claudiopela
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Attendo con impazienza e interesse il tuo diario su Tangeri e Casablanca, prossimi scali ad inizio marzo
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avevo il dubbio, ma ora ho la certezza, ho riconosciuto i suoi racconti.... mi aveva raccontato la vostra escursione in marocco al buffet... e a Casablanca in treno. un caro saluto e lei e a sua moglie (che mi aveva definito una buona ascoltatrice!!!!).Buona Domenica a tutti i naviganti e non solo.
27/11/2022 – Tangeri
La nostra avventura marocchina comincia in questa città e già alle 7:30 ora italiana sono a prua per guardare l’albeggiare, per me sempre affascinante. Le luci di Tangeri si riflettono sul mare scuro e tranquillo mentre la nave dolcemente guadagna il suo porto che non tarda a essere appagato dall’attracco della sua elegante e bianca fiancata. Il personale è in fermento: chi per preparare la colazione, chi per organizzare la discesa preparando le pedane, andirivieni nei corridoi e addetti alle nostre cabine pronti a rifare le camere non appena gli occupanti se ne sono andati.Buona serata e …Ciao Ciao.
Il rito della colazione è presto soddisfatto ma non altrettanto quello di Lucia. Sì, perché lei predilige quella all’americana e quindi nonostante il mio tentativo di metter piedi in banchina subito dopo l’attracco siamo scesi alle 9:30. Comunque Fascinosa ripartirà alle 20 e allora c’è abbastanza tempo per le nostre visite avventurose entro i vicoli del Petit Souk.
Un tratto a piedi ci conduce all’uscita del porto ma, nonostante il bellissimo sereno, un vento freddo e tratti impetuoso proveniente da nord quasi ci sospinge verso la bellissima moschea che ingentilisce tutto il porto con il suo elegante e candido minareto e il colonnato dei suoi portici con archi a tutto sesto acuto.
Un ottimo esordio per la nostra visita mentre lassù il candore delle case ci rammenta quello dei nostri borghi del sud, pronti con il bianco calce delle facciate a contrastare la calura estiva e a raccogliere attraverso i tetti piani l’acqua piovana che scarseggia anche in altre stagioni.
Appena fuori dalle cancellate cerchiamo un tassista che non tarda a prenderci a bordo e a cui chiediamo di accompagnarci alla stazione ferroviaria che si trova oltre la lunga mezzaluna della Conrniche di Tangeri. Una passeggiata potrebbe essere tonificante ma il tratto è abbastanza lungo e quindi dispersivo in ordine di tempo. In biglietteria, ad un impiegato (che poi scopriamo avere una sorella che abita in Italia) colloquiando con il mio francese scolastico e l’inglese più appropriato di Lucia, chiediamo di comprare due biglietti di prima classe per Marrakech per il treno di domani che parte da Casa Voyageur di Casablanca alle 9:35. Poi altri due per il ritorno, stesso giorno, destando un po’ di stupore nel nostro interlocutore nell’eventualità di un nostro errore, trattandosi del medesimo giorno. Gli confermiamo la nostra intenzione anche se resta alquanto interdetto per le poche ore che dovremo restare a Marrakech. Infatti, i biglietti per il ritorno hanno come orario le 15:50 con arrivo a Casablanca alle 18.28. Costo dei biglietti andata e ritorno 60 euro pagati con carta di credito. Quindi dovremo fare tutto in fretta secondo il programma che ho stabilito. Abbiamo evitato l’escursione con Costa perché alquanto dispendiosa e anche perché il tragitto lo faranno con il bus in circa quattro ore di viaggio. Sono certo che gli escursionisti partiranno dopo le 8 di mattina e quasi certamente metteranno piedi sulla nave intorno alle 22:00.
Dopo aver cambiato 40 euro, ottenendo 420 dhiram, torniamo con un taxi e ci facciamo lasciare ai piedi della Muraglia storica per poter entrare nell’antico quartiere di candide case affacciate sul mare attraverso la porta Bab el Hira. Oltrepassata questo varco, subito a destra non possiamo far a meno di fotografare il bellissimo portale finemente istoriato con magnifiche decorazioni islamiche di un edificio Poi su fino alla bella piazza del Petit Souk padroneggiata dalla presenza dei Gran Cafè Central e dai suoi tavolini all’aperto occupati da molti turisti che fra una birra, un caffè o un the si godono l’andirivieni di persone del luogo indaffarate, carretti con derrate, visitatori in cerca di souvenir nei negozi e l’onnipresente presenza di venditori che offrono la loro mercanzia. Da parte nostra, le loro avance sono sempre cortesemente ma fermamente disattese. Da questa piazza di diramano molte strette stradine che portano dentro labirinti dal ritorno difficile. Noi proseguiamo per il corso di Rue Siaghine, ricolme a destra e a sinistra di botteghe di artigianato e abbigliamento, giungendo infine al mercato coperto, chiuso nell’antico da un alto portone di legno a due ante ormai decrepito, in disuso e stancamente addossato alle pareti. Lo oltrepassiamo mescolandoci con la gente locale che fa spesa di carne rosea, frutta, verdura, formaggi, pollame onnipresente e quant’altro possa soddisfare le loro esigenze alimentari. A questo punto qualche scatto fotografico vale più di mille parole.
