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Arrestati in India 2 marò italiani di scorta alla petroliera Enrica Lexie

Seafoam

New member
Ciao Seafoam.

Ho avuto modo in passato di partecipare ad alcune missioni "un po' particolari" poiche' facevo parte di un reparto di professionisti.
Anche al tempo la partecipazione era solo su base volontaria e - ti garantisco - che in caso di rifiuto non si era assolutamente "emarginati".
Per la mia esperienza ti posso assicurare che quasi tutti i partecipanti lo facevano essenzialmente per il compenso aggiuntivo previsto per queste missioni.
L'unica eccezione erano "i rambo" che, naturalmente, una volta accertata sul campo la loro "inclinazione", non venivano ovviamente convocati per la missione successiva.
Non escludo che qualcuno fosse anche mosso da ideali superiori "Dio, Patria e Famiglia" ma personalmente non ne ho conosciuti.
Un professionista e' un professionista.... deve semplicemente svolgere il proprio lavoro applicando tutti "i crismi" del caso.
Se poi vogliamo credere a concetti come l'abnegazione, l'eroismo ecc. ecc., ritengo che i veri eroi siano quei semplici cittadini che, trovandosi in situazioni critiche, dimostrino di agire disinteressatamente secondo tali principi.

Un saluto

Per quanto mi riguarda è giusto che i militari siano dei professionisti e che siano adeguatamente pagati per quello che fanno.
Oggi come oggi sono persone normali che scelgono questa professione che comunque è una professione, come lo è quella dell'avvocato, del medico, del commercialista. Ovviamente comporta rischi e responsabilità che è giusto siano contabilizzate.
Senza soldi oggi come oggi, anzi da sempre, si vive male. Inutile negarlo. Quelli che hanno fatto giuramento di povertà non indossano una divisa, ma una tonaca.
E' finito il tempo dei figli cadetti che intraprendevano la carriera militare e che davano lo stipendio come mancia al loro attendente.
Che poi quanto sopra non sia ostativo all'amor di patria ed al senso del dovere va da se...
 
Ultima modifica:

aspirante mozzo

New member
Per quanto mi riguarda è giusto che i militari siano dei professionisti e che siano adeguatamente pagati per quello che fanno.
Oggi come oggi sono persone normali che scelgono questa professione che comunque è una professione, come lo è quella dell'avvocato, del medico, del commercialista. Ovviamente comporta rischi e responsabilità che è giusto siano contabilizzate.
Senza soldi oggi come oggi, anzi da sempre, si vive male. Inutile negarlo. Quelli che hanno fatto giuramento di povertà non indossano una divisa, ma una tonaca.
E' finito il tempo dei figli cadetti che intraprendevano la carriera militare e che davano lo stipendio come mancia al loro attendente.

Scusate l'OT

Questa mi sembra un'affermazione un po' forte :D:D:D:D:D:D:D:D:D:D

Un saluto
enrico
 

Seafoam

New member
Non comprendo. Che intendi per realtà? Perchè il giuramento è... un conto... ?
Perchè l'affermazione è forte?
 
F

Felix73

Guest
Poi se voi siete d'accordo di sparare a tutto quello che si muove compresi i pescatori...vi prego di farlo lontano dalla mia nave, perche' non mi sentirei protetto...ma espsoto.
E mi domando se quelli invece che essere armati dic anne da pesca fossero stati armati di un lanciarazzi?......bummmm.......evvia che grna bella risoluzione. Ora invece che litigarci con l'india saremmo a piangere 2 militari e qualche civile. Ottima soulzione veramente...otttima

Ti prego, prima di darmi del guerrafondaio e del violento incitando a sparare a dei pescatori, di leggerti i miei post presenti nelle 29 pagine che hai citato prima.
E te lo sto dicendo con estrema cortesia. Quella che, tanto per capirci, non hai tu nei miei confronti e che non meriteresti solo per il fatto di avermi dato gratuitamente del violento accomunandomi a chi vorrebbe sparare indiscriminatamente a degli uomini innocenti.
Sono stato abbastanza chiaro? Mi auguro di si.

