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Costa Classica - Tra il cuore e le isole blu

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fandelmare

New member
Pagine molto interessanti esposte con grande cautela ma intanto la storia continua nel suo divenire inarrestabile tra vinti e vincitori, oppressi ed oppressori ogni secolo lascia la sua impronta ma forse questo vale più per il passato perché oggi tutto accelera e talvolta basta un decennio o anche meno per cambiare molte cose anche indipendentemente dalle guerre e quanto ad oppressi ed oppressori non sempre oggi è necessario riferirsi ad azioni belliche; certo quelle non mancano anche se talvolta dimenticate o magari trascurate dai media, ma le invasioni d'oggi possono essere anche d'altro genere ed essere ugualmente gravide di conseguenze su interi popoli.
Attenti ragazzi, la storia è utile ed affascinante ma nel contempo è collosa e viscosa; historia magistra vitae ma non sempre la usiamo per imparare a non ricadere negli stessi errori, anzi! Talvolta invece rimaniamo invischiati in una storia fatta di rancorose rivendicazioni ed antiche ruggini.
Prima di passare con Manlio a Cefalonia, vi dirotto per un istante a Napoli per ricordarvi delle parole di una famosa canzone del dopoguerra: "...Chi ha avuto ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato ha dato scurdammece 'o passato simme 'e Napule paisà..."
Ebbene forse non è proprio un caso se questa canzone è napoletana, quante guerre, quante invasioni, quante sofferenze, quante volte siamo stati "liberati" e non sempre nella maniera giusta e allora in certi casi meglio guardare avanti senza voltarsi indietro se questo può aiutare a ricominciare ad andare avanti, a salvare il salvabile e magari a non essere espropiati completamente anche dell'identità.
Manlio tu hai parlato di guerre di cavalieri e fanti e ci hai messo giustamente anche i poeti infondo nel tempo cambia lo stile più che la sostanza e gli ideali sono serviti spesso per nascondere ai piccoli gli interessi dei grandi ed aggiogarli a quegli interessi.
Un'ultima considerazione sperando di non essere frainteso su una parola imbarazzante: razza; ebbene mi piacerebbe che si riscoprisse questa parola con un significato nuovo nel senso di rispettare le esigenze, la cultura, le peculiarità delle razze intese come popoli senza violentare l'essenza di ciascuno per una pretesa, pretenziosa ed artificiosa omologazione tesa a soffocare ogni caratterizzazione.
Mi piacerebbe ma non è così nemmeno nella civilissima Europa e forse perfino in Italia, nel primo caso infatti ci sono promossi e bocciati mentre anche a casa nostra sappiamo al di là di ipocrisie che talvolta anche un accento può fare la differenza.
Chiedo scusa, quanto a storia forse sono OT ma forse non lo sono quanto ad attualità.
Ciao a tutti.
Fan
 

Mate

Active member
Belle le parole di Manlio che inquadrano perfettamente la questione, è difficile sempre capire chi sono i cattivi... io x mia natura parteggio sempre x i deboli e gli oppressi, cioè per i perdenti (forse perchè sarò un perdente anch'io?). In una società dove si celebra solo la vittoria io tifo per gli sconfitti. Quindi io sto con le popolazioni slave che venivano discriminate durente il Ventennio nella mia Venezia Giulia (che se ci vedete siamo tutti fratelli) e con gli Italiani della Dalmazia anche loro stranieri in casa propia... stessa cosa per chi invece ha dovuto lasciare le proprie case dopo il 1947 in Istria, Fiume e Dalmazia. Onore agli sconfitti! ...che hanno perso tutto per colpe altrui. E stesso discorso potrebbe andar fatto per gli italiano della Contea di Nizza francesizzati a forza dopo il 1860. ...ma di esemi così c'è ne sono tanti nella storia, i greci dell'Asia Minore, i tedeschi della Prussia Orientale, ecc...
 
F

Felix73

Guest
Un'ultima considerazione sperando di non essere frainteso su una parola imbarazzante: razza; ebbene mi piacerebbe che si riscoprisse questa parola con un significato nuovo nel senso di rispettare le esigenze, la cultura, le peculiarità delle razze intese come popoli senza violentare l'essenza di ciascuno per una pretesa, pretenziosa ed artificiosa omologazione tesa a soffocare ogni caratterizzazione.

Concordo Sergio, più che di "razza", parlerei di popoli, ma non come segno distintivo di "prevaricazione" verso altri, ma come identità propria da preservare.

