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- Beauty will save the world...

capricorno

Super Moderatore
Il concetto di bellezza è soggettivo ma è legato allo stesso tempo a dei canoni dettati dalla nostra cultura. Quando si parla di bellezza in senso estetico, ogni popolazione ha regole diverse. Se vogliamo citare, per alcuni filosofi la bellezza è ovunque per altri non esiste.
La bellezza per molti è uno stato d'animo è l'armonia che sa unire la natura, il paesaggio e tutto ciò che ne fa parte.



" La bellezza salverà il mondo " (F.Dostoevskij).






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La bellezza dell'arte, della musica nasce dentro di noi. Il concetto di bellezza artistica affonda profondamente le sue radici nel nostro cervello che si illumina di fronte ad un'opera d'arte, a un brano musicale generando in noi una sensazione di pace. Per capire cosa intendesse Dostoevskij: la nostra capacità di sperimentare il senso del bello può influenzare le nostre emozioni.
La bellezza è una delle strade che conduce ad un senso di vicinanza e universalità dei popoli.


Cos'è la bellezza per me? È quello stato d'animo che si sprigiona nel sentirmi parte di un luogo dove l'armonia è padrona. Un luogo che in realtà sono tanti luoghi che sono presenti in maniera del tutto gratuita ed esponenziale nella nostra Penisola. Luoghi che vengono sottovalutati dagli italiani ma che hanno ben altra valenza per chi ad esempio, arriva da molto lontano. Per noi italiani è spesso un turismo mordi e fuggi del fine settimana ma per molti è un vero e proprio stacco totale dal mondo. Per altri invece rappresenta il luogo ideale dove fermarsi non solo per un giorno ma per sempre.

Di cosa parlo?

Di ciò che l'Italia intera offre per cultura nel senso più ampio del termine.
Le nostre opere d'Arte vanno viste nella loro complessità di stile fuse con il paesaggio che le circonda.. basti vedere le opere del Perugino o di Piero della Francesca, la solarità dei paesaggi toscani riflessi nei colori fluidi delle loro tele. Possiamo quindi affermare che i luoghi hanno ispirato l'Arte.
Il paesaggio toscano è ciò che di più completo possa esistere, senza togliere nulla al resto d'Italia con i suoi mari, le coste, le isole e i piccoli borghi di pescatori retaggio di culture antiche.
La Toscana racchiude un mix di bellezze naturalistiche, paesaggistiche che rilassano corpo e mente e culturalmente parlando di arte, ne ha da vendere.

È nella Toscana e precisamente nel cuore della sua città più illustre, Firenze, che avviene la profonda trasformazione che vide nascere ciò che ancora oggi possiamo ammirare nelle opere che abbelliscono chiese, musei e che addirittura ha modificato l'assetto urbanistico di alcune città, tanto da dare l'appellativo di " città ideale".

Sto andando avanti in fretta? Forse si...ma è il mio modo per raccontare un viaggio, uno dei tanti, uno di quelli a cui tengo particolarmente che mi porta ad incontrare le vere eccellenze che il nostro Paese possiede ma che forse non vengono particolarmente valorizzate da noi italiani. Sono luoghi, quelli che vi racconterò, dove la lingua maggiormente sentita è straniera...forse loro hanno compreso dove sta la vera bellezza?




...a presto.
 
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Leonardo Carboni

Administrator
Staff Forum
Come non concordare con quanto hai scritto?
Noi italiani siamo molto fortunati perché nati in un paese che è stato la culla della cultura occidentale.
La bellezza si percepisce come una sensazione, qualcosa che ti spinge ad osservare quello che poco prima avevi solo visto, od ascoltare qualcosa che avevi solo sentito.
Per apprezzare l'arte come la musica c'è bisogno di un minimo di preparazione, una preparazione che ho riscontrato ad esempio nelle popolazioni orientali ma molto meno a casa nostra. Forse la scuola dovrebbe rivedere i suoi programmi e fare qualche passo indietro per aiutare le nuove generazioni a prendere coscienza della fortuna di essere nati in Italia.
 

Gabriele C.

Well-known member
Ti seguo Oriana, nel viaggio in una regione che tu ben sai come ho nel cuore. Non solo per motivi di famiglia, ma anche per la ricchezza che offre a piene mani a chi sa osservare e a chi non si ferma a visite mordi e fuggi.

Arte, storia e bellezze naturali, e poi il mare e le isole, elementi che a noi frequentatori del forum risvegliano entusiasmo e passione.

Scrivi che nel tuo viaggio "la lingua maggiormente sentita è straniera"...Probabilmente è così, ma mi piace rispondere che qui è nata la "nostra" lingua, e la Toscana, e per estensione tutta l'Italia, è "il bel paese là dove il sì suona..."
 