Vediamo di non scendere nel banale parlando di carbinieri e polizia....non si va da nessuna parte.

Ciao

Ma siccome sono un tipo estremamente banale, che dice cose banali (per carità, ci può stare, questo mi offende relativamente, lo puoi assolutamente pensare, al contrario della gravità delle cose da te affermate prima su di me), ti invito a riflettere sul Mondo che ti circonda.
Hai presente tutti quegli omini che stanno fuori dalle banche armati fino ai denti? Pensi forse che il rischio che ci scappi il morto tra i clienti, semplici passanti o gli impiegati a seguito di una rapina sia così remoto? E di grazia, tu cosa proporresti, di chiudere le banche? Di eliminare le guardie giurate?
Hai presente le scorte armate ai politici, Presidenti, Magistrati? Pensi che non ci possa essere un coinvolgimento civile nel caso di una sparatoria?
Di grazia, cosa proporresti? Eliminiamo le scorte? Eliminiamo politici, Presidenti e Magistrati?
E negli Aereoporti? E le scorte ai portavalori? E la polizia negli stadi o nei concerti?
Quante volte è successo che un innocente perdesse tragicamente la vita in episodi di questo tipo? Vuoi un elenco?
Potrei continuare all'infinito.
Quello che voglio dire, e mi scuso per la banalità, è che la questione dei pirati, tocca te, in maniera legittima, come marittimo.
Ma, tocca tanto anche me, come cittadino, tutti i giorni della mia vita. Sulla base degli stessi principi. Ed ogni volta che esco di casa, o viaggio.
Che facciamo? Alziamo le mani e ci arrendiamo agli atti criminosi, o mettiamo in campo soluzioni, anche difficili, anche dolorose, ma che possono forse essere il male minore?
I principi che tu citi, sono presenti nella nostra vita di tutti i giorni, riguardano te in mare, ma, in misura differente, riguardano anche noi nella vita quotidiana. Sono meno evidenti. ma molto più probabili, e pericolosi.
In tutti i casi che ti ho citato prima, è sempre stato scelto il male minore.
Ti cito "stralci" di vita quotidiana, ma ti potrei anche chiedere quante volte la presenza di una scorta armata su una nave ha fatto si, per la sua sola presenza, che si evitasse un abbordaggio.
Ti potrei dire che queste statistiche hanno fatto si che questa missione internazionale venisse prororagata nel tempo.
Ho ragione io? Non me ne frega di avere ragione. Il fatto che sia stata prorogata, è una sconfitta per tutti, perchè vuol dire che il problema non è risolto!
E la tua soluzione invece? Non ha anch'essa dei rischi? No? riflettici.
Nel frattempo, e per chiudere civilmente la mia partecipazione in questa discussione, e per evitare di essere ancora giudicato come "sterminatore di innocenti", ti metto parte dei miei post scritti tempo fa.

Il primo in risposta a te:

Uno, questo dei Marò è un caso molto particolare. E non ancora chiarito.
E c'è stato un'altro caso recente ad oggi in cui ci sono state vittime (purtroppo) tra i civili (lo avevo linkato in questa discussione qualche giorno fa).
Ma in generale, a livello internazionale l'opinione condivisa è che la presenza dei corpi speciali ha portato notevoli benefici in termini di "abbordaggi respinti" (avevo linkato anche questo) , per cui, sulla base di ciò, questa iniziativa è stata ulteriormente prorogata nel tempo.
A mio parere, non c'è chi ha ragione o torto. E' triste, ed è una sconfitta per tutti, scortare armati dei civili per far si che possano svolgere il loro lavoro e garantire il "libero commercio" tra i paesi. E' triste che al giorno d'oggi si debba proteggere con dei militari la vita e la libertà di qualcuno perchè a rischio di "pirateria". E' drammaticamente anacronistico.
E' un passo indietro della "civiltà mondiale".
Ma la minaccia dei pirati esiste, è qualcosa di concreto, e qualcosa bisogna fare. E nel breve periodo, sembra che questa sia la soluzione migliore.
Nel lungo periodo, spero proprio che il tutto si possa risolvere "politicamente" alla radice, e per me, questa rimane l'unica soluzione definitiva.

