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Costa Classica - Tra il cuore e le isole blu

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Felix73

Guest
Max, la penso come te: una città retta sui valori con cui era retta Venezia, in quel periodo, è qualcosa di ''avanti'' in tutti i sensi..

Non conosco bene tutta la storia del Rinascimento, credo che ci siano state città rette in modo non dissimile, ma Venezia è andata comunque molto oltre..

Le parole del Petrarca, del 1321, e quelle del conte Giuseppe Viscovich, ovvero del Giuramento di Perastro, del 1797, mostrano che la particolarità di Venezia è andata ben oltre il periodo iniziale..

Credo che non sia un caso che Roma, una volta abbattuta Cartagine, abbia iniziato a perdere i suoi valori con le prime guerre civili, e che Atene, divenuta potenza militare dopo la vittoria sui Persiani, abbia iniziato una aggressiva campagna di espansione ed una gestione molto prepotente degli 'alleati', tradendo all'esterno quello che voleva per se stessa all'interno.. (in qualche modo, anche se di sfuggita, l'ho detto nel diario dell'anno scorso..).

Venezia, per il poco che ne so, non ha mai tradito veramente la sua visione del mondo, anche avendo, ovviamente, tutti gli intrighi o le gelosie che si possono scatenare in una potentissima città..

Ma il Doge è una cosa, un Imperatore o un Re sono un'altra..

E credo che questo sia stato un merito grandissimo, non il solo, ma uno dei più importanti che la città ha avuto..

Un saluto
Manlio

Concordo Manlio.
Vero, il Doge è una cosa, un re o un imperatore è ben altro.
Forse, e semplificando, ragionando su un periodo storico che va dai primi secoli del secondo millennio fino all'epoca rinascimentale compresa, gli "stati" o le città che avevano un'organizzazione che si discostava dal "classico" dell'epoca (epoca caratterizzata da una società con una forte un'impronta "feudale" e dominata dalle monarchie assolutistiche più o meno avvallate dal potere papale) erano i quasi sconosciuti "giudicati sardi" (retti da un "giudice", una sorta di Doge per intenderci) con una forte influenza di Pisa e Genova, ed alcune città Toscane (dalle Signorie al Granducato) che diedero vita ad uno stato che sopravvisse fino all'unità d'Italia (stato che fu uno dei primi a cancellare la pena di morte...non una cosa da poco per l'epoca, e forse anche al giorno d'oggi...).
Probabilmente, e torno su Venezia, il fatto che la società veneziana si basasse sul commercio "internazionale" (in contrapposizione al "possedimento" della terra tipico dell'epoca feudale, e quindi una società agricola inevitabilmente più "chiusa") ha determinato un'"apertura" mentale e culturale (ed anche nei valori, e questo possiamo riscontrarlo in realtà tipiche del Nord Europa) decisamente all'"avanguardia" per l'epoca.
Pensiamo a Marco Polo ed ai suoi viaggi. Ed avremo tanto di quello che era Venezia allora. Impossibile pensare ad un Marco Polo qualsiasi come "figlio" di una civiltà tipicamente rurale.

Manlio, nessun problema a parlare di "storia recente". Argomento rischioso, argomento che ancora divide, argomento che presuppone però una "maturità" diffusa che questo forum comunque ha.
Nei limiti di tempo che ho a disposizione, ti seguo volentieri.

Un saluto
 
Ultima modifica:

pmanlio

Active member
Per me...neanche da chiedere!

:) :) :)

Manlio, nessun problema a parlare di "storia recente". Argomento rischioso, argomento che ancora divide, argomento che presuppone però una "maturità" diffusa che questo forum comunque ha.

So benissimo che voi siete d'accordo, e sulla maturità di tutti la penso come Max, ma credo sia giusto chiedere un parere: affrontare questo argomento senza avvertire è una cosa che non mi convinceva per niente..

In realtà già all'inizio del diario avevo posto questa domanda, e la risposta era stata positiva.. inoltre ormai se ci sono stati dei fraintendimenti ormai sono risolti..

Però, dai, aspettiamo qualche altro parere.. poi si decide.. ;)

Un salutone!!
Manlio
 

no_nov

New member
Domanda, ne vogliamo parlare, facendo storia e non politica, o no?

Un salutone!
Manlio


Caro Manlio, io con tutta la più sana e positiva curiosità, posso solo dirti che sono ben contenta di parlarne ma soprattutto di leggere le tue impressioni con ogni sfaccettatura... Non vedo l'ora!! E grazie per questi bellissimi e rari approfondimenti.
 