Belle le parole di Manlio che inquadrano perfettamente la questione, è difficile sempre capire chi sono i cattivi... io x mia natura parteggio sempre x i deboli e gli oppressi, cioè per i perdenti (forse perchè sarò un perdente anch'io?). In una società dove si celebra solo la vittoria io tifo per gli sconfitti. Quindi io sto con le popolazioni slave che venivano discriminate durente il Ventennio nella mia Venezia Giulia (che se ci vedete siamo tutti fratelli) e con gli Italiani della Dalmazia anche loro stranieri in casa propia... stessa cosa per chi invece ha dovuto lasciare le proprie case dopo il 1947 in Istria, Fiume e Dalmazia. Onore agli sconfitti! ...che hanno perso tutto per colpe altrui. E stesso discorso potrebbe andar fatto per gli italiano della Contea di Nizza francesizzati a forza dopo il 1860. ...ma di esemi così c'è ne sono tanti nella storia, i greci dell'Asia Minore, i tedeschi della Prussia Orientale, ecc...

Belle parole, concetti che fanno riflettere molto, e che mi trovano concorde.

Un saluto

P.s.: Bruno, ma allora vedi di recuperare!! :D In questi giorni, stì due ragazzi (Manlio e Laura) si sono scatenati...
 
Ultima modifica:

pmanlio

Active member
Allora, divido i commenti in.. due.. ;)

Prima quelli 'seri'..

Emilio Lussu, Un anno sull'Altopiano, è forse una delle migliori opere che descrive esattamente quello che dici tu Manlio, la cosidetta guerra dei "fanti".
Non so se lo hai letto.

No, ma ho letto tanto riguardo a questo, e non solo da fonte Italiana, oltre ad aver avuto più di un familiare coinvolto direttamente (anche nella seconda guerra mondiale e non solo nella prima ndr)

Sergio, il tuo intervento sarebbe tutto da incorniciare, ed approfondirlo aprirebbe un mondo.. la risposta di Felix sulla tua considerazione delle razze la approvo in pieno..

Concordo Sergio, più che di "razza", parlerei di popoli, ma non come segno distintivo di "prevaricazione" verso altri, ma come identità propria da preservare.

Tra le tue considerazioni ne prendo una, anche se le altre non sono da meno..

Attenti ragazzi, la storia è utile ed affascinante ma nel contempo è collosa e viscosa; historia magistra vitae ma non sempre la usiamo per imparare a non ricadere negli stessi errori, anzi! Talvolta invece rimaniamo invischiati in una storia fatta di rancorose rivendicazioni ed antiche ruggini.

Per me si torna al discorso della storia distorta a fini propagandistici, e l'evento che abbiamo appena visto ne è l'esempio perfetto: da una parte qualcuno ricorda solo gli eccidi del dopoguerra, dall'altra altri ricordano e sottolineano quelli della guerra, 'dimenticando' o minimizzando e giustificando i successivi..

Sono due visioni cieche che vogliono piegare gli eventi ai loro punti di vista e non viceversa, sono due visioni che servono solo a generare contrasti e divisioni..

Ma sono entrambe false, e se si guardasse davvero ciò che è successo con occhi distanti probabilmente ci si ritroverebbe insieme, compresi nell'assurdità di certi eventi, e si cercherebbe di non ripeterli..

Se si capissero certe cose il mondo sarebbe diverso, ad es. come è possibile che ''Dividi et impera'' è stato concepito duemila anni fa, esattamente come ''Panem e Circenses'' eppure il giochino funziona con la regolarità di un orologio di Sciguetto da allora? Se si avesse coscienza di questo il mondo sarebbe un minimo diverso..

Ci sono cose che sono state previste da eminenti studiosi fin dagli anni settanta, e che oggi sono attualità, domanda: ci vuole un 'eminente studioso' per sapere che nei paesi poveri e sempre più poveri la gente emigra? Ci vuole un eminente studioso per sapere che una quantità elevata di emigranti che sbarca in massa in poco tempo in un paese di natura e cultura diversa provoca dei problemi sociali? Ci vuole un tal saggio personaggio per sentirsi dare gli antidoti a questo fenomeno?

Oppure basta guardare indietro, da eventi lontanissimi a cose ben più vicine, come l'America degli anni venti/trenta? La lezione c'è.. è che non la si vuole imparare, è diverso..