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capricorno

Super Moderatore
....La bellezza si percepisce come una sensazione, qualcosa che ti spinge ad osservare quello che poco prima avevi solo visto, od ascoltare qualcosa che avevi solo sentito.
Per apprezzare l'arte come la musica c'è bisogno di un minimo di preparazione, una preparazione che ho riscontrato ad esempio nelle popolazioni orientali ma molto meno a casa nostra. Forse la scuola dovrebbe rivedere i suoi programmi e fare qualche passo indietro per aiutare le nuove generazioni a prendere coscienza della fortuna di essere nati in Italia.

È una giusta osservazione ed è vero, ci vorrebbe più attenzione e un minimo di preparazione ciò che manca specie nelle ultime generazioni meno abituate ad osservare, ad ascoltare. Basterebbe veramente poco perché di bellezze ne abbiamo a non finire ed è veramente una fortuna vivere in un paese meraviglioso che ha la capacità di attrarre il mondo intero per la molteplicità di forme d'arte e paesaggio, perché per me sono complementari l'uno nell'altro. Si pensi solo alle colline , ai borghi sospesi su rocce tufacee, alle vie cave, ai laghi nelle cavità di vulcani spenti...alle città, Roma, Firenze nate in un luogo che sembra fatto su misura per loro...

Ti seguo Oriana, nel viaggio in una regione che tu ben sai come ho nel cuore. Non solo per motivi di famiglia, ma anche per la ricchezza che offre a piene mani a chi sa osservare e a chi non si ferma a visite mordi e fuggi.

Arte, storia e bellezze naturali, e poi il mare e le isole, elementi che a noi frequentatori del forum risvegliano entusiasmo e passione.

Scrivi che nel tuo viaggio "la lingua maggiormente sentita è straniera"...Probabilmente è così, ma mi piace rispondere che qui è nata la "nostra" lingua, e la Toscana, e per estensione tutta l'Italia, è "il bel paese là dove il sì suona..."
Vero, regione ricchissima e dalle mille sfaccettature.

Cultura, linguaggio, pensiero, arte...si riuniscono qui.
La lingua maggiormente sentita è quella straniera...in effetti l'ho sperimentato più volte e non solo qui. La differenza sta che gli stranieri arrivano molto più preparati di noi, come dire " sono sul pezzo", sanno benissimo ciò che c'è di straordinario qui..segno che la nostra Italia è molto considerata, amata. È da sperimentare...se uno straniero ti chiede da dove vieni, e tu rispondi Roma, guardalo negli occhi e ti risponderanno da soli...
 
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capricorno

Super Moderatore
Ogni viaggio è una storia che porta con sé stupore e altro non serve....




C'è una città che ha fatto delle sue mura difensive un baluardo della bellezza. Nel Medioevo la sua seta arrivò fino in Oriente e i suoi banchieri finanziarono i sovrani.
Dalla ricchezza sorse un giardino di torri e di croci, tanto da meritarsi il nome di " città delle cento chiese".

Repubblica indipendente per molti secoli si nascose dentro le sue mura per mantenere la quiete utile agli affari e alla cura della città.
Raffinata come la sua seta, pragmatica come i suoi mercanti, questa città è Lucca.

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Sono moltissime le attrattive di questa città , sia che si abbia poco tempo a disposizione che se ne abbia un po' di più...ti attrae per l'immensa ricchezza storica e monumentale. A cominciare dal suo biglietto da visita : le sue mura.

Quasi intatte, la circondano completamente quasi a nasconderne i tesori. Si accede attraverso le sei porte costruite tra il 1500 e 1900. Immersa completamente anzi, circondata dal verde degli alberi e da enormi prati a ridosso delle mura, regalano un paesaggio unico nel suo genere. Tra ippocastani , platani e altre specie secolari è possibile godere dall' alto delle stesse di un punto di osservazione privilegiato della cittadina. L'attuale cerchia muraria è lunga più di 4 km e rappresenta una realtà unica nel panorama dell'assetto urbanistico ed architettonico europeo. Mura che furono messe a dura prova durante l'alluvione del fiume Serchio, che passa lì vicino, nel lontano 1812. Oggi sono adibite a passaggio pedonale, svolgono il ruolo di polmone verde della città. È la " palestra" dei cittadini di Lucca dove poter correre liberamente o semplicemente passeggiare all'ombra dei suoi alberi e concedersi una sosta sulle panchine e osservare i tetti di Lucca.