Poi piacevolmente ci immergiamo nelle stradine alla ricerca di qualcos’altro di autentico e non passa tempo che le nostre aspettative siano soddisfatte: un ragazzo che lava le posate sotto una fontana, avventori di un bar malmesso, porte di abitazioni colorate, un mezzo di trasporto a tre ruote comunemente adoperato da queste parti e altro ancora.
Un bambino, senza che ce ne fossimo accorti, ci viene dietro con intenzioni particolari: ci vuol far da guida e ci conduce ad una porta della muraglia che per mezzo di una scalinata di ferro conduce in basso sulla strada per il porto. Pretende però il compenso e ha per compagnia anche un altro coetaneo. Risultato: un euro ciascuno, anche se chiedono qualcosa in più. Noi però ritorniamo sui nostri passi fino alla porta dalla quale siamo entrati in città per far rientro in nave.
Dopo il break al buffet lascio mia moglie a riposare mentre io vado ancora in città in cerca di nuovi spunti fotografici. Cerco di percorrere la muraglia verso nord attraverso un bel percorso paesaggistico cercando un varco per accedere alla kasba ma mi accorgo che il sentiero è troppo lungo. Allora torno sui mie passi e risalgo la muraglia attraverso la faticosa scalinata in salita della porta Bab Bhar fino alla Bab Kasba. La oltrepasso e mi trovo in quella che potrei definire la piazza d’armi della fortezza e della kasba avvolto in un silenzio pomeridiano irreale rotto di tanto in tanto da grida di giubilo o delusione rivenienti da chissà dove. E sì perché tutti o almeno tutti gli uomini sono rintanati nei bar a seguire l’incontro mondiale di calcio Marocco-Belgio e per di più la loro nazionale sta vincendo per un goal a zero.
Mi immergo nel meandro delle stradine della kasba cercando di perdermi pur di colmare la mia sete insaziabile dell’avventura e della scoperta. Queste ultime non tardano a farsi strada, ma difficilmente riuscirei a perdermi perché, non per vanto, ma ho uno spiccato senso dell’orientamento. Dopo aver girovagato per stradine nelle quali apprezzare l’anima di Tangeri mi affretto a far ritorno a valle (si fa per dire) attraverso la bellissima porta Bab el Assa con la pregevole ampia seduta maiolicata per uomini e donne stanche. Nel frattempo il lungomare è intasato fino all’inverosimile da cortei di macchine strombazzanti e un tripudio di bandiere marocchine: il Marocco ha vinto l’incontro con il Belgio e si fa festa….all’italiana.
Fascinosa partirà alle 20:00 e il tramonto distende già il suo manto rosaceo su questa città che non ha tradito le mie prime attese che considero un’anticipazione affascinante per domani soprattutto e anche per dopo domani.
Casablanca e Marrakech ci attendono ma la cena succulenta è il maggior viatico per ritemprare le forze perdute.
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un caro saluto a voi. anche a me è spiaciuto non riuscire a salutarvi. il diario comunque è molto interessante, come i suoi racconti "dal vivo". buona serataBuongiorno Gioiosa. Mia moglie la saluta cordialmente al pari di me. E' stato un vero piacere conversare delle mie avventure. Mi è mancato di salutarla quando si è trattato di prendere il treno da Savona ma solo perchè lei era un pò lontano. Grazie per la lettura del diario. Ossequi e buona giornata.
Giovanni.
Grazie.Capricorno grazie per la tua attenzione e rispondo subito alle tue domande. Dalla banchina al gabbiotto dell'uscita del porto il percorso è lungo. Venti minuti o più. La moschea si potrebbe raggiungere anche a piedi ma tre euro bastano e avanzano perche tu possa prendere il taxi più agevolmente. I tassisti non fanno distinzione fra euro e dirham. i biglietti sono acquistabili anche in euro o carta di credito.
Meglio anticipare convenientemente l'orario delle visite, scaglionate ogni ora. L'orario delle 10 è ottimale e se la guida sarà come quella che ci ha portato in visita direi che farete un bellissimo tour.
Ciao.
Piccola correzione:...Cadice è pur sempre capoluogo dell’Andalusia...