Rodolfo, capisco benissimo quello che intendi. Emotivamente condivido.
E la mia è una personalissima opinione, ed in quanto tale, lungi dall'avere un riscontro oggettivo. Però, magari un pò cinicamente (e quando in ballo c'è una fetta importante del futuro economico del gruppo che hai fondato, può essere comprensibile) è quello che avrei fatto anche io.
Perchè? Per i seguenti motivi:
- posso privatamente sentire Foschi anche dieci volte al giorno, e concordare qualsiasi mossa con lui, manifestargli stima e motivarlo, dargli appoggio. Lo posso fare anche se non vengo in Italia o non vado in televisione.
- Siamo sicuri che Arison stesso non abbia qualche dubbio su eventuali responsabilità del management Costa e stia prendendo tempo?
- Attualmente Costa è un marchio "infetto": troppa condivisione d'immagine contagia. Avere nella stessa frase "Costa" e "Carnival" in questo momento è controproducente. Questo per il mercato americano.
- Al target di clientela medio Costa, che Arison intervenga, non cambia la vita. Costa è Costa, ed è Italia. Quindi è inutile.
- Carnival ha impostato la sua politica comunicativa con un basso profilo, ed indipendente da Costa. Le due parole chiave utilizzate sono state: maggiore sicurezza sulle navi, preoccupazione nel breve per l'impatto emotivo e calo del mercato, ma non nel lungo. Azionisti, state tranquilli. I dividendi continueremo a darveli.
- Supponiamo che Arison convochi una conferenza stampa congiunta con Foschi e dica: piena solidarietà, abbiamo la certezza che la compagnia e il suo management non ha responsabilità. Siamo con loro. In quel momento lui ci mette la faccia, è un uomo estremamente conosciuto negli USA, e se la giustizia Italiana (e quella Americana, ricordati le richieste di risarcimento milionarie partite dagli States) dovessero contraddirlo, per gli Americani sarebbe un bugiardo. E gli americani non perdonano su queste cose.
Rodolfo, Arison è il numero uno della compagnia. E' come se rappresentasse, per fare una metafora, il Re in una partita a Scacchi. Far muovere il Re a scacchi è una mossa estrema, devi sapere cosa stai facendo, devi avere un disegno preciso, e farlo quando non è adeguatamente protetto, rischi di farlo mettere sotto scacco. E quando lo scacco diventa "matto", la partita è persa. Ed è persa per tutti, dal pedone, all'alfiere, fino alla Regina.
Spero di aver spiegato chiaramente la mia posizione, che poi è solo mia personalissima opinione.
Ed in quanto tale, estremamente fallace.
Un saluto