Belle le parole di Manlio che inquadrano perfettamente la questione, è difficile sempre capire chi sono i cattivi... io x mia natura parteggio sempre x i deboli e gli oppressi, cioè per i perdenti (forse perchè sarò un perdente anch'io?). In una società dove si celebra solo la vittoria io tifo per gli sconfitti. Quindi io sto con le popolazioni slave che venivano discriminate durente il Ventennio nella mia Venezia Giulia (che se ci vedete siamo tutti fratelli) e con gli Italiani della Dalmazia anche loro stranieri in casa propia... stessa cosa per chi invece ha dovuto lasciare le proprie case dopo il 1947 in Istria, Fiume e Dalmazia. Onore agli sconfitti! ...che hanno perso tutto per colpe altrui. E stesso discorso potrebbe andar fatto per gli italiano della Contea di Nizza francesizzati a forza dopo il 1860. ...ma di esempi così c'è ne sono tanti nella storia, i greci dell'Asia Minore, i tedeschi della Prussia Orientale, ecc...

Belle parole, concetti che fanno riflettere molto, e che mi trovano concorde.

Anche io.. saremo tutti perdenti? :) :) :)

Ma come, seguo giornalmente ed il diario avanza a poco a poco; poi mi assento per pochi giorni, e trovo OTTO pagine, splendide per le foto, ma soprattutto per i temi trattati ed ai quali non ho potuto partecipare?

Bruno, si vede che sei Svizzero.. da noi tanti anni fa hanno inventato le leggi retroattive.. una cosa tipo: ''Io ho deciso che quando vai in missione all'estero devi portare le ricevute, e non come prima quando non dovevi farlo, ed ho deciso che questo vale da tre anni fa.. e visto che in questi anni non lo hai fatto paghi una multa'' (successo davvero ma fortunatamente risolto ndr ;) )

Altro che Svizzera, hai visto quanto siamo avanzati? Quindi puoi retroattivamente dire la tua, esattamente come puoi astenerti.. ;)

Ho letto tutto con attenzione e interesse.

Thank!!

Prima di tornare a Cefalonia vediamo un paio di cosette dal nostro museo, che ha molto da dire, ma non è il caso di appesantire..

Un poco nascosto ecco un bellissimo bassorilievo..

8379506993_e5e5eae4f2_b.jpg


fa tenerezza vero?

e questi due oggetti invece cosa sono?

8380594880_bd97caa68a_b.jpg


(della serie ''Indovina l'oggetto'' )

Un salutone!!
Manlio
 
F

Felix73

Guest
Emh...allora...vediamo...il primo oggetto è un lampadario riflesso nel vetro della teca...ho indovinato?? :)
 

fandelmare

New member
Oggetti misteriosi: mi sembra di capire che se c'è di mezzo l'amore allora c'è certamente mistero, comunque mi arrendo sia all'amore che alla domanda.
 

pmanlio

Active member
Emh...allora...vediamo...il primo oggetto è un lampadario riflesso nel vetro della teca...ho indovinato?? :)

Della serie i ''furbetti del quartierino..''

:) :) :) :)

Artistiche bottiglie per messaggi dei marinai. Toh!!

Per i messaggi d'amore.. infatti già sopra vedi che i testi sono d'amore.. all'interno ponevi la carta con il tuo messaggio e dopo chiudevi tutto (scaldando il vetro se non sbaglio) e lasciavi al mare il tuo romantico messaggio..

C' è poco da fare il Doge è il Doge.. ;)

:) :) :) :)

un salutone!!
Manlio
 

pmanlio

Active member
Provate a far partire questa brevissima clip..


Quali sogno gli ordini? Gli ordini sono..

"Cantare!!"

E' vero? Siamo all'otto Settembre 1943 e gira leggenda che l'ultimo ordine impartito dal governo all'esercito fosse davvero ''Cantare'' anche se chi scrive non ne ha idea..

Otto Settembre.. non è il giorno della resa, come lo chiamano alcuni, è il giorno dello sfacelo, il giorno più brutto mai vissuto in centocinquanta anni di storia d'Italia..

Non è neanche vero che la responsabilità è del governo Badoglio, è di parte del governo, perché molti ministri si sono svegliati la mattina e si sono ritrovati, come Alberto Sordi, di fronte a qualcosa che non capivano, di cui nulla sapevano..

E su questo giorno girano voci di ogni tipo, una, assolutamente fatto e non voce, è che gli Alleati avessero garantito l'impunità ai nostri criminali di guerra, come fecero di fatto nel seguito degli eventi, ed una, da provare, è che ci fosse un accordo anche con i Tedeschi, perché?