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Il centro storico ha mantenuto intatto il suo aspetto medievale, le torri i palazzi le chiese...veramente tante e le trovi inaspettatamente anche di più piccole, modeste per dimensione ma non per fascino, inglobate tra i vicoli. Per un certo verso vi è quasi una similitudine urbanistica simile a quella che ho trovato a Genova dove tra lo stupore ritrovi piccoli Oratori inglobati tra vicoli bui e stretti.




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Tra le torri è da menzionare la Torre dell'orologio che con i suoi 50 metri è la più alta, si raggiunge la sua sommità attraverso 207 gradini in legno; ma è la Torre Guingigi ad essere la più curiosa per la presenza di alcuni lecci sulla sua sommità.
Come primo impatto Lucca mi ha ricordato Siena, con le sue stradine caratteristiche, ma non solo, è l'aspetto medievale che si respira ancora tra le piccole piazze i vicoli stretti e bui che portano a scoprire il lato più intimo della città.

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La torre dell'orologio....

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capricorno

Super Moderatore
Qualche altro scorcio prima di continuare la visita alla scoperta di questa città....


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La piccola graziosa chiesetta dedicata a San Giusto.

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Linee pulite nel pieno stile romanico in questa Chiesa dedicata a San Giovanni che custodisce al suo interno un piccolo tesoro, che vedremo in tarda mattinata poiché in un primo tempo chiusa al pubblico. Le chiese tutte aprono attorno alle 10/10,30 , secondo un ordine prestabilito in quanto per lo più chiese/ museo. Altre, come la piccola chiesetta di cui sopra , aperte in prima mattinata per funzioni religiose.

I vicoli , le finestre, i portoni antichi e le botteghe, offrono un vero e proprio spaccato di vita che ci proietta nel passato....


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I balconi fioriti....

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capricorno

Super Moderatore
Per comprendere appieno l'assetto urbanistico di una città, bisogna osservarne certe caratteristiche che ne denotano l'impronta originaria , in questo caso decisamente romana.

Situata tra Pisa e Firenze, che per secoli è stata la città dei Medici, si trova nella cosiddetta piana di Lucca e se si fa una passeggiata appena fuori le mura, si possono vedere sullo sfondo le spettacolari montagne dell'Appennino tosco emiliano. La sua posizione in una pianura ricca d'acqua ne ha probabilmente determinato il nome che deriverebbe dal toponimo Luca, che vuol dire : luogo paludoso. Mentre secondo altra teoria deriverebbe da Lux, luce che per i romani rappresentava un luogo ben in vista in mezzo alla pianura.

Una mappa per meglio capire l'assetto urbanistico....che ci indica, per la conformazione delle vie, l'origine romana.


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Fondata dai romani nel II sec.a.C. nasce come colonia romana militare e questo schema quadrato ortogonale si ritrova nelle vie della città, nel cardo maximus e decumanus. Si incontravano nel Foro Romano, oggi individuabile in Piazza San Michele al Foro...


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Zona importante per la città romana ieri e oggi. Per la città romana aveva l'aspetto positivo di luogo di incontri, scambi e in questo luogo avveniva il mercato antico dei beni agricoli e del bestiame. Continuità che è rimasta fino alla fine del 200, quando il Comune acquistò le case torri circostanti per insediare il palazzo comunale. Oggi è una piazza vivace con bei palazzi il salotto buono della città con al centro la Chiesa intitolata a San Michele in Foro per delinearne il luogo antico.

Già nell'ottavo secolo si hanno notizie di una chiesa intitolata a San Michele in Foro per delinearne appunto la continuità della città romana, a cui in seguito furono annessi un ospedale e un monastero. La chiesa che si ammira ancora oggi si deve a Papa Alessandro II che fu vescovo di Lucca e fu edificata attorno al 1070. Protratta la sua costruzione nel tempo si stratificano in essa vari stili che vanno dal romanico al gotico e che conferiscono all'edificio un'architettura insolita dalle proporzioni irregolari.

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Il Romanico lucchese in questa chiesa è caratterizzato dallo schema basilicale classico e l'elemento più originale è l'alta facciata a vela ricchissima di sculture ed intarsi ornata da quattro ordini di logge. Sulla sommità spicca l'enorme statua di San Michele che in una mano regge il globo, simbolo del potere terreno della Chiesa e nell'altra la lancia con cui sconfigge il drago....una leggenda racconta che nella statua venne incastonato uno smeraldo di grande valore, la cui luce risplende sotto i raggi del sole e riflette la sua aurea tutto attorno, uno smeraldo che ad oggi non è stato mai trovato, ma al sentire dire dagli abitanti, la luce è vera.