T

tano

Guest
Allora si parte il 1 aprile perche il 30 febbraio é tutto sold out.

La storia da quello che ho capito meglio non parlarci perche quello che vedo oggi maledettamente sui telegiornali é il frutto di quello che succedeva nel ´800, ´700, ´600, ´500, ´400 , ´300 e cosi via fino i Romani e prima dei Romani.
Noi Italiani siamo di natura cosí e credo che non cambieremo ed ogni regione é frutto della fortuna di chi ha governato, ma il bello la differenza che c´é da regione a regione.
L´estremitá della qualitá alla negativitá, da corrotti, accomodanti, fuggitivi, alla grandezza delle persone colte come nessuno al mondo, creatori, grandi amanti contrasti che fanno del nostro paese uno dei piú belli in assoluto.

Un saluto.
 

pmanlio

Active member
Caro Manlio, io con tutta la più sana e positiva curiosità, posso solo dirti che sono ben contenta di parlarne ma soprattutto di leggere le tue impressioni con ogni sfaccettatura... Non vedo l'ora!! E grazie per questi bellissimi e rari approfondimenti.

Grazie a te ed a chi ci segue.. in generale ho piacere di approfondire certi temi, ma il vero piacere è vedere che appassionano anche gli altri.. ;)

Allora si parte il 1 aprile perche il 30 febbraio é tutto sold out.

Va bene, il primo Aprile.. si tratta di quella Royal che parte dalla Malpensa vero? :)

La storia da quello che ho capito meglio non parlarci perche quello che vedo oggi maledettamente sui telegiornali é il frutto di quello che succedeva nel ´800, ´700, ´600, ´500, ´400 , ´300 e cosi via fino i Romani e prima dei Romani.

Vedi tano, quando si dice che la storia è maestra si dice a parer mio la verità.. ma spesso e volentieri la storia viene ''addomesticata'' sulla visione dei contemporanei e su quello che gli stessi contemporanei vogliono vedere e credere..

Se così non fosse non solo non si ripeterebbero ciclicamente certi errori del passato, ma credo che in giro ci sarebbe molto meno astio di quello che c'è.. perchè si capirebbero le vere radici di certi conflitti, cosa hanno comportato e cosa comportano.. e magari ci si capirebbe allora di più tra tutti noi..

Per contro la storia 'addomesticata' fa solo male, porta anche alle tragedie..

L´estremitá della qualitá alla negativitá, da corrotti, accomodanti, fuggitivi, alla grandezza delle persone colte come nessuno al mondo, creatori, grandi amanti contrasti che fanno del nostro paese uno dei piú belli in assoluto.

Una delle cose che non vogliamo capire come Italiani riguarda il fuggitivi ed il fatto che chi fugge non ci onore nel mondo, semplicemente ha un futuro limitato da noi e lo cerca altrove, cambiando quello degli altri.. la lista è lunga, da Colombo agli ultimi ricercatori che sono andati via.. sono cinquecento anni di genio, scoperte, invenzioni (anche i componenti di questo PC) che abbiamo regalato agli altri..

Ti faccio questa riflessione perchè oggi, proprio oggi, ho visto uno splendido gruppo di persone che vorrebbe investire da noi, ma sa benissimo che è meglio farlo in Germania.. e questo non è facile da accettare.. sai quanti amici ho da voi?

Eppure, solo guardando alla nostra storia, è evidente come questo sia buttare risorse per il mondo..

Va bhè.. mi scuso per l'OT.. ;)

Un salutone!!
Manlio

ps: tano.. ho capito che ci vediamo a Malpensa.. ma non vedo nessuna banchina: dove devo andare?
 

teresa72

New member
Manlio, la prossima volta come ti ho già detto ti seguo ovunque tu vada, sei capace di scoprire ogni angolo suggestivo nel raggio di Km!!
Daniele sarà in età da miniclub, quindi preparati a portare la zavorra!! Laura che dici lo tormentiamo anche nei suoi momenti più poetici??:D
Sono bellissime le foto del museo navale e del mio piccolo Luca, ti ringrazio per averlo accompagnato in questa bellissima avventura.
Come sarebbe bello essere più vicini per poter rivivere insieme quei bellissimi momenti di amicizia.......
Un salutone e un abbraccio a tutti i miei splendidi amici!!
 

