Premetto che io non sono nessuno, non sono nemmeno una Crocerista, sono una persona che sogna di vivere la magia della crociera da una vita, che pensava di realizare il suo sogno a breve, come viaggio di nozze, e quindi mi sono ritrovata a leggere spesso il vostro forum negli ultimi mesi.Ovviamente dopo il DISASTRO DELLA CONCORDIA ho seguito questa discussione dall'inizio per capire quei punti oscuri, e anche le opinioni di chi le crociere le vive da molto tempo.
Signori sono rimasta perplessa da molte cose che ho letto, e vi assicuro,122 pagine di Post può fornire molto materiale di riflessione.
Parlo da punto di vista Umano, dal punto di vista di quelle persone che non hanno mai vissuto l'incanto e la magia di un viaggio per mare, senza il condizionamento delle meraviglie che vivi e ti rimangono nell'anima.
Sono come la stragrante maggioranza degli italiani che sta guardando sconvolti l'evolversi di questa tragedia, quindi non vogliatemene, come loro non nutro pensieri o sentimenti positivi ne nei confronti del signor schettino, ne per l'azienda Costa.
Non posso non elogiare il personale di bordo, persone vere con coraggio e UMANITA' tale che possono insegnare molto al signor schettino ed ai suoi collaboratori ufficiali di plancia e non, possono insegnare molto a tutto il consiglio d'amministrazione Costa Crociere.
Ma quello che si è perso di vista è la tragedia vissuta dalle persone che erano sulla Concordia come ospiti, quelle mamme, padri, figli parenti o amici di qualcuno che per un'intera notte hanno pensato di morire e non tornare più a casa.
Quelle persone che non sapevano se chi gli stava accanto, il figlio che stringevano tra le loro braccia, la moglie o il marito che tenevano per mano avrebbero rivisto la luce del sole il giorno seguente.
Che nel panico e nella concitazione che ne è derivata hanno perso di vista le persone amate, fortunatamente ritrovate a terra per la maggior parte di loro, per altri la dipserazione di sapere che difficilmente rivedranno mai più.
Si è perso di vista la disperazione di quella mamma che ha visto partire sua figlia di 5 e ripeto 5 anni e che da giovedì scorso vive nell'angoscia e la paura di non riavera mai più nella sua vita.
Ora, lo so che verrò attaccata per queste mie parole, ma non mi importa.
Sono una mamma.
Sono una compagna.
Sono una figlia.
Sono una sorellla.
Sono una persona cara e amata per qualcuno.
NON SONO UNA CROCIERISTA.
Detto ciò mi sembra UMANO che vogliano esprimere la loro rabbia, la loro disperazione frustrazione vissuta in quei lunghi momenti.
Mi sembra umano che vogliano metabolizzare il loro dolore gridando e urlando al mondo intero di essersi sentiti abbandonati, soli in balia degli eventi.
Mi sebra umano che utilizzano tutti i mezzi di comunicazione che al giorno d'oggi sono messi a loro disposizione.
Mi sembra umano che dicano anche cose cattive e degenerino ...sono sotto shock, non scordiamocelo.
Non importa se qualche giornalista ci sguazza, non importa se le trasmissioni televisive in cui intervengano ci speculino sopra,loro vogliono dire...vogliono gridare...vogliono far sapere cosa hanno vissuto...vogliono risposte, vogliono sapere ORA chi sono i responsabili,vogliono giustizia.
Poco vale per loro ORA sapere che gli inquirenti faranno luce, faranno il loro lavoro che col tempo avranno giustizia.
A quelle mamme, quei mariti, quei figli, fratelli/sorelle di qualcuno...ORA NON IMPORTA.
Croceristi...voi cosa siete?RIFLETTIAMOCI.
Un saluto ripsttoso a tutti voi.