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13/01/2012 -Naufragio Costa Concordia all'Isola del Giglio

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Felix, condivido il tuo modo di pensare, lo sai.
Sulla vicenda come hai anche scritto tu la pensiamo nello stesso modo...aggiungo solo un paio di cose.

Per me, un Comandante, deve essere, oltre ad un bravo marinaio, un uomo dall'alto profilo morale, con un forte senso di responsabilità, verso il suo equipaggio, verso la sua nave, e verso i suoi passeggeri. E' un ruolo chiave, e se per TUTTA la gente di mare, vale il principio che la salvaguardia delle vite umane è la priorità assoluta (e, per esperienza, posso assolutamente affermare che questo principio è insito nel DNA di chi va per mare) a costo di mettere a repentaglio la propria di vita, per il Comandante questo deve valere ancora di più.

Per me, qualunque persona (che sia il comandante di una nave o altro poco importa adesso, il discorso potrebbe anche allargarsi alla banalissima vita quotidiana) deve assumersi le sue responsabilità...c'è poco da fare, se "scappa" di fronte a queste per me è e resta un codardo...non ci sono nè se nè ma.
Sono drastica?Forse...ma la penso così.

Il pensare a Schettino, mi provoca rabbia.
Ecco perchè comprendo anche chi, partendo dalle mie posizioni, si sia risentito nei confronti di Deliziosa, non a livello personale evidentemente, ma per il tenore di certi commenti.
In realtà, posso affermare che, più che di "difesa ad oltranza", nel caso di Deliziosa si possa parlare di "eccesso di garantismo". E lei è in assoluta buonafede.
Semplicemente, rispetto a noi, riesce a provare "pietas" nei confronti di Schettino, in quanto essere umano che si è dimostrato fragile e travolto dagli eventi.
Io, e tanti di noi, non riusciamo a provare la stessa compassione, ma non perchè rispettiamo di più le vittime rispetto a Deliziosa, non perché siamo dei sanguinari giustizialisti e forcaioli, ma perchè diamo un contenuto "più profondo" al ruolo di Comandante, e quindi siamo più intrasigenti ed inflessibili nei suoi confronti e nei confronti delle sue gravi “mancanze”, e secondo me, lo sottolineo con forza, in maniera più che giustificata.
Ma, Deliziosa, cerca di comprendere anche chi, leggendo i tuoi post, pensa ad una "difesa" ad oltranza da parte tua. Perchè a volte, effettivamente, per come ti poni, ci si può dimenticare che anche tu condanni con forza il gesto scellerato di essere finito contro uno scoglio a quella velocità e con 4.000 anime a bordo. E con la conseguente tragica morte di 32 incolpevoli persone.
Anche tu cerca di comprendere questo.

Nel caso di schettino non si può fare a meno di metterlo nel suo ruolo di Comandante, altrimenti crolla tutto il "nostro" ragionamento...che è quello che è perchè èstato contestualizzato.
Valutare il suo operato ignorando le sue responsabilità di Comandante non può che dare un giudizio farsato.

E come ho già detto un po' di tempo fa, quello che ai miei occhi aggrava ancora di più la sua posizione è il fatto che fino ad ora non si è neanche mostrato minimamente pentito di quello che ha fatto...non c'è stata una parola di scuse in nessuna forma (legali, famigliari, comunicati stampa, ecc...) e questo, perdonatemi, da UOMO era il minimo dovuto.
 
Forse sono io che non capisco. Senza nulla togliere al "venditore di giornali", credo che non tutti i mestieri possano essere messi sullo stesso piano come responsabilità e capacità di affrontare un grave problema. Non credo che il mio lavoro potesse portare a gravi conseguenze, se non quello di provocare un "incidente" sindacale, un errore di valutazione in fase di assunzione, tutte cose risolvibili, magari con qualche difficoltà e qualche residuo di smacco personale.

Un errore di un Pilota, Comandante, Chirurgo....... e incapacità di reagire, può portare a situazioni catastrofiche.

Ci sono persone in tutti i campi che reagiscono a situazione impreviste con lucidità e prontezza, altre che si "afflosciano" nel superare le difficoltà dell'evento.

