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Comandanti

Rodolfo

Super Moderatore
Nemmeno passato per la testa. Non in questo senso; sul fatto che siano "ben pagati", tutto è relativo, in funzione alle responsabilità che hanno. Credo, con tutto il rispetto per l'autista del bus, che queste ultime non siano paragonabili con quelle di un Comandante.
 

pmanlio

Active member
Ops, mi affaccio di passaggio e trovo questo:

Le alette scoperte non servono più a nulla e non servirebbero nemmeno a loro una volta resisi conto di come funzionano le navi di oggi.

Sai Tano, io son contrario al fatto di considerare che tutto ciò che riguarda il passato, uomini compresi, fosse migliore di quanto non lo sia adesso, e io per la mia età dovrei abbracciare quel modo di pensare.

Capitan Goffo ha detto una grande verità citando i nomi di quei famosi Comandanti di allora e manifestando l'episodio di Comandante Cosulich a manovrare la nave personalmente e con destrezza la sua nave nel Porto di New York.

Non son d'accordo sul fatto dell'esperienza da vendere agli attuali; la loro esperienza, probabilmente con le navi di oggi avrebbe scarsa importanza. Come un Comandante di oggi si troverebbe forse a disagio a manovrare una piccola nave di allora.

Quando vedo una nave di trecento metri evoluire in una pozza d'acqua, infilarsi tra altre due da trecento ed oltre, con una "spanna" libera tra le fiancate, senza l'aiuto, se non virtuale di un rimorchiatore, credo che il "manico" ci sia eccome.

Ho una foto di Queen Mary o Queen Elizabeth, non ricordo, che ormeggiava a New York con un nugolo di "tug", una dozzina; ma tutti i giorni vediamo decine e decine di manovre più complicate, e di navi ben più grandi, in spazi angusti portate a termine con assoluta efficienza e senza l'ausilio di nessuno.

Son cambiate le modalità e le tecnologie; a ciascuno e in ogni tempo la propria professionalità.

Lo condivido in pieno, d'altra parte già allora un vecchio marinaio avrebbe potuto dire la sua sulla capacità dei comandanti di fare cose incredibili senza tanta tecnologia..

Ai tempi di Tarabotto navigavano ancora fior di velieri, e qualcuno si sarà di sicuro ricordato di quelli che sapevano filare a diciotto nodi con tutte le vele spiegate in mezzo a tempeste assurde, mentre la nave ballava da tutte le parti e si muoveva al limite del rovesciamento..

Il fatto è che la nave di un Colombo, quella di un Nelson, quella di un Tarabotto e quella di un Sinisi sono molto diverse tra di loro, e calate in realtà altrettanto diverse, di conseguenza è diversa la preparazione che i loro comandanti devono avere.. sicuramente Sinisi andrebbe in crisi sulla Santa Maria, ma Colombo sulla Costa Fortuna cosa farebbe? E' un esempio estremo, ma spiega il problema..

Sono ben pagati ANCHE per questo, credo. Inoltre la responsabilità è la stessa che ha un autista di autobus, ad esempio. 50 vite hanno lo stesso peso di 4000. IMHO

Su questo non son tanto d'accordo.

Ah no? Il valore della vita umana lo determini dal numero delle persone coinvolte?

Nn è un fatto di responsabilità, ma di preparazione, quante persone al mondo possono davvero comandare una nave da crociera? Quanti anni di studio, di formazione sul campo, quanta formazione perenne, ci vogliono?

Un saluto
Manlio
 
F

Felix73

Guest
Son cambiate le modalità e le tecnologie; a ciascuno e in ogni tempo la propria professionalità.

Questa la sintesi del mio pensiero.
Bel post di approfondimento Manlio.
Umpire, vero, la responsabilità della vita di 50 persone è già una grossa responsabilità (anche di una). Però è anche vero che 4.000 vittime sono molto più tragiche di 50, e 50 vittime lo sono più di 10. Ma già la perdita di una vita è di per se un fatto tragico.
Quindi, ogni professionista, autista di aereo o di autobus piuttosto che comandante piuttosto che taxista, deve sempre operare al meglio affinchè possa essere evitata la perdita anche "solo" di una vita umana.
E' altresi evidente che un comandante opera in un contesto ben più complesso rispetto ad altre figure professionali.

Un saluto
 

Gabriele C.

Well-known member
Nonostante ne abbia molto desiderio evito di avvicinare i Comandanti.Sicuramente loro sono sempre cortesi e pazienti ma credo che farebbero volentieri a meno di lunghe conversazioni con i passeggeri.In particolare evito di fermarli se li incontro solo un cenno di saluto a cui hanno sempre risposto,e di disturbarli se sono in un momento di relax al bar, e questo, ripeto, nonostante la tentazione sia forte.