Una verità è che nella Piazza di San Michele in Foro, la Lucca romana incontra la Lucca medievale e mette a contatto due anime della città, quella religiosa e quella commerciale. Ancora nell'800 il mercato esisteva ancora qui poi venne spostato altrove in un altro luogo iconico di questa città....ma di ciò ve ne parlerò più in là....

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Il suo interno....austero, per un certo aspetto buio rispetto alla luminosità delle forme esterna...


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...ma qualcosa di interessante c'è....ve ne parlerò...;)





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Gabriele C.

Well-known member
Lucca è una città che non può non essere visitata con cura. Ci sono stato due volte, e ricordo che dopo la prima mi ero ripromesso di tornarci, cosa che successe dopo diversi anni...

Le mura offrono una bellissima passeggiata, perchè dall'alto si ammira il centro della città. La piazza ovale poi è curiosissima, non ne conosco altre simili, quantomeno così curate e ben mantenute.

Il duomo di San Michele impressionò anche me per la ricchezza degli esterni contrapposta alla semplicità dell'interno, dove comunque si nota un bel crocifisso nell'abside e un bellissimo pulpito a metà navata.

A mio modesto parere, rispetto agli altri centri toscani di impronta medioevale, Lucca si distingue per la signorilità che si respira, anche più che a Firenze, e l'originalità di alcuni luoghi.
 

capricorno

Super Moderatore
È vero Gabriele, Lucca si presta a essere visitata in più volte appunto per la grande varietà di bellezze....una piccola Firenze in miniatura che ha attraversato diverse epoche e ne conserva tracce più o meno evidenti....ne parleremo più in là, anche della bellissima piazza che hai menzionato e che è e resterà tra i ricordi miei più belli.
Il crocifisso.... è ciò che noti per primo entrando, posto sopra all'altare in un contesto nudo di decorazione absidale, quasi a voler significare che il posto d'onore è riservato solo a Lui. Eccolo....espressione della raffinatezza dell'arte di quel periodo.


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L'interno custodisce molti capolavori tra i quali spicca una piccola Madonna col Bambino. Un piccolo gioiello che porta la firma di Luca della Robbia. Famose e belle le sue Madonne dal volto dolcissimo come questa...

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La foto è un po' sfocata... è molto piccola ed inserita in una Pala d'altare posta in una cappella a lato....un particolare ravvicinato....


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È in terracotta vetriata, la sua specialità. Questa scultura venne realizzata tra il 1440/46, la tecnica è molto particolare: prevedeva in primo luogo il modellamento dell'argilla per poi venire ricoperta con uno smalto di ossido di stagno e ossido di piombo, uniti con sabbie silicee che una volta cotte in forno vetrificavano. I Della Robbia furono maestri famosi a quel tempo di quest'arte e fondarono una vera e propria scuola che si specializzò e venne chiamata da più parti in Italia, specie tra Toscana, Umbria e Lazio alla decorazione di chiese e piccoli Oratori.
Nelle stesse chiese di Lucca potrete trovare altri esempi di lavori della medesima scuola. Allievi che a volte superano la capacità del Maestro.

Altro pregevole manufatto è la tavola lignea di Filippino Lippi , Pala Magrini, posta in prossimità dell'altare. È veramente molto piccola ma ricca di tanti particolari seppur in un contesto così minuscolo di proporzioni. Filippino Lippi è il figlio del grande Filippo Lippi che si formò nella Firenze quattrocentesca nella bottega del Ghirlandaio dove conobbe l'allora allievo Sandro Botticelli. A quel tempo in Firenze vi era il gusto del bello e i Signori della città cercavano di accaparrarsi i migliori artisti per abbellire le loro case. Firenze era un crogiolo di botteghe artigiane e qualcosa di veramente unico stava nascendo lì : il Rinascimento....che di lì a poco avrebbe cambiato il volto non solo della città ma dell'Italia intera e ancora oggi ne abbiamo tracce così profonde che, per i motivi descritti all'inizio di questo td, ci portano ad essere invidiati dal mondo intero per il gusto del bello insito nelle nostre città.

Ma ora, dopo aver divagato...veniamo a questa Pala Magrini.

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È realizzata su tavola con la tecnica della tempera, databile al 1483. Lo stile è pressoché " manieristico" e per quel periodo lo anticipa di molto. Filippino Lippi dipinge figure allungate ( tipico del manierismo dove la figura umana viene idealizzata) , questa è una sua opera giovanile e i personaggi rappresentati sono 4 Santi che hanno come sfondo un bel cielo azzurro e della vegetazione. I Santi da Sx sono: San Rocco da Montpellier, San Sebastiano, San Girolamo e la figura femminile è Sant'Elena imperatrice, madre dell'imperatore Costantino. Ed è proprio nella figura di Sant'Elena che si nota l'influsso botticelliano.