Un saluto

Questa è del 1 Marzo:

Ho più volte espresso il mio assenso alla presenza dei Marò a bordo, pur condividendo la posizione di chi esprime perplessità in base al rischio, esistente, di un coinvolgimento di civili in eventuali scontri a fuoco.
Notizia recente:

http://www.ciscoconsultant.it/DettaglioNews.asp?ID=4983

E il fatto che questa "azione militare" sia stata prorogata fino al 2014, non è motivo di soddisfazione, e rappresenta comunque una sconfitta. Il pericolo continua ad esistere, e continuerà ad esistere.
Tutte le volte che bisogna ricorrere "alla forza" per proteggere la sicurezza e i diritti inviolabili delle persone, è una sconfitta.
E ciò comunque non rappresenta la risoluzione definitiva del problema, che è, a mio parere, perseguibile solo per via diplomatica e politica.
La vicenda della Costa Allegra, con la presenza dei fucilieri di marina a bordo, mi da lo spunto per aggiungere ulteriori riflessioni.
Nel caso di navi da Crociera, la probabilità che dei civili vengano coinvolti in scontri a fuoco aumenta esponenzialmente.
Ecco, in questo caso io non autorizzerei rotte a rischio per la navi da Crociera. Un conto è difendere interessi primari come la libera circolazione delle merci (petrolio, gas etc. etc.) che hanno delle ripercussioni anche a livello sociale molto diffuse (indotto, prezzi ed inflazione, occupazione), un conto è salvaguardare il diritto al "turismo", che non è interesse primario o necessario. Non che l'attività di una compagnia crocieristica non sia meritevole di tutela, anzi, ma mettere a repentaglio la vita dei passeggeri (che sono a bordo per un viaggio di piacere) quando comunque puoi "costruirti" degli itinerari alternativi, a mio parere è da mettere in secondo piano rispetto alla prima.

Un saluto

Prima di citarle le 29 pagine, rileggitele.
A maggior ragione prima di dare del violento a me.
Per quanto mi riguarda, questa discussione ha perso le basi di un “confronto civile”.
Mi scuso con quelli che, pur non pensandola come me, si sono sempre confrontati con educazione e rispetto, e senza offendere gratuitamente e soprattutto pesantemente il prossimo.

Un saluto
 
Ultima modifica:
U

unochenavigaverament

Guest
Ti prego, prima di darmi del guerrafondaio e del violento incitando a sparare a dei pescatori, di leggerti i miei post presenti nelle 29 pagine che hai citato prima.
E te lo sto dicendo con estrema cortesia. Quella che, tanto per capirci, non hai tu nei miei confronti e che non meriteresti solo per il fatto di avermi dato gratuitamente del violento accomunandomi a chi vorrebbe sparare indiscriminatamente a degli uomini innocenti.
Sono stato abbastanza chiaro? Mi auguro di si.

veramente, senza leggere i post indietro, leggendo proprio questo uso la parola "se" proprio perche' non ho voulto giudicare......se= nel caso in cui "voi" (non tu nello specifico) siete d'accordo......

