Immensa sorpresa… Sono proprio l’unico turista che la guida aspettava per quel giorno. Pensavo mi avessero accorpato ad altri gruppi organizzati per lo stesso giorno magari in inglese. No, avrò per 2 giorni tutta per me questa simpatica ragazza che mi porterà a spasso per tutta la città e anche molto fuori fino antichi palazzi degli zar, con la sua auto privata, mi farà tutti i biglietti d’ingresso e mi porterà a pranzo.. e tutto per la cifra precedentemente pattuita..
Quasi non ci posso credere.. Dopo i convenevoli di rito, saliamo in auto e facciamo conoscenza in attesa della prima visita. Lei parla un’ottimo italiano imparato in loco, ma completato con frequenti visite in Italia. E’ molto stupita del fatto di aver trovato un italiano a bordo di questa nave.. Non le era mai successo, e mi chiede il perché della scelta e come mi trovo con gli inglesi. Nel frattempo arriviamo alla cattedrale ortodossa di San Nicola del mare, costruita in stile barocco elisabettiano.
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E’ molto bella nei suoi colori predominanti azzurro e bianco, ed è stata costruita in un quartiere di marinai ed intitolata al loro patrono. Dato che la visita a San Pietroburgo si è svolta di Sabato e Domenica, sono stato un po’ sfortunato per quanto riguarda la visita delle chiese.. Ho sempre centrato una celebrazione.. E durante le celebrazioni i turisti nelle chiese ortodosse per quanto silenziosi, per quanto accompagnati da guide locali , per quanto appartati, sono sgraditissimi, e non c’è stato verso di restare all’interno per più di 5 minuti, perché delle insistenti perpetue venivano a cacciarci .. Foto non se ne parlava proprio.. Beh pazienza.. Il bel ricordo è comunque nella mia mente.. La guida si è scusata molto per questo ed eravamo in 2 nascosti dietro alle colonne.. lei col velo in testa .. Addirittura nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, ha raccontato alla perpetua che eravamo marito e moglie in preghiera, e la Perpetua pronta ha detto: “ Allora Cantate!”… fregati all’istante.. ..
Rimontiamo in macchina e proseguiamo quindi la nostra visita arrivando alla cattedrale di S.Isacco,
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splendente con la sua cupola dorata nonostante la giornata un po’ cupa. La cupola esterna è di metallo, coperta dalle lamiere di rame, dorate “a fuoco”. Le lamiere venivano ricoperte da un composto naturale di mercurio ed oro e poi riscaldate a fiamma viva. Il calore faceva evaporare il mercurio lo stesso fissava l'oro sul rame e, ripetendo quest'operazione alcune volte, si otteneva uno strato di doratura sottile ma resistente. Ma poiché, i vapori di mercurio sono pericolosissimi per il sistema sanguigno del corpo umano, durante questo processo morirono circa 60 persone, motivo per cui la cupola non è mai più stata ridorata. Dalla piazza della cattedrale, il panorama della città è già ampio e variegato. Si vede la lunga fila dei palazzi tra cui il bellissimo palazzo d’inverno
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che corrono lungo la Neva e lungo i viali chiamati “ prospettive “ , di cui il più famoso è la Prospettiva Nevskij.
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E’ la strada principale che attraversa la città di San Pietroburgo, partendo dalla Piazza del Palazzo, dove si affacciano il Palazzo d'Inverno e lo Stato Maggiore e l'Ammiragliato sulle rive del fiume Neva, incrocia prima la Mojka, il Canale Griboedov all'altezza della Cattedrale di Kazan'. All'angolo con la Fontanka si trova il Palazzo Aničkov, poi il viale prosegue per giungere alla Ploščad' Vosstanija, piazza sulla quale si affaccia la stazione ferroviaria Moskovskij con al centro un obelisco eretto per celebrare la fine dell'Assedio di Leningrado e la fine della Grande guerra patriottica. Dopo aver leggermente curvato, inizia il tratto conosciuto come Staro-Nevskij che porta al Monastero di Aleksandr Nevskij, per una lunghezza totale di circa 4,5 km.
Venne richiesta da Pietro il Grande come l'inizio della strada che avrebbe collegato la città a Velikij Novgorod dapprima e quindi a Mosca. Sull'imitazione degli Champs-Élysées di Parigi venne subito progettata con una larghezza di varie corsie, pur non raggiungendone la magnificenza. Io anche grazie alla famosa canzone di Franco Battiato, ne avevo un’immagine un po’ romantica retrò.. In realtà è la strada più affollata e commerciale della città, su cui si affacciano la maggioranza dei negozi di lusso e dei locali di fama.. Pazienza..
Rimontiamo in macchina e continuiamo il giro costeggiando la Neva.. Qui un incontro particolare.. L’incrociatore da guerra “Aurora”
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Come la mia nave!!!
Questa nave ha una grande valenza storica anche per noi italiani. Nel 1908 fù una delle prime navi a portare i soccorsi alle popolazioni di Messina e di Reggio Calabria dopo il devastante terremoto che le aveva colpite. In seguito è divenuta famosa per i Russi perché nell’ottobre del 1917 sparò il colpo che diede inizio alla rivoluzione di Russia, partita con la conquista del palazzo d’inverno degli zar. Ci sono quindi adesso 25 km che ci separano dal palazzo di Caterina, uno dei punti fondamentali della visita.. durante il viaggio ho l’occasione di vedere buona parte della città, ed il passaggio tra la parte storica e quella più recente, con gli enormi palazzoni residenziali ed i palazzi dell’epoca URSS.
