perché colpire la residenza di Ghedafi o altri obiettivi non necessari secondo lo spirito dell'intervento?

Mi fermo qui, altrimenti il mio "stato confusionale" mi porterebbe a pormi tante altre domande che esulano dalla "mission" di Crocieristi.
 
Io non penso che ci siano problemi per le navi che "vagano " per Il Mediterraneo anche perchè i missili scud di gheddafi non sono in grado d colpire una nave e quanto agli aerei probabilmente non riuscirebbero nemmeno ad arrivare al mare . A prescindere da questo quello che mi infastidisce è che questi impeti di portare aiuto a chi ,giustamente, cerca di liberarsi da una carogna come gheddafi non ci siano anche nei confronti di regimi come quello cinese .( non datemi la risposta la conosco già!!!).
Io comunqune in tutto questo casino mi sono preso una bella fregatura:ho prenotato ad aprile 2010 la Crociera Inaugurale di Costa Favolosa e adesso hanno cambiato completamente l'itinerario perchè faceva scalo ad Haifa ,proponendomi un itinerario identico a quello fatto con Luminosa a maggio 2010. Ora mi cercherò un'alternativa.Devo andare in Norvegia ?
Condivido.

Peccato che la situazione libica abbia ulteriormente degenerato fino a sfociare in un caso internazionale. Che in realtà di internazionale ha ben poco.
Chi rischia e chi poi se ne prende le conseguenze negative siamo principalmente noi italiani (vedi missili su Lampedusa come nell'86 - oppure vedi i contratti stipulati con Eni, gas ecct - e vedi ingrossarsi delle file di immigrati disperati che avranno un motivo in più per tentare di abbandonare la Libia e approdare nelle nostre coste).

Inoltre Gheddafi ha minacciato che colpirà con ritorsioni nel Mediterraneo indistintamente obiettivi civili e militari.

In teoria per il Rais una nave da crociera che bruca il Mediterraneo potrebbe essere un bersaglio plausibile, mi auguro fortemente che non lo pensi nemmeno e soprattutto qualora accadesse che vi sia prontezza da parte delle forze Nato ad intercettare l'attacco vanificandolo.

In buona sostanza il 30 marzo mi imbarco sulla MSC Splendida da Genova per solcare il Mediterraneo raggiungendo Grecia e Turchia e ho perso entusiasmo e buon umore!
Come faccio a viaggiare sapendo che un pazzo quale è gheddafi e che un'altra banda di pazzi (vedi consiglio ONU) se le stanno dando di santa ragione?
Come faccio a diveritirmi in nave per 11 notti sapendo che la nave da crociera potrebbe essere un allettante bersaglio mobile?

Che tristezza...
 
Come già si deduce dal mio messaggio precedente Costa a modificato tutti gli itinerari del 2011 che in qualche modo si potevano avvicinare al medio oriente ed al nord africa . Ora credo che la meta più a sud sia Creta che è inserita nell'itineria di Costa mediterranea del 27/6/2011, quindi ritengo che problemi non ce ne siano. Per annullare il viaggio non so se lo puoi fare se la compagnia non modifica l'itinerario per cui avevi fatto la prenotazione .In questo caso si almeno per la mia esperienza con Costa che ha cambiato l'itinerario di favolosa per cui posso scegliere se accettare o riavere indietro i soldi .
bhe direi che costa (e le altre compagnie) dovrebbero dare almeno un segnale. le navi da crociera nel mediterraneo in pieno conflitto non mi sembrano al sicuro. chi deve partire a giorni (ma non parlo di me che sono ancora abbastanza lontana) come dovrebbe comportarsi? l'utente che è in partenza entro fine marzo ha ricevuto comunicazioni al riguardo? rassicurazioni? e inoltre, in casi come questo, ipotizziamo partenza domani, c'è possibilità di disdire senza penali se assicurati? le compagnie cosa fanno, penseranno "che Dio ce la mandi buona" e le fanno partire ugualmente per non perdere il soldo?
 
Caro Rodolfo, la propaganda, da un fronte e dall'altro, è una delle armi più potenti utilizzata in questo conflitto. E' quindi normale che dai media si possano trarre informazioni incomplete, imprecise, tendenziose.
 