Mate

Active member
Giusto parlare di tutti i punti di vista! Io provo anche vergogna x quello che a fatto il generale Graziani i miie amici sloveni e croati... pensa che mia nonna credo avesse paura a parlare sloveno, quindi non è una bella cosa sentirsi stranieri in casa propria!
 

fandelmare

New member
Chi mi conosce avrà notato che i miei commenti a questo che voi chiamate "diario" si sono fatti un po' rari e sento di dover dare una spiegazione che è questa: gli spunti offerti per riflettere sono talmente tanti e così pure la godibilità delle immagini e la vivacità di alcuni commenti che me ne resto qui zitto a compiacermi di pensieri e sensazioni che mi si accavallano sia nella sfera emotiva che in quella, se me lo concedete intellettuale.
Felix ha accennato ad amicizie nate virtuali e poi concretizzatesi in reali con una conoscenza dal vivo e condivido in pieno questa considerazione, certamente è bello conoscersi di persona, apprezzare un sorriso cordiale ed una stretta di mano, sensazioni che non possono arrivarci dalla tastiera di un computer, certamente è bello poter integrare una conoscenza virtuale con una presenza reale ma mi piace osservare che quando si tratta del nostro Manlio, se gli diamo in mano una macchina fotografica e lo mandiamo in giro e poi lo mettiamo a digitare su una tastiera riesce a vincere anche il gap del virtuale dando forse il meglio di se, insomma lasciatemelo dire questo ometto pacato e bonario talvolta anche un po' sornione come certi autentici romani allora davvero giganteggia.
Dogi, papi, re, civiltà e storie di civiltà, quanta carne al fuoco, ce n'è per tutti voi ed anche per me ma non mi meraviglio affatto che sia così quando ci si imbarca con Manlio, qualcuno ha tirato in ballo un caffè da bere insieme, magari! Mi sta bene perché con questa compagnia non sarebbero certo discorsi da bar.
Ciao a tutti.
Fan
P.s.
Coniugare storia e verità? Impresa ardua, non pretendiamo troppo ma intanto quel mare Adriatico io lo chiamerei mar di Venezia, fatto sta però che se si può dire senza imbarazzo mar di Sardegna, quel nome Adriatico sa di diplomazia e mette insieme in pace le due sponde.
 

Arwen

Member
Con l'unica avvertenza, doverosa, che o si parla di come l'Italia si è ritrovata in Montenegro ed in Grecia, e quindi anche della divisione Acqui, o non si parla di nulla, perché il solo racconto della parte 'bella' della storia è comunque un racconto parziale, ed inaccettabile per chi vuole essere il più oggettivo possibile..

Domanda, ne vogliamo parlare, facendo storia e non politica, o no?

Manlio

Daccordissimo! Vai avanti, hai scritto sempre molto bene, con rigore e pacatezza. Ti seguo con grande piacere.
 

pmanlio

Active member
Daccordissimo! Vai avanti, hai scritto sempre molto bene, con rigore e pacatezza. Ti seguo con grande piacere.

Giusto parlare di tutti i punti di vista! Io provo anche vergogna x quello che a fatto il generale Graziani i miie amici sloveni e croati... pensa che mia nonna credo avesse paura a parlare sloveno, quindi non è una bella cosa sentirsi stranieri in casa propria!

Dai.. ormai è deciso e si va avanti con questo tema.. però con i limiti di un diario ne uscirà una piccola cosa, corretta, ma non tale da poter coprire tutto..

Però l'inciso della richiesta a voi andava fatto: vi invito a pensare alle parole di Mate sulla nonna per capire che qualche cosa ancora vive di quel tempo, ed alle parole di Tano, che ha le sue radici tra l'Argentina ed il Veneto, e vive in Germania.. ovvero tra una dittatura finita tutto sommato da poco tempo, una regione che ha subito la guerra ed una nazione che, grattando a livello profondo, è forse ancora colpita da tutto quello che è successo..

Parliamo di cose delicate, ed è giusto capirlo..

Coniugare storia e verità? Impresa ardua, non pretendiamo troppo ma intanto quel mare Adriatico io lo chiamerei mar di Venezia, fatto sta però che se si può dire senza imbarazzo mar di Sardegna, quel nome Adriatico sa di diplomazia e mette insieme in pace le due sponde.