Visto che siamo in tema di crociere, quella volta che Europa urtò la banchina provocando l'allagamento di parte dei locali equipaggio, il S.O. senza pensarci si è immerso nei locali allagati, in mezzo a mille ostacoli, il buio, i cavi elettrici che sfrigolavano per portar aiuto ai suoi uomini a rischio della propria incolumità se non della stessa vita. Nessuno avrebbe detto nulla se non l'avesse fatto, (l'ha fatto ma nessuno ha detto nulla egualmente) perchè è scattato in lui quel senso di abnegazione e di solidarietà, oltre al ruolo di responsabile alla Sicurezza di mezzi e uomini a lui affidati e della sua preparazione. Lui ha reagito alla grande, un altro avrebbe accettato quello che il destino aveva riservato quel mattino. Differenza; alcuni membri aiutati a salvarsi.
 
Scusatemi, sono solo di passaggio (a volo radente, come scriverebbe Enrico :D), ma a questo punto vorrei puntualizzare una cosa: non si sostenga, p.f., che uno che fugge dai propri doveri perche' e' sotto schock non e' un vigliacco. Chi e' "uomo", quando causa una catastrofe mantiene i nervi saldi finche' e' necessario, semmai crolla DOPO.....
 
Rodolfo, io che come categoria professionale sono più vicino ai "venditori di giornali" che non al Comandante di una nave, concordo con te.
Sciguetto: istintivamente, caratterialmente, "congiunturalmente", mi verrebbe di quotarti....diciamo che, però, in riferimento a Schettino, personalmente, mi limito a dire: gravemente e drammaticamente inadeguato. ;)

Un salutone!!
 
Ultima modifica:
Forse sono io che non capisco. Senza nulla togliere al "venditore di giornali", credo che non tutti i mestieri possano essere messi sullo stesso piano come responsabilità e capacità di affrontare un grave problema. Non credo che il mio lavoro potesse portare a gravi conseguenze, se non quello di provocare un "incidente" sindacale, un errore di valutazione in fase di assunzione, tutte cose risolvibili, magari con qualche difficoltà e qualche residuo di smacco personale.

Un errore di un Pilota, Comandante, Chirurgo....... e incapacità di reagire, può portare a situazioni catastrofiche.

Ci sono persone in tutti i campi che reagiscono a situazione impreviste con lucidità e prontezza, altre che si "afflosciano" nel superare le difficoltà dell'evento.

Visto che siamo in tema di crociere, quella volta che Europa urtò la banchina provocando l'allagamento di parte dei locali equipaggio, il S.O. senza pensarci si è immerso nei locali allagati, in mezzo a mille ostacoli, il buio, i cavi elettrici che sfrigolavano per portar aiuto ai suoi uomini a rischio della propria incolumità se non della stessa vita. Nessuno avrebbe detto nulla se non l'avesse fatto, (l'ha fatto ma nessuno ha detto nulla egualmente) perchè è scattato in lui quel senso di abnegazione e di solidarietà, oltre al ruolo di responsabile alla Sicurezza di mezzi e uomini a lui affidati e della sua preparazione. Lui ha reagito alla grande, un altro avrebbe accettato quello che il destino aveva riservato quel mattino. Differenza; alcuni membri aiutati a salvarsi.

Perfettamente d'accordo con te.
Quello che trovo stucchevole e da "libro cuore" e' l'enfatizzare il carico di responsabilita' che grava sulle spalle di un comandante, l'abnegazione, lo spessore morale ecc. ecc.
Hanno scelto questo lavoro ?
OK, che lo svolgano rispettando le "regole del gioco", e compiano il proprio dovere.
Per come la vedo io non ci trovo niente di eccezionale e non capisco come alcune persone si spertichino nel tessere lodi verso individui che - alla fine - hanno fatto solo il proprio mestiere.
Ma l'Italia e' la nazione degli encomi, semplici o solenni, dove la drammaturgia esprime il massimo della propria creativita'.