Vi racconto un aneddoto curioso in proposito, ma non so se già l'ho riportato da qualche parte qui sul forum. Se è così, me ne scuso.
Ero sulla mitica Eugenio C., nel 1986. Il Comandante era Angelo Fulle, e all'epoca era frequente incontrare Comandanti e Stato Maggiore in giro per la nave (anche perchè non erano navi grandi come quelle attuali...). Dunque Fulle aveva l'abitudine di parlare con i suoi collaboratori dovuque si trovassero: per le scale, nei saloni, sul ponte all'aperto...
Io, quatto quatto, cercando di non dare nell'occhio, mi posizionavo alle loro spalle, e facendo finta di fare altro, cercavo di ascoltare quello che si dicevano e carpire informazioni.....
Una volta evidentemente il Comandante se ne accorse, ma non si spostò nè smise di parlare: continuò invece a dire quello che doveva, ma improvvisamente lo fece in strettissimo dialetto genovese...!!!
Ovviamente, non capii niente e me la presi in saccoccia.....:);)
 
U

umpire750

Guest
Questa la sintesi del mio pensiero.
Bel post di approfondimento Manlio.
Umpire, vero, la responsabilità della vita di 50 persone è già una grossa responsabilità (anche di una). Però è anche vero che 4.000 vittime sono molto più tragiche di 50, e 50 vittime lo sono più di 10. Ma già la perdita di una vita è di per se un fatto tragico.
Quindi, ogni professionista, autista di aereo o di autobus piuttosto che comandante piuttosto che taxista, deve sempre operare al meglio affinchè possa essere evitata la perdita anche "solo" di una vita umana.
E' altresi evidente che un comandante opera in un contesto ben più complesso rispetto ad altre figure professionali.

Un saluto

Assolutamente daccordo.
 
T

tano

Guest
Vi racconto un aneddoto curioso in proposito, ma non so se già l'ho riportato da qualche parte qui sul forum. Se è così, me ne scuso.
Ero sulla mitica Eugenio C., nel 1986. Il Comandante era Angelo Fulle, e all'epoca era frequente incontrare Comandanti e Stato Maggiore in giro per la nave (anche perchè non erano navi grandi come quelle attuali...). Dunque Fulle aveva l'abitudine di parlare con i suoi collaboratori dovuque si trovassero: per le scale, nei saloni, sul ponte all'aperto...
Io, quatto quatto, cercando di non dare nell'occhio, mi posizionavo alle loro spalle, e facendo finta di fare altro, cercavo di ascoltare quello che si dicevano e carpire informazioni.....
Una volta evidentemente il Comandante se ne accorse, ma non si spostò nè smise di parlare: continuò invece a dire quello che doveva, ma improvvisamente lo fece in strettissimo dialetto genovese...!!!
Ovviamente, non capii niente e me la presi in saccoccia.....:);)

Che belli che sono questi racconti, caro Gabriele.

Un saluto.
 

pmanlio

Active member
Ovviamente, non capii niente e me la presi in saccoccia.....:);)

Hai capito!! bhè.. te la sei meritata..

Io invece vedendo Maddaloni ed i suoi collaboratori uscire sulla aletta di Costa Marina ed andare in manovra me ne stavo ben zitto e leggermente lontano per non disturbare..

Invece un Tizio si è avvicinato ed ha iniziato a parlare al comandante.. al chè volevo fargli notare che non era il caso.. la risposta è stata ''Siamo amici'..

A quel punto Maddaloni mi ha chiamato e mi ha invitato a partecipare al discorso..

Le foto del Costa Marina in manovra le ho fatte successivamente, in modo tranquillo, proprio perchè c'era già stato questo episodio..

Un salutone!
Manlio
 

elenamaria

New member
Vi racconto un aneddoto curioso in proposito, ma non so se già l'ho riportato da qualche parte qui sul forum. Se è così, me ne scuso.
Ero sulla mitica Eugenio C., nel 1986. Il Comandante era Angelo Fulle, e all'epoca era frequente incontrare Comandanti e Stato Maggiore in giro per la nave (anche perchè non erano navi grandi come quelle attuali...). Dunque Fulle aveva l'abitudine di parlare con i suoi collaboratori dovuque si trovassero: per le scale, nei saloni, sul ponte all'aperto...
Io, quatto quatto, cercando di non dare nell'occhio, mi posizionavo alle loro spalle, e facendo finta di fare altro, cercavo di ascoltare quello che si dicevano e carpire informazioni.....
Una volta evidentemente il Comandante se ne accorse, ma non si spostò nè smise di parlare: continuò invece a dire quello che doveva, ma improvvisamente lo fece in strettissimo dialetto genovese...!!!


Ovviamente, non capii niente e me la presi in saccoccia.....:);)

Non ricordo di averlo già sentito e quindi ti ringrazio, mi piacciono questi ricordi/racconti.....

ps: io faccio parte di coloro che mai penserebbero di disturbare il Comandante; un paio di volte ne ho incontrati, ma mi sono limitata a un rapido e discretissimo saluto.
 