Impresa ardua si.. :(

Manlio, la prossima volta come ti ho già detto ti seguo ovunque tu vada, sei capace di scoprire ogni angolo suggestivo nel raggio di Km!!Daniele sarà in età da miniclub, quindi preparati a portare la zavorra!! Laura che dici lo tormentiamo anche nei suoi momenti più poetici??:D

Si si.. si è visto il numero di volontari per il museo.. e si che son sicuro che Daniele si sarebbe divertito assai, ed al limite uno poteva venire ed altri (Laura si sarebbe offerta al volo!) guardare il piccolo.. ;)

Va bhè.. al prossimo giro vedremo.. ;)

Sono bellissime le foto del museo navale e del mio piccolo Luca, ti ringrazio per averlo accompagnato in questa bellissima avventura.
Come sarebbe bello essere più vicini per poter rivivere insieme quei bellissimi momenti di amicizia.......

Sarebbe bello si.. purtroppo, o per fortuna, copriamo come distanza quasi tutto lo stivale.. :(

Il miracolo di Internet è aver permesso che ci conoscessimo.. solo venti anni fa tutto questo sarebbe stato impossibile.. ma certo se fossimo più vicini sarebbe meglio..

A parte questo, sono contento di aver avuto un momento con Luca tutto ''per me'', come anche qualche momento, necessariamente più piccolo, con Daniele..

Avreste dovuto vedere poi come Daniele, in pratica appena conosciuta Laura (l'aveva vista il giorno prima sia chiaro) gli trotterellava dietro alla ricerca dei gabbiani.. :)

Chi mi conosce avrà notato che i miei commenti a questo che voi chiamate "diario" si sono fatti un po' rari e sento di dover dare una spiegazione

Diciamo che sei proprio sparito, ma che la spiegazione ci piace!!

(Uè.. ritorno a dire che non è che in viaggio io mi metta a declamare il giuramento di Perastro.. altrimenti mi scappate tutti!! Non sono così profondo.. ;) )

Tra un attimo si va avanti..

Un salutone!!
Manlio
 

pmanlio

Active member
Per iniziare il nostro racconto andiamo in un momento ed in luogo che apparentemente nulla hanno a che fare con il Montenegro ed il museo di Cattaro..

E' il 9 agosto 1918, per un attimo immaginatevi di essere sulle ali di un biplano da guerra, state volando dall'Italia all'Austria, verso Vienna..

(la colonna sonora se la potevano risparmiare, se togliete l'audio è anche meglio ndr)


Siete i protagonisti di una impresa che farà clamore: in piena guerra, con dei mezzi ancora rudimentali, al seguito del vostro Duce (Duce=condottiero) D'Annunzio, non solo volate dall'Italia a Vienna superando impervie montagne, ma invece di bombardare la città come farebbero altri, gli lanciate dei volantini inneggianti alla pace..

Un gesto bellissimo, un gesto di rispetto verso i Viennesi: ''Potevamo distruggervi ed invece mi invitiamo alla pace..'', i volantini sono stati scritti direttamente da D'Annunzio..

E' così che ce la raccontavano a scuola ai miei tempi.. ed è QUASI tutto vero.. c'è un dettaglio che viene spesso trascurato..

Il volo è ben raccontato dalla 'solita' Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Volo_su_Vienna), vi riporto alcuni stralci del racconto: il primo è il messaggio con il quale il comando dell'aeronautica autorizza il volo..

« Il volo avrà carattere strettamente politico e dimostrativo; è quindi vietato di recare qualsiasi offesa alla città ... Con questo raid l'ala d'Italia affermerà la sua potenza incontrastata sul cielo della capitale nemica.
Sarà vostro Duce il Poeta, animatore di tutte le fortune della Patria, simbolo della potenza eternamente rinnovatrice della nostra razza.
Questo annunzio sarà il fausto presagio della Vittoria[senza fonte] »

Il secondo è un dettaglio importante, non uno, ma due distinti volantini vengono lanciati verso la capitale Austriaca: uno è scritto da D'Annunzio, l'altro da Ugo Ojetti..

Riporto parte del secondo messaggio:

VIENNESI!

Imparate a conoscere gli italiani.
Noi voliamo su Vienna, potremmo lanciare bombe a tonnellate. Non vi lanciamo che un saluto a tre colori: i tre colori della libertà.
Noi italiani non facciamo la guerra ai bambini, ai vecchi, alle donne.

Noi facciamo la guerra al vostro governo nemico delle libertà nazionali, al vostro cieco testardo crudele governo che non sa darvi né pace né pane, e vi nutre d'odio e d'illusioni.

Questo è indiscutibilmente un messaggio di pace..

Ora vediamo invece il messaggio di D'Annunzio..

« In questo mattino d'agosto, mentre si compie il quarto anno della vostra convulsione disperata e luminosamente incomincia l'anno della nostra piena potenza, l'ala tricolore vi apparisce all'improvviso come indizio del destino che si volge.

