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Caro Foschi, il marchio non si tocca !!!!

I

Italian Cruiser

Guest
L'Antitrust c'entra e come... la sede legale di MSC Crociere tra l'altro è a Napoli... mica crederai che si possano acquistare le compagnie come le noccioline.
 
F

Felix73

Guest
Cokj, due conti sui passeggeri ante 13 Gennaio:
Navi in uscita: Marina 963 Passeggeri
Allegra 984 Passeggeri
Totale -1.947 Passeggeri

Navi in entrata: Fascinosa 3.800 Passeggeri
In ordine ott.2014 3.800 Passeggeri
Totale +7.600 Passeggeri

La capacità di trasporto passeggeri sarebbe aumentata di ben 5.653 unità (salvo smentite ben accette da chi è molto più esperto di me)

Un saluto
 
Ultima modifica:

Rodolfo

Super Moderatore
L'Antitrust c'entra e come... la sede legale di MSC Crociere tra l'altro è a Napoli... mica crederai che si possano acquistare le compagnie come le noccioline.

Mi sorge quindi una domanda; ma Carnival come ha fatto a "collezionare" 100 navi di Compagnie diverse? In questo caso, non c'erano gli elementi per un intervento dell'Antitrust. Lo so che il suo compito è di vigilare su queste operazioni, ma come mai Arison ha circa un quarto della flotta passeggeri mondiale nelle sue mani?
 
I

Italian Cruiser

Guest
E' bene ribadire che Costa, prima dell'incidente di Concordia, era una compagnia in forte ascesa... ci sono i numeri a dimostrarlo... oltre agli ordinativi delle nuove navi.

L'uscita dalla flotta di certe unità... prima di Marina c'è stata Europa... non era di certo finalizzata a diminuirne la capacità in conseguenza di un calo dei passeggeri... ma il semplice risultato dell'ammodernamento della flotta. Si dismette ciò che non è più utile.

Torniamo però al nocciolo del discorso... ai fini del marchio Costa sarà fondamentale la strategia di rilancio elaborata... se questa sarà efficace... come tutti ci auguriamo... il marchio Costa continuerà ad esistere.

In risposta a Rodolfo... mi viene solo da dire... "Misteri dell'Antitrust"... diedero via libera per P&O-Princess Cruises... ma non credo che lo farebbero un'altra volta... sarebbe troppo... visto il numero di compagnie attualmente controllate da Carnival.
 
Ultima modifica:

Cokj72

New member
Avete ragione.
L' antitrust non permetterebbe mai di cedere una sede di Napoli...
Intanto il problema non si pone MSC è una cosa e CCL & PLC un' altra, inoltre anche MSC ha una nave (portacontainer) arenata (in Nuova Zelanda).

Chi vivrà vedrà...
 
F

Felix73

Guest
L'Antitrust entra in gioco nelle fasi di forte "concentrazione" del mercato (acquisizioni), ed ha lo scopo di evitare posizioni di dominanza all'interno di uno stesso mercato.
L'idea è che un mercato, più concorrenziale è, più è efficiente, e quindi dovrebbe essere "più capace" di migliorare l'offerta ai clienti sia come livello del servizio sia come prezzi.
In realtà, al momento delle acquisizioni, su CCL non si è rilevata una posizione di dominanza.E l'antitrust non ti può vietare di crescere e di costruire nuove navi (cosa che CCL ha fatto in maniera massiva in questi anni)
Per l'Antitrust, non conta il numero di compagnie controllate, ma la quota di mercato posseduta.

Un saluto
 
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Cokj72

New member
perchè c' un antitrust Mondiale?

Oltre HAL, credo che solo Costa (tra le altre compagnie di CCL) batta bandiera di un paese UE
 
F

Felix73

Guest
perchè c' un antitrust Mondiale?

Oltre HAL, credo che solo Costa (tra le altre compagnie di CCL) batta bandiera di un paese UE

No, ma c'è una rete mondiale di organizzazioni garanti (Europa, Usa, etc).
 
Ultima modifica:
F

Felix73

Guest
E il 25% come viene giudicato?

Nel mio settore, la posizione dominante è al superamento del 30% (livello europeo). ci sono poi delle eccezioni.
In realtà, non è così semplice Rodolfo, soprattutto per multinazionali a livello mondiale.
La prima difficoltà sta nello stabilire il perimetro geografico del mercato. Questo determina l'organo garante competente, e mette le basi per il calcolo delle quote di mercato.
E' evidente che più si "allarga" questo perimetro, più è difficile stabilire l'organo competente ed il conseguente calcolo delle quote.
Inoltre, a livello mondiale, le autorità garanti sono organizzate tramite network, e nessuno ha un potere "normativo" sovrano in senso proprio.
Ho delle esperienze professionali a livello Europeo (una attualmente in corso), ma a livello mondiale ne so veramente poco.
E la Carnival è, per definizione, globalizzata.

Un saluto
 

tamburino

Active member
Per Carnival Il marchio Costa non è solo importante nell'ambito Europeo, che ne pensate dell' America Latina? Costa in Brasile ed Argentina è conosciuta ed apprezzata molto più dei marchi anglosassoni. Come sarebbe accettato un nuovo marchio da quei clienti? considerate che il mercato sudamericano è attualmente molto più fiorente che quello europeo.
 
T

tano

Guest
Tamburino ciao come va ????