Ma siccome sono un tipo estremamente banale, che dice cose banali (per carità, ci può stare, questo mi offende relativamente, lo puoi assolutamente pensare, al contrario della gravità delle cose da te affermate prima su di me), ti invito a riflettere sul Mondo che ti circonda.
Hai presente tutti quegli omini che stanno fuori dalle banche armati fino ai denti? Pensi forse che il rischio che ci scappi il morto tra i clienti, semplici passanti o gli impiegati a seguito di una rapina sia così remoto? E di grazia, tu cosa proporresti, di chiudere le banche? Di eliminare le guardie giurate?
Hai presente le scorte armate ai politici, Presidenti, Magistrati? Pensi che non ci possa essere un coinvolgimento civile nel caso di una sparatoria?
Di grazia, cosa proporresti? Eliminiamo le scorte? Eliminiamo politici, Presidenti e Magistrati?
E negli Aereoporti? E le scorte ai portavalori? E la polizia negli stadi o nei concerti?
Quante volte è successo che un innocente perdesse tragicamente la vita in episodi di questo tipo? Vuoi un elenco?
Potrei continuare all'infinito.
Quello che voglio dire, e mi scuso per la banalità, è che la questione dei pirati, tocca te, in maniera legittima, come marittimo.
Ma, tocca tanto anche me, come cittadino, tutti i giorni della mia vita. Sulla base degli stessi principi. Ed ogni volta che esco di casa, o viaggio.
Che facciamo? Alziamo le mani e ci arrendiamo agli atti criminosi, o mettiamo in campo soluzioni, anche difficili, anche dolorose, ma che possono forse essere il male minore?
I principi che tu citi, sono presenti nella nostra vita di tutti i giorni, riguardano te in mare, ma, in misura differente, riguardano anche noi nella vita quotidiana. Sono meno evidenti. ma molto più probabili, e pericolosi.
In tutti i casi che ti ho citato prima, è sempre stato scelto il male minore.
Ti cito "stralci" di vita quotidiana, ma ti potrei anche chiedere quante volte la presenza di una scorta armata su una nave ha fatto si, per la sua sola presenza, che si evitasse un abbordaggio.
Ti potrei dire che queste statistiche hanno fatto si che questa missione internazionale venisse prororagata nel tempo.
Ho ragione io? Non me ne frega di avere ragione. Il fatto che sia stata prorogata, è una sconfitta per tutti, perchè vuol dire che il problema non è risolto!
E la tua soluzione invece? Non ha anch'essa dei rischi? No? riflettici.

Non dico che sei banale..ma sei sceso nel banale.
Con un esempio che non ha nulla a che vedere....perche' rapportato alla vita civile e confrontandolo con il caso dei pirati, dove l'unica strada imboccata e' quella geurrafondaia, bisognerebbe eliminare tutta la prevenzione....mentre nella nostra societa' l'uso delle armi e' considerata l'ultima spiaggia (anche anche..prova a spareare e vedi) e l'essere civili si basa sulla prevenzione...nel caso della pirateria, l'uso delle armi e' la prima e unica spiaggia...della serie chi ce l'ha piu' grosso (il cannone) vince .
Non penso di vivere in una societa' euqivalente....o sbaglio!?!? Ecco perche' ritengo banale ridurre la pubblica sicurezza (invito a guardarti la definizione giuridica nel caso non la conoscessi...ma penso di si) e paragonarla a quanto accade con i pirati.

Ciao...e nulla di personale.....

Anzi mi scuso, non volevo proprio darti del guerafondaio era una frase generalizzante effettivamente interpretabile male......

Sorry
 
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F

Felix73

Guest
Ciao Uno, accetto cento volte di più come critica che quello che dico sia banale (può essere anche vero), piuttosto che prendermi dello "sterminatore di innocenti".
Molto pesante come affermazione. Affermazione che, in relazione a quanto scrivi nel post precedente, ho interpretato male io (però la prossima volta, scrivila meglio...:D )
Me ne scuso.
Partiamo dai "punti in comune". Possiamo affermare che per entrambi la "soluzione politica" è quella definitiva e migliore? Credo di si.
Io vado oltre: dico che però, visto i tempi della soluzione politica, nel frattempo il problema và comunque gestito.
Con tutti i limiti ed i pericoli da te esposti, che condivido (sarei uno stolto a non ammetterli), esprimo la mia opinione sulla base di questi punti fondamentali:

- no ai militari a bordo delle navi da crociera (vedi miei post precedenti). Le navi da crociera più lontane stanno dalle rotte a rischio, meglio è.
- Statisticamente, la presenza di militari a bordo ha dissuaso parecchi abbordaggi, senza scontri a fuoco (o limitati). Può comunque scapparci il morto?
Purtroppo si, non si può escludere. Ma i pirati, non hanno interesse ad ammazzare o ad affondare la nave, è la loro merce di scambio, ed anche loro tengono alla propria vita. Ma il rischio esiste ( i fanatici purtroppo riempiono le cronache dei giornali tutti i giorni). Ma statisticamente sembra essere la migliore. Risultato? Missione prorogata. Tutti felici? Assolutamente no, il problema non è risolto. Per quanto mi riguarda, triste come prima.
- No ai blitz militari nel caso in cui i pirati riuscissero a sequestare i marittimi.