Il destino si volge. Si volge verso di noi con una certezza di ferro. È passata per sempre l'ora di quella Germania che vi trascina, vi umilia e vi infetta.
La vostra ora è passata. Come la nostra fede fu la più forte, ecco che la nostra volontà predomina e predominerà sino alla fine. I combattenti vittoriosi del Piave, i combattenti vittoriosi della Marna lo sentono, lo sanno, con una ebbrezza che moltiplica l'impeto. Ma, se l'impeto non bastasse, basterebbe il numero; e questo è detto per coloro che usano combattere dieci contro uno. L'Atlantico è una via che già si chiude; ed è una via eroica, come dimostrano i nuovissimi inseguitori che hanno colorato l'Ourcq di sangue tedesco.
Sul vento di vittoria che si leva dai fiumi della libertà, non siamo venuti se non per la gioia dell'arditezza, non siamo venuti se non per la prova di quel che potremo osare e fare quando vorremo, nell'ora che sceglieremo.

Il rombo della giovane ala italiana non somiglia a quello del bronzo funebre, nel cielo mattutino.
Tuttavia la lieta audacia sospende fra Santo Stefano e il Graben una sentenza non revocabile, o Viennesi.
Viva l'Italia! »

Questo è un messaggio ben diverso: è il messaggio di un vincitore spavaldo, che ti sta dicendo: ''Il tuo tempo è finito.. ora è giunto il MIO tempo..''

Proviamo ad entrare nella mentalità di chi combatteva la prima guerra mondiale: una guerra che è già novecento, ma ancora ottocento..

Se vi è mai capitato di leggere qualche scritto dell'epoca avrete forse notato che esistevano due modi per vedere questa guerra: il modo dei soldati semplici, fatto di ardore, onore e senso patrio, ed il modo di alcuni personaggi più 'elevati', piloti, comandanti, ecc. fatto non solo di quei valori, ma di 'Gloria', 'Lotta tra Cavalieri', 'Potenza della Nazione'..

Un amaro esempio di evoluzione dal secondo al primo modo di vedere la guerra ed il suo mondo lo si trova nel diario di guerra del Barone Rosso..

http://www.subito.it/hobby-collezionismo/libro-io-sono-il-barone-rosso-viterbo-52560950.htm

In fondo Richthofen è un ragazzo che parte in guerra con mille sogni di gloria ed onore, e che scopre nel suo percorso di vita, che la guerra è ben altro, la cosa più brutta del mondo..

Ma è un fatto che, all'inizio del novecento la guerra, per alcune classi sociali, è ancora vista gloria onore ecc.

C'è un altro riferimento su cui vale la pena di ragionare, ed è nella prima lettera che ho riportato..

Sarà vostro Duce il Poeta, animatore di tutte le fortune della Patria, simbolo della potenza eternamente rinnovatrice della nostra razza.

La razza? Non è strano sentir parlare di 'razza' nel 1918? Di solito chi parla di razza, specie in quel periodo, ha in mente delle espansioni di tipo Imperiale..

Ma l'Italia non ancora unita che inizia una guerra di liberazione nel 1915, l'Italia che ha conosciuto l'oltraggio della dominazione straniera, che cosa ha a che vedere con le potenze imperiali?

E' poco noto, ma quella Italia già prima del 1900 aveva sostenuto, a volte vinto, a volte perso (sconfitta di Adua in particolare 1895) delle guerre di espansione coloniale..

Se mettiamo insieme il messaggio di D'Annunzio, che sogna orizzonti di gloria per la nostra nazione, e quello di Ugo Ojetti, che è un uomo di pace, ne escono due visioni diverse dell'Italia, l'una Imperiale, l'altra semplicemente libera ed al massimo paladina delle libertà altrui..

Da qui, sembra strano, parte il percorso per Cattaro...

(to be continued)

Manlio
 

pmanlio

Active member
Fino ad ora abbiamo rivolto gli occhi all'Italia, che alla fine della guerra si presenta come un paese dai mille problemi, ma è anche un paese vincitore, con un forte spirito nazionale e dove una marea sterminata di persone saluta commossa la bara del milite ignoto che viaggia verso Roma..

Nel frattempo il Montenegro in che condizione si trova? Il Montenegro esce dalla guerra come un paese apparentemente indipendente ma di fatto soggetto ad influenze esterne..

Il Montenegro è il paese del giuramento di Perastro, un paese fratello, visto come fratello dagli Italiani, patria della nostra amatissima regina e parte di quella Dalmazia che molti sentono come nostra..