Salve, anch'io sono molto preoccupata.Avevo prenotato una crociera con msc con scalo aTunisi.Ovviamento ho letto che hanno tolto lo scalo ed hanno aumentato i tempi di sosta nelle altre città,ma questa notizia mi ha un pò delusa.Allora ho cambiato ed ho scelto RC nel mediterraneo occidentale,spero di aver fatto la cosa giusta,ma devo confessarvi che purtroppo viaggiare sicuri è diventato sempre più difficile,ma allo stesso tempo viaggiare è vita!
 
ciao, mi sono appena iscritta in vista della mia prossima crociera nel mediterraneo che sto valutando però di annullare..............la compagnia ha annullato la scalo a Tunisi, ma resta sempre la traversata del canale di Sicilia e la navigazione verso Malta. Devo dire che siamo molto demotivati e partiremmo già spaventati...............ma, mi chiedo, la compagnia non dovrebbe dare disposizioni per tranquillizzare i passeggeri? o meglio ancora cambiare il giro? ormai mancano solo 3 settimane.............
 
La sicurezza dei passeggeri è sempre al primo posto per le compagnie di crociera; tant'è che hanno cambiato diversi itinerari e/o scali.
Titengo pertanto che dovresti partire tranquilla.
 
ciao, mi sono appena iscritta in vista della mia prossima crociera nel mediterraneo che sto valutando però di annullare..............la compagnia ha annullato la scalo a Tunisi, ma resta sempre la traversata del canale di Sicilia e la navigazione verso Malta. Devo dire che siamo molto demotivati e partiremmo già spaventati...............ma, mi chiedo, la compagnia non dovrebbe dare disposizioni per tranquillizzare i passeggeri? o meglio ancora cambiare il giro? ormai mancano solo 3 settimane.............

Lo faranno indubbiamente non appena nascano eventuali esigenze. Se niente è cambiato significa che si ritiene la rotta sicura.
 
La situazione è delicata e temo che questo intervento dei "volenterosi" possa scatenare un qualcosa di peggio di quello che c'era prima (e che fino a pochi giorni fa andava benissimo a tutti).
Per quanto riguarda il Canale di Sicilia, in questo momento è il tratto di mare più sicuro al mondo, mal che vada si potrà assistere all'emersione di un missile cruise lanciato da un sottomarino...
Personalmente non disderrei la crociera.
Comunque le compagnie da crociera sono refrattarie alle aree di crisi, per cui sono convinto che se la situazione diventasse soltanto un po' meno sicura di adesso, immediatamente modificherebbero il percorso (anche a crociera iniziata) o, addirittura, eliminerebbero la crociera. Per loro è meglio perdere dei soldi che trovarsi con la nave nel bel mezzo di una battaglia...
 
Ogni chilometro percorso verso Bengasi mi dava il gusto di un'occasione mancata per dare alla Libia, dopo millenni, un futuro diverso.
Alcuni governi erano contrari all'intervento, molti altri ritenevano fosse giusto aspettare (chi sperando che gheddafi fosse abbattuto dall'interno, chi che riprendesse saldamente il potere). Era una scelta di ottima real-politik. Il problema è che quando si assume una posizione bisogna avere i nervi saldi per mantenerla. Se si era deciso di aspettare e molti segnali spingevano a credere che gheddafi avesse la forza per non esser spodestato bisognava avere il "coraggio" (ai danni dei poveracci che invocavano libertà) di mantenerla. Mi dispiace è un ragionamento un pò stomachevole ma molto "realista".

Mi domando allora, perchè si interviene in protezione dei civili libici e si resta a guardare tutti gli altri paesi?
Sai benissimo che domande come questa non hanno molto senso. Ci sono sempre 100 buone e sbagliate ragioni perchè si decide di intervenire altrove e non dove 900.000 tutsi vengono massacrati a colpi di machete. Questa domanda in ambito internazionale la pone sempre chi invero non vuole che si intervenga, e basta (cioè non certo per senso di equità e giustizia).

Pertanto mi chiedo, igenuamente, perchè una guerra per il petrolio? Forse soltanto per un sovvertimento degli equilibri su chi sfrutti tale petrolio?
E me lo chiedo anch'io ! E se fosse così forse avrebbe pure un senso. Temo sia peggio. Temo la Francia e l'Inghilterra ritengano che affinchè l'Europa possa esser considerata almeno una "potenza regionale" in questa situazione dovesse assumere l'iniziativa. Che quindi abbiano agito solo a difesa del proprio peso politico internazionale. Ed hanno calcolato (bene secondo me) che se fosse andata male le loro economie nazionali avrebbero perso meno di altre (non hanno la stessa dipendenza dai prodotti libici come Italia e Germania).