Perché mentre il treno del Re e di tutta la nostra dirigenza esce da Roma e punta al Sud aerei Tedeschi lo sorvolano, ed invece di attaccarlo sembrano addirittura proteggerlo.. e non è l'unico motivo..

Il deposto capo del governo, Mussolini, viene rinchiuso in un 'Nido D'Aquila', ma è un nido così poco protetto, sguarnito, abbandonato, che per i Tedeschi è un gioco liberarlo..

Queste sono voci, di patti con I Tedeschi si sa poco, ma una cosa è certa: I Tedeschi, per assurdo, erano pronti a reagire all'armistizio, d'altra parte l'arresto di Mussolini era il segnale che qualcosa sarebbe successo, gli Americani erano pronti, ma sono stati sorpresi da alcune mosse Italiane, il nostro esercito, la nostra popolazione, tutto ciò che era Italiano, fu invece lasciato al totale sbando..

Per capire i fatti successivi occorre partire da quella frase di Alberto Sordi, "Che dobbiamo fare, quali sono gli ordini?"

I fatti successivi, quelli narrati dal film, raccontano di un viaggio in una Italia sbandata, persa su se stessa, abbrutita dagli eventi, vedono il personaggio di Sordi, un uomo d'onore, un tenente dell'esercito Italiano, perdere sempre di più la sua dignità e divenire un essere sconfitto dentro, anche vergognoso per certi versi..

Questo fino a Napoli: a Napoli scoppia la rivolta contro i Tedeschi, e lì ad un certo punto Sordi si ritrova, vede una mitragliatrice in mano a gente inesperta..

"Datela a me, sono un Militare.. la so usare.."

Il personaggio di Sordi è una rappresentazione dell'Italia, sbandata, persa, umiliata nel suo orgoglio, che si ritrova e reagisce..

E' una rappresentazione reale, ma non è l'unica..

Una parte dell'Italia, cresciuta sotto le parole ''Onore'', ''Molti nemici molto onore'' e sotto il fascismo ed il mito del Duce, si spacca dall'altra, e decide di non tradire il vecchio governo ed i Tedeschi..

E si, perché ce la possiamo girare come vogliamo, ma l'otto Settembre, a livello internazionale, ed anche per molti Italiani, è stato visto come un tradimento..

Come un tradimento fu vista da parte della popolazione anche l'aggressione alla Francia, quella che ha aperto la nostra guerra, e così fu vista all'estero..

C'era un patto di ferro tra il Regime ed una parte del paese, quella che a suo tempo non aveva digerito la Triplice Alleanza, ma aveva digerito ancor meno l'averla tradita ed essere partiti in una guerra contro di loro, ed il patto era ''Con chi si inizia la guerra, con quello si finisce..''

E non è vero quindi che chi combattè con i Tedeschi lo fece solo per paura, non è vero per tutti, magari per alcuni si, ma non per tutti, ed è giusto dirlo..

Per contro tanta Italia odiava la guerra, ed i Tedeschi, ed ecco una delle nostre spaccature..

L'ultima spaccatura fu per chi si ritrovò come Sordi, abbandonato, e non seppe far nulla, se non subire la situazione, impaurito, e senza reagire..

Dall'otto Settembre dobbiamo partire per andare a Cefalonia..

Manlio
 

pmanlio

Active member
La nostra storia ci riporta dunque a Cefalonia, che nell'otto settembre 1943 è una isola presidiata dall'esercito Italiano e da quello Tedesco, ma la forza numerica dell'esercito Italiano è molto superiore a quella dei Tedeschi..

Prima abbiamo dovuto parlare di violenze avvenute nella guerra in Jugoslavia e Grecia, ma non è stato, per fortuna, così dappertutto..

Ad es. a Rodi la nostra presenza era anteriore alla guerra, e non ci fu quindi alcun contrasto particolare con i nostri soldati, Cefalonia viene invece occupata senza sparare un colpo, essendo l'isola indifesa dall'esercito Greco (che non si aspettava alcun attacco da parte nostra ndr) e, dopo l'occupazione, viene presidiata dalla divisione Acqui..

Con riferimento al link:

http://www.associazioneacqui.it/pagine/lasotria.html

riporto una piccola parte della storia, così come la raccontano nel sito..