Insomma, l'attrazione tra le due sponde è reciproca, ma in questo reciproco si inserisce in Italia un nuovo fenomeno, il fascismo..

Nel seguente link trovate il testo del primo discorso di Mussolini alla Camera (21/06/1921)

http://www.marzorati.org/svizzera/camera.pdf

se digitate la parola 'Montenegro' troverete che essa viene pronunciata ben ventuno volte..

In particolare questa frase..

Ma non riteniate, onorevole Sforza, che la questione del Montenegro sia stata
liquidata! Prima di tutto perché il popolo del Montenegro è ancora in armi contro
la Serbia, e voi lo sapete; ed in secondo luogo perché il popolo italiano, per una
volta tanto, è unanime in tale questione! Persino i socialisti
, e lo dico a loro
onore, parecchie volte nel loro giornale hanno dichiarato che la causa della
indipendenza del Montenegro è sacrosanta. Le università, da quelle di Bologna e
di Padova, si sono pronunziate per la indipendenza del Montenegro.

Insomma, Mussolini si inserisce sin dal suo primo discorso, nel 1921, nell'onda degli Italiani che vogliono l'indipendenza dello stato fratello, di quella Italia che vuole difendere la libertà del Montenegro.. E, curiosamente, pur con motivi e visioni diverse, tutte le forze politiche Italiane sono con lui..

Ben venti anni dopo, nel 1941 l'Italia invade il Montenegro, nell'ambito di una più vasta operazione di invasione della Jugoslavia..

Ed ora torniamo al museo, abbiamo visto di sfuggita una specie di altare..

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quell'oggetto di metallo è la prua di una nave, simile a questa..

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si tratta della 'Zagabria' , la prua è stata riportata alla luce dal mare, dove questi due ragazzi..

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Sergej Mašera e

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Milan Spasic

ignorando gli ordini del loro comandante di arrendersi e lasciare la nave alle forze Italiane che attaccavano le bocche di Cattaro, rimangono a bordo e decidono di perdere la vita pur di non consegnarla..

Stiamo parlando di due eroi, ma di eroi divenuti tali per aver lottato contro di noi..

Noi, la nazione sorella, che una volta giunti in Montenegro per 'liberarlo' pur tra mille tentativi di gestire la situazione ci ritroviamo in mezzo ad una rivolta generale, tesa a buttarci via da li..

Perchè? Una delle risposte è la seguente:

Giusto parlare di tutti i punti di vista! Io provo anche vergogna x quello che a fatto il generale Graziani i miei amici sloveni e croati... pensa che mia nonna credo avesse paura a parlare sloveno, quindi non è una bella cosa sentirsi stranieri in casa propria!

Sergej Masera ad es. è di Gorizia (Slovenia), è fuggito con la sua famiglia, ed è fuggito a causa della politica di 'Italianizzazione' di quei luoghi..

I liberatori, presi dai loro sogni Imperiali, non sono più tali.. anzi..

Mate accenna al generale Graziani, ed in ogni dove su Internet troverete discorsi, prove, accuse, sulle violenze degli Italiani..

L'ho detto, questo è il lato oscuro, e posso purtroppo confermare io stesso di aver visto qualcosa di brutto, anni fa, in Croazia..

Ma va anche detto altro, secondo me è giusto andare leggermente 'oltre'..

Il Fascismo in venti anni ha prodotto cose positive e negative, e credo che ognuno ha il diritto di pensarla come gli pare, ma nessuno ha quello di negare le responsabilità storiche di un sistema per sottolinearne solo i meriti, esattamente come non si ha il diritto contrario..

Abbiamo capito che una certa visione Imperiale dell'Italia non era forse solo fascista ed uscita dal nulla, ma certamente il regime l'ha portata alla sua massima espressione..

Le violenze le hanno volute i capi del regime, anche tirando fuori la nostra ''superiorità di razza'' che, addirittura, nel manifesto delle razze del regime, scopriamo essere Ariana (? :eek: ) e contro le violenze si sono schierati anche tanti militari e personaggi di rilievo, ad es. il Duca D'Aosta

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eroe nazionale..

Il fatto che un militare si macchi di una violenza è sicuramente dovuto a ciò che gli chiedono o concedono i suoi superiori, ed in qualche caso 'chiedere' vuol dire che se non lo fai uccidono te.. e non tutti i militari Italiani erano pronti ad obbedire a certe regole, pur sapendo i rischi che correvano..