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La guida mi spiega bene che loro dicono “siamo usciti da San Pietroburgo, ed ora siamo a Leningrado, distinguendo quindi nettamente le due anime della città. Durante il viaggio ho anche occasione di vedere le dacie, le case di campagna dove si và a trascorrere il tempo libero. A me sembrano normali villette, con un po’ di orto intorno, appena fuori dalla città.. mah.. Dopo buoni 45 minuti di auto siamo arrivati nella città di Puskin.. Sono veramente stupefatto dell’organizzazione dell’agenzia.. Appena arrivati, e così sarà sempre, c’è una persona che ci aspetta, ci consegna i biglietti e ci fa entrare da un ingresso preferenziale dribblando una supercoda..
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Ed ecco il palazzo, che si presenta nella maestosa bellezza dello stile rococò e nei suoi colori bianco blu ed oro..
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La residenza estiva degli Zar, voluto nel 1717 da Caterina prima. A tal proposito mi permetto però di fare un appunto.. E’ vero, che dopo la fuga dei nazisti il palazzo era svuotato e semidistrutto, però per mia impressione il restauro che è stato fatto è molto d’impatto ma un po’ innaturale, nel senso che sembra tutto fatto ieri senza quel naturale fascino di antico.. Vernici splendenti, stucchi perfetti, pavimenti in legno con intarsi impeccabili e senza il minimo scricchiolio.. Noterò questa cosa anche all’Hermitage e a Peterhoff.. Una patina di antico in più secondo me non guastava.. Il palazzo è comunque stupendo e le stanze favolose fanno sognare i visitatori.. Imponenti stufe di majolica ne impreziosiscono gli angoli e ci fanno immaginare questa epoca lontana. La stanza d’ambra poi è un grande capolavoro..
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Ci sono voluti 12 anni di lavoro per recuperare i pezzi necessari e ripristinare questo gioiello… Di questo palazzo si visita comunque solo una piccola parte.. I lavori per il restauro sono ancora lunghi ed impegnativi, quindi magari in futuro richiederà una nuova visita… Merita una bella visita anche il giardino alla francese che circonda il palazzo con le sue belle aiule ed i colorati fiori ordinati accuratamente. Vicino al laghetto del giardino c’è una piccola dependance dove un’ottimo coro a cappella russo intona per i visitatori un loro canto tipico.. La potenza sonora è impressionante e strappano un lungo applauso!
A questo punto piccola pausa pranzo di circa un’ora con la guida in un bel ristorante proprio di fronte al palazzo, durante il quale mi vengono servite una tra le altre cose una bella zuppa di funghi calda e della vodka.. Non vedevo l’ora visto le temperature tardo autunnali della giornata.. Con l’occasione discuto con la guida di questa cosa e scopro che anche lì il clima fa le bizze, visto che di solito ci sarebbero 23-25 gradi in questo periodo. L’inverno scorso le temperature hanno raggiunto al massimo i -5 gradi contro i -25 abituali e la Neva non si è nemmeno ghiacciata, con grande disappunto dei locali che amano pattinare sul fiume. Si riprende quindi l’auto e si rientra in città per la lunga ed impegnativa visita al museo Hermitage. La guida racconta che se un visitatore dovesse fermarsi davanti ad ogni pezzo del museo per un solo minuto, la sua visita durerebbe 11 anni per quanto è immensa la collezione contenuta al suo interno!! Si dice inoltre che l’Hermitage vada visitato almeno 2 volte data la bellezza della sua struttura..
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La prima visita andrebbe dedicata solo ad ammirare i palazzi, mentre la seconda per le collezioni.. Noi abbiamo in tutto 4 ore, durante le quali la guida dà il massimo di sé spiegandomi dipinti, statue ed oggetti che riempiono le sontuose stanze..
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Alle fine siamo entrambi veramente provati.. Lei senza fiato, io col mal di testa!
Usciamo quindi dal museo e facciamo due passi lungo la Neva verso una bottega di souvenir, dove compro un paio di cosine da portare a casa. Il mio souvenir principale per è sempre una mug. In tutte le città importanti del mondo in cui sono stato ho preso una mug per il tea, che userò poi durante l’inverno per ricordarmi dei bei viaggi.. Questo viaggio richiede 6 mug che non so dove incastrerò nel bagaglio a mano, ma so che come sempre avrò la meglio sulla riluttante valigia..
. Completati gli acquisti è l’ora del giro in barca sulla Neva, molto pittoresco e d’impatto soprattutto al tramonto .. peccato che stasera ci siano 10 gradi e un bel venticello, ed il windstopper con maglia di cotone sotto cominciano a far sentire i loro limiti. Per fortuna la le ragazze del barcone forniscono, oltre alle cuffiette d’ordinanza con la lingua desiderata,copertine a tutti.. 1h30 di bellissimo giro con questo nuovo punto di vista, che mi permette di sbirciare già le visite di domani.. A questo punto è sera e la guida mi riaccompagna in nave.. Sarebbe molto bello poter restare in città a vedere l’apertura dei ponti sulla Neva che permettono il passaggio delle barche, ma i ilimiti del visto non me lo permettono. Non si può stare in giro senza guida.. Comunque sono abbastanza cotto e risalito in nave passo solo una ventina di minuti all’orangerie per un pasto veloce e leggero, e poi schianto a letto..
Continua..