L’ occupazione delle isole Ioniche fu molto pacifica: fino al settembre 1943 non si verificarono episodi di violenza armata, vi furono solo episodi tesi al controllo della resistenza greca che culminarono con l’ arresto e la carcerazione di alcuni ribelli che facevano parte del movimento partigiano delle isole.
La popolazione civile, pur considerandoli nemici, cominciò presto a convivere in modo amichevole con i soldati italiani, i quali, visto la fame e la miseria che regnavano in quel periodo, divisero spesso quel po’ che avevano da mangiare soprattutto con i bambini delle famiglie greche.

A conferma di questo tipo di convivenza si verificarono, durante l’ occupazione, più di duecento matrimoni fra i nostri soldati e le donne isolane.

Con l'otto Settembre l'esercito Italiano perde la testa, non arrivano comandi o ne arrivano contraddittori e senza senso, e quindi le truppe devono decidere da sole cosa fare e con chi schierarsi: allearsi con i Tedeschi? Arrendersi ai Tedeschi? Combattere i Tedeschi?

Per inciso, tornando al Montenegro ed al discorso fatto sulle violenze, la maggior parte delle truppe Italiane, compreso chi presidiava le bocche di Cattaro decide di lottare contro i Tedeschi, a dimostrazione del fatto che una cosa è dover obbedire agli ordini, un'altra ciò che si vorrebbe fare, e che si fa quando gli ordini vengono a cessare..

In ogni caso il nostro racconto parte dall'otto Settembre, a Cefalonia, dove è di stanza la divisione Acqui forte, insieme ad altri reparti di Italiani, di circa 11500 soldati, ed i Tedeschi, ben di meno, circa 1800 uomini..

Ma tra Italiani e Tedeschi ci sono delle grandi differenze: i primi non sono bene armati, non sono abituati a combattere, non hanno copertura aerea, non hanno una forza marina come appoggio.. i secondi invece sono perfettamente preparati ad una defezione Italiana, sanno cosa fare, e dispongono di tutto quello che abbiamo appena detto..

Con l'Armistizio il generale Gandin, comandante delle forze Italiane, è ben conscio di tutto questo, forse, va detto, molti dei suoi soldati invece non lo sono..

Un modo per raccontare quello che è successo potrebbe essere quello di introdurre un 'narratore' un uomo che ricorda le cose e le racconta ad un gruppo di ragazzi avendole vissute, ma c'è un ma.. per creare quel narratore, descrivere i momenti di angoscia, i dubbi, i perché di certe decisioni, dovrei conoscere davvero quei perchè..

Se mi è stato possibile saperlo per degli eventi antichissimi (Masada, il Partenone) o per la venerazione verso un luogo sacro (Delos) curiosamente (o no? ;) ) sulla Acqui ho un racconto dei fatti, ma non ho un racconto completo dei perché di una scelta..

Ma io di testimoni, e di testimoni veri, per mia fortuna, ne ho conosciuti molti.. non mi hanno raccontato con i fatti, ma con le espressioni dei volti, con delle gentilezze estreme, con degli omaggi continui, chi erano gli Italiani che avevano occupato Cefalonia..

E si, perché nel 1995 sono stato con altri amici una settimana in un paese molto vicino ad Argostoli, e mi sono sentito 'speciale' ed insieme a me gli altri..

Eravamo pochissimi turisti, di cui una parte Tedeschi e solo noi Italiani: i Tedeschi avevano delle Roulotte ed erano accampati in una bellissima spiaggia, ma isolati dal resto della popolazione..

Noi fummo travolti da sorrisi, sconti sugli acquisti, fummo invitati a ad una serata musicale, e la prima parte fu tutta su base Italiana in 'Omaggio ai nostri ospiti', persone anziane ci sorridevano.. eppure nessuno era invadente, c'era solo tanto affetto..

Il motivo ce lo raccontò una signora, ed era un ringraziamento per quello che gli Italiani avevano fatto per salvarli dalla violenza della guerra..

Tornando a noi, perché gli Italiani decidettero di resistere ai Tedeschi, perchè credevano di essere superiori e quindi di farcela e salvare onore ed isolani? Perchè sapevano di perdere ma non volevano perdere l'onore e la dignità? Perché pensavano di provarci ed intanto ricevere rinforzi?

Gandin si trovò in grande difficoltà con il suo esercito: il generale aveva capito la situazione e voleva arrendersi ai Tedeschi, forse all'inizio avrà pensato di approfittare della momentanea superiorità e spazzarli dall'isola, ma gli ordini dei superiori, quanto mai assurdi, lo obbligavano ad aspettare..