Come soluzione teorica, preferirei la soluzione "Manlio", ma a mio parere, ha dei limiti nella vastità delle zone da coprire.

E veniamo al mio esempio Uno, che, posso condividere con te, in prima battuta può essere considerato un pò forzato.
Ti spiego meglio il mio punto di vista, partendo da due concetti che hai introdotto tu: prevenzione, e pubblica sicurezza.
Prevenzione:è vero quello che sostieni, nella vita civile questo concetto è prevalente. Ma una forma di "prevenzione", nel contesto dei pirati, può essere considerata l'azione di pattugliamento, o il predisporre le navi di "fortini" (non è tutta guerra come vedi...). Oltre alla già citata azione diplomatica, per ora, piuttosto fiacca.
Ma il secondo aspetto, è quello più interessante: pubblica sicurezza, e sicurezza sui mari (pirati).
Concetti così differenti? Apparentemente, come tu sostieni, direi di si.
Ma se saliamo un pochino di livello nella comparazione, che tipo di diritti si prefiggono di tutelare?
Principalmente quelli dell'incolumità. Il fine allora è il medesimo. Ed è una finalità di tutela. Per entrambe. Sia a terra, che in mare.
In che modo si attua questa tutela? Sia nella vita civile, che in mare, attraverso l'appoggio di organizzazioni militari o para-militari nelle città (Carabinieri, Polizia, GDF,etc.), e con la Marina ed accordi internazionali in mare ( e con regole d'ingaggio ferree e garantiste).
E tutto questo si riflette in rischi, rischi che possono portare a far "degenerare" delle situazioni. Sia a terra (per motivi differenti), che in mare.
Ecco perchè affermo che i due "mondi", si, sono distanti, ma i principi, ed i diritti da tutelare, sono decisamente simili, se non uguali.
Cambiano solo le forme ed il "potenziale" di chi quei diritti, meritevoli di tutela, li vuole "violare".
Il succo del mio discorso, era questo.

Un saluto
 
Ultima modifica:

aspirante mozzo

New member
Ciao Uno, accetto cento volte di più come critica che quello che dico sia banale (può essere anche vero), piuttosto che prendermi dello "sterminatore di innocenti".
Molto pesante come affermazione. Affermazione che, in relazione a quanto scrivi nel post precedente, ho interpretato male io (però la prossima volta, scrivila meglio...:D )
Me ne scuso.
Partiamo dai "punti in comune". Possiamo affermare che per entrambi la "soluzione politica" è quella definitiva e migliore? Credo di si.
Io vado oltre: dico che però, visto i tempi della soluzione politica, nel frattempo il problema và comunque gestito.
Con tutti i limiti ed i pericoli da te esposti, che condivido (sarei uno stolto a non ammetterli), esprimo la mia opinione sulla base di questi punti fondamentali:

- no ai militari a bordo delle navi da crociera (vedi miei post precedenti). Le navi da crociera più lontane stanno dalle rotte a rischio, meglio è.
- Statisticamente, la presenza di militari a bordo ha dissuaso parecchi abbordaggi, senza scontri a fuoco (o limitati). Può comunque scapparci il morto?
Purtroppo si, non si può escludere. Ma i pirati, non hanno interesse ad ammazzare o ad affondare la nave, è la loro merce di scambio, ed anche loro tengono alla propria vita. Ma il rischio esiste ( i fanatici purtroppo riempiono le cronache dei giornali tutti i giorni). Ma statisticamente sembra essere la migliore. Risultato? Missione prorogata. Tutti felici? Assolutamente no, il problema non è risolto. Per quanto mi riguarda, triste come prima.
- No ai blitz militari nel caso in cui i pirati riuscissero a sequestare i marittimi.

Come soluzione teorica, preferirei la soluzione "Manlio", ma a mio parere, ha dei limiti nella vastità delle zone da coprire.