La sola dchiarazione di avanzare verso Bengasi e Tobruk senza pietà varrebbe da sola una riunione Onu. Se non vogliamo tornare indietro fino a prima della seconda guerra mondiale, quando ciò che avveniva all'interno di uno stato era ad appannaggio esclusivo dell'autorità sovrana in quello stato, un provvedimento va preso.
Sei troppo informato per sapere che non è affatto così. L'Unione sovietica e poi la Russia non hanno mai sottoscritto quel principio. La Cina, poi, continua a ritenere ufficialmente validi i 5 principi dettati da Mao per definire i rapporti internazionali ed uno di questo contrasta esplicitamente con la possibilità di ingerenza in questioni interne in stati in cui c'è un governo legittimo e legittimamente riconosciuto.

Perchè allora non si schiera con Gheddafi? Manterrebbe il petrolio, l'amicizia, e terrebbe a bada i clandestini...
/QUOTE]
Ottima domanda. E se la risposta fosse IMPREPARAZIONE E INCAPACITA' ?? Da Lucia Annunziata, I. La Russa, nostro MINISTRO DELLA DIFESA alla domanda sul rimorchiatore italiano sequestrato rispondeva sostanzialmente che non era un suo problema ma del ministro degli esteri. ASSURDOOOO !! in una situazione di conflitto in atto, il ministro della difesa che fa lo scarica barile. Gli avrei chiesto: a' mbecille ma che ce l'abbiamo a fare una marina militare ed una mercantile? Conoscendo Gheddafi pensi che non avrebbe minacciato ritorsioni ? E la prima cosa non era mappare tutti-nessuno-escluso la posizione dei nostri connazionali e mezzi che potevano diventare bersagli ? E prima di associarsi, foss'anche con compito minimo all'allenza, valutazione tattiche non vengono fatte ? Avete un gabinetto di guerra ed adeguato coordinamento o la strategia la mette giù qualcuno nei ritagli di tempo di una partita di risiko ? Aggiungo come italiano che cerca di non fare grandi cappellate nel proprio lavoro: ma che ho fatto di male per avere sopra di me qualcuno che fa errori così grandi nel proprio lavoro ?

Quanta popolazione è veramente con Gheddafi? Occorre scindere chi segue veramente il Colonnello e chi è invece costretto a farlo per timore o perchè vive in zone sotto il loro controllo;
Il magnetismo del Rais, o comunque la situazione in genere, potrebbe attrarre gli antioccidentali di tutti i paesi del maghreb. E ovunque in questo periodo i governi sono deboli per evitare un evetuale loro coinvolgimento alla causa dei lealisti libici.
Temo che questa sia la nota più dolente. Luttwak sempre nella trasmissione di Lucia Annunziata ha detto: applicando la risoluzione dell'Onu non si cerca di scalzare Gheddafi, ma che si spera l'effetto finale sia che venga scalzato dall'interno. Gli Usa sono abbastanza scettici che questo accada ma (con il controllo del petrolio iracheno e degli emirati) obtorto collo abbiano accettato di correre il rischio. Se gli Europei vogliono vincerla questa guerra dovranno esser in grado di combatterla soprattutto sul piano della (dis)informazione. Do per scontato che ci sia un piano di oscuramento delle frequenze audio e video per sovrapporsi alle trasmissioni di Gheddafi per avere una chance almeno in merito. Se non ci fosse, sta cosa mi apparirebbe organizzata peggio della pessima figura dell'intervento franco-inglese per il canale di Suez di oltre 50anni fa !

Giusto o sbagliato che sia l'intervento, anche se fosse breve e anche se mandasse il Rais nel deserto, da dove proviene, i giochi non sarebbero fatti. Tripolitania e Cirenaica sono divise da sempre, politicamente, geograficamente, culturalmente e socialmente.
Ahi ahi ahi...sacrosante parole...tutti pensano al prezzo in termini di immigrazione clandestina, ma temo ci sarà molto di più, sinanche del prezzo del petrolio alle stelle per lungo tempo. Alla fine di fronte ai tunisini che dando l'anima si son messi a disposizione dei disperati (donando anche il proprio sangue, letteralmente, per i feriti) offrendo loro cibo, assistenza ed un passaggio gratis per l'Europa (ieri sera si diceva questo si La7) ci saranno italiani e francesi che bombardano, non distribuiscono direttamente aiuti ed affondano i barconi dei migranti (se non vogliamo pagare prezzo a breve troppo alto, sarà guerra sporchissima).

