2° giorno - 16 agosto: Salsomaggiore Terme/Bardi (parte 2 di 2)
Situato su un’altura che domina la vallata sottostante, il Castello di Bardi è uno dei gioielli della provincia di Parma. Fu costruito nel IX secolo con l’intenzione di erigere una fortezza inespugnabile in grado di contrastare l’avanzata degli Ungari. Nel corso dei decenni venne adibito a dimora signorile, a presidio militare e caserma, infine a municipio. Ciononostante non ha perso l’incanto di
epoche lontane. Il corpo di guardia, la ghiacciaia, le stalle, le sale arredate, i camminamenti di ronda, le sale di tortura e la piazza d’armi, il cortile d’onore e il mastio, rimangono degni testimoni di un tempo glorioso e del triste destino di due innamorati.
L'ingresso al castello con il ponte levatoio:
il corpo di guardia:
la ghiacciaia:
il cortile (ci tornerà utile più tardi...):
il paesaggio:
e la sala torture, cui si accede da questo corridoio:
Come ogni castello che si rispetti, anche attorno a quello di Bardi ruota una leggenda. Quello tra il XV ed il XVI secolo era un periodo di grandi rivoluzioni territoriali e la regione era scossa da cruenti scontri tra le opposte signorie locali. Tuttavia, tra battaglie, invasioni e defunti da celebrare, la vita nella fortezza proseguiva cercando di conservare una parvenza di normalità. E cos’è meglio dell’amore per distrarsi dal sangue e dalle angherie di una vita tormentata?
Moroello era l’intrepido comandante della guarnigione: stimato e rispettato dal nemico quale abile condottiero, ammirato e venerato dai Landi che vedevano in lui l’uomo perfetto a cui affidare la difesa dei confini. Soleste era la bella e giovane figlia del castellano, già promessa in sposa a un feudatario vicino: un matrimonio che avrebbe portato nuove terre e una solida alleanza. Nonostante la differenza di ceto sociale e le molteplici difficoltà che sarebbero sorte, i due giovani si innamorarono perdutamente, riuscendo a incontrarsi solo grazie alla balia della ragazza che si prodigava in tutto e per tutto a difesa del loro amore.
Ma la sventura era in agguato: Moroello venne improvvisamente chiamato alle armi e, con le sue truppe, dovette raggiungere le frontiere per respingere la minaccia di un’invasione. Per diversi giorni la giovane rimase ad aspettare: dal punto più alto del castello scrutava l’orizzonte in attesa del ritorno del suo amato.
Finalmente, ecco apparire all'orizzonte una moltitudine di uomini armati ma... i vessilli erano quelli del nemico...
Certa di aver perduto il proprio amore in battaglia, restìa a cadere tra le mani degli assassini, Soleste decise di porre fine alla sua esistenza lanciandosi nel vuoto dal mastio.
In realtà Moroello, come finale gesto di spregio nei confronti del nemico, aveva comandato ai suoi uomini di indossare i loro colori, senza sapere che con tale ordine aveva condannato involontariamente a morte la sua donna. Travolto dai sensi di colpa, lo sventurato condottiero decise di togliersi la vita allo stesso modo di Soleste: corse sugli spalti e si lasciò cadere nel vuoto.
Da allora sembra che il suo spirito vaghi senza pace tra le mura del Castello.
Michele Dinicastro e Daniele Gullà, due tra i più affermati parapsicologi italiani, nell'ottobre del 1999, entrarono nella fortezza con un’avanzata termocamera in grado di visualizzare le variazioni termiche dell’ambiente e, con l'aiuto di una medium, fecero questa fotografia:
la cui versione rielaborata termicamente è appesa nel castello nel punto esatto in cui è stata scattata:
.... e qui entriamo in scena noi...
In una puntata della trasmissione "Presenze" dedicata al castello di Bardi, abbiamo visto un sensitivo avvertire un paio di presenze femminili sedute nei pressi di questa finestra:
Approfittando del gioco di luce che sembra quasi creare un alone di una figura umana, corredato anche da una strana luce rossa poco sotto la finestra, inizio a fare lo spiritoso facendomi anche fotografare mentre stringo la mano al fantasma o, seduto, gli cingo un braccio intorno al collo.
Accade però che mentre io scatto la foto sopra riportata, Maria fotografa me:
c'è qui un altro curioso gioco di luce che fa sembrare che ci sia una figura, ritta alla fine della prima rampa di scale, che mi osserva mentre scatto la foto...
Riporto un ingrandimento:
cosa ci vedete? Il riflesso della luce sembrerebbe delineare una figura umana con la mano destra poggiata su una specie di bastone (spada per Maria).
Guardando le variazioni di luce sulla parete ho provato a tracciarne i contorni, per quello che vedo io, viso compreso, di cui scorgo occhi, naso, bocca e mento:
Ma il bello deve ancora venire....
Nel corso della visita notturna, ci troviamo nuovamente nel piazzale.
Compaiono due figure alquanto singolari, che non ci sembra di aver visto ad occhio nudo:
proviamo ad ingrandire, iniziando da quella in basso a sinistra:
bè, qualunque cosa sia di sicuro è istruita, visto che sembra stia leggendo un libro...
Strani anche i due abbaglianti che gli partono dalla testa...
Andiamo a vedere anche l'ingrandimento della macchia bianca in alto sul campanile:
Una seconda foto scattata a brevissima distanza di tempo rivela che la macchia scura a sinistra non c'è più, mentre la forma sul campanile sembra aver mutato aspetto:
Vediamola ingrandita:
Qui i tratti del volto sembrano più delineati, sembra quasi che qualcuno ci stia osservando dal campanile...
Che spiegazione dare a questi fenomeni? Effetti di luce? Suggestione?
In attesa di far luce sull'argomento, auguro a tutti la buona notte.
Nel frattempo, dormite tranquilli ....
[continua...]