In guerra poi hai paura, e se hai paura, per difesa, puoi fare anche delle stragi, specie quando ti dicono che lo scopo è proprio piegare il nemico e salvarti la vita..

Non sono giustificazioni che possono valere per tutti, ma per una parte del nostro esercito, come di altri, valgono sicuramente.. in più, c'è poco da fare, la responsabilità è e rimane di chi da degli ordini e ti porta su una certa strada..

Ma il lato nero della occupazione Italiana della Jugoslavia, ed anche di altre parti dell'Impero, è stato questo.. spesso senza che neanche la popolazione civile se ne accorgesse (in Somalia per es.) e credesse, al contrario, di essere ben accolta..

A parer mio non si può negare questo lato nero, ma non si può utilizzarlo per giustificare gli eventi successivi alla guerra: il regime di Tito non era meno violento di quello Italiano, e non aveva certo bisogno di precedenti per 'reagire' contro di noi, esattamente come ha fatto contro altre minoranze interne..

Dai.. tra un po' si torna a Cefalonia, al lato chiaro..

Un saluto
Manlio
 

pmanlio

Active member
Prima di proseguire aggiungo una nota personale..

Scrivere queste poche righe è forse la cosa più pesante che abbia mai fatto da quando sono qui..

E' difficile vedersi nella parte degli invasori, di quelli che hanno causato del dolore, ma il semplicissimo altarino del museo di Kotor, che ho visto già nel 2004, meritava rispetto..

Per me questo è il modo giusto di darlo, ed anche di dire davvero qualcosa di diverso su un viaggio che vuole essere anche un modo per capire una parte della nostra storia e delle nostre radici, da quelle più profonde (Venezia) a quelle più recenti (la nostra guerra in quei luoghi)..

Però un minimo è costato, spero di averlo fatto in modo in realtà poco approfondito, ma onesto ed oggettivo.. per quanto le mie conoscenze del periodo, limitate, mi possano permettere..

Un saluto
Manlio
 
F

Felix73

Guest
Una doverosa considerazione in merito a quello che hai scritto, ma soprattutto, a come lo hai scritto Manlio: magistrale. Senza se e senza ma.
Ho poco tempo, ma in sintesi, vorrei dire la mia su alcuni spunti che fornisci.

Giusto partire dalla prima guerra mondiale, giusto sottolineare le sacrosante differenze tra i due messaggi "calati" su Vienna.
Ma quello che maggiormente è "figlio" di quel tempo, è quello di D'Annunzio, permeato di "nazionalismo" (malattia condivisa da molte potenze Europee) e, di conseguenza, sfociato poi nell'"Imperialismo".
Il messaggio di un poeta-combattente, di un "duro e puro", abbagliato dalla concezione del "mito" (nel senso più ampio del termine, non solo verso se stesso).
Quell'Italia, visse di rendita (purtroppo, o per fortuna) per altri trent'anni sulla spinta emotiva delle "gesta" patriottiche di quel periodo, unita o quasi proprio sulla base di atteggiamenti come quelli D'Annunziani.

Fascismo: cose positive, e cose negative. Assolutamente. Con una precisazione. Qualunque regime politico (nero o rosso o giallino) che limita la libertà, qualsiasi libertà, di espressione, di voto, di pensiero etc., dei propri cittadini, e che mira a creare un'egemonia anche culturale, è da condannare a priori.
A prescindere dalla bontà delle proprie politiche. Mia opinione.

Vale spesso con il senno di poi (può forse valere per me oggi in maniera chiara, forse non lo era per mio nonno 70 anni fà come non lo è stato per Giorgio Bocca o Indro Montanelli, e dovremmo ragionare anche su questo se dovessimo parlare di "epurazioni"), ma, sicuramente nel giudicare al giorno d'oggi un regime contemporaneo, questo non è detto che avvenga.

Abbiamo visto tutti il rapido voltafaccia internazionale verso Gheddafi. Dai salotti "buoni" mondiali alle bombe sotto casa nel giro di poco tempo.
Non tutti pensano che Fidel sia un male, sulla Cina non ne parliamo, ed anche il carissimo e simpaticissimo amico Putin dal bel petto villoso (e i suoi scagnozzi in Ucraina) non brillano di certo per democraticità "allo stato puro".
Raramente c'è unanimità nel giudicarli, dipende dalle convenienze del momento, dipende da tante altre cose...ma...
Ma spesso, sono "cicli" e "ricicli" storici, che dovrebbero insegnare (la storia insegna...no?), ma in realtà, non è detto che ciò succeda..
Ma sono tutti potenziali focolai di pericolo "autoritaristico"...e non sono i soli (Iran? Corea? etc. etc. etc.)