Per il momento spero che quegli 11 marinai sul rimorchiatore sfuggano alla fine ad oggi incontrovertibile di "perdita per effetto collaterale". E che tanti poveracci non si trovino in mezzo a due fuochi.
Chissà...tutto potrebbe anche concludersi con un retromarch della coalizione. Con la coda fra le gambe. (E non è detto che sia lo scenario peggiore)
 
Cia a tutti.
Io dovrei partire il 15 aprile con la Pacifica (ex Terra Santa) ma sinceramente è la prima volta dopo 25 crociere che non provo entusiasmo,forse perchè questo itinerario l'ho già fatto qualche anno fa o forse perchè mi preoccupa la situazione bellica che si è creata nel Mediterraneo.Vorrei sapere un vostro parere:pensate che se la situazione non dovesse migliorare,Costa annullerà la crociera oppure modificherà l'itinerario?E se dovesse verificarsi quest'ultima ipotesi ed il nuovo itinerario non dovesse piacermi?Prevedo una ''tranquilla ''Pasqua casalinga!!!!!!! Un saluto a tutti.
Maria Luisa
 
No, purtroppo non lo è.
Concordo in pieno con te, Gabriele (Magellano)...
Quello che mi rode è che sappiamo benissimo che non è un gioco e continuiamo a caderci perchè VOGLIAMO caderci, perchè la Libia ci "interessa", lo Yemen magari meno, il Bahrein forse è troppo lontano, FORSE è abbastanza ricco di suo per intervenire e i Tutsi...chi sono?!?!? direbbe qualcuno...: il Darfur insegna...
Tutte queste situazioni ci permettono di capire "cosa" siano i nostri politici, cosa sia la politica, i giochi - perchè di gioco con le vite umane si tratta - che ci sono dietro, dove si VUOLE o NON si vuole intervenire, leggi: dove si ha interesse a farlo...:-(
 
Amolaustralia, condivido molte considerazioni. Alla tutela internazionale dei diritti umani, sinceramente, credo. Purtroppo in molti casi si è rivelato soltanto un nobile principio e non una pratica comune. La dissociazione di molti stati da questa operazione e il mancato intervento in altri paesi del Maghreb ribadiscono che anche in questo caso non si tratta di esclusivo e disinteressato altruismo. Mi sono domandato retoricamente perchè non si è intervenuti in Yemen, la risposta è chiara. E non si tratta di petrolio per conto mio ma dalle implicazioni che un intervento nella penisola arabica potrebbe comportare. La Libia, si pensa in occidente, non la difenderà nessuno. Come ho detto sin dal mio primo intervento, è difficile avere una posizione precisa in eventi che come questo evolvono continuamente. Sono partito dalla convinzione che qualcosa si doversse fare e adesso comincio a pensare che non sia stata fatta la migliore.Si critichi tutto, ma non che è stata un'azione troppo rapida e impulsiva. O si agiva adesso o non si agiva mai più, Gheddafi era ad un giorno da Bengasi ed a un paio da Tobruk.
 
Salve,sono davvero spaventata per questa situazione,certo non era mai accaduto fin ora che ci fosse una guerra in una zona così vasta....cosa siccederà nessuno (o quasi) può saperlo!
A parte il fatto che per il 2011 ho prenotato ben 2 crociere nel mediterraneo, quello poco male...me è il resto che mi preoccupa! :(

anch'io sono preoccupata...partiamo il 15 aprile per la crociera Profumo di agrumi con Costa Magica...manca ancora qualche settimana...e spero che la situazione si risolva...certo che non partirò con animo sereno!
 
Quando e se cominceranno i problemi di navigazione nel Mediterraneo saranno gli stati maggiori stessi della coalizione ad avvisare le compagnie crocieristiche. Se fino ad ora non ci sono stati comunicati vuol dire che non ci sono pericoli.
Una mia considerazione sul conflitto in corso: siamo in ritardo di anni. Si sarebbe dovuto intervenire qundo vennero lanciati due missili contro di noi; forse qualcuno non lo sa ma un atto simile è equivalente ad una dichiarazione di guerra. Gli abitanti di un'isola non sono obbiettivi militari. Uno stato degno di questo nome non si sarebbe limitato ad inviare una lettera con una "protesta formale". Gheddafi si è ben guardato dall'attuare ritorsioni contro chi lo aveva bombardato; chissà come mai noi e non gli USA?
 
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