Per chi volesse approfondire l'arte con altre documentazioni importanti dell'artista, ma non solo di lui, potete visitare la Pinacoteca di Palazzo Manzi a Lucca.

La cittadina ha un aspetto vivace tra le sue piazze specialmente dove è possibile pranzare all'aperto nei numerosi locali e bar e gustare le prelibatezze della città. Il dolce tipico è il buccellato ,una sorta di impasto di zucchero e farina molto ricco di uva passa e semini di anice. Rigorosamente segreta la sua ricetta alcune pasticcerie ne conservano il segreto, ma se lo volete gustare non lasciate perdere l'occasione proprio in questa piazza. Qui infatti in un bel locale d'epoca con intarsi in legno esiste la pasticceria, forse la più antica della città.

Frontalmente alla chiesa si apre una via, percorretela e vi troverete al suo cospetto.....



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Lo riconoscete? Giacomo Puccini.

In una bella piazzetta fa bella mostra di sé e poco distante la casa natale di Puccini, ora Casa Museo. Sono molte le piazzette di questo genere a Lucca si trovano quasi per caso nascoste tra il tessuto urbano dei vicoli e a volte si aprono all'improvviso. Vi segnalo questa : Piazza Santa Giulia dove c'è la piccola chiesetta dedicata e spero che siate più fortunati di me e la troviate aperta.


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Non molto distante dalla piazza del Foro si aprono due piazze molto più grandi, Piazza Grande e Piazza del Giglio con l'omonimo teatro.


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Statua di Garibaldi con alle spalle Palazzo Ducale.


Da questa piazza il passaggio è breve per raggiungere un altro luogo altrettanto bello......
Nell'attesa vi lascio in visione il " pizzo" fatto di pietra della Chiesa che abbiamo appena lasciato....


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capricorno

Super Moderatore
Siamo sempre a pochi passi dall'ultimo luogo visitato....ritornando sui nostri passi per visitare una Chiesa che al primo passaggio era chiusa.

Si tratta della Chiesa dedicata ai Santi Giovanni e Reparata e si trova in piazza San Giovanni nella parte romanica del centro storico nelle immediate vicinanze della Cattedrale di San Martino.


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Il suo aspetto rispecchia il puro stile romanico.

Fu la prima sede dei vescovi della diocesi e quando la Cattedrale divenne San Martino, le rimase il diritto del Fonte battesimale e questo ha creato lo strettissimo rapporto tra i due edifici. Agli inizi dell'800 la chiesa venne utilizzata dal governo napoleonico ad accogliere gli archivi dell'antica Repubblica per poi essere riaperta al pubblico nel 1828. L'impianto attuale risale in buona parte alla ricostruzione del XII secolo, ma le sue origi sono più antiche.
L'aspetto attuale è costituito dal Battistero e dalla Chiesa, si presenta a tre navate con transetto e presenta una bella copertura con soffitto ligneo. Gran parte del suo interno è intonacato e dipinto a finta pietra, mentre la facciata è in calcare bianco e si differenzia dal resto dell'edificio che è costituito da mattoni, pietra, arenaria e laterizio.


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Il transetto è in comunicazione con il grande battistero a pianta quadrata costruito in laterizio. L'edificio fu costruito a più riprese nel corso della seconda metà del XIII secolo, su un'area densamente abitata. Al suo interno sono visitabili gli scavi che conservano l'impianto primitivo della basilica del V sec. e il battistero paleocristiano. In corrispondenza di quest'ultimo è stata recuperata una stratificazione di cinque livelli che corrispondono alle 5 principali fasi della storia di Lucca.


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I resti sono collocati al di sotto degli scavi della basilica e del complesso fanno parte i resti di una domus romana del I sec., le terme del I e II sec.d.C., la chiesa , il battistero e i resti di alcune tombe di epoca successiva.



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Risalendo in superficie...


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capricorno

Super Moderatore
La salita al campanile...

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Alcune pregevoli opere contenute all'interno della chiesa....


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Un bellissimo gruppo scultoreo non può passare inosservato.

Bottega del Collina - Compianto su Cristo Morto.
La bottega era attiva a Faenza tra l'800/900, il gruppo è una terracotta policroma.

Gruppo scultoreo per anni abbandonato nei depositi di San Giovanni è stato di recente riscoperto e dopo un lungo restauro riproposto al pubblico. Le due sculture quasi a grandezza naturale sono realizzate in terra cotta dipinta a freddo, mentre gli occhi di Maria sono in vetro. Non si hanno informazioni certe sulla paternità delle due sculture, né sulla provenienza, né committenza. Vi è solo la firma incisa dell'artista: Collina.