Ed obbedire a quegli ordini voleva dire rendere i Tedeschi invincibili, forse per questo obbedì pensando però di consegnare le armi..

Ma i soldati non ci sono stati, ed alla fine si arrivò ad una stranissima conclusione: si fece, caso quasi unico nella storia, un referendum.. (avvenne anche con una centuria Romana se ben ricordo, ma in termini diversi..)

Una nota Fiction lo racconta così..


Forse non è andata proprio così, ma questo fu il risultato..

A questo risultato seguì una lotta senza speranza, combattuta con coraggio e forza, ma decisa fin dall'inizio..

E' una lotta che per alcuni ha costituito la base della rinascita Italiana, dell'onore ecc.

Ma io non amo le parole ''Onore'' ''Gloria'' , io penso ad un gruppo di persone, e non solo a loro, ma anche a quelle che hanno fatto altrettanto in tutte le parti dove erano degli Italiani, che hanno voluto seguire quelle scelte che ritenevano giuste, che hanno messo in gioco tanto coraggio per il bene comune e non per il loro, che, ormai libere da vincoli di fedeltà militare, hanno scelto la via più difficile..

A loro andrebbe ben più di un grazie, camminare per Cefalonia nel 1995 ed incontrare un signore anziano mi fa capire davvero quello che hanno fatto, senza la 'Gloria' ma con il cuore e l'anima..

Ad Argostoli c'è questo monumento..

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che mette insieme tre bandiere.. Greca, Italiana, Europea..

E' del nostro ministero..

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E' triste..

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ma è amato da tante persone..

Mi permetto di associare a questo nostro ricordo, quello dei 'nemici'..

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Che hanno seguito il nostro stesso impulso e fatto quello che ritenevano giusto..

Speriamo che non debba succedere mai più..

da parte mia prometto che da ''stasera'' quando lasceremo Kotor, questo diario tornerà più leggero ed avrà altri momenti bellissimi..

Ma credo, ed è una cosa in cui credo molto, che non si possono raccontare dei luoghi fermandosi alla bellezza, e trascurare certe cose..

un saluto
Manlio
 

gabriele e romina

Well-known member
Noi vi seguiamo sempre, ma in silenzio, ci fa veramente piacere acculturarci con esperti di storia come voi, siamo un pò indietro nella lettura, ma presto vi raggiungeremo :D

Un saluto
 

pmanlio

Active member
Noi vi seguiamo sempre, ma in silenzio, ci fa veramente piacere acculturarci con esperti di storia come voi, siamo un pò indietro nella lettura, ma presto vi raggiungeremo :D

Dai.. c'è tutto il tempo!!

Complimenti pmanlio i tuoi racconti mi incantano e quando li vedo me li leggo subito. grazie.

Vi ringrazio entrambi!! Lucio, per i racconti diciamo che mi invento ogni cosa pur di far arrivare il messaggio.. è come la confezione di un prodotto: ha lo sopo di attirarti per poi proporti il prodotto..

Come dice Tano, nel mio caso il 'prodotto' è la parte umana che alberga dietro i racconti storici, che a volte viene trascurata.. più che storia è sentimento..

Mi rendo conto dai pochi commenti ricevuti che il tema è pesante e difficile da affrontare, ma va bene così.. io pensavo fosse giusto farlo, ci avevo ragionato già prima di partire, ma è anche giusto ricordare che questo è un diario di viaggio, non un trattato di storia e che un viaggio/vacanza ha tutto il diritto di essere leggero..

Oggi, lo accenno solo per completezza, ho sentito alla radio un cantante Inglese farci notare che spesso vogliamo cambiare una Costituzione che in realtà neanche conosciamo pienamente e di questo ci rimproverava.. anzi ha detto: "più che cambiare la Costituzione cercate di cambiare voi ed andare verso quel testo.."

Noi la autodefiniamo, forse sin da quando è uscita ''La più bella del mondo'' argomento che era quasi un ritornello negli anni settanta: lo è? Non lo so, ma una cosa la so: tutto quello che ci siamo raccontati qui è stato profondamente interiorizzato da chi l'ha scritta, e la nostra Costituzione è l'esempio di chi ha vissuto una cosa ed ha messo tanti paletti per non viverla più ed anzi ha pensato ad un mondo totalmente diverso..

Non è poco, non lo è assolutamente, ed è stato fatto davvero in modo congiunto da tutti.. non perdiamone la memoria..

Un saluto
Manlio
 
Stato
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