E veniamo al mio esempio Uno, che, posso condividere con te, in prima battuta può essere considerato un pò forzato.
Ti spiego meglio il mio punto di vista, partendo da due concetti che hai introdotto tu: prevenzione, e pubblica sicurezza.
Prevenzione:è vero quello che sostieni, nella vita civile questo concetto è prevalente. Ma una forma di "prevenzione", nel contesto dei pirati, può essere considerata l'azione di pattugliamento, o il predisporre le navi di "fortini" (non è tutta guerra come vedi...). Oltre alla già citata azione diplomatica, per ora, piuttosto fiacca.
Ma il secondo aspetto, è quello più interessante: pubblica sicurezza, e sicurezza sui mari (pirati).
Concetti così differenti? Apparentemente, come tu sostieni, direi di si.
Ma se saliamo un pochino di livello nella comparazione, che tipo di diritti si prefiggono di tutelare?
Principalmente quelli dell'incolumità. Il fine allora è il medesimo. Ed è una finalità di tutela. Per entrambe. Sia a terra, che in mare.
In che modo si attua questa tutela? Sia nella vita civile, che in mare, attraverso l'appoggio di organizzazioni militari o para-militari nelle città (Carabinieri, Polizia, GDF,etc.), e con la Marina ed accordi internazionali in mare ( e con regole d'ingaggio ferree e garantiste).
E tutto questo si riflette in rischi, rischi che possono portare a far "degenerare" delle situazioni. Sia a terra (per motivi differenti), che in mare.
Ecco perchè affermo che i due "mondi", si, sono distanti, ma i principi, ed i diritti da tutelare, sono decisamente simili, se non uguali.
Cambiano solo le forme ed il "potenziale" di chi quei diritti, meritevoli di tutela, li vuole "violare".
Il succo del mio discorso, era questo.

Un saluto

... o forse tutelano principalmente gli interessi economici ?
Personalmente ho qualche dubbio che il problema prioritario sia l'incolumita' !

Il garantismo con i criminali e' frutto della cultura buonista occidentale, del politicamente corretto ecc. ecc.
La realta' e' che le regole di ingaggio vengono negoziate ai massimi livelli della diplomazia internazionale, da persone che - al massimo - hanno provato il brivido di far fuoco con il "fucile a tappo" di Winnie The Pooh - (...... sai quello con il tappo di sughero sulla volata e la cordicella :D )
 

pmanlio

Active member
Come soluzione teorica, preferirei la soluzione "Manlio", ma a mio parere, ha dei limiti nella vastità delle zone da coprire.

Ce li ha, ce li ha, ma è anche vero che oltre alle azioni civili di cui abbiamo parlato io farei un uso diverso della forza militare..

Non dico che scatenerei chissà quali guerre, ma gli metterei una pressione maggiore di oggi: gli farei 'vedere' delle navi, degli aerei, dei gruppi, anche in zone non coincidenti, ma limitrofe a quelle in cui si rifugiano..

Ed oltre a questo, una volta che li incontro in mare non mi limiterei a frappormi tra loro e la nave oggetto dell'attacco..

Ultimamente qualcuno di loro è stato arrestato, ma l'andazzo era di lasciarli andare, io invece sono dell'idea che debbano essere presi, non parlo (sia chiaro) di bombardamenti o di assalti ai villaggi, parlo di navi appoggio affondate e di persone arrestate, di presenza militare nelle zone in cui si possono rifornire..

Insomma, da una parte la massima collaborazione ed aiuto a chi la smette, dall'altra una grossa pressione per chi si vuole arricchire così..

Un saluto
Manlio
 
F

Felix73

Guest
... o forse tutelano principalmente gli interessi economici ?
Personalmente ho qualche dubbio che il problema prioritario sia l'incolumita' !

Il garantismo con i criminali e' frutto della cultura buonista occidentale, del politicamente corretto ecc. ecc.
La realta' e' che le regole di ingaggio vengono negoziate ai massimi livelli della diplomazia internazionale, da persone che - al massimo - hanno provato il brivido di far fuoco con il "fucile a tappo" di Winnie The Pooh - (...... sai quello con il tappo di sughero sulla volata e la cordicella :D )

Ciao Aspirante Mozzo, oltre all'incolumità, che è un diritto inviolabile, c'è anche la tutela al commercio internazionale, alla libertà degli individui etc. etc.
Certo, gli interessi economici hanno la loro importanza. Ma non esclusivamente per finalità "speculative".