Detto questo, è mio parere che una figura come Graziani, nelle valutazioni successive, è proprio uno di quei personaggi che non dovrebbe assolutamente dividere.
Ha rappresentato il peggio del peggio del regime. E questo è un "fatto".

E chi mi ha conosciuto "dal vivo", sa perfettamente che ...chi meglio di me può "fregiarsi" del diritto di appartenere alla razza Ariana? :D
Sono pure biondo con gli occhi azzurri...:D

Manlio, bravissimo, tutto ottimo.
Grazie

Un saluto
 
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La76

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Io posso solo leggere...molto interessante, davvero.

Grazie Manlio...ma anche grazie a Felix (poi se lo dice lui che hai scritto bene, per me, è una garanzia ;))
 

pmanlio

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Max, nel mio racconto ho voluto tenere il più possibile lontane le mie convinzioni o osservazioni personali, anche se ne ho inserite alcune, senza nascondere che erano, appunto, posizioni personali..

Però il mio pensiero coincide con il tuo.. l'unica cosa che non so dire davvero è quanta dell'Italia della prima guerra mondiale si riconoscesse in un pensiero come quello di Ojetti e quanta in quello di D'Annunzio..

Però è dall'Italia di D'Annunzio che è nato il seguito, non possiamo quindi 'inventarci' un Fascismo come fenomeno senza radici culturali, non ci sta ed è giusto dirlo..

Non per nulla il Fascismo ha eletto D'Annunzio a suo eroe.. e D'Annunzio, come ho sottolineato ed hai ribadito, incarnava la visione di molte potenze Europee..

Posso per contro dire, avendo letto qualche scritto delle persone 'semplici', dei fanti, dei soldati che erano al fronte da più parti.. che quello non era il pensiero della popolazione..

Tutti erano pronti a sacrificare la vita per la patria, per la patria libera, ma non sognavano Imperi ed eroismi..

Mio nonno, dopo la rotta degli Italiani a Caporetto, fu prigioniero degli Austriaci, che si scusavano per le pessime condizioni della reclusione, non avendo da mangiare neanche per loro..

Nel contempo i loro Tenenti si davano alle feste e buttavano da mangiare..

Durante la controffensiva Italiana era mio nonno ed i suoi commilitoni a dare da mangiare ai prigionieri Austriaci, scusandosi per il poco che potevano avere.. ma che per quelli era una manna..

Quello che so per mio nonno l'ho letto per altri fronti e nazionalità coinvolte nella stessa guerra..

Non sempre sembra che lo sia, ma il mondo della prima guerra mondiale era ancora, per certi versi, un mondo Medioevale, con i Cavalieri (Von Richthofen, D'Annunzio) ed i fanti..

E quel mondo cercò di conservarsi anche da quel disastro, per es. Goering fu fatto uscire dalla battaglia per preservarlo, perchè servivano 'eroi' per il futuro, mentre il Barone Rosso non accettò questa soluzione, rispondendo ''O vi arrendete, o perderò la vita, ma non manderò dei ragazzi impreparati alla guerra'' ..

E forse qualche mostro del 1940 è nato anche da quella volontà dei 'Cavalieri' di conservarsi oltre il loro tempo..

Grazie Manlio...ma anche grazie a Felix (poi se lo dice lui che hai scritto bene, per me, è una garanzia ;))

Ah.. così la mettiamo!!!

:) :) :) :)

Un salutone!!
Manlio
 

La76

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Ah.. così la mettiamo!!!

:) :) :) :)

Non è che dubiti delle tue capacità...in questi argomenti ho però la certezza di non essere in grado di giudicare...mentre Max sì, eccome :p

Quindi mi fido ciecamente di lui e ti faccio i miei complimenti!

:) :) :)
 
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F

Felix73

Guest
Emilio Lussu, Un anno sull'Altopiano, è forse una delle migliori opere che descrive esattamente quello che dici tu Manlio, la cosidetta guerra dei "fanti".
Non so se lo hai letto.

Ciao
 
S

sciguetto

Guest
Non va bene, non va per niente bene.

Ma come, seguo giornalmente ed il diario avanza a poco a poco; poi mi assento per pochi giorni, e trovo OTTO pagine, splendide per le foto, ma soprattutto per i temi trattati ed ai quali non ho potuto partecipare?

Ripeto: non va bene; vi perdono solo perche' le ho apprezzate, e tanto...:p:D:D:D
 
Stato
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