Giusto per farti un esempio, cito di seguito il testo di un encomio (Comune di Venezia - Polizia Municipale)

Motivazione: Al termine di lunghe e complesse indagini svolte dal Corpo di Polizia Municipale in sinergia con le Forze di Polizia dello Stato, che permettevano di individuare la persona sospettata di numerosissimi incendi ai danni di cassonetti dei rifiuti collocati nel centro di Mestre e nelle zone limitrofe e di porla sotto costante controllo, riuscivano ad arrestare in flagranza di reato l'autore di tali gesti, ponendo così termine ad episodi che per mesi avevano preoccupato la cittadinanza, causato ingenti danni economici alla Pubblica Amministrazione e messo in pericolo la pubblica incolumità. Encomiabile esempio di capacità professionali e spirito di dedizione al servizio.
Mestre, 27 maggio 2009

Ecco.....bravi..... avete fatto il vostro lavoro ! (che peraltro avete scelto e per il quale peraltro vi pagano)

Poi, sicuramente, esistono casi di "eroismo"..... ma ultimamente, guardandomi in giro, non ne vedo molti !

ciao
enrico
 
Ma se anche a bordo possono essere riviste e sentite le fasi registrate senza tante limitazioni tecniche??!!

Della serie "La supposta non fa sosta"..........

Non e' che - a nostra insaputa - ha preso il via il classico "inciucione all'italiana" ?

Ne avevo gia' accennato in passato quando molti scrivevano "attendiamo il responso della magistratura ecc. ecc."

Fra un po' sono tre mesi...... ma da parte delle istituzioni "il nulla" !!

Cio' che mi ha sempre un po' preoccupato e' l'importante ruolo rivestito nella vicenda dal Sig. Gabrielli........ (forse saro' un complottista...... pero'....)

ciao
enrico
 
Aspirante, la mancanza di quello che tu trovi "stucchevole", ha fatto si che nella tragedia della Concordia ci fossero purtroppo delle vittime.
Per utilizzare le tue parole, io "mi spertico" nel tessere le lodi di chi, come citato da Rodolfo, ha messo a repentaglio la propria vita per salvarne delle altre.
Tu liquidi il tutto con "tanto sono pagati per farlo", io ne tesso le lodi perchè riconosco in loro un alto profilo morale.
Il libro cuore non c'entra, c'entra il dare determinati valori alle cose. E' con quelli che preservi la vita degli altri, con i valori, non con il libro cuore.
Tu la pensi così? Pensi che avere la responsabilità di 4.000 passeggeri a bordo equivalga a quella di chi come me passa la maggior parte del proprio tempo dietro una scrivania?
Padronissimo, ma personalmente sono contento di non pensarla così.
E sono ancor più felice che chi va per mare non la pensi così, perchè equipararsi ad un "qualsiasi mestiere" come tu sostieni, porta alle leggerezze che fanno finire le navi contro gli scogli e che fanno abbandonare la nave prima dell'ultimo passeggero.
Non è che devi per forza sfogare il tuo risentimento nei confronti della tua nazione su qualsiasi argomento, compreso lo spessore morale che deve contraddistinguere un Comandante...

Sugli inciuci all'Italiana...visto che tu li vedi a priori dappertutto e sono presenti in ogni tuo post e su qualsiasi argomento, ma non è che sei un pò paranoico??
Ma almeno, aspetta prima di giudicare...caspiterina!
 
Ultima modifica:
Tu liquidi il tutto con "tanto sono pagati per farlo", io ne tesso le lodi perchè riconosco in loro un alto profilo morale.
Il libro cuore non c'entra, c'entra il dare determinati valori alle cose. E' con quelli che preservi la vita degli altri, con i valori, non con il libro cuore.
Tu la pensi così? Pensi che avere la responsabilità di 4.000 passeggeri a bordo equivalga a quella di chi come me passa la maggior parte del proprio tempo dietro una scrivania?
Padronissimo, ma personalmente sono contento di non pensarla così.

Condivido ogni singola parola...

Aspirante mozzo, nella vita la "passione" è quella che ti dà quel qualcosa in più per fare bene un lavoro...non si può liquidare tutto con "tanto sono pagati per farlo"...perchè alla fine se lo fanno con quello spirito il rischio che accadano certe cose si alza.
Andare per mare presuppone una scelta di vita, io non discuto che ci possa essere qualcuno che lo fa solo per i soldi (ma penso che se il motivo è solo quello vive anche male)ma la maggior parte delle persone che sceglie di passare mesi lontano da tutto voglio continuare a sperare che lo faccia perchè "sente" che lo vuole fare.