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Uno sguardo attorno ad altre cappelle....ed è interessante vedere le varie fasi dei loro restauri....questa chiesa ora è un Museo e utilizzata per concerti musicali.

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capricorno

Super Moderatore
Ripercorrendo le strade che ci conducono nel cuore storico di Lucca, non può passare inosservato il punto di vista più panoramico della città, senza alcun dubbio è la Torre Guinigi. Costruita in pietra e mattoni caratterizzata da un giardino pensile sulla sua sommità. Alta più di 44 metri, la si trova nel centro storico ed è un bel colpo d'occhio sulla città. Un bosco di lecci sulla sua sommità e sembra veramente un giardino, da quassù lo spazio si amplia a 360° e da quassù si nota ancora di più la cinta verde che racchiude la città. Un tempo a Lucca di torri ce n'erano tantissime, forse si pensa addirittura 200. Questo perchè ogni famiglia potente aveva sopra il proprio palazzo una torre che rappresentava il proprio prestigio, la propria potenza. Quando due famiglie entravano in lotta la vincitrice mozzava sempre la torre dell'altra, ma poi con il passare del tempo tra faide e crolli naturali ne rimangono ben poche. Il leccio alla sommità in linguaggio araldico rappresenta la potenza ed era l'idea di forza e ricchezza che intendeva trasmettere Paolo Guinigi quando decise di fare innalzare questa torre. Lui era stato Signore di Lucca per 30 anni e si era arricchito tantissimo con il commercio delle stoffe di seta e commerciava con le Fiandre e non era il solo, in quanto Lucca era una delle capitali del commercio della seta. I bozzoli portati da altre parti d'Italia, qui venivano lavorati e tessuti facendo dei veri capolavori e venivano venduti in tutta Europa soprattutto nelle Fiandre. Lucca attraverso il commercio della seta era diventata ricchissima. dalla cima di questa torre ci si può rendere conto delle dimensioni della città, molto piccola e completamente racchiusa in una sorta di anello verde che la isolano, come centro storico, dal resto della città composta dai quartieri moderni.


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Solo dall'alto ci si rende conto di quella che è un'attrazione unica : La piazza dell'Anfiteatro.

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Riuscite ad immaginarlo? era un vero anfiteatro romano costruito tra il I e II secolo d.C. poteva ospitare circa 10000 spettatori, non era di certo tra gli anfiteatri più grandi dell'Impero, però come i grandi anfiteatri era posizionato ai margini della città. Con le invasioni barbariche era andato in rovina ridotto ad una cava di pietra e nell'arena erano state costruite delle case fino al punto che l'anfiteatro era quasi scomparso. Solo attorno al 1800 queste abitazioni vennero demolite grazie all'architetto Nottolini che con il suo progetto di riqualifica, finalmente è emersa l'arena, la sua spianata con gli edifici costruiti sulle antiche gradinate e la forma di questo antico monumento è ancora visibile. Nascosto per lungo tempo dalla storia, ma come si sa, la storia prima o poi restituisce tutto. Ed eccolo ora ai nostri occhi vivace più che mai e devo dire accogliente e poco frequentato rispetto al resto della città. Al suo interno diversi locali dove l'atmosfera è rilassata, il salotto per eccellenza di accoglienza al turista che si sente in un ambiente rilassato a poter gustare le prelibatezze della cucina toscana, accompagnati dalle musiche melodiche tipiche della canzone italiana. Non solo apprezzate dagli stranieri, in larga maggioranza, qui, ma anche da noi.....curioso, appena sistemati al tavolo per un aperitivo il ragazzo arriva spedito e ci parla in inglese....


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capricorno

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"....la meraviglia è in ogni cosa se la sai cercare ...."


A pochi passi da zona in cui siamo vi è una tra le più belle forme di arte a Lucca. Una cattedrale che ha qualcosa di unico in facciata.....


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... È la Basilica di San Frediano. Posta nell'omonima piazza è possibile ammirare l'imponente mosaico che ne adorna la facciata, uno spettacolo unico specie se il sole lo illumina. Mosaico di chiaro stile bizantino del 1200, appartenente alla Scuola del Berlingeri, rarissimo trovarlo nello stile romanico della chiesa a cui appartiene. Vagamente simile lo troviamo solo sulla facciata di San Miniato al Monte a Firenze.