Le navi sono piene, é un gran momento per il Sud America, dalle mie conoscenze l´impatto non é stato cosí grande, la gente segue imbarcandosi senza pensar ad altre alternative. Probabilmente essendo gente emigrante, nel loro DNA c´é la consapevolezza del naufragio.
Costa per l´anno prossimo aveva giá disposto quattro navi grandi Favolosa, Serena, Magica , Fortuna e secondo me le lasciano.
In SudAmerica secondo me il marchio continua ad essere forte.

Un ´altra cosa mi ha chiamato l´attenzione oggi nei risarcimenti che Austriaci, Svizzeri, Tedeschi la gran maggioranza hanno accettato, questo é un buon segno.
Speriamo i Francesi, loro sono ottimi clienti.

Un saluto.
 
T

tano

Guest
Stavo un po´riflettendo sul discorso di Foschi sul cambio di marchio : Doveva starsene zitto !!!!!

Capisco che ha voluto dare un messaggio forte, il quarto potere é stato devastante, i politici come sempre pensando all´opposizione, le pressioni dell´altra parte dell´Atlantico, ma secondo me il tema del marchio non era da toccare, perche adesso é l´argomento in tutti servizi d´informazione su crociere nel mondo, ed é un messaggio che rende la Costa debole.
Da quello che percepisco da vari forum la grande maggioranza sono contari a questo cambio di nome, é farsi l´harachiri due volte.
Ridimensionarsi si, ma non cambiare.

Un saluto.
 

Cokj72

New member
Un ´altra cosa mi ha chiamato l´attenzione oggi nei risarcimenti che Austriaci, Svizzeri, Tedeschi la gran maggioranza hanno accettato, questo é un buon segno.

Sai quanti naufraghi hanno già accettato il rimborso proposto da Costa Crociere? E se lo hanno già incassato?
 

Rodolfo

Super Moderatore
C'è l'apposito argomento aperto ieri in tema di assicurazioni. "Costa Concordia: il percorso assicurativo". Ciao e quattro a zero.
 
T

tano

Guest
La mia interpretazione era perche credo che anche i clienti di lingua tedesca non dovrebbero volere un cambio di marchio.
 

Cokj72

New member
I Tedeschi hanno/avranno AIDA, qualcun odovrà pu riempirle tutte quelle navi, e non sarann ocerto gli Italiani, Americani/Inglesi o gli Spagnoli.
 
I

Italian Cruiser

Guest
Aida offre un prodotto molto diverso da quello di Costa... non va quindi bene per tutti. Ecco perché le 2 compagnie si integrano su quel mercato... analogamente a quanto fanno da meno tempo RCCL, Celebrity e TUI. Stesso discorso in Spagna per Iberocruceros e Costa e per RCCL e Pullmantur. Si chiamano sinergie tra compagnie dello stesso Gruppo. E senza Costa sul mercato tedesco... Carnival non riuscirebbe ad attrarre una fascia di mercato così ampia (rimane scoperta solo nel settore premium).
 
articolo su costa croceire

articolo su costa croceire

Genova in ansia per Costa
Timori per sede e marchio
L'azienda riconferma l'impegno in città e annuncia lo stesso numero di crociere a Savona dell'anno scorso. Ma solo il mercato chiarirà il futuro. Dopo la tragedia della Concordia voci di un cambio nelle strategie americane. Dal dato delle prenotazioni di marzo i primi responsi sul futuro della Compagnia
di MASSIMO MINELLA

C'è una voce che, da giorni, si rincorre con il suo carico di preoccupazione per la città: Genova potrebbe perdere la sede e il marchio di Costa, il colosso europeo delle crociere travolto dalla tragedia della Concordia, affondata il 13 gennaio davanti all'isola del Giglio. "Solo voci messe in giro da chi vuole colpirci, tutto falso" taglia corto l'azienda. Ma è un fatto che quanto accaduto all'azienda sta realmente lasciando una città con il fiato sospeso.

Dal punto di vista economico, nulla a Genova è più importante di Costa. Qui c'è la sede e qui ci sono centinaia di persone che vi lavorano e coordinano un'attività che, in tutto il mondo, dà occupazione a più di ventimila persone. Qui, inoltre, al cantiere di Sestri, Costa ha fatto costruire le sue ultime navi. Per questo spaventa l'ipotesi di un "ripensamento" societario e commerciale della capogruppo americana, la Carnival Corporation.

Non sfugge ad alcuno, comunque, che a decidere, più dei singoli, sarà un solo soggetto: il mercato. Dalla risposta che il mercato darà alla compagnia, e più in generale al settore delle crociere, dipenderà ogni scelta futura. E soltanto fra qualche settimana, quando più chiaro sarà il quadro delle prenotazioni, si potranno avanzare le prime ipotesi. Nel frattempo, quasi a voler giocare d'anticipo e con una logica che spinge all'attacco come miglior tecnica di difesa, Costa scommette sul suo "home port" di Savona con la stessa intensità del 2011, l'anno dei record, da un milione di passeggeri, riconfermando i numeri previsti nel 2012.

Savona, infatti, è lo scalo più importante della compagnia (che in questo modo ha ribadito la centralità della Liguria) e qui si concentra il numero maggiore di scali in Italia. Per l'anno in corso, quindi, il numero delle "toccate" della compagnia sarà di 215, sostanzialmente in linea con i 218 scali che erano in calendario prima del naufragio della Concordia.
(20 febbraio 2012) © Riproduzione riservata

vi volevo far leggere questo articolo relativo alla costa
 
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