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Uzbekistan: mille sfumature di blu

Ma la vera star di questo complesso è il minareto Islam Khodja. E' stato costruito nel 1908 contestualmente alla madrasa e, con i suoi 56,6 m di altezza è il più alto dell'Uzbekistan e il secondo dell'Asia centrale. Poteva essere avvistato da grandi distanze ed era un punto di riferimento per chi doveva raggiungere Khiva ma la sua funzione principale era ed è quella di richiamare i mussulmani alla preghiera 5 volte al giorno.

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Ci spostiamo al palazzo Tosh Houli il cui nome significa “casa di pietra” che all’esterno ha un aspetto austero ma all’interno cela alcune delle più belle decorazioni che si possono vedere in città.

Il palazzo è stato costruito tra il 1830 e il 1841: il primo architetto incaricato della costruzione fu giustiziato poiché dichiarò che non sarebbe riuscito a terminare i lavori in 2 anni come invece era stato richiesto dal khan; in realtà anche il secondo architetto impiegò più anni ma non ebbe l’ardire di dichiarare che non sarebbe riuscito nell’impresa.

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Entrando nel palazzo ci si ritrova all'interno di un grande cortile in cui tutta la parte a destra costituisce l'harem dove vivevano le concubine del khan. Tutte le concubine erano scelte dalla prima moglie del khan che di fatto gestiva tutte le attività che si svolgevano all'interno del palazzo ad eccezione delle questioni politico- amministrative e di giustizia.

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Sul lato opposto si aprono 5 logge: 4 destinate alle mogli ufficiali del khan e 1, la prima e più grande, destinata al khan. In queste logge venivano sistemati grandi divani, tappeti e cuscini ed erano le stanze per l'estate. Sul retro di ciascuna loggia si trovano, invece, le stanze che venivano usate nei mesi invernali e a cui si accedeva attraverso lunghi corridoi

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Ancora una fotografia al cortile con il pozzo e ci spostiamo nella sala della corte di giustizia dove il khan risolveva i contenziosi e condannava chi commetteva reati.

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La loggia è simile a quelle residenziali viste prima nel cortile ma è sopraelevata e si raggiunge attraverso due brevi scale laterali: il khan doveva essere in posizione dominante mentre giudicava. La loggia e le pareti che la circondano sono riccamente decorate

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Di fronte alla loggia dove trovava posto il khan durante le sedute in corte di giustizia si trova una piattaforma sopraelevata su cui trovava posto una yurta, la caratteristica tenda mongola che il khan aveva fatto sistemare per accogliere gli ospiti importanti e per ricordare le sue origini.

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Nel frattempo si è fatta l'ora di pranzo in stile uzbeko e verso le 14.00 ci dirigiamo verso il ristorante. Molti locali sono stati ricavati in antiche madrase o su grandi terrazze e sono sempre molto decorati sulle pareti, negli arredi e le stoviglie. Il pranzo tipico è costituito da una serie di antipasti a base di verdure che solitamente vengono fatti trovare già sui tavoli. Le verdure sono quasi sempre crude (insalate di cavolo, di rape, di pomodori, peperoni e cipolle) e anche quando sono cotte (melanzane, cavolfiore, ecc) sono sempre mescolate con altre crude. Questo è stato un problema perchè anche se cercavamo di mangiare solo quelle cotte a turno ci siamo fatti una bella enterite.
La seconda portata è sempre una zuppa (vellutate di zucca e carote, minestre di verdura, brodo di manzo o pollo con verdure e pasta) ed, infine la portata principale è sempre carne di montone, di manzo o pollo che può essere cotta in umido con verdure, oppure grigliata o ridotta in polpette avvolte attorno ad uno spiedino. Praticamente questo è quello che abbiamo mangiato ogni giorno a pranzo e a cena ad eccezione di un paio di volte. Alla fine non ne potevamo più di carne!
Se devo fare un confronto mi sono trovata molto meglio in Perù: primo perchè c'era una maggiore attenzione verso il turista (le verdure che accompagnavano i piatti erano sempre servite cotte senza che lo chiedessimo), ho trovato una maggiore consapevolezza riguardo le allergie e le intolleranze alimentari che per quanto ho sperimentato in Uzbekistan sono trattate con un po' di superficialità. Almeno un paio di volte, nonostante avessi avvertito la guida e i camerieri, mi sono arrivati piatti in cui era presente l'ingrediente a cui sono intollerante e che per fortuna ho individuato per tempo.

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In tutti i ristoranti è possibile ordinare vino, birra e anche super alcolici, in particolare la vodka.
Personalmente ho assaggiato del vino rosso abbastanza gradevole ma non vi saprei dire da quale vitigno ottenuto e se di produzione locale. Nelle campagne si vedono ampi terreni coltivati a vite ma era tutta uva da tavola.
Anche la birra è di produzione locale ed è molto buona. Solo una volta nel ristorante ci hanno detto che non servivano alcolici.
Ci hanno sempre servito il dessert ma niente di particolarmente tipico; infine ogni pasto termina con il the verde portato in grandi teiere.

Nella prossima puntata riprenderemo l'esplorazione di altri monumenti di Khiva....​
 
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