Gabriella1989

New member
Sapete chi è l'attuale comandante di MSC Splendida? Se sì, sapete darmi qualche informazione/ commento personale su di lui? Parto tra due settimane per la mia prima crociera, e sono curiosa di conoscerlo "in anteprima".
 
U

unochenavigaverament

Guest
Ne dico solo una entrava nel porto di NY con pilota si ma governava lui con carta nautica del porto aggiornatissima la navigazione fino al pier di ormeggio.
Perche' noi cosa facciamo...... pensi che la lasciamo al pilota?..... Come on :)!!!
Con lo stesso ragionamento allora il miglior Comandante era Colombo :)
Con tutta la stima che ho di Piero Calamai, che e' stato il mio mito sin da bambino, penso che avrebbe grosse difficoltà se non l'incapacita' di gestire una nave come quelle di oggi che ci richiedono oltre all'arte marinara (accentuata dalle dimensioni e dalle risposte) anche le conoscenze tecniche delle strumentazioni e del lor utilizzo. Mi immagino Piero davanti ad un Marmaid o ad un Pod.... :)
 

kas339

Member
tornando al discorso precedente secondo me un autista di autobus piuttosto che di un treno della metro è sottoposto a pressioni maggiori del comandante di una nave......quest'ultimo pur avendo una grossa responsabilita' dovuta al numero di persone trasportate è cmq coadiuvato dagli altri ufficiali ed ha molti momenti di riposo durante la navigazione.....

un autista di pullman è sottoposto a continua pressione perchè i pericoli sono costanti sulla strada ben piu' che in mare.....
poi d'accordo che gli anni di studio e la preparazione del comandante di una nave meriti un giusto compenso economico.....
e d'accordo anche che vicino alle coste o in situazioni atmosferiche difficili i problemi possano presentarsi...
ma sono convinto che il lavoro di un autista che si alza la mattina e passa 8 ore nel traffico caotico sia costantemente difficile....
Non so se sono riuscito a rendere il concetto.....ma è quel che penso....
 

Rodolfo

Super Moderatore
No non lo hai reso assolutamente, e non son d'accordo. Scusa, ma secondo te il compito di un Comandante è solo quello di "guidare" la nave? E tutto il resto? Forse il compito di "guidarla" è l'onere minore. Ciao.
 

kas339

Member
no sicuramente i compiti di un comandante sono molteplici e ha una grande responsabilita' in primis di controllo.....
ma in tutti i suoi compiti è coadiuvato da molti collaboratori....

l'autista di un autobus è da solo ed ha delle pressioni pazzesche...basta una piccola distrazione perchè avvenga un disastro....e purtroppo succede spesso....

questo discorso certo puo' valere anche per il comandante di una nave da crociera ma lui ha sempre varie persone che possono consigliare e correggere i suoi possibile errori.....

poi ripeto non discuto che per il numero di responsabilita'...per gli anni di formazione e per l'eccellenza richiesta un comandante debba percepire un adeguato compenso....

ma a parer mio un autista è molto piu' stressato da suo lavoro....
 
U

unochenavigaverament

Guest
quanta disinformazione sul nostro lavoro, quanta non conoscenza delle funzioni, ma la pretesa di sapere quella non manca mai :)

Per carita' giusto che ognuno la pensi come vuole, ma il beneficio del dubbio........!?!? Comunque sì, sicuramente l'autista di un autobus ha maggiore responsabilità. Il numero delle persone abbiamo detto che non contano, i patrimoni abbiamo detto che non contano, le conseguenze ambientali non contano...ma su cosa si basa la responsabilita'??......di conseguenza e nella linea del ragionamento anche mia nonna quando guida la macchina ha la stessa responsabilita'...potrebbe sempre investire una persone sulle strisce pedonali.

Chissa' poi se e' piu' facile, e espone agli stessi rischi-conseguenze ormeggiare una nave da 300 metri in giornate di vento in porti inadeguati o parcheggiare un autobus, o trovarsi a gestire una emergenza a bordo da soli?? ......a si...non conta..... booooo senza nulla togliere agli autisti che svolgono un lavoro che e' degno della stessa stima e rispetto, ma penso che le responsabilità siano non paragonabili.... anche legalmente il medesimo errore lo si paga di piu' nell'ambito marittimo..chissa' perche'!?!? :)
 
U

unochenavigaverament

Guest
no sicuramente i compiti di un comandante sono molteplici e ha una grande responsabilita' in primis di controllo.....
ma in tutti i suoi compiti è coadiuvato da molti collaboratori......
ma la decisione finale e' sempre e solo la sua....ed e' responsabile legalmente e moralmente anche delle scelte degli altri.
 
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