La basilica intitolata a San Frediano, vescovo di Lucca; lui stesso volle la sua costruzione ma ovviamente essendo in vita, la chiesa inizialmente non era dedicata a lui ma bensì a tre santi: San Lorenzo, Vincenzo e Stefano.
Entrando si nota da subito l'opulenza e la ricchezza di questa basilica. Un aneddoto... Michelangelo ebbe modo di vederla ogni qualvolta si recava a Carrara nelle cave per scegliere il marmo che avrebbe dato vita alle sue opere, ed ogni volta che entrava in San Frediano ne rimaneva suggestionato dalla grande altezza della chiesa. Il suo interno è apparentemente a cinque navate, in realtà sono tre. Quest'aggiunta di navate venne fatta più in là nel corso dei secoli, la chiesa subì degli stravolgimenti a cominciare dalla sua entrata. In realtà al posto dell'ingresso odierno vi era il Battistero, vero fulcro delle prime chiese romaniche, verso l'attuale abside vi era l'ingresso della Chiesa. Anche l'orientamento solare era importante...ma evito di raccontare sarebbe troppo..;)
Le arcate della chiesa poggiano su colonne di spoglio con capitelli romanico e romani....a quel tempo era d'uso riutilizzare tutto ciò che proveniva da monumenti antichi in via di smantellamento e riutilizzare il più possibile nella realizzazione di nuovi manufatti. Ed è così che vi appariranno diverse per forma e per colore...da notare gli affreschi. Su alcune colonne rimangono gli affreschi dedicati a primi santi cui era dedicata : Stefano, Vincenzo e Lorenzo...in particolare quest'ultimo è raffigurato il suo martirio in un affresco posto sopra la parete sovrastante il pulpito...

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... l'interno di questa chiesa saprà sicuramente conquistarvi. Non serve a volte entrare in un museo ma bensì entrare nelle basiliche che in Toscana, ma non solo, custodiscono vere bellezze artistiche come il Fonte Battesimale che non passa inosservato....

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Un vero gioiello del 1100. Sculture di Biduino con rilievi che raccontano la storia di Mosè, degli apostoli e della simbologia dei Mesi.

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Non può passare inosservata quella bellissima nicchia a semicerchio recante l' Annunciazione di Luca della Robbia...Ve ne parlai in precedenza, Lucca è ricca di opere dei Della Robbia......il particolare evidenzia la grande delicatezza narrativa dei Della Robbia, veri maestri di questa tecnica : la ceramica invetriata.


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...non è splendido?





.... continua...
 
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capricorno

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Proseguendo nella visita , lateralmente si aprono diverse cappelle, non tutte aperte ...entro dove si può. Anche qui innumerevoli opere di grande pregio e di illustri artisti del nostro patrimonio artistico nazionale.

La Cappella del soccorso, dove in una pregevole tela vediamo la Vergine Maria in una posa inconsueta nella storia dell'Arte, con la mano impugna un bastone in segno di protezione verso i deboli.


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Un'Annunciazione sulla navata di destra merita attenzione....


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Si prosegue nella visita verso l'abside e l'altare dove, proprio sotto ad esso, trovano posto i resti mortali di San Frediano... l'atmosfera e la luce ovattata rendono ancora più mistico questo luogo...


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Il pavimento dell'altare è molto prezioso, nell'intersezione delle tarsie marmoree ci sono dei piccoli rosoni in mosaico formati da piccole tessere in marmo policromo. Dietro all'altare un coro ligneo che si intravvede appena dalla posizione in cui siamo ma questa zona è interdetta alle visite, comprensibile il perché.

Nella navata laterale di sinistra subito a fianco dell'altare si apre un'ampia cappella, ed è in questa che Jacopo dalla Quercia, scultore rinascimentale puro, venuto da Siena trovò molte commesse a Lucca, una di queste di quella ordinata dalla famiglia Trenta, una famiglia molto in vista della città, che qui nella figura del Capofamiglia e consorte riposano in una tomba monumentale fatta costruire in questo spazio.
 
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capricorno

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La Cappella Trenta.




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Questa cappella non è soltanto dedicata alla famiglia Trenta, sotto la mensa dell'altare posto sopra le tombe , vi è un'urna con una scritta: re Riccardo. Un regnante inglese che casualmente venne a morire a Lucca e venne sepolto qui. Sull'altare la pala in stile gotico scolpita da Jacopo della Quercia dove al centro è ritratta Maria e il Bimbo impegnata in colloquio con vari Santi....

A completare l'estremo gusto della cappella, abbiamo una statua lignea dell'Annunziata in perfetto stile senese e attribuita a Jacopo della Quercia.... è di un gusto che possiamo definire " moderno" molto vicino ad una rappresentazione dei giorni nostri....


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Angolazioni diverse dalla Cappella...

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Proseguendo verso l'uscita alcune cappelle molto significative sia per la storia della città che per la storia artistica del periodo. La Cappella dei Priori....


