Non mettiamo su ipotesi "complottiste" che non ci sono gli elementi... c'è un enorme interesse da parte del pubblico per le ultime vicende che riguardano le crociere... quindi i Media cercano in ogni modo di mantenere viva l'attenzione... anche con certi mezzi a dir poco "squallidi".
Il reato di diffamazione esiste... e per questo esistono i Tribunali. Chi calunnia è giusto che paghi.
Vedi Italian, io non sono un complottista. Io credo che si tratti proprio di "cultura giornalistica" sottosviluppata. E ti dirò di più: questa cultura giornalistica, è cambiata in Italia, soprattutto negli ultimi 15 anni.
E con essa anche la TV. Dire il perchè ed il per come sarebbe lungo, e sarebbe comunque una mia opinione, non di certo qualcosa di oggettivo.
Un tempo c'erano le grandi inchieste, fatte da grandi giornalisti. Inchieste che avevano talmente tanta autorevolezza, talmente tanta credibilità e qualità, che qualche volta facevano saltare anche qualche testa importante.
Ora l'inchiesta non è più indagine e rappresentazione oggettiva (che è altra cosa dal giudizio, quello spetta ai tribunali), ora l'inchiesta è sinonimo d'insulto, pettegolezzo, sputtanamento.
Vale nel gossip, vale nella politica (a destra, a sinistra, in alto ed in basso, gli esempi per tutti gli schieramenti non mancano), e purtroppo c'è una forte ripercussione anche nelle nostre principali testate giornalistiche.
Ma avete provato a fare un confronto, ad esempio, tra il TG1 (cito quello che ha più tradizione ed è posseduto dalla TV di Stato) dei giorni nostri rispetto a quello di 10 anni fa?
Le notizie vere durano dieci minuti, ed al posto della guerra civile in qualche stato Africano ti mostrano gli amori di Balotelli e Sara Tommasi senza mutande (sai che scoop poi...l'eccezione è vederla con le mutande).
Diciamo che qualcuno ha cominciato, diciamo che quel qualcuno ha purtroppo avuto successo (di vendite, di pubblico, etc.), e tutti dietro.
Al giorno d'oggi, tanto è governato da due parole: "sputtanamento" (perdonatemi), e "sensazionalismo".
La verifica delle notizie? Non esiste più (ANSA docet). La si spara in prima pagina. Smentite? Per un trafiletto in 34esima pagina c'è tempo.
Non credo che ci sia un complotto verso Costa, ma c'è semplicemente l'ennesima dimostrazione di un taglio giornalistico fortemente regredito, che deve per forza stupire, e che non rappresenta più "una realtà", ma racconta semplicemente e spesso con crudezza una storia, una storia "sensazionale", a prescindere dalla sua veridicità e credibilità.
E tanti, troppi, sono attratti da questo. Ma ciò non è una scusante per chi esercita la professione.
Un saluto