Avere tra le tue mani la vita di altre persone non è di tutti i lavori, bisogna però essere consapevoli delle responsabilità che si hanno e portarle avanti fino in fondo...la passione è lo scheletro di tutto questo e quello che ti fa dare il 110% di te quando serve.

Comunque, neanche a farlo apposta, ho appena messo giù il telefono con una gentilissima operatrice di una catena di alberghi....e quando ho capito di essere l'ultima rompi- della giornata mi è scappata la battuta "certo che essere ancora così gentile dopo tutta la giornata..." sai cosa mi ha risposto? "sà, io il mio lavoro lo faccio con passione..."giuro, sarà un caso...
Ma quella signora il suo lavoro lo fa proprio bene e forse, come dice lei, perchè lo fa con passione...e anche se non rischia di ammazzare nessuno si impegna comunque e il suo lavoro lo fa meglio di altri!:)
 
E se ogni tanto premiano qualcuno che fa il suo dovere, in fondo, che male fanno?E' una piccola gratificazione che non costa nulla e regala un sorriso a chi si impegna.
 
Enrico, scusami, ma non son pagati per farlo. Quel S.O. non aveva nel suo contratto di lavoro l'obbligo di immergersi, forse in apnea, nei locali allagati. E te ne potrei elencare molti altri di casi simili, dove nessuno ti spinge a fare atti che possono anche risultare fatali, ma che spesso vengono fatti ugualmnete per quel senso di ...... chiamalo come vuoi. Non c'è alcuna paga che valga la vita.

Pensa ad un Vigile del Fuoco, tanto per fare un esempio e senza togliere nulla ad altri lavoratori, quante volte rischia la sua incolumità e quanti cadono nella loro "missione" e lo fanno per uno stipendio miserevole; altro che pagati per farlo.
 
Giusto Laura.
Ma se vale per i "mestieri comuni", non si dovrebbe "alzare l'asticella" a maggior ragione per chi ha la responsabilità di 4.000 passeggeri e va per mare?
E qualche merito ad un S.O. che si butta in acqua per salvare altre vite, non lo vogliamo riconoscere?
O liquidiamo il tutto con "non hai fatto niente di eccezionale, peraltro sei pagato per farlo"?
Ma è così "stucchevole" tutto questo?
Mah!!
 
Pensa ad un Vigile del Fuoco, tanto per fare un esempio e senza togliere nulla ad altri lavoratori, quante volte rischia la sua incolumità e quanti cadono nella loro "missione" e lo fanno per uno stipendio miserevole; altro che pagati per farlo.

Assolutamente niente da aggiungere a queste parole.

Ciao
 
Enrico, scusami, ma non son pagati per farlo. Quel S.O. non aveva nel suo contratto di lavoro l'obbligo di immergersi, forse in apnea, nei locali allagati. E te ne potrei elencare molti altri di casi simili, dove nessuno ti spinge a fare atti che possono anche risultare fatali, ma che spesso vengono fatti ugualmnete per quel senso di ...... chiamalo come vuoi. Non c'è alcuna paga che valga la vita.

Pensa ad un Vigile del Fuoco, tanto per fare un esempio e senza togliere nulla ad altri lavoratori, quante volte rischia la sua incolumità e quanti cadono nella loro "missione" e lo fanno per uno stipendio miserevole; altro che pagati per farlo.

Esattamente.
Ma poi che significa "sono pagati per farlo"?
L'ho sentito molte volte ma non mi è mai piaciuto come commento.
 
Giusto Laura.
Ma se vale per i "mestieri comuni", non si dovrebbe "alzare l'asticella" a maggior ragione per chi ha la responsabilità di 4.000 passeggeri e va per mare?
E qualche merito ad un S.O. che si butta in acqua per salvare altre vite, non lo vogliamo riconoscere?
O liquidiamo il tutto con "non hai fatto niente di eccezionale, peraltro sei pagato per farlo"?
Ma è così "stucchevole" tutto questo?
Mah!!