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Una delle più interessanti Cappelle che ospitano delle sepolture, la Cappella dei Priori di San Frediano dove l' ultima sepoltura avvenne casualmente nel 1847, quando Lucca fu aggregata alla Toscana. Alle pareti interessanti affreschi che ritraggono l'opera che fece San Frediano , nel corso della sua vita per la città di Lucca. Affreschi in buono stato di conservazione che tra l'altro offrono uno spaccato di vita di quel tempo dove viene raffigurata la città con le sue molteplici torri, molte delle quali oggi non esistono più.


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In uscita, un'altra splendida cappella...la Cappella di Buonisi, una famiglia molto in vista di Lucca. La cappella richiama lo stemma di famiglia posto sull'altare. Abbiamo pregevoli opere alle pareti....

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Quest'ultima raffigurata è la Presentazione del Bambino Gesù ai nonni Anna e Gioacchino... è un'immagine molto tenera e ricorda la solidità della famiglia del Salvatore.

Una bella esperienza la visita di questa chiesa...ho potuto incontrare numerosi artisti che avevo precedentemente conosciuto e studiato sui libri di arte....

Fuori il sole è già alto ma ancora ci riserva molto questa città....
Sentiamo rulli di tamburi e incrociamo figuranti in abiti medievali.....lì seguiamo....
 
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capricorno

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Ma prima uno scorcio un po' insolito...ma affascinante per l'atmosfera...

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....un notturno...


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Continua.....
 
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capricorno

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Lo avrete intravvisto dall'ultima foto, il nostro camminare in accompagnamento ai figuranti ci porta verso il Duomo di Lucca: La Cattedrale di San Martino.

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La Chiesa secondo la tradizione, il primitivo tempio, fu fondato dal Vescovo Frediano nel VI sec, il privilegio derivò dalla prima Cattedrale dei Santi Giovanni e Reparata. Il vescovo Giovanni I nell' VIII secolo promosse la traslazione di importanti reliquie e il conseguente adeguamento degli spazi liturgici dell'edificio. Il vescovo Anselmo da Baggio, poi Papa Alessandro II, ampliò la chiesa in forma basilicale a 5 navate e la consacrò solamente nel 1070.
L' aspetto attuale è frutto di una serie di trasformazioni subite dall'edificio soprattutto nei secoli XIV e XV .
L'impianto a croce latina con tre navate e transetto; volte a crociera su pilastri cruciformi e trifore archiacute nei falsi matronei. Archi a tutto sesto delle campate e delle crociere....qualche scatto che comunque non rende la maestosità e la bellezza della cattedrale.


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La facciata presenta alcuni influssi del Romanico pisano ed è assimetrica per il preesistente campanile alto circa 60 metri e coronato da merli ghibellini che condiziona le dimensioni del terzo arco del portico.


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Una maestranza lombarda diretta da Magister Guidetti da Como eseguì le decorazioni dei pilastri e delle l'oggetto del fronte. Sulle mensole sono raffigurate l'elemosina di San Martino, copia dell'originale posto all'interno dell'atrio, 4 archi ciechi intervallati da tre portali architravati con lunetta che ospitano le storie di San Martino, i Mesi e tarsie di marmi policromi.


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Portali destro San Regolo: nella lunetta è raffigurato il martirio di San Regolo; Portale centrale: nella lunetta Cristo e gli Angeli e nell'architrave gli Apostoli e Maria. Portale sinistro di Santa croce: nella lunetta Deposizione, nell'architrave Annunciazione, Natività e Adorazioni dei Magi di Nicola Pisano.

Lo incontreremo spesso questo artista sia all'interno di questa chiesa, sia in altre adiacenti ad essa e anche nella vicinissima Pisa, dove ha lasciato segni illustri della sua presenza.


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Su un pilastro del porticato spicca questo simbolo : Il Labirinto.
Questo ha una particolarità, inciso non ha vicoli ciechi , come lo sono di consuetudine i labirinti che conosciamo dove si deve tornare indietro per trovare una nuova via, questo se si comincia da qualsiasi punto si arriverà alla fine. Questa è chiaramente una metafora legata soprattutto al cammino del pellegrino che deve affrontare un percorso di fede e da qualsiasi punto di partenza , l'arrivo è certo unico.

Ma chi ne ha concepito il disegno ha inciso sul lato uno scritto, un testo raccontando ai pellegrini qualcosa della mitologia antica.

" Questo è il labirinto che il cretese Dedalo creò, dal quale nessuno potè uscire fuorchè Teseo aiutato dal filo di Arianna."



Continua.....
 
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