Un saluto
 
Ultima modifica:
F

Felix73

Guest
Ce li ha, ce li ha, ma è anche vero che oltre alle azioni civili di cui abbiamo parlato io farei un uso diverso della forza militare..

Non dico che scatenerei chissà quali guerre, ma gli metterei una pressione maggiore di oggi: gli farei 'vedere' delle navi, degli aerei, dei gruppi, anche in zone non coincidenti, ma limitrofe a quelle in cui si rifugiano..

Ed oltre a questo, una volta che li incontro in mare non mi limiterei a frappormi tra loro e la nave oggetto dell'attacco..

Ultimamente qualcuno di loro è stato arrestato, ma l'andazzo era di lasciarli andare, io invece sono dell'idea che debbano essere presi, non parlo (sia chiaro) di bombardamenti o di assalti ai villaggi, parlo di navi appoggio affondate e di persone arrestate, di presenza militare nelle zone in cui si possono rifornire..

Insomma, da una parte la massima collaborazione ed aiuto a chi la smette, dall'altra una grossa pressione per chi si vuole arricchire così..

Un saluto
Manlio

Manlio, concordo, ed aggiungo: si possono fare entrambe. Congiuntamente.
Si mettono in piedi le azioni che tu consigli e, contestualmente, ed in prima battuta, nel caso in cui l'unità militare non arrivasse in tempo, a bordo ci sarebbe comunque la scorta armata. Che interverrebbe solo in ultima istanza.

Ciao
 

pmanlio

Active member
Tornando ad un altro argomento: lo 'strano' a cui facevo riferimento qualche post fa è legato, ad esempio, al fatto che quando i pirati sequestrano una nave la cosa è nota..
Non solo i satelliti artificiali possono seguire la nave, ma anche le navi appoggio degli stessi pirati..

Allora mi chiedo, aspettando il momento giusto, che ci vuole a prenderle una volta che escono in mare dopo aver effettuato il sequestro?

Probabilmente avrò torto o sopravvaluto i satelliti, ma è una domanda che mi pongo da tempo..

Un saluto
Manlio
 
F

Felix73

Guest
Si, ed aggiungo Manlio: anche il "sasso" lanciato da Cokj qualche post fa merita degli approfondimenti...

Ciao
 

aspirante mozzo

New member
Ciao Aspirante Mozzo, oltre all'incolumità, che è un diritto inviolabile, c'è anche la tutela al commercio internazionale, alla libertà degli individui etc. etc.
Certo, gli interessi economici hanno la loro importanza. Ma non esclusivamente per finalità "speculative".

Un saluto

Ciao Felix73,

Comprendo e condivido il valore dell'incolumita', ma nella realta' (quella vera), le cose funzionano piu' o meno come nei film di guerra.
Hai presente gli ufficiali di stato maggiore mentre spostano i "carrarmatini" sulle carte delle scene di guerra ?
E fra un'aggiornamento e l'altro della situazione sorseggiano una tazza di caffe' ?
Ecco.... dopo gli accordi dei diplomatici, le cose funzionano grosso modo cosi' !
Non trovo sbagliato scortare navi e/o convogli mercantili con dei militari, ma mi chiedo:
Abbiamo inviato del personale sufficientemente preparato e motivato ?
Siamo sicuri che il livello di addestramento sia sufficiente per ottemperare ai doveri di missione ?

Personalmente comprendo il disagio provato da Unochenavigaverament.... far convivere due mondi cosi' distanti trovo che sia molto, ma molto difficile se non pericoloso.

Un saluto
enrico
 
F

Felix73

Guest
Aspirante mozzo, certo, esistono degli elementi di disagio, e non l'ho mai nascosto...ma anche essere sequestrati è un elemento di disagio...
La verità è che nel breve, non esiste una soluzione "perfetta".

Ciao
 
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