Certo che vale per tutti...e più si alzano le responsabilità più diventano importanti i valori morali che sono quelli che ti permettono di stare sempre in allerta, perchè "senti" il peso di quello che ti è affidato.

Se al posto di quel S.O. ce ne fosse stato uno che lo faceva solo per denaro probabilmente si sarebbe ben guardato dal buttarsi...

A me delle tante storie della Concordia ce n'è una che mi ha commosso particolarmente...quella dei volontari che hanno messo a rischio la loro vita per andare a recuperare l'orsacchiotto di un bimbo che l'aveva lasciato in cabina e non dormiva più...penso che per quegli "eroi" la ricompensa più grande sia stato il sorriso di quel bambino quando l'ha riavuto...ma se domani dovessero dare a queste persone una medaglia applaudirei!
Tanto cinismo a volte proprio non lo comprendo...e non trovo nulla di stucchevole in questi gesti.
 
Aspirante, la mancanza di quello che tu trovi "stucchevole", ha fatto si che nella tragedia della Concordia ci fossero purtroppo delle vittime.
Per utilizzare le tue parole, io "mi spertico" nel tessere le lodi di chi, come citato da Rodolfo, ha messo a repentaglio la propria vita per salvarne delle altre.
Tu liquidi il tutto con "tanto sono pagati per farlo", io ne tesso le lodi perchè riconosco in loro un alto profilo morale.
Il libro cuore non c'entra, c'entra il dare determinati valori alle cose. E' con quelli che preservi la vita degli altri, con i valori, non con il libro cuore.
Tu la pensi così? Pensi che avere la responsabilità di 4.000 passeggeri a bordo equivalga a quella di chi come me passa la maggior parte del proprio tempo dietro una scrivania?
Padronissimo, ma personalmente sono contento di non pensarla così.
E sono ancor più felice che chi va per mare non la pensi così, perchè equipararsi ad un "qualsiasi mestiere" come tu sostieni, porta alle leggerezze che fanno finire le navi contro gli scogli e che fanno abbandonare la nave prima dell'ultimo passeggero.
Non è che devi per forza sfogare il tuo risentimento nei confronti della tua nazione su qualsiasi argomento, compreso lo spessore morale che deve contraddistinguere un Comandante...

Sugli inciuci all'Italiana...visto che tu li vedi a priori dappertutto e sono presenti in ogni tuo post e su qualsiasi argomento, ma non è che sei un pò paranoico??
Ma almeno, aspetta prima di giudicare...caspiterina!


Ti ringrazio per avermi risposto Felix73.

Temo che la fretta ti abbia probabilmente portato ad esprimerti in modo incongruo rispetto a quanto da me scritto.
Io non ho scritto che il carico di responsabilita' che grava sulle spalle di un comandante, l'abnegazione e lo spessore morale siano valori “stucchevoli”, ma ho invece scritto che lo e’ enfatizzarli.
Trovo corretto sottolineare queste peculiarita’ nel caso - ad esempio - di un individuo che si presti ad intervenire spontaneamente in un caso di pericolo, ma non nel caso in cui un individuo compia lo stesso gesto nell’ambito dei propri doveri professionali.

Riguardo all’alto profilo morale ritengo che un individuo si possa comportare solo in due modi:
1 - seguendo i principi morali
2 - non seguendo i principi morali
Non ho la sensibilita’ sufficiente per stabilire quanto sia “alto” questo “profilo”.

Non ho mai scritto che tutti le professioni si equivalgano, ho scritto invece che ogni professione comporta delle competenze e dei doveri. Il fatto che un individuo svolga la propria professione con competenza e rispettandone i correlati doveri, non e’ a mio giudizio un merito o un’espressione di virtu’.

Ora che probabilmente ho appurato l’ovvio, mi auguro di non deluderti nello scriverti che non nutro particolari risentimenti nei confronti dell’Italia, ma che mi limito a trarre insegnamento dall’esito degli innumerevoli eventi che hanno “ferito” il popolo italiano.(primo fra tutti il costante e metodico spregio della Costituzione)
Penso sia legittimo nutrire qualche dubbio o qualche timore sull’esito della vicenda “Concordia” nel constatare - per esempio - che tutte le operazioni attinenti al relitto siano in capo al Sig. Gabrielli che pur essendo una stimabilissima persona, ha in passato diretto per circa 2 anni il Sisde/Aisi.

Riguardo agli “inciuci” non mi pare di parlarne proprio in ogni mio post ed in ogni argomento, ma non nego di averne fatto spesso riferimento. Chissa’ cosa penserebbe di me Pangloss !!:(

In ultimo, essendo parte in causa, comprenderai il mio sentimento di inadeguatezza riguardo alla valutazione del mio stato mentale.
Probabilmente soffriro’ di una qualche forma di delirio cronico, ma in tutta sincerita’, non ne ero sino ad ora consapevole.
Faccio tesoro di questo tuo giudizio e ti ringrazio per avermi aiutato a diventare una persona migliore.

Un cordiale saluto
enrico
 
In che senso abbiamo una visione diversa del senso del dovere?
In merito alla valenza, partendo dal tuo ragionamento che equipara il comando come un qualsiasi altro "mestiere", dico che l'andar per mare ti può mettere in condizioni, dato il rischio, di dimostrare capacità che vanno oltre gli aspetti meramente "professionali" di altri mestieri (coraggio, capacità decisionali, rapidità e lucidità di pensiero, responsabilità di qualche migliaia di persone).
Sei tu che hai parlato di altri mestieri, io ti ho solo risposto sottolineando le peculiarità "dell'andar per mare", che non è appunto, come vendere giornali.

Ciao

Non mi pare che il mio ragionamento equipari due mestieri cosi' differenti.
Il mio ragionamento si riferisce all'approccio verso la professione, qualunque essa sia.
I principi di diligenza ed affidabilita', ritengo che dovrebbero essere alla base di qualsiasi professione.
Sia per chi pulisce i bagni all'Autogrill, sia per il pilota di uno Shuttle che per il pizzaiolo sotto casa.
Chi si comporta secondo diligenza, dimostrandosi quindi affidabile, e' un professionista (a prescindere dal proprio mestiere).
Colui che si comporta professionalmente non fa altro che il proprio dovere..... niente di piu'.
Poi, se vogliamo conferire un'onoreficenza a "Peppiniello Esposito" perche' ha confezionato la pizza piu' rotonda del mondo, possiamo sempre farlo. :)

motivazione dell'encomio: "Bravo, hai fatto il tuo mestiere"

ciao
enrico
 
Ultima modifica:
Ciao Aspirante, caratterialmente non ho molta predisposizione ad apprezzare il "giochino delle tre carte" che tu proponi...d'altronde, se anche altri hanno interpretato quello che ho interpretato io un motivo ci sarà.
La mia concezione di moralità non comprende solo l'essere responsabili o il non esserlo, l'essere onesti o il non esserlo, ma abbraccia anche delle "sensibilità" non così comuni quali il sentirsi addosso la responsabilità di 4000 persone a bordo di un palazzo galleggiante, ed il conseguente eventuale coraggio nel preservarne la vita in caso di emergenza.
Io che sono una "persona normale" posso avere una mia rispettabilissima moralità che si manifesta quotidianamente nella mia onestà e nella mia responsabilità professionale.
Ma potrei non essere in grado di sopportare la responsabilità di 4000 persone o avere il coraggio di mettere a repentaglio la mia vita per salvare quella di altre.
Ma io non faccio il Comandante.
Ma lo pretendo da chi lo fa.
Sono forse io immorale?
O forse è giusto che chi ha determinati ruoli debba avere quel "di più"?
Questo è il succo del mio discorso, ecco il senso di "alto profilo" insito nel ruolo di comandante...se poi tu vuoi contestarlo, padronissimo, non so cosa farci.

Su inciuci e complotti, mi sembra che sulla vicenda della Concordia tu ti stia portando troppo avanti senza validi ed oggettivi elementi.
Ecco perchè, visto anche il tenore di tanti tuoi commenti sull' Italia, ho ipotizzato una "forma di paranoia".
Sono contento che questo ti abbia fatto riflettere.
Ammetto che invece a me non ha fatto particolarmente riflettere l'aver visto catalogati come "stucchevoli" i concetti da me espressi, ben prima che io ipotizzassi la tua paranoia ;)

Un saluto.
 
Stato
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